La notte ci piace, vogliamo uscire in pace

Le donne si riprendono la notte

La manifestazione collettiva e notturna delle donne,

organizzata dalla Rete delle Associazioni contro la violenza alle donne

L’iniziativa prevista per il 25 novembre, giornata scelta dalle Nazioni Unite come celebrazione mondiale contro la violenza sulle donne, vuole essere un invito a manifestare contro lo stupro, i femminicidi, gli abusi e ogni sorta di sopruso perpetrato sul corpo delle donne, per il diritto di camminare libere per le strade, senza paura. Nel ’76 a Torino le femministe fecero una manifestazione. La parola d’ordine era “Riprendiamoci la notte“. Slogan più gettonato: La notte ci piace, vogliamo uscire in pace.

Un invito a “manifestare di notte per non farsi calpestare di giorno“.

“Oggi ci ribelliamo per le stesse ragioni. Perché le donne sono ancora accusate anche quando sono vittime di uno stupro e della violenza maschile. Molti ancora ritengono che la colpa sia delle donne, del loro modo di vestire o di comportarsi. Oggi vogliamo dire che non siamo noi a dover essere accusate di qualcosa. Sono gli uomini che scelgono di commettere questi crimini gli unici responsabili”.

“Le violenze non hanno orario e sono ovunque: nelle case, per strada, al lavoro… Quando usciamo di notte siamo considerate a disposizione degli uomini. Lo spazio pubblico (metro-autobus, parchi, bar, strade) cosiddetto neutro, è ricoperto di immagini di donne «accessibili», che banalizzano la cultura dello stupro. Noi vogliamo essere libere di uscire di giorno come di notte“.

Dunque, appuntamento alle ore 21.00 di sabato 25 novembre in piazza S. Maria di Castello ad Alessandria, per un ritrovo con cartelli, striscioni e musica, poi si raggiungerà la Casa di Quartiere in via Verona, per una serata di letture, danze, canzoni, video e dj set fino alle ore 1.00, per sfidare la paura e per ridare voce alle donne. E quindi un invito: “Ci piacerebbe vedervi tutte lì. Portate con voi le vostre madri, nonne, sorelle, zie, nipoti e figlie”, dicono le organizzatrici “e cartelli, striscioni, bandiere che esprimano la propria affermazione di libertà e di vita”.

 

Associazioni ed enti aderenti

Aps Colibrì, Assefa Alessandria, Associazione Cultura e Sviluppo, Aps me.Dea, Aps Alter Ego, Associazione Don Angelo Campora, Associazione DLF Alessandria – Asti, Collettivo Medusə Aps Cambalache, Associazione l’Abbraccio, SAOMS di Capriata d’Orba, Associazione Comunità San Benedetto al Porto APS, Associazione Insieme per Castelletto, Associazione Esagono, Compagnia Teatrale Stregatti, Associazione Verso il Kurdistan, Cooperativa soc. Azimut, Cooperativa Semi di Senape, Associazione Lgbtqi Tessere Le identità, Cooperativa soc. Coompany&, Cooperativa soc. La Ruota, Radio Gold, CGIL, CISL, UIL, ANPI Provinciale.

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PAUSA MENSA

Un racconto di Michele Boano

Anche in quel giorno di fine novembre, durante i 60 minuti di pausa mensa, percorrevo a piedi la consueta stradina piatta e diritta, tracciata con la pignoleria di un geometra al solo fine di dividere ortogonalmente e ordinatamente i campi di sinistra da quelli di destra. E a destra e a sinistra, appunto, distese di terreno a perdita d'occhio, piatte, prive di qualsiasi sospetto di novità, ricche solo di un'incommensurabile assenza di stimoli o suggestioni fantastiche, sfruttate da mezzi meccanici marziani comandati da contadini-robot che, attraverso secoli di nottate passate davanti al fuoco a raccontarsi storie al confine tra il mistico e l'esoterico, non avevano saputo produrre altro che lo sfruttamento monocolturale di quella che una volta probabilmente chiamavano "la loro amata terra" ma che oggi rappresentava soltanto il palcoscenico dove manifestare la loro ignorante possanza (o possente ignoranza. Va bene lo stesso).

Anche nei mesi estivi, trovare un rarissimo incredulo fiore era una avvenimento commovente.

Di pallidi papaveri o striminziti fiordalisi si poteva incontrare solo qualche isolato esemplare ma soltanto ai bordi della strada. Nei campi, non una forma vegetale, che non fosse stata prevista dal rigido programma di coltivazione, osava interrompere la dittatura di quella mortificante continuità.

I diserbanti avevano seccato anche la speranza dell'inatteso, consegnando definitivamente le generazioni future alla monotonia...

Dallo Stabilimento alla cabina dell'acquedotto e ritorno: 3,6 Km. Invariati. Sia d'estate sia d'inverno.

"Ogni passo a piedi in più allontanerà nel tempo il peggioramento delle sue condizioni di salute ", così mi ripetevano meccanicamente gli specialisti che, a scadenze prestabilite, misuravano e registravano a futura memoria l'estensione della mia pinguedine...

Se il solo camminare emendasse il genere umano dalla morte, Abebe Bikila, il maratoneta etiopico, avrebbe dovuto vivere 1000 anni... in vece… E se poi qualche antropologo svizzero avesse scoperto che a Matusalemme il “jogging" proprio non riusciva a digerirlo?

Comunque, in mancanza di prove certe, non mi restava che rassegnarmi: non avrei potuto sottrarmi ad un seppur minimo abbozzo di sacrificio... tanto per condividere consapevolmente la responsabilità di salvaguardare la mia presenza nell'Umanità... anche solo numericamente...

Per questo, quasi ogni giorno, dalle 12.30 alle 13.30, mi disponevo all'incantata attesa di una vana sorpresa, passeggiando in quel "non-luogo" perso nella campagna tortonese...

Lontano dai rumori dello Stabilimento in marcia e grazie anche all'ora che escludeva ogni possibilità di incrociare altri rappresentanti del genere umano, lungo quel tragitto consumato, pensavo che non mi sarei mai abituato... non sarei mai riuscito a coniugare quella visione metafisica con il silenzio che mi circondava... Più che una serena passeggiata in campagna, mi sembrava sempre più l’ineluttabile quotidiano appuntamento col subconscio... l’occasione di una scansione introspettiva non sempre richiesta…

Ma quel giorno, al capolinea di quella passeggiata-lavoro, una sorpresa mi stava attendendo.

Una piccola sorpresa, a dire il vero.., ma pur sempre un avvenimento!

Dapprima, mi resi conto della novità riconoscendo che il ritmo con cui si manifestava accompagnava, quasi con sincronia, la cadenza dei miei passi o del mio respiro. Con l'avvìcinarmi, realizzai che si trattava di un lieve, impercettibile, ma ostinatamente cadenzato miagolìo che sentivo provenire dalla cabina dell'acquedotto…

Mi rendo conto che ogni evento, grande o piccolo, apparentemente più o meno determinante, trovi giustificazione e corretta misura nel proprio individuale personalissimo percorso di crescita e, per questo, ritenevo di aver superato già da quasi mezzo secolo la palpitante attesa di poter stringere tra le mani il corpo tremante di un cucciolo che, con determinata protervia, comunica al mondo la sua  assoluta solitudine, il suo ingiusto abbandono...

Ne', in condizioni normali, sarebbe stato giustificato attardarmi in vacue considerazioni su argomenti di indiscussa pochezza... mentre milioni di civili inermi subivano quotidianamente il terrore di micidiali bombardamenti, per la sola colpa di essere vessati da dittatori sanguinari autoproclamati.... Che importanza poteva avere per me e per la maggior parte delle persone "di buon-senso" il destino di quel piccolo animale?

Ma quel gomitolo di pelo che con passo insicuro e tentennante nei tentativi di avvicinamento e nelle improvvise successive fughe a ritroso esprimeva il Timore e la Necessità, quasi come rappresentando l'eterno umano dubbio se concedersi con fiducia o restare da soli, evitando investimenti rischiosi, evitando dannose esperienze, ebbene, quella vita disperata forse rappresentava per me qualcosa in più di quanto apparisse…

E quello che io avrei potuto/dovuto fare rappresentava l'occasione che la "Civiltà" doveva cogliere per manifestare generosamente la propria comprensione nei confronti del "debole" che chiede protezione e conforto. Rappresentava l'infinitamente piccola occasione data all'uomo qualunque di poter fare una scelta di campo... e non solo di canale televisivo... Rappresentava tutti i reconditi significati che si possono attribuire al semplice gesto di rincuorare un cucciolo che dilania il silenzio più abissale col proprio urlo di bisogno, imperativo manifesto esistenziale, al di là di ogni cinica minimalizzazione...

Per tutte queste ragioni, e anche per qualcun'altra, attesi pazientemente che il gattino si facesse raccogliere e, dopo aver tentato di rassicurarlo, compresi che non avrei potuto abbandonarlo, sicuramente molto lontano dalla madre, sicuramente, da lì a poco, vittima sacrificale del crudele segugio di qualche cacciatore imbecille.

In qualche modo, la mia presenza era intervenuta nella scena e se un Programmatore c'era, questi si aspettava che in qualche modo IO avrei dovuto interferire nel succedersi precostituito degli eventi.

Forse era soltanto il preannunciarsi di un senso di colpa col quale non avrei saputo convivere agevolmente, anche solo nei successivi cinque minuti, se avessi deciso di proseguire la mia strada con indifferenza.

Comunque, sentivo su di me il peso di una evoluzione emotiva che, in quel momento, ritenevo di poter condividere con buona parte delle persone civilizzate. Non si abbandona chi ritiene di aver bisogno! Si tratti di chiunque. Pensando ad un allontanamento involontario dalla madre, dapprima cercai invano presso qualche cascina isolata... Per lo più erano luoghi abbandonati utilizzati per il ricovero di attrezzi e macchinari. Prevedendo la negazione di qualsiasi rapporto "parentale", ancor più provocato dalla mia inopportuna invasione durante l'ora di pranzo, decisi di desistere dall'iniziativa di cercare ancora qualcuno che potesse aiutarmi. Quindi voltai i tacchi e mi avviai col cucciolo verso il paese.

Ecco, sì, in paese, forse, avrei trovato una soluzione.

Il tragitto di ritorno divenne ben presto una tortura. Il povero animale aveva già compreso pienamente che entrambi non eravamo in possesso di un numero di cromosomi sufficienti per farci assimilare alla stessa specie, così iniziò a divincolarsi, piantandomi le unghie ovunque fosse in grado di far presa.

Dal canto mio, sapevo che se il gattino mi fosse sfuggito, non sarei stato in grado di riprenderlo, a meno che non mi fossi imbrattato di fango correndogli dietro in mezzo ai campi.

Non mi restava altro da fare che soffrire in silenzio, costringendo il povero animale in posizioni per lo meno scomode e coltivando la convinzione che, in fondo, tutto si stava svolgendo per un fine ultimo elevato...

La strada non finiva mai.

Il gattino continuava a miagolare ritmicamente con quanto fiato aveva in gola, chiamando la madre perché, chissà da dove, sopraggiungesse a liberarlo.

Io, lontano da testimonianze inopportune, rispondevo con un'impacciata imitazione di quello che speravo potesse passare per un rassicurante miagolìo materno. Naturalmente la disperazione del povero animale non trovò tregua. La mia pure.

Non ostante sapessi che mi sarei esposto ad una imperitura colossale presa in giro, trassi di tasca il cellulare e, con l'animale che si divincolava nell'altra mano, concitatamente, composi il numero interno di qualche mio collega per sondare un'insperata disponibilità all'accoglienza. Ma, naturalmente, erano tutti irrintracciabili durante la pausa mensa… Uno di questi, trovato dopo alcuni tentativi, mi fece capire a chiare lettere cosa non avrei dovuto fare: portare il gattino in Stabilimento. Ce n'erano già troppi. E questo era vero. Ti scrutavano nascosti tra i fusti di prodotti chimici o tra le tubazioni di una pompa, vittime inconsapevoli di inevitabili e, a volte mortali, contaminazioni. Raramente li si poteva scorgere, mentre attraversavano speditamente uno spiazzo aperto, con le codine e le zampettine rimaste inespresse, non cresciute proporzionalmente al resto del corpo, e mostrando così come la mutazione del loro patrimonio genetico avesse influito sulle giovani generazioni. Continuai a confidare in una qualche soluzione, una volta raggiunto il paese. Ma sempre più temevo che l'interpretazione corretta del mio ruolo avrebbe potuto mostrare il fianco a più di un osservatore anche disattento.

Raggiunte le estreme propaggini del luogo abitato, riscontrai che mentre tutti erano probabilmente seduti intorno al sacro desco, i loro cortili erano senza dubbio abitati da cani famelici...

Quando incominciavo a perdere la speranza, improvvisamente, come in una visione dantesca, mi apparve un ragazzetto uscito da una corte aperta sulla strada.  Era uno strano ragazzetto. Parlava da solo o, forse, imitava qualcuno che parlava in viva voce al telefonino. Ma a me importava poco. Certo che anch’io, come "adulto rispettabile", non credo di essergli apparso un gran che normale, con tra le mani qualcosa che somigliava sempre più ad una tigre incazzata, piuttosto che ad un cucciolo affettuoso.

Tentai un approccio furbesco... "Hei! Non vorresti mica un gattino? Guarda com'è bello!"

"Fossi matto!" Fu la risposta senza possibilità di appello.

"Beh! Almeno aiutami a piazzarlo presso qualcuno che conosci... Io non posso importunare rispettabili sconosciuti...”

Il ragazzetto accettò il ruolo di Virgilio e mi inoltrò presso alcuni gironi infernali. Esiti non riferibili...

Finalmente mi venne in mente che da quelle parti abitava Fabio. Un giovane turnista che, se fossi stato fortunato, avrei potuto trovare a casa. La sua auto era parcheggiata da lì a poco distante e la possibilità di venirne fuori mi apparve plausibile.

Così il ragazzino strimpellò senza pietà il campanello di casa del mio collega.

Passarono alcuni minuti interminabili.

Finalmente il volto di chi poteva rappresentare la mia salvezza si affacciò, un po' arruffato come di chi è stato tirato giù dal letto dopo un turno di notte in fabbrica. Aveva la sua solita espressione sorridente ed enigmatica. Forse non avrebbe dovuto apparire così sorridente...

In breve gli raccontai la situazione e, giocando di anticipo, prima che potesse proferire parola, gli mollai il gattino in braccio. Quindi, dopo averlo investito dell'incombenza ormai non più mia, lo esortai a dargli un po' di latte, tanto per uscire dal mio lieve imbarazzo e mitigare, più che il commiato..., la fuga che già mi ero accinto ad intraprendere.

Mentre mi voltavo avviandomi spedito verso la Fabbrica, intuivo lo sguardo inebetito dell'amico che, col gattino in braccio e il ragazzino che lo accarezzava, abbozzava qualche scusa non raccolta, mentre si concretizzava la convinzione di essersi fatto irrimediabilmente inguaiare.

Bene. L'operazione salva-gattino era conclusa.

La coscienza collettiva dell'Umanità poteva ritenersi soddisfatta, al meno in quel frangente, e, cosa ben più importante, i segugi sanguinari erano rimasti senza l'insperato divertimento..

Giunto in ufficio raccontai a qualcuno della piccola-grande avventura. Non ricordo di aver raccolto più di un cortese ascolto silenzioso.

A sera, in famiglia, tornai in auge per qualche minuto.

Più ripensavo tra me e me a tutta la storia, più mi sembrava che i significati perdessero l'importanza originale... In breve a ricordarmi dell'accaduto restarono solo i graffi sulle mani...

Da lì a qualche giorno incontrai nuovamente Fabio in Fabbrica.

Non mi sembrava tanto disponibile come al solito, anzi, questa volta mi perlustrava un po' torvo, da distante, come di chi cerca di pesare il grado di sconvolgimento mentale che a volte abita chi ci sta di fronte, cercando intorno con la coda dell'occhio qualche improvvisata arma di difesa... in caso di bisogno... non si sa mai…

Poi, superato l'impasse, mi raccontò come la storia del gattino fosse andata a finire...

Lui, come me, non poteva prendersi cura dell'animale. In quel pomeriggio e per tutta la serata aveva preso impegni tali da non consentirgli di cercare una soluzione presso qualche conoscente. Pertanto, non restava altro da fare che riportare il piccolo animale entro il recinto della cabina dell'acquedotto, esattamente dove l'avevo trovato io.

In questo modo aveva chiuso il cerchio.  Aveva annullato tutto con un semplice gesto essenziale. Aveva fatto ritornare indietro le lancette dell'orologio, nulla togliendo e nulla aggiungendo a quello che "il destino" aveva riservato a tutti gli attori della farsa...

Tentò di spiegarmi che la visione del mondo era un po’ diversa tra "quelli che stanno in città" e "quelli che abitano in campagna".

"... Se tutti i gattini che vengono al mondo restassero in vita, i paesi sarebbero abitati dai gatti e non dai Cristiani!..."

"... Ne puoi scegliere uno. Se va bene due. Ma hai idea di quanti ne nascono per cucciolata?..."

"... E poi, quello avrà avuto al massimo due mesi, e, in campagna si sa, i gattini che diventano grandi sono quelli che nascono nei mesi estivi... Sarebbe stato destinato a morte sicura..."

"... Comunque, - mi disse salutandomi - come mi hai detto tu, prima di riportarlo dove l'hai trovato, gli ho dato un po ' di latte..."

Tornai il giorno dopo alla cabina dell'acquedotto. Del gattino non c'era più traccia.

Così, per concludere il mio contributo a questa storia, come tutte le storie del mondo, anche questa si è conclusa con un semplice colossale punto interrogativo, a definitivo suggello di quanto tutte le ragioni, per quanto valide e imprescindibili appaiano, in realtà contribuiscano soltanto a creare un enorme, indistinto, amalgama grigio dal quale è impossibile per chiunque distinguere illusioni di verità...

E il punto di vista del gattino? Forse è stato solo un'illusione... ed io mi sono inventato tutto per trovare, al meno per un giorno, una via di fuga da quel paesaggio di plastica…

 

Miao!

Domenica 8 ottobre all’Archivio di Stato

VISITE GUIDATE

FRA STORIA ARTE E ARCHITETTURA

DEL CIMITERO MONUMENTALE DI ALESSANDRIA

In occasione della “Domenica di Carta”, la giornata che il Ministero della Cultura dedica alla visita delle Biblioteche e degli Archivi dello Stato nel corso della quale bibliotecari ed archivisti saranno lieti di svelare segreti e racconti da documenti che compongono il patrimonio culturale degli Istituti dove si salva la Memoria e si custodisce la Storia, l’Archivio di Stato di Alessandria, in collaborazione con il Comune di Alessandria e la Sezione cittadina di Italia Nostra, propone la mostra documentaria “Eclettismo ed Eternità: storia, arte e architettura del cimitero monumentale di Alessandria”. Attraverso un’esposizione di documenti tratti dall’archivio comunale, custodito a titolo di deposito nell’Archivio di Stato, saranno presentati storia, progetti ed ampliamenti del cimitero monumentale, vero e proprio “museo a cielo aperto” che costituisce uno dei complessi architettonici più grandiosi e suggestivi della città, nonché un fulgido esempio di eclettismo stilistico. Alla mostra documentaria, aperta al pubblico dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 18 presso la sede dell’Archivio di Stato di Alessandria in via Giorgio Solero n. 43, saranno abbinate due visite guidate al Cimitero Monumentale tenute dagli esperti di Italia Nostra: gli interessati alle visite potranno trovarsi direttamente al cimitero in via Teresa Michel n. 33 al mattino alle ore 10.30, oppure al pomeriggio alle ore 15.30. Sia per la mostra all’Archivio di Stato che per le visite al Cimitero Monumentale la partecipazione è gratuita e non è necessaria la prenotazione.  Per informazioni: Archivio di Stato di Alessandria tel. 0131 252794 – mail as-al.salastudio@cultura.gov.it Italia Nostra Sezione di Alessandria tel.328 7175254

8 ottobre ad Alessandria

SECONDA GIORNATA NAZIONALE

DEGLI OSPEDALI STORICI D’ITALIA

Visite guidate e musica alla scoperta del patrimonio culturale italiano

Domenica 8 ottobre si celebra la seconda giornata nazionale degli ospedali storici, che offrirà al pubblico la possibilità di conoscere uno dei “giacimenti” culturali oggi meno noti ma sicuramente più interessanti e fecondi della storia del nostro paese. Da Milano, Firenze, Venezia, Roma e Napoli, passando per Alessandria, Brescia, Lodi e l’Emilia Romagna, sarà possibile visitare gratuitamente luoghi spesso chiusi al pubblico, veri e propri tesori nascosti all’interno di storiche istituzioni ospedaliere, collezioni d’arte, antichi strumenti sanitari, chiese ed edifici monumentali, biblioteche e rare collezioni librarie. In particolare nella chiesa dei santi Antonio e Biagio dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria si terrà alle ore 18,30 di sabato 7 ottobre il concerto a cura dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, con il sostegno del Ministero della Cultura. I concerti saranno ispirati alle complesse relazioni tra epidemie e innovazioni artistiche, con repertori che valorizzano la storia musicale delle varie località. Il concerto sarà presentato dall’alessandrino Francesco Storino, violoncellista del quartetto che eseguirà, oltre al Quartetto per archi n.1 in solmaggiore K.80 di Mozart, il Quartetto per archi n.3 in sol maggiore del tortonese Lorenzo Perosi e il Quartetto in do minore n.4 op.18 di Beethoven, il grande compositore che a Napoleone, legato al nostro territorio da una delle battaglie più cruente della seconda campagna d’Italia dell’allora Primo Console francese, dedicò diverse opere.

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti: per prenotazione è possibile inviare una e-mail a comunicazione@ospedale.al.it.

Domenica 8, invece, sono in programma le visite guidate al ricco patrimonio storico dell’AO AL: al mattino, con tre appuntamenti alle 9,30, alle 10,30 e alle 11,30, sarà possibile ammirare la parte storica dell’Ospedale risalente al 1790 e i beni artistici conservati al suo interno, come i vasi della farmacia e la quadreria dei benefattori. Nel pomeriggio, infine, spazio alla chiesa di San Giuseppe del presidio Borsalino progettata da Ignazio Gardella nel 1933 per il sanatorio di Arnaldo Gardella negli anni Venti. I turni di visita alla chiesa, che ha vinto il censimento FAI 2021 “I luoghi storici della salute” e si è aggiudicata il quinto posto nei “Luoghi del cuore”, sono per le ore 15,00, 16,00 e 17,00. L’iniziativa è organizzata da ACOSI (Associazione culturale ospedali storici italiani), l’associazione culturale senza scopo di lucro nata nel 2019 per condividere le migliori pratiche di conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio artistico, storico, culturale ed architettonico degli ospedali storici d’Italia, oltre che promuovere l’incremento trasparente e sostenibile del patrimonio scientifico materiale e immateriale in possesso di aziende sanitarie ed ospedaliere.

L’obiettivo è anche di contribuire a creare un nuovo modello di servizio culturale e turistico, incentivando la collaborazione con le istituzioni e le associazioni territoriali. ACOSI, inoltre, riconosce il valore sussidiario dei musei e delle opere per il potenziamento dell’attività sanitaria e assistenziale e per una maggiore “umanizzazione” delle cure attraverso una fruizione diretta ai pazienti e familiari del patrimonio culturale.

VACCINAZIONI ANTI COVID ED ANTINFLUENZALE

Le indicazioni della Regione Piemonte

La Regione ha inviato alle Asl, ai medici di medicina generale ed ai pediatri di libera scelta ed alle farmacie la circolare con le indicazioni per la campagna di vaccinazione antinfluenzale e di vaccinazione anti Covid, sulla base delle raccomandazioni trasmesse dal Ministero della Salute.

I cittadini che intendono vaccinarsi possono pertanto rivolgersi ai medici di medicina generale, ai pediatri e alle farmacie presenti sul territorio (dalla prossima settimana saranno disponibili anche online gli elenchi delle farmacie aderenti alle campagne di vaccinazione).

 

Vaccinazione anti covid

La campagna nazionale si avvale delle nuove formulazioni monovalenti del vaccino Comirnaty, adattate alle nuove varianti del virus Sars COV2. La dose di richiamo è raccomandata a distanza di 6 mesi dall’ultima dose di vaccino ricevuta o dall’ultima infezione, a prescindere dal numero di eventi pregressi.

La dose di richiamo viene offerta a queste categorie di persone:

- Persone di età pari o superiore a 60 anni;

- Ospiti delle strutture per lungodegenti;

- Donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo “postpartum” comprese le donne in allattamento;

- Operatori sanitari e sociosanitari addetti all’assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle strutture di lungodegenza; studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione;

- Persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi, con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di COVID-19 grave.

La vaccinazione viene consigliata a familiari, conviventi e caregiver di persone con elevata fragilità.

 

In fase di avvio della campagna, la vaccinazione è prioritariamente somministrata alle persone di età pari o superiore a 80 anni, agli ospiti delle strutture per lungodegenti, alle persone con elevata fragilità, con particolare riferimento ai soggetti con marcata compromissione del sistema immunitario, agli operatori sanitari e sociosanitari.

I vaccini anti covid sono disponibili negli ambulatori dei medici, come il vaccino anti-influenzale. Coinvolte anche, per entrambe le vaccinazioni, le farmacie sul territorio. È possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri vaccini (in particolare quello antinfluenzale).

Entrambi i vaccini sono disponibili per i cittadini che ne facciano richiesta anche presso i centri vaccinali delle ASL i cui indirizzi e riferimenti per gli appuntamenti saranno pubblicati sui siti delle ASL stesse e sul sito della Regione Piemonte.

La Direzione regionale informerà tempestivamente tutti i soggetti coinvolti nella campagna vaccinale di eventuali aggiornamenti del target da parte del Ministero della Salute.

 

Vaccinazione antinfluenzale

L’inizio della campagna vaccinale antinfluenzale è previsto per il 16 ottobre.

La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata ed offerta gratuitamente per:

1. Soggetti di età pari o superiore a 60 anni.

2. Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti.

3. Donne che all’inizio della stagione epidemica sono in gravidanza (qualunque trimestre) e nel postpartum.

4. Medici e personale sanitario di assistenza in strutture che, attraverso le loro attività, sono in grado di trasmettere l'influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali.

5. Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza.

6. Familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato).

7. Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.

8. Soggetti di età compresa tra 6 mesi e 6 anni compiuti.

9. Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori, come Forze di Polizia, Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine.

10. Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.

11. Donatori di sangue.

 

Gli obiettivi di copertura da raggiungere sono il 75% minimo e il 95% come obiettivo ottimale.

La Regione con la circolare invita le Asl ad attuare campagne di sensibilizzazione per informare la popolazione su entrambe le vaccinazioni.

IT-ALERT: GIOVEDÌ 14 SETTEMBRE IN PIEMONTE IL TEST DEL NUOVO SISTEMA DI ALLARME PUBBLICO

Giovedì 14 settembre alle ore 12 i telefoni cellulari di tutto il Piemonte saranno raggiunti da un messaggio di test IT-alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale, e suoneranno contemporaneamente emettendo un suono distintivo diverso da quello delle notifiche a cui siamo abituati.

Sul messaggio sarà scritto: “AVVISI DI EMERGENZA. IT-Alert. Questo è un MESSAGGIO DI TEST del sistema di allarme italiano. Una volta operativo ti avviserà in caso di grave emergenza. Per informazioni vai sul sito www.it-alert.it e compila il questionario”. Lo stesso testo sarà riportato in lingua inglese.

Chi riceverà il messaggio non avrà nulla da temere, e non dovrà fare altro che leggerlo. Comparirà sulla schermata del telefono: sarà sufficiente far scorrere la notifica per confermare la ricezione. La Protezione civile invita ad aprire il link e compilare il questionario disponibile sul sito internet www.it-alert.it, aiutando così a verificare la riuscita del test: il parere di ogni utente consentirà di migliorare lo strumento. L’invito a compilare il questionario è anche per chi dovesse accorgersi di non aver ricevuto il messaggio o l’avesse ricevuto pur trovandosi in territori confinanti con il Piemonte.

Maggiori informazioni e le risposte utili a domande frequenti sono disponibili al link www.it-alert.it/it/faq/

Nel mese di settembre saranno effettuati ulteriori test nelle altre regioni italiane.

Superata la fase di sperimentazione, IT-alert consentirà di informare direttamente la popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso, in particolare rispetto a casistiche di competenza del Servizio nazionale di protezione civile, come precipitazioni intense, incidenti nucleari, emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali, collasso di una grande diga, attività vulcanica (Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano, Stromboli).

Nelle scorse settimane si sono svolte attività propedeutiche finalizzate al coinvolgimento degli enti, istituzioni e rappresentanti di categorie con le quali è stato preparato il terreno per il corretto svolgimento dei test: Prefetture, Comuni, Servizio sanitario, volontariato, sistemi di trasporto pubblico locale, Ufficio scolastico regionale, Atenei, categorie professionali.

Ogni dispositivo mobile connesso alle reti degli operatori di telefonia può ricevere un messaggio "IT-alert": non è necessario iscriversi né scaricare nessuna applicazione, e il servizio è anonimo e gratuito per gli utenti. Attraverso la tecnologia cell-broadcast i messaggi IT-alert possono essere inviati a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, delimitando un'area il più possibile corrispondente a quella interessata dall'emergenza. Ci sono ovviamente dei limiti tecnologici: un messaggio indirizzato a un’area può raggiungere anche utenti che si trovano al di fuori della stessa oppure in zone senza copertura può capitare che il messaggio non venga recapitato. La capacità di ricevere i messaggi dipenderà anche dal dispositivo e dalla versione del sistema operativo installata sul cellulare: i test serviranno a verificare tutte le eventuali criticità per ottimizzare il sistema.

Si puntualizza che nessun dato personale di chi riceve il messaggio viene in alcun modo trattato (raccolto, archiviato, consultato, ecc.) dal Dipartimento della Protezione civile e dall’operatore telefonico di riferimento. Infatti, i messaggi IT-alert viaggiano attraverso il sistema di cell-broadcast, che consente agli operatori telefonici di inviare messaggi indistintamente e impersonalmente a chiunque si trovi in prossimità dell’area interessata coperta da specifiche celle di trasmissione della rete cellulare di uno specifico territorio. Il sistema è unidirezionale (dall’operatore telefonico al dispositivo) e non consente di ricevere alcun tipo di dato di ritorno dai cellulari raggiunti. Per questi motivi il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha espresso parere positivo sul sistema (il provvedimento è disponibile al link https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9207188).

 


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14 settembre ad Alessandria

“I SAX DEL VIVALDI” IN CONCERTO

PER L’ULTIMA APERTURA SERALE

DELLE MOSTRE DI GABRIELE BASILICO

“I Sax del Vivaldi” l’ensemble di sassofoni del Conservatorio Antonio Vivaldi di Alessandria si esibiranno in

concerto giovedì 14 settembre, sul Piazzale antistante la Biblioteca Civica di Alessandria, a partire dalle ore

21, con ingresso libero. L’iniziativa è realizzata in occasione dell’ultima apertura serale straordinaria delle Sale d’Arte di Via Machiavelli 13, che ospitano le due mostre fotografiche di Gabriele Basilico “Ritorni a Beirut”, in Italia per la prima volta, e l’esposizione “Alessandria 2006”, la “visione” di Gabriele Basilico, maestro del paesaggio urbano, di quelle strutture storiche e architettoniche che rappresentano l’elemento identitario della città.

L’ensemble che si esibirà giovedì 14 settembre è composto da 10 giovani allievi delle classi di saxofono e di

saxofono jazz del Conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria, guidati dal Maestro Concertatore Ausonio

Giovanni Calò. Il repertorio presenta brani per quartetto di saxofoni, per quintetto, sestetto e così via fino al “decimino di sax.”

Un vasto programma con oltre 15 diverse esecuzioni: i generi visitati dalle varie formazioni spaziano dal

jazz, alla musica “accademica” moderna, per approdare anche alla musica della tradizione popolare.

La scelta dei pezzi comprende sia brani originalmente composti per le varie combinazioni strumentali, che

arrangiamenti, alcuni dei quali realizzati appositamente per il gruppo.

Dalle ore 20,30 alle 23,30 le Sale d’Arte apriranno al pubblico, sempre con ingresso libero, per

consentire la visita alle Mostre fotografiche di Gabriele Basilico che, ricordiamo, resteranno ad Alessandria

fino al 1° Ottobre 2023.

Per informazioni è possibile contattare l’Azienda ASM Costruire Insieme al numero 0131 234266.

Novi Ligure

IN MOSTRA LE DENSITÀ FLUORESCENTI DI ALESSANDRO LUPI

Al  Museo dei Campionissimi

Sabato 16 settembre, alle 18, si inaugura al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure la mostra “Densità Fluorescenti” di Alessandro Lupi. Le sale espositive diventeranno il palcoscenico di un maestro della ricerca nei linguaggi artistici contemporanei, un’esperienza unica nel suo genere tra luci, ombre e sorgenti luminescenti. L’esposizione, aperta fino al 12 novembre, vuole essere una sorta di compendio dell’artista, in particolare di ciò che riguarda la ricerca su opere da interni: si tratta di sette installazioni da ammirare in penombra e due opere cinetiche che vanno fruite al buio. Il centro della ricerca artistica di Alessandro Lupi, genovese di nascita (1975), di stanza a Berlino e attivo sulla scena internazionale, parte dalla luce e si sviluppa attraverso nuove tecniche dove colore, spazio e tempo si fondono dinamicamente.

L’uso delle lampade ad ultravioletto (UV) rendono visibili pigmenti fluorescenti di diversi colori e spingono chi guarda ad andare oltre la realtà. L’evento è un’occasione speciale, poiché l’autore stesso ha concepito la collocazione e l’allestimento dei suoi lavori all’interno del Museo, così come ha ideato per le aree delle terrazze un’installazione site specific. Il pubblico viene accompagnato in un percorso sinestetico e multisensoriale dove le opere sono state accostate in modo del tutto personale e non cronologico; i lavori sono stati realizzati negli ultimi quindici anni e provengono sia da raccolte private, sia dalla collezione personale dell’artista. Il percorso di visita, immersivo e ipnotico, rapisce lo spettatore sedotto dalle suggestioni delle forme luminose che emergono dall’ombra trasformando la percezione del rapporto tra corpo umano e ambiente circostante.

Per informazioni: Museo dei Campionissimi - tel 0143772266 – 772230;

www.museodeicampionissimi.it  –  email: museodeicampionissimi@comune.noviligure.al.it

Orario estivo: venerdì dalle ore 16 alle 20; sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 20

Orario invernale (dal 1° ottobre): venerdì dalle ore 15 alle 19; sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19

 

BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Alessandro Lupi cresce e studia a Genova dove frequenta l’Accademia delle Belle Arti, naturale conseguenza della passione del creare e della curiosità riguardo gli oggetti che lo circondano, sin dalla tenera età. Terminati gli studi, in breve tempo, si possono ammirare le sue installazioni in città italiane ed europee, finché, nel 1999, un invito a un’esposizione alla Kunsthaus Tacheles di Berlino gli fa conoscere una realtà nuova, caratterizzata da maggior libertà del pensiero artistico; è nella capitale tedesca, dove tuttora risiede, che Lupi si trasferisce nel 2008. Espone, tra gli altri, alla Biennale di architettura di Venezia, al Museo degli Uffizi e al Verket Museum di Avesta in Svezia. Nel 2008 durante la Biennale della Havana realizza un’installazione che è stabilmente esposta negli spazi della Esquela Nacional de Bellas Artes S. Alejandro. Nel 2010 ha inaugurato una scultura

permanente nella Trubar House of Literature, commissionata in occasione della nomina dalla città di Lubiana, in Slovenia, a Capitale mondiale del Libro dell’UNESCO. Il centro della ricerca artistica di Alessandro Lupi parte dalla luce, e si sviluppa con installazioni, e nuove tecniche dove colore, spazio e tempo si fondono dinamicamente. Ogni lavoro nasce come un mondo a sé, tutto si concentra sul concetto di “inversione” cioè sulla possibilità di offrire allo spettatore un punto di vista contrario a quello previsto e prevedibile; nelle sue opere la dicotomia di situazioni opposte come interno - esterno, libertà - prigionia, vita - morte è annullata dalla percezione quasi contemporanea dei due aspetti, che non privilegia alcuna prevalenza percettiva o gerarchica. Altri temi ricorrenti nella produzione artistica di Lupi sono l’attenzione all’ambiente circostante e al rapporto tra lo spazio della natura e quello umano, indagati attraverso l’elemento cardine rappresentato dalla luce. I risultati di questo lavoro sono costituiti da installazioni suggestive, che hanno bisogno di spazio, di buio e di luce in maniera alternata e selettiva e talvolta di movimento, al fine di indagare non solo il rapporto dell’uomo con la natura circostante, ma anche con la propria essenza.

www.alessandrolupi.com – Instagram: @alessandro.lupi.art  –  Facebook: Alessandro Lupi

APPROFONDIMENTO: TECNICA UV

L’attenzione di Alessandro Lupi per i significati reconditi dell’essenza umana viene messa in luce - letteralmente - nelle sue installazioni dall’uso delle lampade ad ultravioletto (UV) che rendono visibili pigmenti fluorescenti di diversi colori e spingono chi guarda ad andare oltre la realtà immanente. «Miriadi di fili di poliestere sono dipinti, a uno a uno, con pigmenti fluorescenti e fosforescenti, per poi essere illuminati con lampade di Wood e generare corpi umani tridimensionali, fatti di luce, eterei e trasparenti e spesso cinetici. La forma è luce, interna, e anche se si percepisce una densità fitta, in realtà si tratta di forme fatte per il 95% di vuoto. (…) Ciò mi ha permesso anche di giocare con le forme, potendo aggiungere al loro interno altre forme per ottenere una percezione simultanea, rara in scultura, che in passato era possibile solamente attraverso le apparecchiature radiologiche bidimensionali» spiega l’artista stesso in La simultaneità degli opposti, articolo uscito sulla rivista PH MAGAZINE nel 2021, redatto su invito del Prof. Fabio Benfenati, Fondatore e Direttore della Ricerca del Dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie del Cervello presso l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Dal punto di vista tecnico, l’artista, nelle proprie opere, utilizza particolari lampade UV, chiamate Lampade di Wood dal nome dello scienziato statunitense Robert Williams Wood, ovvero sorgenti luminose che emettono radiazioni elettromagnetiche prevalentemente nella gamma degli ultravioletti. In particolare,

la radiazione ultravioletta, in fisica, costituisce un intervallo della radiazione elettromagnetica, cioè appartenente allo spettro elettromagnetico, che non è visibile all’occhio umano – dal latino ultra, "oltre"; il violetto, che è il colore con frequenza più elevata nello spettro visibile umano – e costituisce circa il 10% della luce emessa dal Sole. In questo caso lampade di Wood sono utilizzate dall’artista per illuminare una particolare tipologia di vernice fluorescente di diverse tonalità, visibile in una condizione di semi-buio per interazione con la sola radiazione UV.

Alessandria

RIABILITAZIONE E MEDICAL HUMANITIES

AL “BORSALINO DAY”

Il 15  e 16 settembre

Gli interventi dei direttori Marco Polverelli e Luca Perrero

Dott. Marco Polverelli

Dott. Luca Perrero

Scienze umane mediche. In inglese, Medical Humanities. Ecco il nuovo campo interdisciplinare e multidisciplinare che all’interno dell’azienda ospedaliera sta conoscendo una forte crescita e che assumerà un ruolo di primo piano in occasione della nuova edizione del ‘Borsalino Day’ che si svolgerà il 15 e 16 settembre all’interno del presidio riabilitativo.

La ‘due giorni’ avrà un taglio più scientifico e istituzionale il 15, mentre il giorno successivo (dalle 10 alle 13) la struttura sarà aperta alla cittadinanza all’insegna dello sport e della cultura. Crescono i progetti di Medical Humanities all’interno del ‘Borsalino’, come aumenta il rapporto con la società e le realtà istituzionali e del mondo dell’associazionismo e del volontariato. E poi ci sono il verde terapeutico e la narrazione terapeutica, che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti e dei professionisti.

«Ed è proprio il rinnovo del giardino sensoriale del ‘Borsalino’, reso possibile grazie al contributo di ConfAgricoltura, che consentirà di valorizzare proprio il ‘verde terapeutico’, con concreti vantaggi ai pazienti, ma non solo. Penso infatti anche ai familiari e ai professionisti che lavorano nel Centro. Si tratta di dare vita a una dimensione gestionale che prende in carico il paziente nella sua globalità».

Le parole sono di Marco Polverelli, direttore del Dipartimento di Riabilitazione dell’azienda ospedaliera di Alessandria.

Una delle caratteristiche del centro riabilitativo ‘Borsalino’ è la presenza di una molteplicità di figure che operano al suo interno e che trovano la massima espressione nel lavoro di équipe. Sono tutti profili che fondono le competenze con quelle strettamente connesse alla riabilitazione. Sono fisiatri, assistenti sociali, bioingegneri, psicologi, medici di medicina generale, educatori, professionisti della terapia occupazionale, fisioterapisti, infermieri professionali, assistenti domiciliari, logopedisti, tecnici ortopedici.

Gestire queste figure «è la risposta vera, e indispensabile, alla riabilitazione ad alta complessità del ‘Borsalino’ - puntualizza Polverelli - Abbiamo messo in campo uno sforzo mirato per coinvolgere i familiari non solo nella gestione quotidiana dei pazienti, ma anche per stimolarli a interazioni come il racconto della loro esperienza. Quello della famiglia è infatti un ruolo assolutamente centrale per ricollocare il paziente sul territorio».

L’approccio «vale per l’anziano che ha subìto una frattura e può tornare a una vita normale, per chi è stato colpito da ictus, non del tutto invalidante ovviamente, e ha la possibilità di recuperare al meglio, per i pazienti affetti da mieloma, che sono ad altissima complessità, ma che sono anch’essi in condizione di tornare a una vita pressoché normale (l’esperienza degli atleti paralimpici dimostra come sia possibile). Inoltre c’è un altro valore aggiunto al ‘Borsalino’: la riabilitazione cardiorespiratoria, che ha pochi eguali in altri territori».

Una storia esemplare di approccio e gestione di un paziente profondamente complesso è stata quella di Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus e della nazionale italiana. Ricoverato all’ospedale civile il 22 aprile 2022 in seguito a una emorragia cerebrale causata da rottura di un aneurisma, era stato operato dall’equipe di Neurochirurgia, diretta da Andrea Barbanera, con il supporto del neuroradiologo Ivan Gallesio, e poi trasferito al Borsalino nel mese di luglio. Tacconi è stato dimesso quest’anno a marzo dopo lunghi mesi di complessa riabilitazione.

«L’approccio multidisciplinare e interdisciplinare impone un salto di qualità notevole, che si è tradotto – sottolinea infine il dottor Polverelli - nel processo di sviluppo di percorsi ad alta specializzazione, come quelli che puntano sui fattori predittivi, prognostici, riabilitativi e cardiorespiratori in pazienti provenienti da aree geografiche ad alto inquinamento ambientale, sui fattori biologici, funzionali e ambientali in donne con linfedema (accumulo di linfa nei tessuti) correlato a carcinoma mammario e, infine, sulle alterazioni / interazioni muscolo-scheletriche in pazienti con disabilità motorie complesse ambiente - correlate». L'attività sviluppata dal centro polifunzionale ‘Borsalino’ rientra nella candidatura dell’azienda ospedaliera a Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) per patologie ambientali.

L’elemento caratterizzante, che emergerà anche durante l’evento del ‘Borsalino Day’ è quello dell’uniformità dell’approccio riabilitativo che costituisce un esempio, quasi unico nel panorama nazionale, di omnicomprensività di trattamento nel settore della sanità pubblica: «L’attività – spiega infatti Luca Perrero, direttore della Medicina Fisica, Riabilitazione e Neuroriabilitazione del centro ‘Borsalino’ - trova specifici ambiti di azione, in particolare sul fronte della disabilità neurologica complessa in pazienti con lesioni midollari o per esiti da coma. La peculiarità è quella della riabilitazione precoce nel paziente quando è ricoverato in ospedale e di quella post acuto precoce quando viene trasferito nella nostra struttura, dove accanto al lavoro di medici, infermieri, fisioterapisti, logopedisti, psicologi e di altri consulenti, tutte figure che operano in maniera sinergica e interdisciplinare, vengono affiancate la tecnologia e la robotica. Non a caso è stata aperta lo scorso anno una palestra robotica di grande valore riabilitativo». La precocità di

intervento è essenziale, perché permette «di contrastare i danni secondari e terziari, consentendo contemporaneamente di iniziare il progetto riabilitativo volto al recupero del danno neurologico specifico, ha concluso il dottor Perrero.

Riflessioni sulla violenza di genere

Già si è avuto modo di parlare di violenza di genere e di violenza domestica. I recenti fatti di cronaca che hanno insanguinato non solo fisicamente, ma anche moralmente, quest'ultima estate rovente impongono ora più che mai alcune riflessioni.

Abbiamo appurato che la violenza di genere non va in vacanza, non si placa con la rilassatezza, con la sospensione dal lavoro e ciò perché non è una emergenza. Rileggendo i dati forniti dal Ministero e pubblicati su alcuni quotidiani ( ndr Il sole 24 ore agosto 2023), dall'inizio dell'anno le vittime di femminicidio sono state 74 di cui 59 in ambito familiare o affettivo ( di queste 36 hanno trovato la morte per mano del partner e/o ex partner).  A ciò si debbono aggiungere le persone vittime di violenza sessuale, numero in costante aumento oltre ad un numero "silente" di vittime, quelle della violenza domestica, numero "silente" perché non pervenuto, quindi maggiormente inquietante poiché ancora nascosto e non denunciato. È una bolla evanescente di fumo tossico, nero, fatto di umiliazioni, insulti, segregazioni, violenze sessuali, tutte perpetrate all'interno del luogo, la casa e ad opera di coloro, i familiari che secondo una accezione comune accudiscono accolgono, danno sicurezza. Quindi violenza ancora piu' disorientante, sconvolgente, destabilizzante.  Di fronte a ciò non è pensabile rimanere inerti e non è tollerabile limitarsi a provare rammarico.  Occorre gridare forte, formare le anime dei giovani, sensibilizzare attraverso la scuola e le istituzioni.  La violenza di genere non è un problema solo delle donne o delle vittime, non è episodica, non è una "tempesta emotiva", né tanto meno un problema che riguarda solo i ceti sociali meno abbienti o meno colti.  La violenza di genere va letta partendo dalla struttura sociale, culturale, educativa con la quale ci co,ifrontiamo ogni giorno, la stessa che ha costruito e generato stereotipi con conseguente irrigidimento dei ruoli, fatto questo che legittima forme di prepotenza e sopraffazione.

Occorre prendere coscienza di un dramma risolvibile solo attraverso interventi mirati che partano dalla presa di coscienza del problema, dalla costruzione di un senso di responsabilità condiviso, consentendo nel caso di degenerazione l'accesso alla legge e alla denuncia senza sensi di colpa.

Solo così saremo libere e liberi.

Donne per le donne

Un programma di corsi e occasioni

per stare insieme

Dalla sinergia di diversi progetti (Effe, S.T.E.P., Donne x le donne) promossi dall’Associazione Don Angelo Campora odv e dall’APS Colibrì, è nato un programma per l’autunno 2023 di occasioni formative al femminile, che coinvolge le diverse generazioni, dalle aspiranti imprenditrici alle donne in cerca di lavoro, dalle casalinghe alle donne pensionate, dalle artigiane alle studentesse.

“Donne per le donne” è una proposta formativa e di socializzazione aperta a tutte, con l’obiettivo di accrescere le competenze delle partecipanti per favorire la loro occupabilità e per promuovere l’inclusione sociale.

I corsi in programma sono pensati per contrastare il divario di genere rispetto all’uso delle nuove tecnologie, incrementare le competenze linguistiche per superare l’esame di teoria per la patente, condividere abilità manuali come strumento di benessere e cura di sé.

La struttura del programma è modulare e flessibile e ogni partecipante può costruire il proprio programma combinando i corsi proposti.

Si tratta di un laboratorio esperienziale che offre strumenti pratici per avere una maggiore consapevolezza di sé e aumentare le proprie possibilità per l’accesso al mondo del lavoro.

Tutte le attività in calendario sono pensate per essere utili al fine di promuovere l’empowerment delle donne, cioè la valorizzazione delle proprie risorse.

Il programma comprende: un corso online sull’autoimprenditorialità “La tua start up – dall’idea alla realizzazione della tua impresa” a cura di Donnealquadrato – Global Thinking Foundation, dal 12 settembre al 17 ottobre, tutti i martedì dalle ore 17.00 alle ore 18.30

Iscrizione gratuita: visita www.donnealquadrato.it/calendario

Un percorso di “Pratiche di bellezza e cura di sé” – 4 incontri per prenderci cura del nostro aspetto, coccolarci, imparare i “trucchi” per affrontare un colloquio di lavoro e migliorare la nostra autostima, con Roberta Massobrio insegnante e operatrice shiatsu, lunedì 18 settembre e 2 ottobre e con Cristina Iordachi make up artist freelance, sabato 16 e 30 settembre dalle ore 10.00 alle ore 12.00 c/o Centro Famiglia Mondi Tondi via Parnisetti ang. Via Cornaglia.

Iscrizione € 5,00 max 10 partecipanti

Il laboratorio artigianale “Il mondo del macramè” per apprendere le tecniche dell’intreccio e realizzare oggetti personali e di arredamento; 6 lezioni a cura di Mona Hamad

tutti i giovedì dal 28 settembre al 2 novembre dalle ore 10.00 alle ore 12.00

c/o Associazione Colibrì via Faa di Bruno 39

Iscrizione € 10,00 (materiali inclusi) max 6 partecipanti (servizio di babysitter a richiesta)

2 Corsi di alfabetizzazione digitale, a cura di Maria Di Vita, per migliorare le competenze informatiche di base e acquisire consapevolezza nella gestione delle informazioni digitali, con particolare attenzione per la posta elettronica e i motori di ricerca;

il corso Base con 6 incontri di 2 ore tutti i venerdì dal 20 ottobre al 24 novembre dalle ore 14.30 alle ore 16.30; incontro preliminare il 13 ottobre dalle ore 15.00 alle ore 16.00 per verifica competenze.

Iscrizione € 5,00 max 12 partecipanti (servizio di babysitter a richiesta)

Il corso Avanzato (per chi ha già frequentato corsi base) 4 incontri di 2 ore tutti i venerdì dal 15 settembre al 6 ottobre dalle ore 14.30 alle ore 16.30.

Iscrizione € 5,00 max 12 partecipanti (servizio di babysitter a richiesta)

Un Corso di italiano per la patente in preparazione al corso di teoria per la patente di guida, rivolto a donne straniere con una conoscenza della lingua italiana di minimo livello, a cura di Anna Tassisto – Associazione Cambalache

4 incontri di 2 ore tutti i giovedì dal 5 al 26 ottobre dalle ore 14.00 alle ore 16.00

c/o Centro Famiglia Mondi Tondi via Parnisetti ang. Via Cornaglia

Iscrizione gratuita max 12 partecipanti (servizio di babysitter a richiesta)

 

X Info e moduli iscrizione:

colibriassociazione.al@gmail.com

associazionecampora@gmail.com

 

Ivana cell. 3337855274

 

In collaborazione con comune di Alessandria, coop. semi di senape, aps Cambalache, Global Thinking Foundation, CGIL, radio Gold

 

Con il contributo di

Fondazione Social                                             Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria

Progetto Effe

LA TUA STARTUP:

dall’idea alla realizzazione della tua impresa

 

CORSO ONLINE gratuito sull’autoimprenditorialità

Il percorso offre una panoramica delle sfide che una nuova impresa, un progetto professionale o di vita, affronta nella fase di avvio. L’obiettivo è fornire le basi per una corretta pianificazione e realizzazione di un’iniziativa imprenditoriale, analizzandone la fattibilità ma anche le potenzialità creative, esplorando gli aspetti economici, legali e fiscali, organizzativi e marketing strategico. Dall’approccio manageriale alla compilazione del business plan, dalle fonti di finanziamento, alla promozione della propria idea, scoprire insieme i passi che aiuteranno a raggiungere il successo del proprio progetto.

Il corso si terrà online tutti i martedì dalle ore 17.00 alle ore 18.30 dal 12 settembre al 17 ottobre. Il primo e l’ultimo incontro si svolgeranno anche in presenza, presso il Laboratorio Civico della CGIL via Faa di Bruno 39, con ospiti del settore per un confronto sulle opportunità locali.

Per le iscrizioni visitare www.donnealquadrato.it/calendario

 

In sintesi gli argomenti trattati nei 6 incontri:

 

12 settembre: DALL'IDEA INNOVATIVA ALL'IMPRESA SOSTENIBILE

Ognuno esplorerà il percorso dal suo punto di vista, per scoprire come programmare la partenza del percorso imprenditoriale e qual è il giusto equipaggiamento: l’atteggiamento, il team, il luogo, le competenze e le risorse chiave per raggiungere la meta. La strada giusta non è solo l’innovazione, ma anche la sostenibilità, perché un’idea di successo può contribuire ad un futuro migliore per tutti.

19 settembre: PIANIFICAZIONE STRATEGICA

Dall’idea alla proposta di valore, dal mercato al modello di business più efficace, partner e risorse chiave. Valutare le variabili che influenzano la buona riuscita di un’idea, scoprendo problemi e bisogni, trovando idee e soluzioni.

26 settembre: SCEGLI IL TIPO DI SOCIETÀ E DAI VITA AL PROGETTO

Che forma giuridica dare alla propria attività? Insieme ad una commercialista si valutano i criteri per orientare la scelta e individuare la forma societaria più appropriata, che rappresenta il primo passo verso il successo.

3 ottobre: BUSINESS PLAN E FONTI DI FINANZIAMENTO

Una guida passo dopo passo alla creazione di un Business Plan chiaro e completo, indicando strategie, obiettivi e previsioni finanziarie del progetto.

10 ottobre: BRANDING: MARKETING E COMUNICAZIONE NELL'ERA DIGITALE

Un focus sulle strategie di comunicazione più innovative: un percorso di definizione del proprio Brand e della sua promozione efficace per consolidarne la reputazione e aumentare le vendite.

17 ottobre: PITCH PERFECT: PRESENTAZIONE DELL’IDEA!

 

Conquistare l’attenzione di nuovi collaboratori e potenziali investitori, imparando a trasmettere in pochi minuti, ma in modo convincente e coinvolgente, il valore della propria idea.

Il corso è realizzato da Donne al quadrato – Global thinking Foundation, nell’ambito del progetto Effe, sostenuto dalla Fondazione Social, e realizzato dall’Associazione Don Angelo Campora e dall’APS Colibrì.

Sono partner del progetto: la CGIL di Alessandria, l’APS Cambalache, il Comune di Alessandria, il Cissaca, l’ASM Costruire Insieme, la cooperativa Semi di Senape, l’Associazione Cultura e Sviluppo, Radio Gold

Info: Associazione Colibrì cell. 3337855274 colibriassociazione.al@gmail.com

 

PENSIERI SCOMODI PER LE VACANZE

Nelle scorse settimane i giornali di tutto il mondo hanno pubblicato una foto devastante, allegata a questo articolo: una madre con il viso affondato nella sabbia, con le braccia aperte come di chi crolla senza forze e, accanto, una bimba anch’essa con il viso nella sabbia del deserto con una mano sotto il corpo della mamma.

Forse siamo assuefatti da immagini che ci addolorano, sì, ma poi la vita ha i suoi problemi, le sue necessità, i suoi progetti, le sue proiezioni nel futuro. E dopo qualche attimo di sconforto tutto ritorna come prima.

I corpi dei migranti che galleggiano senza vita davanti alle nostre spiagge, in un Mediterraneo che Papa Francesco ha definito il più grande cimitero del mondo, ci preoccupano ma il retro pensiero è quello di demandare le responsabilità ai governi degli Stati africani che ce li mandano e a quelli europei che li respingono. In questo balletto la sorte peggiore, la morte, tocca a migliaia di esseri umani.

La televisione, anche con i suoi talk show – che spesso diventano pollai dove le voci dei partecipanti si sovrastano – non aiuta a capire e ad approfondire gli avvenimenti. La carta stampata offre, oltre alle notizie, inchieste capaci di portare il lettore alle fondamenta dei problemi. Che, spesso e sovente hanno radici storiche molto lontane e che non possiamo eludere facendo spallucce. E l’appello di Alex Zanotelli che pubblichiamo in queste pagine ne è una testimonianza. Da decenni, poi, veniamo posti di fronte ad avvertimenti scientifici sui rischi climatici.  Gli sconvolgimenti del tempo si sono fatti sempre più ravvicinati. Se pensiamo all’alluvione del 1994 che ha colpito Alessandria con i suoi tredici morti, e potessimo sfogliare virtualmente le notizie giornalistiche di altre alluvioni, di trombe d’aria devastanti, di piogge o grandinate improvvise che distruggono colture, boschi, case, ponti, strade, ci accorgeremmo dell’accelerazione di questi fenomeni e della loro sempre più sorprendente capacità distruttiva.

Tuttavia, si sta ripetendo la sceneggiata del Covid con la minimizzazione delle cause degli avvenimenti atmosferici – qualche esponente governativo ha detto che in estate ha sempre fatto caldo e in inverno ha sempre fatto freddo! – tentando di insinuare dubbi sulle analisi scientifiche sull’inquinamento come causa prima dei danni ambientali. È comprensibile la difficoltà dell’abbandono di certi stili di vita  rinunciando a determinati piaceri, che magari sono stati creati artificialmente a fini di lucro, però la realtà che abbiamo davanti a noi e le proiezioni della scienza per quanto ci riserva il futuro richiede, perlomeno, un minimo di saggezza e di consapevolezza di fronte al ritmo di vita attuale che continua ad erodere risorse ai nostri figli e ai nostri nipoti. In questo periodo di vacanze che stiamo per iniziare sarebbe forse utile leggere, o rileggere, l’enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco.

E, nonostante le riflessioni catastrofiche vorrei richiamare una affermazione contenuta al n. 61 dell’Enciclica: “La speranza ci invita a riconoscere che c’è sempre una via di uscita, che possiamo sempre cambiare rotta, che possiamo sempre fare qualcosa per risolvere i problemi”.

Marco Caramagna

ROMPIAMO IL SILENZIO SULL’AFRICA

Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano che ha vissuto per anni con i poveri della discarica di Nairobi, ha lanciato il messaggio che vi proponiamo nel 2019 e oggi ha chiesto ai giornalisti italiani di riproporlo.

“Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo. Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani, come in quelli di tutto il modo del resto. Trovo infatti la maggior parte dei nostri media, sia cartacei che televisivi, così provinciali, così superficiali, così ben integrati nel mercato globale.

So che i mass-media , purtroppo, sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari, per cui ognuno di voi ha ben poche possibilità di scrivere quello che veramente sta accadendo in Africa.

Mi appello a voi giornalisti/e perché abbiate il coraggio di rompere l’omertà del silenzio mediatico che grava soprattutto sull’Africa. È inaccettabile per me il silenzio sulla drammatica situazione nel Sud Sudan (il più giovane stato dell’Africa) ingarbugliato in una paurosa guerra civile che ha già causato almeno trecentomila morti e milioni di persone in fuga. È inaccettabile il silenzio sul Sudan, retto da un regime dittatoriale in guerra contro il popolo sui monti del Kordofan, i Nuba, il popolo martire dell’Africa e contro le etnie del Darfur.

È inaccettabile il silenzio sulla Somalia in guerra civile da oltre trent’anni con milioni di rifugiati interni ed esterni. È inaccettabile il silenzio sull’Eritrea, retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo, con centinaia di migliaia di giovani in fuga verso l’Europa. È inaccettabile il silenzio sul Centrafrica che continua ad essere dilaniato da una guerra civile che non sembra finire mai. È inaccettabile il silenzio sulla grave situazione della zona saheliana dal Ciad al Mali dove i potenti gruppi jihadisti potrebbero costituirsi in un nuovo Califfato dell’Africa nera. È inaccettabile il silenzio sulla situazione caotica in Libia dov’è in atto uno scontro di tutti contro tutti, causato da quella nostra maledetta guerra contro Gheddafi. È inaccettabile il silenzio su quanto avviene nel cuore dell’Africa , soprattutto in Congo, da dove arrivano i nostri minerali più preziosi.

È inaccettabile il silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame in Etiopia, Somalia , Sud Sudan, nord del Kenya e attorno al Lago Ciad, la peggior crisi alimentare degli ultimi 50 anni secondo l’ONU.

È inaccettabile il silenzio sui cambiamenti climatici in Africa che rischia a fine secolo di avere tre quarti del suo territorio non abitabile. È inaccettabile il silenzio sulla vendita italiana di armi pesanti e leggere a questi paesi che non fanno che incrementare guerre sempre più feroci da cui sono costretti a fuggire milioni di profughi. (Lo scorso anno l’Italia ha esportato armi per un valore di 14 miliardi di euro!).

Non conoscendo tutto questo è chiaro che il popolo italiano non può capire perché così tanta gente stia fuggendo dalle loro terre rischiando la propria vita per arrivare da noi. Questo crea la paranoia dell’“invasione”, furbescamente alimentata anche da partiti xenofobi. Questo forza i governi europei a tentare di bloccare i migranti provenienti dal continente nero con l’Africa Compact , contratti fatti con i governi africani per bloccare i migranti. Ma i disperati della storia nessuno li fermerà.

Questa non è una questione emergenziale, ma strutturale al sistema economico-finanziario. L’ONU si aspetta già entro il 2050 circa cinquanta milioni di profughi climatici solo dall’Africa. Ed ora i nostri politici gridano: «Aiutiamoli a casa loro», dopo che per secoli li abbiamo saccheggiati e continuiamo a farlo con una politica economica che va a beneficio delle nostre banche e delle nostre imprese, dall’ENI a Finmeccanica.

E così ci troviamo con un Mare Nostrum che è diventato Cimiterium Nostrum dove sono naufragati decine di migliaia di profughi e con loro sta naufragando anche l’Europa come patria dei diritti. Davanti a tutto questo non possiamo rimane in silenzio. (I nostri nipoti non diranno forse quello che noi oggi diciamo dei nazisti?).

Per questo vi prego di rompere questo silenzio-stampa sull’Africa, forzando i vostri media a parlarne. Per realizzare questo, non sarebbe possibile una lettera firmata da migliaia di voi da inviare alla Commissione di Sorveglianza della RAI e alla grandi testate nazionali? E se fosse proprio la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) a fare questo gesto? Non potrebbe essere questo un’Africa Compact giornalistico, molto più utile al Continente che non i vari Trattati firmati dai governi per bloccare i migranti?

Non possiamo rimanere in silenzio davanti a un’altra Shoah che si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Diamoci tutti/e da fare perché si rompa questo maledetto silenzio sull’Africa”.

Tortona

“L’ARMA... CONTRO LA SOLITUDINE”

Campagna di sensibilizzazione e vicinanza in favore della popolazione anziana e contro l’abbandono di animali.

Dal primo agosto la Compagnia dei Carabinieri di Tortona, nell’ambito delle campagne informative già in atto in favore delle fasce più deboli della popolazione, in merito alla prevenzione delle truffe, dei reati predatori e della violenza di genere, avvierà un nuovo progetto denominato “L’ARMA...CONTRO LA SOLITUDINE”, allo scopo di rinnovare la vicinanza in favore della popolazione più anziana che, particolarmente nel mese di agosto, resterà da sola in casa, a seguito della partenza in ferie dei propri familiari. Nel contempo, l’iniziativa avrà l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sul tema dell’abbandono degli animali, sulle responsabilità penali nonché sulla necessità di contattare il 112, per segnalare la presenza di un animale abbandonato che, tramite le pattuglie sul territorio, verrà affidato al canile del Comune di Tortona ove, si ricorda, c’è un servizio di reperibilità continua, grazie al prezioso contributo dei suoi volontari. Lo scopo è portare le nostre Stazioni Carabinieri direttamente a casa dei cittadini, attraverso l’utilizzo  della “Stazione Mobile” che, giornalmente – in modo itinerante – raggiungerà le piazze dei 39 Comuni e delle piccole frazioni della giurisdizione, prendendo contatto con la popolazione ed accogliendola al suo interno, per prevenire eventuali reati, rispondere alle loro esigenze, ricevere segnalazioni su eventi occorsi e cercare di dar sollievo alla loro solitudine con la nostra presenza, così come  spesso viene svolto, al telefono, dagli Operatori della Centrale Operativa, allorquando giungono segnalazioni di persone di cui non si hanno notizie da giorni e che poi vengono rintracciate ed intrattenute al telefono per un colloquio. Nel contempo, i militari impiegati in questo servizio, effettueranno un’incisiva campagna di sensibilizzazione al fine evitare il fenomeno dell’abbandono degli animali domestici che, da sempre, particolarmente durante il periodo estivo, si manifesta in modo più evidente nonché spiegare alla popolazione come comportarsi in caso di rintraccio di un animale. Il principio è chiaro, il 112 è un numero di famiglia e come tale deve essere contattato sempre, non soltanto in caso di problemi, ma anche laddove vi sia un dubbio o una necessità a cui nessuno riesce a dare una risposta. Cercheremo di rendere più serene le vacanze per chi ha la fortuna di partire in ferie ma, ancorpiù, di coloro i quali rimangono a casa da soli, attraverso la nostra presenza.

02/08/2023 (mattina)

TORTONA

CARBONARA SCRIVIA

CERRETO GRUE

VILLAROMAGNANO

VILLALVERNIA

CASTELLANIA COPPI

CAREZZANO

COSTA VESCOVATO

PADERNA

SPINETO SCRIVIA

e relative frazioni

 

03/08/2023 (mattina)

GARBAGNA

AVOLASCA

CASASCO

DERNICE

VOLPEDO

BERZANO DI TORTONA

CASALNOCETO

MONLEALE

MONTEMARZINO

POZZOL GROPPO

VOLPEGLINO

e relative frazioni

 

05/08/2023 (sera)

TORTONA

CARBONARA SCRIVIA

CERRETO GRUE

VILLAROMAGNANO

e relative frazioni

 

06/08/2023 (pomeriggio)

VIGUZZOLO

CASTELLAR GUIDOBONO

MONTEGIOCO

SAREZZANO

PONTECURONE

TORTONA

e relative frazioni

07/08/2023 (mattina)

CASTELNUOVO SCRIVIA

ALZANO SCRIVIA

MOLINO DEI TORTI

SALE

GUAZZORA

ISOLA SANT’ANTONIO

ALLUVIONI PIOVERA

e relative frazioni

 

09/08/2023 (mattina)

CASTELNUOVO SCRIVIA

ALZANO SCRIVIA

MOLINO DEI TORTI

SALE

GUAZZORA

ISOLA SANT’ANTONIO

ALLUVIONI PIOVERA

e relative frazioni

 

11/08/2023 (mattina)

GARBAGNA

AVOLASCA

CASASCO

DERNICE

PONTECURONE

e relative frazioni

 

12/08/2023 (mattina)

VOLPEDO

BERZANO DI TORTONA

CASALNOCETO

MONLEALE

MONTEMARZINO

POZZOL GROPPO

VOLPEGLINO

e relative frazioni

 

16/08/2023 (mattina)

VIGUZZOLO

CASTELLAR GUIDOBONO

MONTEGIOCO

SAREZZANO

PONTECURONE

TORTONA

e relative frazioni

 

17/08/2023 (mattina)

CASTELNUOVO SCRIVIA

ALZANO SCRIVIA

MOLINO DEI TORTI

SALE

GUAZZORA

ISOLA SANT’ANTONIO

ALLUVIONI PIOVERA

e relative frazioni

18/08/2023 (mattina)

TORTONA

CARBONARA SCRIVIA

CERRETO GRUE

VILLAROMAGNANO

VILLALVERNIA

CASTELLANIA COPPI

CAREZZANO

COSTA VESCOVATO

PADERNA

SPINETO SCRIVIA

e relative frazioni

 

22/08/2023 (mattina)

PONTECURONE

VILLALVERNIA

CASTELLANIA COPPI

CAREZZANO

COSTA VESCOVATO

PADERNA

SPINETO SCRIVIA

e relative frazioni

 

23/08/2023 (mattina)

CASTELNUOVO SCRIVIA

ALZANO SCRIVIA

MOLINO DEI TORTI

SALE

GUAZZORA

ISOLA SANT’ANTONIO

ALLUVIONI PIOVERA

e relative frazioni

 

25/08/2023 (mattina)

VOLPEDO

BERZANO DI TORTONA

CASALNOCETO

MONLEALE

MONTEMARZINO

POZZOL GROPPO

VOLPEGLINO

SAN SEBASTIANO CURONE

BRIGNANO FRASCATA

FABBRICA CURONE

GREMIASCO

MONTACUTO

MOMPERONE

e relative frazioni

 

27/08/2023 (sera)

CASTELNUOVO SCRIVIA

 

28/08/2023 (sera)

CASTELNUOVO SCRIVIA

 

29/08/2023 (sera)

TORTONA

CABELLA LIGURE – Torna, come ogni anno, l’appuntamento fisso della prima domenica di agosto con il Mercatino dell’antiquariato, artigianato e hobbistica, organizzato dall’Associazione Roba da Streije in collaborazione con il Comune di Cabella Ligure.  A partire dalle 8 di mattina le bancarelle saranno pronte ad accogliere i visitatori nello spazio ombreggiato dei giardini pubblici con oggetti, mobili e tessuti dei tempi passati ma anche con tante proposte di oggettistica e manufatti creati da fantasiosi artigiani e hobbisti. La manifestazione, molto attesa dagli espositori provenienti da diverse regioni d’Italia, attira ogni anno centinaia di appassionati e curiosi desiderosi di scovare tra le merci esposte un cimelio o un pezzo di valore, sia economico che sentimentale. Ma non rimarranno delusi neppure gli appassionati di enogastronomia, che avranno a disposizione un vasto assortimento di prodotti enogastronomici di produzione artigianale locale e non, dagli insaccati ai formaggi, dai prodotti da forno e dolciari a tante varietà di miele e prodotti ortofrutticoli a km 0. Appuntamento per tutti quindi domenica 6 agosto a Cabella Ligure per trascorrere una piacevole giornata nella frescura sotto le piante, curiosando tra le centinaia di prodotti esposti fino a sera.

Non ha bisogno di presentazioni il prestigioso ospite della rassegna “Cabella incontra…” che si terrà sabato 12 agosto a Cabella Ligure. Presso la struttura coperta del Palavittoria alle 18 Carlo Cottarelli, economista di fama internazionale, presenterà il suo nuovo libro “Chimere sogni e fallimenti dell’economia”. Rispondendo alle domande del giornalista Silvano Balestreri, a lungo firma del "Secolo XIX" ed ex presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Liguria, Cottarelli spiegherà i grandi sogni ed i fallimenti dell'economia, dalle criptovalute alla finanza, passando per acute riflessioni sul mondo del lavoro ed argomenti di strettissima attualità come il surriscaldamento globale. In sala sarà presente anche la Libreria Feltrinelli, casa editrice del libro, presso la quale chi lo desidera potrà acquistare una copia del volume e farla firmare dall’autore.

Sabato 19 agosto l’inaugurazione

62ª MOSTRA DELLA CERAMICA

DI CASTELLAMONTE

L’Amministrazione Comunale, insieme al curatore Giuseppe Bertero, già responsabile delle precedenti mostre, hanno stabilito di dedicare la sessantaduesima edizione della Mostra della Ceramica alla Città di Faenza, a tutti i nostri amici faentini e a quelli dell’intera l’Emilia e Romagna colpiti dalla recente, devastante e tragica alluvione. Un atto dovuto come concreto segno di solidarietà.

La Città di Castellamonte, il Canavese, la Città Metropolitana di Torino e la Regione Piemonte attendono ogni anno, con grande curiosità e interesse questa Mostra della Ceramica, una manifestazione unica nel suo genere, caratterizzata da molteplici ed articolate esposizioni distribuite su tutto il territorio. Esposizioni che spaziano dalle famose stufe in ceramica, passando dalla scultura e dal design per arrivare all’artigianato tradizionale.

Fra le molte iniziative si torna a proporre il progetto “ritorno alla rotonda antonelliana” che nelle passate edizioni ha riscosso un grandissimo successo durante tutto il periodo dell’esposizione ma anche ben oltre il termine della mostra. In questo spazio suggestivo è prevista l’esposizione di grandi e medie opere realizzate dagli artisti di Castellamonte, Faenza, della “Baia della Ceramica” (Savona, Albissola Marina, Albisola Superiore e Celle Ligure), Lucca, Roma, Montelupo Fiorentino e dalla Francia. Un’occasione prestigiosa per gettare uno “sguardo” aggiornato sulla contemporaneità della scultura in ceramica.

Fra le arcate del Palazzo Antonelli, sede del Comune, saranno esposte le famose stufe di Castellamonte sia quelle della tradizione che quelle contemporanee di squisita fattura e sempre più famose nel mondo, che si confermano uno dei simboli della Città.

Al piano terra del prestigioso Palazzo Botton, recentemente restaurato, la mostra si apre con una particolare dedica a “Castellamonte: terra, arte, vita”. Per l’arte un particolare omaggio è rivolto ad un artista molto noto ed ammirato, Angelo Pusterla, le cui opere riprendono il tema della terracotta nel suo naturale colore appena ravvivato da patinature trasparenti.

Su questo stesso piano è allestita la mostra delle opere selezionate per il concorso internazionale “ceramics in love 2023”. Il concorso, che giunge quest’anno alla sua quinta edizione, raccoglie un insieme di opere di grandissimo interesse estetico, 130 il numero delle opere provenienti dall’Italia e da ben 22 diverse nazioni del mondo.

Fin dalle sue origini il concorso si è posto l’obiettivo di accogliere e consentire ad un nutrito numero di artisti italiani e stranieri di poter mostrare la loro creatività sulla ribalta del prestigioso palcoscenico della Mostra di Castellamonte.

Al piano nobile del Palazzo Botton, è allestita la mostra dell’artista faentino Mirco Denicolò con le sue particolarissime “ceramiche” frutto del suo soggiorno a Castellamonte. Le opere sono commentate da 16 disegni. Nella medesima sala anche le opere degli studenti del Liceo Artistico Statale “Felice “Faccio” realizzate durante uno stage condotto dallo stesso Mirco Denicolò insieme ai docenti della sezione design della ceramica nell’anno scolastico 2019/2020.

Sul medesimo piano si torva la mostra omaggio al Marocco, alla sua splendida e sfavillante ceramica. Un omaggio caldeggiato dall’Amministrazione della Città, con il patrocinio dell’Ambasciata del Marocco a Roma dal suo Ambasciatore S.E. Youssef BALLA. Un omaggio rivolto alla numerosa comunità marocchina presente sul territorio castellamontese e canavesano.

Nell’ambito della collaborazione nata fra le Tre terre Canavesane e la città di Matera, l’installazione di Damiana Spoto e Raffaele Pentasuglia  “Attraversamento meridiano”.

Un’opera dal carattere fortemente identitario della Basilicata, pensata per evocare il concetto di ponte. Una terra attraversata ogni anno da grandi carovane di mucche podoliche che collegano territori molto diversi come i calanchi o l'altopiano della Murgia che richiamano paesaggi nordafricani. Le stampe dei tessuti racconteranno di questo territorio e dei suoi cambiamenti insieme ai bovini grandi e bianchi che lo attraversano. Sculture in terraglia terracotta patinata e teli in fibra di latte stampati.

La scuola di Castellamonte dall’infanzia al liceo artistico sarà presente con i lavori in ceramica realizzati dai bambini e dagli studenti delle diverse classi con la terra rossa che tanto identifica il nostro territorio.

Al secondo piano del Centro Congressi Piero Martinetti, sarà ospitata la Collezione permanente delle “ceramiche sonore”, ovvero i fischietti in terracotta provenienti da tutte le parti del mondo raccolti dal grande ceramista Mario Giani noto a tutti come CLIZIA e da lui donati alla città. Nella medesima Collezione sono esposti altresì i fischietti del primo concorso “Ceramiche Sonore”2022.

Nella stessa sede espositiva faranno bella mostra i fischietti in terracotta del recente concorso “Ceramiche sonore” 2023, con opere provenienti da tutta Italia e anche dalla Polonia, 50 gli artisti con ottanta opere.

Al primo piano è esposto l’ampio e articolato progetto di restyling della rotonda antonelliana realizzato dagli studenti della Facoltà di architettura di Torino, già allievi del Liceo Artistico Statale “Renato Cottini”. Un progetto volto al futuro per una maggior fruibilità dello spazio visto soprattutto come luogo d’incontro, ma anche per sostare all’ombra degli alberi e ammirare opere d’arte.

Al piano terra del Centro Congressi Martinetti, come buona consuetudine, il CNA propone le sue ceramiche da “indossare”. Per questa 62aEdizione della Mostra il manifesto è stato creato da Guglielmo Marthyn con immagini molto colorate e fluttuanti nello spazio. Anche per l’edizione di quest’anno sono confermati i punti espositivi privati che da sempre accompagnano il percorso ufficiale della mostra.

La storica Fornace Pagliero 1814 vede tra le sue mura la presenza della mostra Kéramos della Galleria Gulli di Savona, una personale dell’artista Nino Ventura e un’esposizione delle opere dell’Associazione Artisti della Ceramica in Castellamonte.  Al Cantiere delle Arti si potranno ammirare le ceramiche artistiche di Sandra Baruzzi, Guglielmo Marthyn e Davide Quagliolo, raccolte nelle collezioni “Sussurro della Terra” e “Sinfonie”. La Casa della Musica ospita invece una personale di Brenno Pesci, dal titolo “Musicanti”.

Saranno ovviamente aperte e visitabili le aziende e le botteghe dei ceramisti castellamontesi, quali la ditta “La Castellamonte” di Roberto Perino, le “Ceramiche Castellamonte” di Elisa Giampietro, le “Ceramiche Camerlo”, di Corrado Camerlo e le “Ceramiche Grandinetti”, di Maurizio Grandinetti, luoghi dove si potranno approfondire le tecniche di realizzazione dei manufatti in ceramica e acquistare oggetti e opere dalle più svariate fattezze. Orari della mostra dal martedì al venerdì ore 16, 00 – 20,00; sabato e domenica dalle ore 10,00 alle 20,00. Ingresso libero.

MANIFESTAZIONI COLLATERALI ALLA MOSTRA 2023

Come per la precedente edizione, nei giorni prefestivi e festivi, è prevista una navetta per un sopralluogo ai suggestivi “castelletti”, da dove si ricava la famosa argilla rossa di Castellamonte. Ad arricchire la rassegna ceramica vi saranno molteplici iniziative di intrattenimento, che l’Amministrazione e le associazioni locali offriranno ai visitatori e ai loro concittadini per far vivere al meglio l’evento mostra e per valorizzare tutto il territorio.

A Casale da settembre a dicembre

UN CORSO DI FORMAZIONE PER DIVENTARE “ASSISTENTE VIDEO MAKER”

L’ATS SuperAbile AL.TO, costituita da cinque agenzie formative presenti sul territorio regionale (SPFormazione, Idea Formazione, Innovazione Apprendimento Lavoro Piemonte, Io Volo Formazione, Sage Formazione), con la finalità di aumentare opportunità di inclusione socio-lavorativa di persone disoccupate con disabilità, ha ottenuto il finanziamento di un progetto con durata triennale (2021-2024).

Il progetto “SuperAbile” prevede alcuni interessanti corsi nell’ambito della Formazione per il Lavoro (corsi interamente finanziati dalla Regione Piemonte, ai sensi della D.G.R. 6– 3493 del 09/07/2021). In particolare, nel comune di Casale Monferrato durante l’anno 2023 l’Agenzia Formativa Io Volo Formazione Impresa Sociale srl propone un corso di formazione per divenire “assistente video maker”.

Il percorso didattico offre opportunità lavorative in realtà di produzione video, in stazioni radio, nel settore marketing di piccole realtà produttive e di servizi. L'assistente videomaker è in grado di effettuare riprese video e realizzare il montaggio e il video editing (correzione delle immagini, filtri ed effetti speciali) fino a ottenere un prodotto finito adatto per essere distribuito sui canali social.

Il corso di formazione si svolge presso i locali di Io Volo Formazione in Piazza Venezia 13, Casale Monferrato (AL), con inizio previsto nel mese di settembre e con termine nel mese di dicembre. Si tratta di un percorso formativo di 200 ore di cui 130 teoriche e 70 di stage, al fine di poter coniugare teoria e pratica, permettendo ai/lle discenti di sperimentarsi e mettersi in gioco.

Il corso di formazione è interamente gratuito, e al termine del corso viene rilasciato un attestato di validazione delle competenze (con almeno il 70% di presenze). Il corso di formazione “assistente video maker” è rivolto a persone iscritte al centro per l’impiego nelle categorie protette ai sensi della legge 68/99. Per iscriversi è possibile compilare il relativo modulo sul sito iovolo.net oppure chiamare al numero 0142 070014 o tramite email a iovoloformazione@gmail.com.

L’IMPEGNO DI ME.DEA

PER PROMUOVERE RELAZIONI PARITARIE
Con il progetto #SAVE

coinvolti 300 studenti e 60 insegnanti

É iniziato a metà febbraio e si chiuderà entro l’autunno il nuovo progetto di sensibilizzazione e prevenzione dell’Aps me.dea. Dopo il “good game” dello scorso anno, che aveva toccato le società sportive e contribuito a promuovere i valori dello sport nelle relazioni amicali e affettive, questa volta c’è #SAVE a far comprendere ai più giovani l’importanza di usare le parole giuste, prevenire e riconoscere atti discriminatori, esprimere le proprie fragilità relazionali. #SAVE è l’acronimo di Sensibilization Against ViolEnce ed è stato avviato grazie a un finanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento Pari Opportunità, in collaborazione con la Regione Piemonte.

Il progetto si è articolato in più percorsi di formazione rivolti in parallelo a studenti e docenti di 5 istituti scolastici superiori del territorio per un totale di 9 classi di 3° e 4° coinvolti e loro insegnanti: Istituto Tecnico Industriale Statale I.T.I.S. Alessandro Volta di Alessandria, Istituto di Istruzione Superiore “Vinci-Nervi-Fermi” di Alessandria, Istituto Superiore “A. Sobrero" di Casale Monferrato, Istituto Superiore “Le@rdi” di Casale Monferrato e ForAl, ancora di Casale. Complessivamente il progetto ha interessato circa 300 studenti e 60 insegnanti, attraverso 36 laboratori e 4 incontri con i docenti; nel mese di settembre si svolgeranno gli ultimi incontri previsti con gli insegnanti.

I percorsi formativi sono stati realizzati grazie alla collaborazione tra la capofila A.P.S. me.dea, l’A.P.S. Penelope, associazione di Casale impegnata nel contrasto alla povertà educativa, attraverso sportelli pedagogici, progetti, percorsi formativi, laboratori, nell’ambito preventivo-educativo-pedagogico, e Fuoricampo Film,  collettivo di filmmaker torinesi attivo da anni della realizzazione di cortometraggi, videoclip e documentari, con cui me.dea ha attivato da qualche anno una proficua collaborazione. In particolare Fuoricampo Film ha documentato l’intero percorso progettuale e nelle prossime settimane produrrà  un video-racconto, con le voci dei protagonisti.

“I laboratori sono stati impegnativi, ma altrettanto stimolanti – dichiara Chiara Pretato, responsabile del Gruppo Prevenzione dell’Aps me.dea e referente progettuale. Ogni volta che ci confrontiamo con giovani uomini e donne tocchiamo con mano la fragilità del loro mondo, profondamente sconvolto dall’esperienza del Covid oltre che dai cambiamenti tipici della loro età, e comprendiamo quanto sia importante offrire loro spazi di condivisione e strumenti per poter riconoscere le emozioni proprie e altrui, nella costruzione di relazioni paritarie”.

“#SAVE è esemplificativo del lavoro che me.dea da anni porta avanti per contribuire a instaurare un processo di cambiamento sociale e culturale, improntato al rispetto e alla parità di genere e al contrastato di ogni forma di violenza nei confronti di bambine, ragazze, donne – afferma Sarah Sclauzero, presidente Aps me.dea. Aumentare la consapevolezza delle nuove generazioni su questi temi è indispensabile per interrompere la scia di violenze e soprusi sulle donne a cui la società sembra essersi assuefatta, allo stesso tempo è importantissimo poter contare, nelle scuole e in altri contesti educativi, su adulti sensibili e formati. A nome dell’associazione ringrazio i dirigenti scolastici, gli insegnanti e gli studenti che hanno risposto con entusiasmo alla nostra proposta e la Regione Piemonte, per l’insostituibile supporto che da anni fornisce ai centri antiviolenza, consentendoci di svolgere un lavoro di prevenzione, che produce benefici sull’intera comunità”.

Truffatori sempre più spregiudicati e aggressivi

COME EVITARE LE TRUFFE

I consigli dei Carabinieri

In Alessandria, presso il complesso ATC “Casa Anziani” di via Cesare Battisti si è tenuto il primo incontro pubblico organizzato dal Garante dei Diritti agli Anziani del Comune di Alessandria, Vincenzo Costantino, che ha visto i Carabinieri alessandrini impegnati a dare consigli utili per difendersi dai truffatori. L’incontro, aperto a tutti ma rivolto in particolare alle persone anziane, ha visto una nutrita partecipazione da parte della popolazione, che nel mostrare vivo interesse per gli argomenti trattati è stata anche prodiga di domande.

Nella circostanza, il Luogotenente C.S. Antonio Soggiu, Comandante della Stazione Carabinieri di Alessandria Principale ed il Sottotenente Alessandro Cori, Ufficiale tirocinante proveniente dalla Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, hanno illustrato i principali modus operandi dei malfattori tra i quali, quelli caratterizzati:

 

• dalla telefonata di un uomo o una donna che, fingendo/dicendo di essere un avvocato o un Maresciallo dei Carabinieri quando non, addirittura, il figlio o la figlia oppure il nipote dell’anziana vittima, dopo aver raccontato, inventando una storia più o meno credibile, di un incidente o di un arresto oppure di un qualsiasi altro tragico evento in realtà mai avvenuto, prospetta alla vittima la necessità di consegnare a quello che arriverà di lì a poco, di fatto un/una loro complice, tutto il denaro o tutti i gioielli che possiede per togliere dai guai o evitare che venga arrestata o anche meglio curata in ospedale la persona loro cara;

 

• da uno o più persone che, suonando e bussando alla porta dell’abitazione dell’anziana vittima, spesso con indosso pettorine o improbabili uniformi delle Forze dell’Ordine oppure con al collo falsi tesserini di banche/uffici pubblici enti fornitori di acqua, luce o gas, si presentano come Carabinieri/Poliziontti/Vigili Urbani/incaricati dell’acquedotto o delle aziende che forniscono luce e/o gas, venditori di enciclopedie, asserendo falsamente di dover effettuare un controllo oppure che l’acqua che esce dal rubinetto è inquinata o avvelenata oppure che c’è una fuga di gas o qualsiasi altra scusa tanto fantasiosa quanto falsa, si introducono all’interno dell’abitazione della persona anziana e, distraendola, le rubano tutto il denaro e i gioielli che possiede.

 

I Carabinieri hanno invitato tutti a non farsi ingannare dagli eventuali interlocutori telefonici, che sono abilissimi a frastornare le vittime con toni e linguaggio estremamente convincenti. Spesso i truffatori cercano le loro vittime consultando le pagine bianche, cercando di capire dal nome – magari provando a partire da quelli meno “diffusi” o non più comunemente in uso – se l’intestatario/a dell’utenza sia o meno anziano/a. A quel punto, con pochissime battute al telefono, capiscono se la loro vittima abbia o meno un figlio o una figlia o un nipote e in meno che non si dica, confondono la persona anziana prospettando chissà quali tremende conseguenze avranno i loro cari qualora essa non consegni ad un loro incaricato – che magari è già in attesa sotto casa della vittima – tutto il denaro e/o anche i gioielli che possiede. A tal proposito, spesso, per impedire che l’anziano possa telefonare alla persona cara o anche ai Carabinieri, il truffatore che chiama tiene impegnata la linea telefonica, così la vittima non può accertarsi se quanto gli viene prospettato sia vero o meno e, nel frattempo, il/la complice suona al campanello o bussa alla porta. Una volta dentro, il gioco è fatto.

Allo stesso modo non bisogna farsi ingannare quando i truffatori si presentano direttamente alla porta delle loro vittime. Magari le hanno semplicemente viste rincasare o le hanno seguite in strada oppure, nelle zone rurali, una volta entrati con la loro auto nel cortile si avvedono che i proprietari sono persone anziane e, a quel punto, si presentano in mille modi, come sopra detto, e mentre uno di loro distrae la vittima con le scuse più varie, l’altro/l’altra/gli altri rovistano in casa alla ricerca di denaro o gioielli.

In ogni caso, l’invito è sempre quello di non aprire mai la porta a chi non si conosce, qualunque sia il motivo o la scusa che lo sconosciuto o la sconosciuta rappresenta per poter entrare in casa, non bisogna mai aprire la porta oppure, se la si è già aperta, bisogna richiuderla subito e chiedere aiuto chiamando il “112” o anche, se si sono diligentemente memorizzati o scritti i numeri della Caserma dei Carabinieri più vicina, immediatamente i Carabinieri.

La stessa cosa bisogna fare se si riceve una telefonata da chi non si conosce: non ci sono avvocati, carabinieri, poliziotti, finanzieri, vigili del fuoco, impiegati dell’acquedotto o della banca, di Enel, del comune, del gas, o di qualunque altro genere, che vengono a fare controlli a casa vostra. Non è vero che un vostro caro ha avuto un incidente, non è vero che un vostro caro è stato arrestato o peggio. Qualora fosse non vi avvertirebbero per telefono e, soprattutto non vi chiederebbero soldi o gioielli per “evitare” conseguenze ai vostri cari. Chi vi dice certe cose è solo un ignobile truffatore che cerca di approfittare di voi, della vostra paura, del vostro rimanere frastornati dal tono e dalle parole di chi fa queste cose “di professione” ed è perciò abile e senza scrupoli. E non pensate nemmeno che certe cose a voi non potrebbero mai accadere. In tal caso, mettete subito giù la cornetta oppure interrompete subito la conversazione e rivolgetevi immediatamente al “112” o alla Stazione Carabinieri più vicina. Non perdete tempo a contattare i vostri cari per sapere se quello che vi hanno detto sia o meno vero. Non lo è. Scrivetevi i numeri telefonici e teneteli sempre a portata di mano. Non consegnate a nessuno il vostro denaro o i vostri gioielli.

Si tratta del primo incontro al quale ne seguiranno altri.

MONSIGNOR LUIGI BETTAZZI

VESCOVO DEL CONCILIO

“Lo Spirito Santo i vescovi a volte li fa con il becco e a volte con la coda”. E’ una affermazione allegra di monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, scomparso il 16  luglio a 99 anni. Lui, ultimo vescovo italiano che ha partecipato al Concilio Ecumenico Vaticano II, lo Spirito Santo l’aveva fatto veramente con il becco. E i doni ricevuti ha saputo  offrirli a tutti, soprattutto ai poveri e agli ultimi, agli “scarti” come li definisce Papa Francesco. E insieme ai doni ha fatto fruttificare anche i talenti che gli sono stati donati. A cominciare dal dono della parola che gli ha permesso di annunciare “la Parola che non passa” con tutti i mezzi di comunicazione che ha avuto a disposizione.

Monsignor Bettazzi ha incarnato veramente il messaggio del Concilio: dall’incontro con gli uomini e le donne che incontrava  scaturiva sempre  un confronto teso a costruire ciò che ci unisce piuttosto ciò che ci divide; dall’impegno per la pace che lo portò a presiedere Pax Christi, dal 1968 al 1985, alla sua intensa e appassionata attività di propugnatore delle linee conciliari per rinnovare una Chiesa che, nonostante la guida illuminata e sapiente di Papa Francesco, dopo mezzo secolo stenta a trovare la volontà di attualizzare le linee guida del Concilio nell’annuncio e nell’attuazione del Vangelo.

Don Luigi, come voleva essere chiamato, è stato un autentico testimone del Vangelo con una visione della Chiesa completamente diversa da quella gerarchica. In un’intervista trasmessa il 18 luglio scorso da TV2000 spiegò all’intervistatore che prima del Concilio si è sempre pensato ad una Chiesa a forma di piramide dove in cima vi era il Papa, poi i Vescovi, i preti e, infine, il popolo di Dio. Invece, monsignor Bettazzi spiegò ai padri conciliari – e lo ha ripetuto decine di volte nei suoi interventi pubblici - che la Chiesa va intesa come una piramide capovolta con in cima il popolo di Dio.

Un altro aspetto della vita ecclesiale di monsignor Bettazzi era il suo essere schietto, autentico, trasparente. Ad un giovane prete che gli chiese di entrare in Pax Christi disse che era un modo per non fare carriera nella Chiesa. Questo episodio è narrato dallo stesso sacerdote sull’”Osservatore romano” del 18 luglio scorso. Quello stesso quotidiano che, nel 1977, bacchettò l’allora vescovo di Ivrea per aver scritto una lettera aperta al segretario del PCI dell’epoca, Enrico Berlinguer, pensando ai cattolici che hanno votato comunista ma che“sono cristiani, e non intendono rinunciare alla loro fede religiosa, e che anzi, forse nella sofferenza per la disobbedienza alla gerarchia, pensano così di promuovere una società più giusta, più solidale, più partecipata, quindi più cristiana”. Una evidente apertura di dialogo che denotava la sua grande fede nella capacità degli uomini di parlarsi, di incontrarsi, di confrontarsi per potersi capire. Era l’interpretazione autentica della costituzione conciliare “Gaudium et spes” sulla Chiesa nel mondo contemporaneo: “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore”.

Monsignor Luigi Bettazzi è stato un profeta – come don Primo Mazzolari, don Lorenzo Milani, don Tonino Bello – e, come tutti i profeti, non è stato compreso dalla gerarchia del suo tempo ma la sua testimonianza, come quella di tanti altri, sta crescendo in una Chiesa che deve ripensarsi alla luce delle indicazioni del Concilio, sempre più attuali nonostante sia passato oltre mezzo secolo dal temine dei lavori dei padri conciliari.

 

Marco Caramagna

Ad Alessandria e Novi Ligure

PREMIATE DUE SCUOLE PER I PROGETTI DI AREE DEGRADATE PER IL CONCORSO “MACROSCUOLA”

DEI GIOVANI COSTRUTTORI ANCE

Alla “De Amicis-Manzoni” di Alessandria e all’I.C. 1 di Novi Ligure consegnato un contributo per l’acquisto di materiale scolastico

Il Concorso Macroscuola bandito dai Giovani ANCE, l’associazione nazionale dei costruttori edili, rivolto alle scuole di primo grado, è giunto alla terza edizione ed ha visto la partecipazione di due classi della nostra provincia: la 3.a B “corso Zenone” dell’Istituto Comprensivo “De Amicis – Manzoni” di Alessandria guidata dalla professoressa Rosa Pagella e delle classi terze del’I.C. 1 di Novi Ligure, guidate dai professori F. Marchi, S. Grosso, F. Saio, E. Macciò, M. Repetti, G. Provendola e L. Torlaschi. Il tema dell’edizione 2022-2023 riguardava la “rigenerazione verde”, prevedendo la redazione di un progetto di riqualificazione di un’area dismessa o abbandonata, realmente esistente, per convertirla a parco pubblico.

Gli studenti alessandrini, dopo una attenta ricerca di varie realtà cittadine – fra le quali l’ex zuccherificio di Spinetta Marengo, l’ex piscina comunale, l’ex saponificio di Cantalupo e l’ex Consorzio Agrario di via cardinal Massaia - hanno scelto di progettare un parco nell’ex stabilimento Bolognini di via Giovanni De Negri, un’area che si estende su una superficie di 11.000 metri quadri con un perimetro di 480 metri. Secondo il progetto degli studenti del “De Amicis-Manzoni” il parco dovrà avere tipi di svaghi diversificati, adatti soprattutto a piccoli e anziani. Come soluzioni sostenibili sono stati ipotizzati lampioni che si alimentano da soli con piccoli pannelli solari lungo la passeggiata, una fontana che produce energia attraverso il movimento dell’acqua, le piante legate alle specie autoctone, come gelsi e acacie, i fiori di tutti i tipi e vivacemente colorati.

Sugli 11 mila metri quadri si sviluppano sei “aree di svago” adatte alle diverse esigenze: area picnic, area calisthenics o, più semplicemente, area palestra, dog area, area kids, pump track in terra battuta con percorsi per le biciclette, una zona ristoro, gestita da un’associazione solidale per i tre servizi ipotizzati: didattico, con corsi di cucina botanica; d’incontro con la possibilità di scambio di libri usati; acquisto di cibi all’interno dell’area e loro consumo nell’area picnic. Il progetto, alla presenza della professoressa Rosa Pagella e della dirigente scolastica Amedea Cinquanta, è stato illustrato al presidente regionale del Gruppo Giovani ANCE, Andrea Cavallari e al presidente e vice presidente provinciale dei giovani costruttori, Matteo Balbo e Simone Cimino. Entrambi si sono congratulati con gli studenti della 3.a B della “De Amicis - Manzoni” e il presidente Balbo ha sottolineato che “le soluzioni trovate sono molto interessanti e valorizzano le nuove  generazioni per la loro attenzione alla rigenerazione urbana, augurandosi l’ingresso di giovani nel mondo dell’edilizia e delle infrastrutture”. Il presidente regionale dei giovani ANCE, ha, invece, annunciato il tema del prossimo concorso Macroscuola che riguarderà i giovani e lo sport, sollecitandoli a “ragionare sul saper vivere bene, in abitazioni confortevoli e a valorizzare la socialità perché le relazioni sono importanti, soprattutto per il futuro dei giovani”.

Le classi terze dell’I.C.I di Novi Ligure – guidate dai professori F. Marchi, S. Grosso, F. Saio, E. Macciò, M. Repetti, G. Provendola e L. Torlaschi – hanno elaborato un progetto di rigenerazione urbana per la zona dell’“ex Macello” fra via Pietro Isola e la ferrovia. Dopo un’indagine fotografica dell’area ed una attenta perlustrazione, gli studenti hanno ipotizzato un progetto partendo dalle emergenze urbane negative (ferrovia e strada trafficata) e, per ovviare al problema dell’inquinamento acustico e atmosferico, hanno pensato ad un parco come una “conca verde”, a diversi livelli. L’accesso è previsto da una strada con rampa per disabili con al centro una scalinata scenografica con chiosco per ristoro e piazzetta centrale, di snodo, per accedere ai sentieri nel verde verso le altre aree attrezzate: quella per gli spettacoli con un  grande teatro sul modello greco; quella sportiva, dotata di piste per lo skateboard e un muro per il free climbing. Dall’ingresso, invece, si apre tutta la conca verde attrezzata a orti a terrazze con alberi da frutto, mentre nei prati sotto la conca vi è l’area per riposarsi (area ozio) e quella per praticare yoga. Verso la strada, fra i sentieri in mezzo agli alberi di gelso, è prevista la posa di panchine colorate, poltrone, amache per la lettura e, sugli alberi, piccole casette di legno per il deposito dei libri, un’idea definita dagli studenti “condominio nel bosco”. Fra le curiosità del progetto emergono i sentieri realizzati con piastrelle smart che, con la pressione dei passi producono energia cinetica trasformabile in energia elettrica per alimentare faretti a led incassati fra le piastrelle del percorso. I prati debbono resistere al calpestìo e saranno costituiti da miscugli di piante erbacee da fiore annuali e perenni. Il verde e gli alberi potranno essere irrigati utilizzando sistemi per il recupero delle acque piovane con la creazione di apposite vasche sotterranee. Gli studenti novesi hanno manifestato piena soddisfazione per aver lavorato insieme riflettendo sulle tematiche ambientali e condividendo idee e proposte per concorrere alla rinascita di un’area cittadina degradata. Con la speranza di veder realizzato il loro progetto di “Novi Green Park” per il quale hanno lavorato. Alla presentazione ha partecipato la dottoressa Valentina Bianchi del consiglio provinciale del Gruppo Giovani ANCE di Alessandria che, nel congratularsi con le classi e con gli insegnanti dell’I.C.I. di Novi Ligure per la partecipazione al concorso e per la concretezza delle idee manifestate, ha sottolineato “l’importanza del coinvolgimento dei giovani nell’attenzione alla loro città, in particolar modo alle aree degradate, per comprendere la necessità di costruire ambienti urbanistici vivibili e accoglienti attraverso la rigenerazione urbana”. Il Gruppo Giovani Costruttori ANCE della provincia di Alessandria ha consegnato, ad entrambe le scuole, un assegno per l’acquisto di materiale scolastico.

Ad Alessandria Novara e Vercelli

UPO FESTEGGIA LA SCIENZA

CON LA SETTIMANA DELLA RICERCA

Dal 22 al 29 settembre il Science Slam, il PhD Day,

UPO Junior, la Notte della Ricerca e altro.

L’Università del Piemonte Orientale lancia la seconda edizione della Settimana della Ricerca, l’iniziativa promossa dal rettore prof. Gian Carlo Avanzi, nata lo scorso anno per avvicinare i non esperti alla cultura scientifica per capire meglio i problemi della quotidianità, e dal desiderio delle ricercatrici e dei ricercatori di mettere a disposizione le loro conoscenze.

La Settimana della Ricerca si svolgerà dal 22 al 29 settembre 2023, confermando la formula di successo sperimentata nella prima edizione.

Venerdì 22 settembre il cortile del Broletto di Novara (in caso di maltempo l’evento si terrà nel Salone dell’Arengo) ospiterà dalle ore 20.30 la seconda edizione di “UPO Science Slam”, l’evento di divulgazione scientifica in cui giovani ricercatrici e ricercatori di tutti i dipartimenti UPO gareggeranno nel presentare un proprio lavoro di ricerca in 3 minuti. Il pubblico, presente e collegato in streaming, voterà la miglior presentazione. Il voto del pubblico sarà aggiunto a quello di una giuria di dodici esperti/e per determinare la classifica finale. Si potrà accedere liberamente al Broletto per assistere al Science Slam senza prenotazione; chi lo seguirà da casa, troverà le modalità di collegamento e di votazione sul sito di Ateneo. Sabato 23 settembre, sempre a Novara, si terrà l’OPEN LAB di NODES Spoke 5: in occasione del Festival della Salute di Sant’Agabio, i laboratori del CAAD (Centro di Ricerca Traslazionale sulle Malattie Autoimmuni e Allergiche) saranno aperti al pubblico per tutta la giornata. Vi saranno inoltre alcuni stand UPO in piazze e vie del quartiere.

Lunedì 25 settembre, presso il Complesso S. Giuseppe di Vercelli, si terrà il “PhD Day – Giornata del Dottorato di Ricerca”. La mattinata si svolgerà nella forma di un workshop sul tema della sostenibilità; il pomeriggio sarà la Festa dei Dottori di Ricerca, con le presentazioni dei progetti di ricerca dei dottorandi e la cerimonia di consegna delle pergamene ai neo-dottori; a seguire i laboratori saranno aperti al pubblico fino alle ore 20.

Martedì 26, mercoledì 27 e giovedì 28 settembre si svolgerà in tutte e tre le sedi dell’Ateneo “UPO Junior”, un “classico” molto atteso dalle bambine e dai bambini e dalle/dagli insegnanti. Nato come spin-off della Notte dei Ricercatori, che da sempre ha avuto l’Università per i Bambini come sua parte integrante, UPO Junior è stato potenziato, con nuova veste, nuova formula, calendario più ricco e articolato sulle tre città. L’evento è dedicato alle scuole primarie e secondarie di primo grado. I laboratori di UPO Junior si terranno martedì 26 a Novara presso il Campus Perrone, mercoledì 27 ad Alessandria nella sede di Palazzo Borsalino, giovedì 28 a Vercelli nel Complesso S. Giuseppe. Le scuole dovranno prenotare le attività secondo le modalità che saranno comunicate nelle prossime settimane.

Assemblea del Collegio Costruttori ANCE di Alessandria

PAOLO VALVASSORE RIELETTO PRESIDENTE

“Siamo consapevoli che il nostro settore è il volano dell’economia e vogliamo farlo camminare con il coraggio di sempre”.

Matteo Balbo, Valentina Bianchi e Marco Ferrari vice presidenti

 

Paolo Valvassore è stato rieletto all’unanimità presidente del Collegio Costruttori ANCE della provincia di Alessandria da parte dell’assemblea dei soci svoltasi il 29 giugno nella sede di via XX Settembre, in Alessandria.

 

In apertura dei lavori, il presidente ha preso in esame gli ultimi tre anni di guida dell’associazione evidenziando le attività svolte nonostante le difficoltà quotidiane del mestiere, aggravate dalla pandemia o, come è successo improvvisamente, per il rialzo inaspettato dei prezzi delle materie prime: “siamo, però, consapevoli, ha detto Paolo Valvassore, che il nostro settore è il volano dell’economia e siamo responsabili per farlo camminare con le idee nuove che si innestano sulle solide basi del nostro lavoro, con il coraggio di sempre. Il Report presentato il 6 marzo scorso, infatti, ha già evidenziato un buon stato di salute con i dati positivi per la nostra edilizia e del Collegio Costruttori di Alessandria, in particolare, con la fattiva collaborazione di tutto lo staff tecnico che opera da noi”.

Il presidente Valvassore, attraverso i punti programmatici ha delineato l’impegno che intende assumere il Collegio Costruttori: il supporto e la tutela delle imprese associate nella partecipazione alle gare di lavori pubblici attraverso nuovi servizi integrati e la costituzione di reti e associazioni di impresa, anche temporanee; il tempestivo aggiornamento dei prezzari regionali per mantenerli in linea ai prezzi di mercato; il monitoraggio costante dei fondi PNRR in provincia; il rafforzamento delle sinergie con le stazioni appaltanti anche attraverso percorsi formativi specifici sul nuovo Codice degli Appalti; il supporto alle amministrazioni pubbliche nell’attivazione di interventi di rigenerazione urbana; la sollecitazione  alle amministrazioni locali nell’individuare misure di contrasto al dissesto idrogeologico del territorio; favorire la “vocazione” logistica del nostro territorio; proseguire la politica di confronto e di collaborazione con le organizzazioni sindacali; sviluppare sinergie con le istituzioni locali a tutela della concorrenza e della sicurezza nei cantieri; attivare percorsi formativi specifici e specialistici con la scuola edile provinciale per favorire l’incontro fra domanda e offerta di lavoro; attivare percorsi sinergici con gli ordini professionali, le scuole e le università per sopperire alla carenza di figure tecniche da inserire nelle aziende.

“Un punto cardine di riconoscibilità del nostro modello associativo è dato dal sito internet che testimonia una presenza sul web per un’informazione tempestiva e qualificata alle imprese associate, e a quanti vogliano informarsi. La comunicazione – ha sottolineato Paolo Valvassore – diventa, così, supporto per le risposte immediate alle nostre imprese, proseguendo e implementando le intese e i progetti con gli Ordini professionali, con i quali collaboriamo da sempre”. La struttura del Collegio è di fondamentale importanza per supportare le imprese nell’utilizzo delle nuove tecnologie introdotte dall’innovazione e dalla transizione ecologica. “Anche per questo un’impresa virtuosa ha bisogno di buone maestranze e, oggi, pur nel rispetto di quella che un tempo chiamavamo ‘gavetta’, è necessaria una formazione specifica e specializzata per favorire l’incontro fra le nuove figure lavorative e l’azienda”.

Il Collegio continuerà nella ‘mission’ delle relazioni industriali “che si realizza attraverso una politica di massima collaborazione e di confronto con tutte le parti che compongono il nostro sistema bilaterale: la Cassa Edile, per il welfare dell’edilizia e Sistedil per la formazione e la sicurezza: il loro buon funzionamento è garanzia di prestazioni nell’interesse di lavoratori e imprese”.

Nel programma di Paolo Valvassore un altro aspetto di rilevante importanza ed attualità è quello della rigenerazione urbana che ha visto protagonista il Collegio Costruttori con il convegno organizzato a Tortona il 24 novembre dello scorso anno sulla “riqualificazione degli spazi aperti nella rigenerazione urbana” e che ha trovato un’ampia presenza anche su “L’industria delle costruzioni, la prestigiosa rivista dell’ANCE.

Infine, Paolo Valvassore, ha voluto sottolineare la concretezza dei costruttori che “hanno sempre saputo affrontare le necessità del mestiere, continuando a farlo con la dedizione, il coraggio e lo spirito di servizio che li contraddistingue”.

Il cambio dello Statuto del Collegio prevede la candidatura del presidente con una squadra per la composizione del Consiglio di Presidenza. E nell’ottica di preparare una nuova classe dirigente di ANCE Alessandria - “che contribuisca a rafforzare il posizionamento politico-strategico della nostra associazione territoriale nel mondo ANCE nonché nei confronti di tutti gli stakeholders di riferimento” - nel quadriennio 2023-2027 Paolo Valvassore avrà tre vice presidenti: Matteo Balbo, con delega per la transizione ecologica, Valentina Bianchi, con delega per l’edilizia e il territorio, Marco Ferrari, con delega ai lavori pubblici  e Giovanni Gavio, tesoriere. Nel Consiglio Generale sono stati eletti Paolo Boggeri, Marco Oddera, Marco Pancot e Alberto Ivaldi. Membri di diritto sono Muzio Giancarlo (Presidente Cassa Edile) e Sassone Sergio (Presidente Sistedil)

Carabinieri Forestale  Gruppo di Alessandria

L’ATTIVITÀ DEL PRIMO SEMESTRE 2023

Tra i diversificati e numerosi ambiti nei quali può attuarsi l’azione di vigilanza e controllo della specialità Forestale dell’Arma dei Carabinieri, la verifica circa la corretta applicazione delle norme riguardanti la gestione dei rifiuti si conferma come uno dei principali obiettivi dei Carabinieri Forestali della Provincia di Alessandria. Per il primo semestre del 2023, il Gruppo Carabinieri Forestale di Alessandria, con le sue 9 Stazioni e l’unito Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale, ha fatto registrare un totale di 273 controlli in ambito rifiuti, eseguitiè talvolta anche grazie alla proficua collaborazione dell’Agenzia Regionale Protezione Ambiente, distretto Alessandria-Asti, rilevando 30 illeciti amministrativi che hanno portato all’emissione di sanzioni per un totale di circa 78 mila euro; 19 le persone denunciate alla Procura della Repubblica per violazioni penali.

Tra le principali irregolarità riscontrate si va dall’abbandono di rifiuti, molto spesso attuato da privati cittadini soprattutto in aree rurali e boscate nel tentativo di nascondere l’illecito commesso, fenomeno riscontrato principalmente nel gaviese, alla più grave gestione (intesa sia come attività di raccolta e/o trasporto e/o trattamento e/o smaltimento) illecita di rifiuti da parte di ditte e imprese che operano in assenza delle previste autorizzazioni oppure in totale difformità da esse.

Quest’ultima violazione viene riscontrata con più frequenza nelle città della Provincia maggiormente industrializzate, dove inevitabilmente aumentano le probabilità di rilevare illeciti penali relativi ai rifiuti. Recentemente nel tortonese, i Carabinieri Forestali hanno individuato diverse imprese dedite alla gestione illecita di rifiuti speciali, nella maggior parte dei casi costituiti da veicoli fuori uso e parti di veicoli derivanti da attività di recupero/trattamento non autorizzati.

Il quadro normativo oggi in vigore permette fortunatamente non solo di rilevare l’illecito, sia esso amministrativo o penale che i diversi Reparti dei Carabinieri Forestali del territorio contestano ai responsabili sulla base del più generale principio “chi inquina paga”, ma vengono anche avviate le previste procedure affinché i rifiuti siano opportunamente rimossi e lo stato dei luoghi ripristinato.

CERCHI LAVORO? FATTI TROVARE!

Online il nuovo bando della Regione

per favorire l’inserimento lavorativo dei giovani under 35.

“Aiutiamo i ragazzi a riconoscere e sviluppare il proprio potenziale per poter ambire ad un percorso professionale stabile e soddisfacente, in linea con le proprie attitudini. Con questa misura supportiamo i Comuni a sviluppare progettualità sul tema e, con il coinvolgimento delle imprese, fotografiamo le reali esigenze occupazionali del territorio che ci permettono di attuare le migliori strategie possibili per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro". Così l’Assessore Regionale al Lavoro e Formazione Elena Chiorino in merito all’ultima iniziativa appena partita.  È, infatti, già online il bando “Act your job”, la misura promossa dall’Assessorato al Lavoro e Formazione della Regione, attraverso la quale i Comuni del Piemonte avranno un nuovo strumento per accompagnare i giovani verso un’occupazione stabile e di qualità, contribuendo ad abbattere il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro: le amministrazioni comunali, da sole o in partenariato, potranno sviluppare progetti sperimentali dedicati ai giovani fino ai 35 anni per favorire percorsi di accompagnamento verso la consapevolezza delle attitudini di ciascuno e il loro potenziamento, attivando monitoraggi, laboratori e attività di formazione, fino alla promozione per i beneficiari di un periodo di esperienza direttamente in azienda.  L’importo massimo finanziabile per ciascuna amministrazione comunale è pari a 25 mila euro, per un investimento complessivo regionale di 330 mila euro. Le amministrazioni comunali che vorranno concorrere dovranno essere necessariamenti sede di Centri per l’Impiego e dovranno presentare un progetto contenente diverse azioni: innanzitutto, un’indagine di scenario condotta dall’Agenzia Piemonte Lavoro (l’ente che gestisce i Centri per l’Impiego) sul mercato del lavoro locale, per fotografare gli indicatori demografici e le dinamiche del mercato del lavoro locale; in secondo luogo, la creazione di una mappa – da parte del Comune capofila e dei propri partner (come enti del terzo settore, cooperative sociali, ecc.) - degli enti formativi, dei servizi al lavoro e delle politiche giovanili del territorio. Seguirà una fase in cui saranno attivati dei laboratori rivolti ai giovani per aiutarli a riconoscere le proprie competenze, a tracciare il proprio profilo professionale e a definire le azioni per raggiungere il proprio obiettivo occupazionale. La quarta fase prevede un percorso in azienda. I Comuni possono presentare domanda a partire dal 29 giugno ed entro il prossimo 10 ottobre 2023.

Tutte le informazioni di dettaglio sono pubblicate sul sito web della Regione Piemonte

Azienda Ospedaliera di Alessandria

DELFINA FERRANDI

NUOVO DIRETTORE

DI NEUROLOGIA

Dopo gli incarichi di Direttore della Stroke Unit all’AO AL e di Direttore di Neurologia all’Ospedale di Casale Monferrato Delfina Ferrandi è il nuovo Direttore della Struttura complessa di Neurologia dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria. Laureatasi a Pavia con il massimo dei voti, si è specializzata in Neurologia sempre a Pavia nel 1995 ed è attualmente membro della SISC (Società Italiana per lo studio delle Cefalee) e della SIN (Società Italiana di Neurologia). Dopo alcuni incarichi in aziende sanitarie piemontesi e lombardi, nel 2001 è dirigente medico all’Azienda Ospedaliera di Alessandria dove gestisce il Day Hospital neuro-oncologico e, nel 2017, diventa Direttore della Stroke Unit, la struttura di Neurologia dedicata al trattamento dei pazienti affetti da malattie cerebrovascolari in fase acuta o sottoposti a terapia trombolitica. Nel 2020 è Direttore di Neurologia del Presidio Ospedaliero di Casale Monferrato, incarico che ha ricoperto fino alla nomina all’AO AL di Alessandria. La dottoressa Ferrandi è autrice di numerose pubblicazioni scientifiche che vertono principalmente su ictus, cefalee e neurooncologia, temi al centro di incontri divulgativi nelle scuole. A questi si sono accompagnati numerosi corsi di formazione per medici e infermieri, oltre a lezioni tenute presso il Corso di Laurea per Educatore Professionale presso l’UPO di Alessandria. «È stata una vera emozione tornare all’Ospedale di Alessandria – ha sottolineato Delfina Ferrandi –, l’azienda dove avevo già lavorato per vent’anni e dove ho ritrovato persone e colleghi con cui avevo condiviso parte del mio percorso professionale. Vorrei quindi ringraziare tutti per la calda e sincera accoglienza, facendomi veramente sentire come a casa. Sono molto felice di questo incarico, soprattutto perché ho trovato anche giovani colleghi che sono uno stimolo a proseguire nei molti ambiti in cui è impegnata Neurologia, a partire dalla ricerca, dove ho riscontrato un interessante fermento. Mi impegnerò inoltre per mantenere gli alti livelli della struttura, come le terapie innovative per la cefalea o le collaborazioni con la Neurochirurgia, per un ulteriore sviluppo nell’ambito della neurooncologia, o il Pronto Soccorso e la Radiologia, per il trattamento dell’ictus ischemico in fase acuta. Accanto a tutto questo non sarà trascurata la parte ambulatoriale per il trattamento di patologie croniche, attraverso anche l’importante supporto che potranno darci l’università e i centri di riferimento regionali per le principali malattie neurologiche». Valter Alpe, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, ha sottolineato: «È con piacere che esprimo il bentornata alla dottoressa Ferrandi. Il poter contare su una professionalità che già conosce non solo la nostra Azienda, ma anche la struttura di Neurologia è sicuramente un valore aggiunto. Siamo quindi certi che i vent’anni già trascorsi nel nostro Ospedale possano essere un’ottima base per sviluppare e incrementare i molti percorsi avviati”.

FORTE DI EXILLES

La fortezza riapre dal 14 luglio al 30 settembre

Teatro, musica, circo e spettacoli per famiglie

oltre ad una mostra fotografica e visite guidate.

Il Forte di Exilles, bene faro della Regione Piemonte, riapre le porte dal 14 luglio al 30 settembre 2023. Più giorni, più spettacoli e attività, più visite guidate: dopo il successo dell’estate 2022, la fortezza incrementa la propria ricettività turistica e si prepara a diventare un punto di riferimento per il turismo in alta valle di Susa, con capacità di richiamo su entrambi i versanti alpini.

Il Comune di Exilles ha rinnovato l’affidamento alla cordata che vede come capofila l’associazione Revejo, organizzatrice del festival Borgate dal Vivo, che coordina le attività e che cura la programmazione artistica in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo. Accanto a loro l’Associazione Amici del Forte, cui sono invece affidate l’accoglienza dei turisti e le visite guidate, oltre ad attività collaterali di animazione rivolte al pubblico, e Tangram Teatro, che porterà alcuni dei suoi spettacoli. Completano il gruppo lo stesso Comune di Exilles, che partecipa attivamente al progetto, con il maggiore sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e il sostegno di Intesa Sanpaolo e Fondazione Sviluppo e Crescita CRT + Risorse.

I numeri raccolti lo scorso anno parlano chiaro: in poco più di un mese di apertura sono stati quasi ottomila i visitatori, tra turisti e pubblico degli spettacoli, con una media sempre superiore alle 100 presenze giornaliere, cresciuta a oltre 200 nell’ultima settimana di agosto. Le previsioni per il 2023 puntano quindi a incrementare le cifre, a partire da un periodo di apertura di due mesi e da una crescita delle attività, con nove eventi dal vivo tra teatro, musica, circo contemporaneo e spettacoli per famiglie, inclusi nomi di richiamo nazionale come Luca Ward, Raphael Gualazzi e Simona Molinari, la Bandakadabra, Massimo Popolizio e Fabrizio Bosso.

Si aggiunge, inoltre, un maggiore intervento sugli spazi museali con due allestimenti. Dal 14 luglioa fine agosto sarà visitabile la mostra fotografica “Va’ Sentiero | Uno sguardo lungo 8.000 km”, racconto del “trekking più lungo del mondo” lungo il Sentiero Italia, che attraversa tutto lo Stivale percorrendo le montagne italiane per 7.850 km, venti regioni e 364 tappe. Per tutto il periodo di apertura sarà invece fruibile all’interno della cappella del Forte la mostra “Best friends” dell’artista Riccardo Ten Colombo, una serie di ritratti di animali in stile geometrico che, attraverso gli sguardi, vuole rappresentare la possibilità di stringere legami empatici con le specie non umane, la forza comunicativa di alcuni animali e le loro specificità caratteriali.

Il Forte di Exilles sarà anche tappa della “Festa del Piemonte” voluta dal Consiglio Regionale del Piemonte, con alcuni appuntamenti immediatamente successivi all’apertura. Il 14 luglio, in parallelo con l’inaugurazione, tornerà infatti visitabile la mostra “Resti di storia, memorie militari in Alta Valle di Susa”, curata dallo storico Eugenio Garoglio. A seguire, lo stesso Garoglio terrà un intervento dal titolo “Dal Forte di Exilles alla battaglia dell’Assietta: storia di un anniversario”. Le celebrazioni si chiuderanno il 16 luglio con il concerto della fanfara della Brigata Alpina “Taurinense”.

 

L’esperienza del 2022, dunque, si amplia confermando la collaborazione tra istituzioni pubbliche e associazioni, unite dall’obiettivo di restituire alla spettacolare struttura architettonica una visibilità e una ricchezza di proposte degne del suo importante passato e delle suggestioni e leggende che vi sono collegate. Una crescita di attività e impegno significa anche una maggiore esigenza economica. Se infatti gli investimenti per il 2022 sono stati di 80mila euro, quelli per il 2023 ammontano a 110mila euro, mentre l’affidamento biennale permette ai partner di lavorare su una progettazione che possa valorizzare il Forte nel lungo periodo. Allo stesso tempo l’intenzione è quella di non gravare sui visitatori. L’accesso e la visita della struttura restano liberi negli orari di apertura diurni. Sono a pagamento, oltre agli spettacoli, le visite guidate, che permettono di accedere a un ventaglio più ampio di settori, avvalendosi delle spiegazioni precise e appassionate di guide locali, e che sono previste in alcuni casi anche in suggestivi orari notturni. Una modalità che vuole valorizzare e accompagnare tutte le forme di accesso, da quella più leggera e autogestita a quella più strutturata, e che punta a incentivare un turismo con ricadute su tutta la zona, dalla ricettività e ristorazione locale alla possibilità di trascorrere un’intera giornata al Forte affiancando alla visita anche gli spettacoli serali.

 

Informazioni e dettagli sugli spettacoli sono disponibili sul sito www.borgatedalvivo.it.

Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria

1.850 STUDENTI IN VISITA A PALATIUM VETUS

Le visite guidate e le attività didattiche per le scuole

Sono 1850 gli alunni delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado dell’alessandrino, per un totale di 101 classi, che hanno partecipato alle visite guidate e all’attività didattica organizzate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, nel corso dell’anno scolastico 2022/23.

Il progetto, che si rinnova da diversi anni, continua a riscuotere grande interesse da parte di studenti e insegnanti e si è aperto a nuove collaborazioni con scuole della provincia come l’Istituto d’Arte “Benvenuto Cellini” di Valenza e la comunità-alloggio “Casamia” di Casale Monferrato che, dall’ottobre 2021, ha aderito all’iniziativa con la partecipazione dei ragazzi diversamente abili ospiti della struttura.

Il programma prevede una visita guidata alla collezione d’arte esposta nelle sale del Broletto al piano terreno di Palatium Vetus e, successivamente, la partecipazione a un laboratorio pratico con l’uso di materiali didattici – dai fogli da disegno ai pastelli, alle tempere – messi gratuitamente a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

Astrattismo, cubismo, divisionismo diventano materia di studio e occasione per realizzare semplici opere d’arte sulle orme dei grandi artisti. Notevole interesse suscitano anche la visita del Palazzo e il racconto della sua storia millenaria, la ghiacciaia con l’area museale dove sono esposti i reperti venuti alla luce durante i lavori di restauro, con il laboratorio dedicato alla ricostruzione tra passato e presente di Piazza della Libertà.

L’obiettivo è quello di consolidare un percorso costruttivo, riproponendo ogni anno, nuovi laboratori e visite guidate, con la consapevolezza che questi possano rappresentare per i ragazzi un’opportunità concreta di educazione al patrimonio artistico e di approfondimento storico e letterario sia a livello locale che nazionale.

L’attività didattica di Palatium Vetus, momentaneamente sospesa in concomitanza con le vacanze scolastiche estive, riprenderà nel prossimo mese di settembre con tante idee per intrattenere gli studenti e offrire ai docenti spunti di riflessione da sviluppare in classe.

ECOMUSEI PALCOSCENICO NATURALE

Un nuovo cartellone di eventi a partire dal 7 luglio

per scoprire gli Ecomusei attraverso eventi

e percorsi diffusi sul territorio regionale

È partita il 7 luglio la seconda edizione di Ecomusei Palcoscenico Naturale con un cartellone di 18 spettacoli da luglio ad ottobre per incentivare la scoperta degli ecomusei piemontesi e del loro territorio.

Piemonte dal Vivo, in sinergia con la Regione Piemonte e Abbonamento Musei, lavora insieme alla Rete Ecomusei Piemonte per dare vita ad un cartellone di eventi site specific presso gli Ecomusei della Regione. Un progetto nato e sviluppato in maniera condivisa dalle istituzioni affinché gli spazi culturali e alcune forme di teatro si incontrino al di là della performance per stimolare la partecipazione attiva delle comunità locali e portare benessere alle comunità che le abitano.

È iniziato da Alpignano con l’Ecomuseo Sogno di Luce “Alessandro Cruto” (7 luglio) con lo spettacolo L’altro mondo ispirato all’omonimo libro. La pièce andata in scena con il format “Teatro a Pedali” grazie al quale è stato possibile realizzare uno spettacolo dal vivo ad impatto zero, alimentando la scena con un sistema di co-generazione elettrica azionato da una serie di biciclette. Lo spettacolo è stato ospite anche dell’Ecomuseo della Pastorizia (8 luglio - Pietraporzio, CN) e dell’Ecomuseo delle Rocche e del Roero (9 luglio - Cisterna d’Asti, AT).

Sabato 15 luglio, lo spettacolo Nell’abbraccio – Koreotekst anima l’Ecomuseo della Resistenza (Rossana, CN). Le artiste si muovono in un paesaggio corpografico creato ad hoc per condurre la comunità dei partecipanti in un'azione coreografica generativa per un rito di liberazione collettiva.

Domenica 16 luglio presso l’Ecomuseo delle Miniere e della Val Germanasca (Prali, To) è possibile assistere ad Ecoagorà: un’opera multidisciplinare e itinerante che intende evidenziare la dimensione sociale dell’arte, la capacità di far interagire gli artisti di diverse discipline con chi vive l’ecomuseo, in un viaggio alla scoperta dei luoghi del territorio.

Sabato 22 luglio, l’Ecomuseo Terra del Castelmagno (Monterosso Grana, CN) ospita Grazie dei fiori, un libero omaggio in forma di recital narrativo-musicale alla città di Marsiglia. Una performance dove è la contaminazione dei linguaggi a creare una drammaturgia della scena che procede tra evocazione, dialoghi serrati e canzoni.

Domenica 30 luglio, l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni (Cella Monte, AL) presenta il concerto Orchestra Terra Madre. Suoni e canti dei mari e delle terre del mondo.  L’orchestra nata da un’idea di   Simone Campa e Carlo Petrini valorizza la ricchezza insita nella diversità delle identità e delle culture attraverso i suoni, i dialetti, le danze e le tradizioni dei popoli della Terra.

L’ultimo appuntamento, prima di una breve pausa, è sabato 5 agosto a Cortemilia (CN) presso l’Ecomuseo dei terrazzamenti e della Vite di Cortemilia (CN).  In scena Andante una performance che mette in correlazione il cantare e il camminare per esplorare la relazione tra ciò che accade dentro e ciò che accade fuori.  Dopo una breve pausa, il cartellone di eventi riparte il 9 settembre con nuovi appuntamenti che terminano il 28 ottobre nei seguenti ecomusei: Ecomuseo dei Certosini - Valle Pesio Chiusa Pesio (CN), Ecomuseo delle Terre d’acqua – Crova (VC), Ecomuseo AMI Anfiteatro Morenico - Ivrea Chiaverano (TO), Ecomuseo della Segale - Fraz. Sant’Anna di Valdieri (CN), Ecomuseo dell’Alta Val Maira - Prazzo Inferiore (CN), Ecomuseo dell’Argilla - Cambiano (TO), Ecomuseo del Lago d’Orta e del Mottarone - Miasino (NO) e Ameno (NO).

Le info di biglietteria e il calendario con i prossimi appuntamenti sono consultabili sul sito piemontedalvivo.it

Ecomusei Palcoscenico Naturale è un progetto condiviso tra Regione Piemonte, Piemonte dal Vivo, Abbonamento Musei insieme alla Rete degli Ecomusei per sensibilizzare i cittadini nei confronti degli ecomusei come patrimonio artistico condiviso, strumenti culturali di riconoscimento dei valori e della storia di un territorio, di cura e rigenerazione di luoghi per favorire la partecipazione e la trasmissione di saperi e di progetti innovativi, in particolare alle nuove generazioni.

Gli Ecomusei rappresentano il patrimonio culturale vivente di un territorio che si esprime sia mediante le testimonianze della cultura materiale come chiese, castelli, borghi, mulini, fornaci, cave, miniere, collezioni e dipinti, sia attraverso il patrimonio immateriale, come canti, danze, feste, racconti popolari, dialetti, tecniche locali, tradizioni religiose e ricreative, consuetudini e capacità manuali, da offrire al pubblico di interessati e visitatori.

 

In Piemonte gli ecomusei che partecipano al progetto sono 29:

l’Ecomuseo di Cascina Moglioni (AL), l’Ecomuseo dei Sette Ricordi (AL), l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni (AL), l’Ecomuseo della Pietra e della Calce di Visone (AL), l’Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano (AT), l’Ecomuseo del Biellese (BI), l’Ecomuseo dei Certosini nella Valle Pesio (CN), l’Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite (CN), l’Ecomuseo Terra del Castelmagno (CN), l’Ecomuseo del Marmo di Frabosa Soprana (CN), l’Ecomuseo della Pastorizia (CN), l’Ecomuseo della Resistenza “Il Codirosso” (CN), l’Ecomuseo della Segale (CN), l’Ecomuseo delle Rocche del Roero (CN), l’Ecomuseo dell’Alta Valle Maira (CN), l’Ecomuseo del Lago d’Orta e del Mottarone (NO), l’Ecomuseo Anfiteatro Morenico di Ivrea (TO), l’Ecomuseo Colombano Romean (TO), l’Ecomuseo del Freidano (TO), l’Ecomuseo delle Miniere e della Val Germanasca (TO), l’Ecomuseo delle Terre al Confine (TO), l’Ecomuseo dell’Alta Val Sangone (TO), l’Ecomuseo dell’Argilla - MUNLAB (TO), l’Ecomuseo Sogno di Luce “Alessandro Cruto” (TO), l’Ecomuseo Villaggio Leumann (TO), l’Ecomuseo “Ed Leuzerie e di Scherpelit” (VB), l’Ecomuseo del Granito di Montorfano (VB), l’Ecomuseo della Valsesia (VC) e l’Ecomuseo delle Terre d’Acqua (VC).

Il 12 luglio al Teatro “Marenco” di Novi Ligure

VALERIO BINASCO CON

“NOVELLE PIRANDELLIANE”

Mercoledì 12 luglio alle 21 il teatro “Marenco” presenta lo spettacolo “Novelle Pirandelliane”, liberamente narrate da Valerio Binasco, attore di grande fama, novese di origine, così legato alla sua città, reduce dal grande successo de “I sei personaggi…” sempre di Luigi Pirandello.

Lo spettacolo prende spunto dall’esperienza di viaggiatore e scrittore di Pirandello quando nel 1901 su invito della sorella Lina si reca a Coazze in villeggiatura da fine agosto fino ai primi di ottobre. Qui scrive e annota: paesaggi, personaggi, atmosfere. Saranno gli scritti del “Taccuino di Coazze” ma non solo: Pirandello trarrà ispirazione per alcune novelle “Ciascuno a suo modo” (ispirata alla scritta libertaria del campanile della parrocchiale: “Ognuno a suo modo”) ed un romanzo: “Giustino Roncella nato Boggiolo”, in cui una buona parte della vicenda è proprio ambientata a Coazze.

Ispirato dall’atmosfera dell’ambiente piemontese, lo spettacolo ricalca l’esperienza del “giovane Pirandello” ancora non così famoso come ben presto diverrà.

Valerio Binasco in qualità di regista e attore si è finora aggiudicato 5 Premi Ubu, 2 Premi dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, 1 Premio Olimpico del Teatro - ETI e 1 Premio Linea d’ombra, ed ha ricevuto nomination ai Nastri d’Argento, ai David di Donatello e alle Maschere del Teatro. Attualmente è direttore artistico del Teatro Stabile di Torino.

 

Regia Giulio Graglia

Co-produzione Linguadoc-Teatro Marenco

 

Per info: comunicazioneteatromarenco@gmail.com

www.teatroromualdomarenco.it

 

TEATRO MARENCO Via Nicolò Girardengo 48, Novi Ligure (AL)

Regione Piemonte

PUBBLICATO IL BANDO

PER LE “GREEN COMMUNITIES”

Un’altra opportunità per lo sviluppo delle montagne del Piemonte

È stato pubblicato il bando della Regione Piemonte che consentirà la realizzazione delle “green communities”, ovvero le comunità locali che si coordinano per valorizzare in modo equilibrato le risorse principali di cui dispongono (acqua, boschi e paesaggio) e aprire un nuovo rapporto sussidiario e di scambio con le comunità urbane e metropolitane.

La dotazione finanziaria ammonta ad oltre 9,2 milioni di euro del Fondo per lo sviluppo delle Montagne italiane (FOSMIT).

Gli enti capofila del bando saranno le Unioni montane, che potranno ricevere un contributo minimo di un milione di euro e uno massimo di due milioni di euro per interventi finalizzati alla gestione integrata e certificata del patrimonio agro-forestale e delle risorse idriche, alla produzione di energia da fonti rinnovabili locali, allo sviluppo di un turismo sostenibile, alla costruzione e gestione sostenibile del patrimonio edilizio e delle infrastrutture di una montagna moderna, all'efficienza energetica, all'integrazione intelligente degli impianti e delle reti ed allo sviluppo sostenibile delle attività produttive.

Ogni “green community” deve obbligatoriamente comprendere il territorio di almeno 10 Comuni, garantire la contiguità territoriale ed essere costituita per almeno l’80% da Comuni classificati montani o parzialmente montani. Le domande di candidatura dovranno essere presentate entro le ore 12 del 31 luglio 2023.

Le “green communities” e le strategie territoriali da esse realizzate costituiranno strumenti efficaci per l’attuazione degli obiettivi della Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile del Piemonte e della Strategia di sviluppo sostenibile della montagna.

LIBRINFESTA 2023:

UNA FESTA PER TUTTA LA CITTÀ

La XX edizione di Librinfesta, il festival della letteratura per ragazze e ragazzi organizzato ad Alessandria dall’Associazione Culturale “Il Constastorie” in collaborazione con il Comune di Alessandria e con il contributo della Fondazione Social, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e Fondazione CRT, verrà ricordata come una delle più ricche e coinvolgenti di sempre.

Dall’8 al 13 maggio 2023, infatti, la Galleria San Lorenzo di Alessandria è tornata ad animarsi: i locali sono diventate vere e proprie stanze dei sogni, dove si sono alternati incontri con gli autori più apprezzati del panorama italiano, letture e laboratori di ogni tipo. Il tema della ventesima edizione del festival, “Universi”, ha portato gli organizzatori a considerare tutte le varie sfaccettature dell’arte e della letteratura: la musica, la cucina, lo sport, i viaggi e la scienza si sono avvicendate in una danza che ha coinvolto numerosissime classi di ogni ordine e istituto della provincia di Alessandria e non solo. Dall’inaugurazione presso il Conservatorio di Alessandria e la Biblioteca Comunale “F. Calvo”, dove i bambini hanno potuto trascorrere una notte tra gli scaffali pieni di libri e i racconti del contastorie Marco Berarini, per cinque giorni Alessandria si è trasformata nella capitale della cultura e della letteratura per giovani e meno giovani: non sono mancati, infatti, diversi appuntamenti anche per i più grandi, come lo spettacolo per i liceali a cura di Enrico Galiano o la presentazione del libro di Fulvio Marino, volto noto della tv per le sue celeberrime pizze.

A impreziosire una settimana di eventi è stata la festa finale di sabato 13 maggio, in cui il festival ha festeggiato i venti anni di vita e la libreria “Il sentiero degli Scarabocchi” il suo primo anno di attività. Le due realtà alessandrine hanno unito le loro forze in una giornata che ha coinvolto il centro cittadino con spettacoli di artisti, attori, artigiani e trampolieri, che hanno fatto divertire i bambini con i loro trucchi e le loro storie, insegnando loro diverse attività, come accaduto nel laboratorio della falegnameria didattica allestita nella Galleria San Lorenzo. Dulcis in fundo, presso l’auditorium San Baudolino è andato in scena lo spettacolo di Adrian Fartade, divulgatore scientifico e scrittore molto apprezzato per la sua conoscenza dell’universo che ci abbraccia.

La partecipazione sempre più numerosa agli eventi del programma ha dimostrato come Librinfesta sia diventato un appuntamento attesissimo nel panorama culturale alessandrino, capace di attrarre sempre più autori, artisti e visitatori.

ETERNIT BIS, LA LUNGA ATTESA DEL VERDETTO.

E ORA, SIGNOR SCHMIDHEINY,

COMPRI UNA CASA FARMACEUTICA

 

di Silvana Mossano

«(…) e il tormentato esaminator di sé stesso, per rendersi ragione di un sol fatto, si trovò ingolfato nell’esame di tutta la sua vita. Indietro, indietro, d’anno in anno, d’impegno in impegno, di sangue in sangue, di sceleraggine in sceleraggine: ognuna ricompariva all’animo consapevole e nuovo, separata dai sentimenti che l’avevano fatta volere e commettere, ricompariva con una mostruosità che quei sentimenti non vi avevano allora lasciato scorgere». [Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, Capitolo XXI, la notte dell’Innominato]

 

 

REPORTAGE UDIENZA 7 GIUGNO 2023 – CRONACA DI UNA LUNGA ATTESA

 

Stephan Schmidheiny, ultimo patron dell’Eternit in vita, è stato condannato: riconosciuto colpevole di omicidi plurimi colposi, pluriaggravati «dall’aver commesso il fatto con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro» e anche «dall’aver agito nonostante la previsione dell’evento».

La Corte d’Assise di Novara, nell’aula magna dell’Università dove si è celebrato il processo Eternit Bis, gli ha inflitto 12 anni di reclusione. Il reato contestato è stato riqualificato da omicidio volontario (con dolo eventuale) a omicidio colposo (con colpa cosciente).

Ciò ha comportato che per un certo numero di casi sia stata dichiarata la prescrizione.

 

Analizziamo bene la sentenza.

C’è un primo gruppo di vittime (in tutto 147) per le quali l’imputato è stato condannato a 12 anni; questo gruppo, a sua volta, si distingue in un sottogruppo A (9 vittime) per il quale sono state addebitate a Schmidheiny entrambe le aggravanti (violazione delle norme di prevenzione e colpa cosciente) e in un sottogruppo B (138 vittime) per il quale gli è stata addebita solo l’aggravante della violazione delle norme.

C’è un secondo gruppo di vittime (in tutto 199) per le quali è scattata la prescrizione.

Quando è scattata la prescrizione? Nei casi in cui siano trascorsi almeno 15 anni dalla data del decesso. Ciò significa che le 199 vittime di questo secondo gruppo sono morte da più di 15 anni.

Altro interrogativo: nei confronti di questi 199 casi prescritti, Schmidheiny è colpevole? Nel nostro diritto processuale, se dagli atti emerge che l’imputato era innocente, anche quando un reato risulta prescritto il giudice non si limita a dichiarare di «non doversi procedere per intervenuta prescrizione», ma deve emettere specificatamente una sentenza di assoluzione (con le formule «perché il fatto non sussiste» o «per non aver commesso il fatto»). In questo caso, invece, per i 199 non è avvenuto così; pertanto, si ritiene ci fossero elementi probatori che avrebbero portato la Corte a emettere una sentenza di condanna per le responsabilità di morte anche nei confronti di questo gruppo, ma la prescrizione ha fatto da ghigliottina.

Laddove, invece, i giudici hanno riconosciuto che non c’erano prove per condannare, hanno emesso una specifica sentenza di assoluzione: per 46 vittime l’imputato è stato assolto. Le motivazioni della sentenza, che saranno depositate entro 90 giorni, spiegheranno se la decisione sia da attribuire a diagnosi incerte o alla difficoltà di associare la malattia a un preciso periodo di vita delle vittime a Casale.

L’imputato, oltre che alla interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, è stato altresì condannato a risarcire in separate cause civili diverse parti costituite (tra cui Presidenza del Consiglio, Regione Piemonte, Provincia di Alessandria e Comune di Casale Monferrato). Fin da ora, però, la Corte ha disposto che Schmidheiny versi provvisionali immediatamente esecutive a favore di un lungo elenco di enti, sindacati, associazioni e singole parti lese. La più consistente è stata assegnata al Comune di Casale (50 milioni di euro), 30 milioni alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e mezzo milione di euro all’Afeva. In totale oltre 86 milioni di euro, cui si aggiunge l’obbligo di pagamento delle spese di costituzione delle parti civili per un ammontare superiore a 200 mila euro.

 

Si è concluso così, mercoledì 7 giugno, il giudizio di primo grado del processo Eternit Bis, dopo 42 udienze che si sono svolte lungo due anni, a partire dal 9 giugno 2021.

 

leggi tutto su: www.silmos.it

A Novi Ligure

RIAPRE IL CHIOSTRO PER GLI APPUNTAMENTI ESTIVI

Ripartono gli eventi nel Chiostro della Biblioteca grazie alla messa in sicurezza del tetto che aveva obbligato a svolgere al chiuso gli eventi estivi dell’anno scorso.

 

Gli appuntamenti serali si svolgeranno il martedì e il giovedì.

Il 13 giugno,  alle 17, Ombretta Zaglio (Teatro del Rimbalzo) darà il via alla rassegna “Nel Chiostro delle storie” con “Fiabe al piè del monte”, liberamente ispirate alla raccolta di Fiabe Italiane di Italo Calvino (dai 5 anni). Si prosegue martedì 20 giugno (dalle 16 alle 19) con “Sento, mi muovo, dico”, presentazione di un laboratorio esperienziale rivolto agli adolescenti condotto da Marta Molinari con musica live. Martedì 27 giugno (ore 17) Pier Mario e Agostino Giovannone presenteranno un nuovo libro dal titolo “Agostino e il dentino” (Piemme); seguirà lo spettacolo “Chicchirichì, gallo Galileo alla riscossa!” (dai 5 anni). Martedì 4 luglio, per celebrare i 100 anni di Attilio Cassinelli verrà offerto alla cittadinanza e, in particolare, ai più piccoli un pomeriggio dedicato alle storie e ai

personaggi di Attilio. L’evento si svolgerà in collaborazione con La Bottega del Sanconiglio e l’Unicef e l’associazione il Maglietto di Novi Ligure. I bambini si ritroveranno in piazza Carenzi e raggiungeranno la Biblioteca Civica attraverso il centro storico. Gli appuntamenti per i bambini inizieranno alle ore 17. Martedì 11 e 18 luglio (ore 17), l’associazione Laboratori d’Arte propone due laboratori di pittura con acquarelli per bambini dai 6 agli 11 anni. Saranno due appuntamenti particolari: nel primo, “Arte a colazione”, i bambini con la loro fantasia potranno confezionare una vera e propria tovaglietta, mentre il secondo si propone di coinvolgere i partecipanti all’iniziativa nata nel 2019 “Un sasso per un sorriso”, dipingere sassi e “abbandonarli” per farli trovare e regalare un momento di complicità (info www.unsassoperunsorriso.com; pagina Fb: un sasso per un sorriso (originale).

Confermati anche i tradizionali appuntamenti del giovedì con le presentazioni di libri e musica. Giovedì 15 giugno David Turri, con la partecipazione di Daniela Castrogiovanni (voce recitante), presenterà “Donna Fraschetana” (ed. Puntoacapo, 2023), seguirà giovedì 13 luglio Andrea Santoro con “Dove nascono le parole” (ed. Joker, 2022). Per concludere, giovedì 27 luglio Bruno Barba presenterà “Ma quale DNA? Il calcio, l’antropologia e le trappole dell’identità” (Battaglia, 2023); l’autore dialogherà con Mariano Santaniello. Tutte le presentazioni avranno inizio alle ore 18.

Saranno due, invece, gli appuntamenti musicali: giovedì 29 giugno “Musicarte al Chiostro!”, con il coro di Voci Bianche e il Coro Giovanile e Strumentisti dell’Accademia Musicarte, mentre giovedì 6 luglio “Canti sotto il glicine”, il consueto concerto della stagione estiva organizzato dalla Corale Novese. Entrambi gli appuntamenti avranno inizio alle ore 21.

 

Info: Biblioteca Civica tel. 0143.76246

biblioteca.direzione@comune.noviligure.al.it

UNA NUOVA AMBULANZA PER “CASTELLAZZO SOCCORSO”

Con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria

Taglio del nastro per la nuova ambulanza in dotazione a “Castellazzo Soccorso” nel cortile di Palatium Vetus ad Alessandria.

L’automezzo è stato acquistato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che ha sempre rivolto particolare attenzione alle esigenze degli enti e delle associazioni che operano nell’ambito del pubblico soccorso e della Protezione Civile.

“Il dono di una ambulanza è sempre particolarmente impegnativo dal punto di vista economico – afferma il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, notaio Luciano Mariano – ma il valore di questo automezzo è inestimabile per la salvezza di vite umane. La tempestività del soccorso è fondamentale soprattutto in situazioni di emergenza quali quelle che richiedono l’intervento del 118 e la Fondazione non ha esitato a fare la sua parte quando ‘Castellazzo Soccorso’ ha illustrato le motivazioni della richiesta. Auguro buon lavoro a tutti gli operatori che svolgono questo delicato e indispensabile compito”.

La nuova ambulanza, dotata di tecnologie all’avanguardia, sarà operativa H24 a esclusivo servizio emergenza del 118 e andrà a implementare il parco mezzi di “Castellazzo Soccorso”, rendendo sempre

più efficace ed efficiente il servizio reso alla comunità.

Un sincero ringraziamento è stato espresso dal presidente di Castellazzo Soccorso, Francesco Zanini alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e al suo Presidente per la sensibilità e la generosità dimostrate.

Dal 17 giugno al 10 settembre

QUATTRO TRENI IN PIÙ NEI WEEK END

 VERSO LA RIVIERA ROMAGNOLA

Andare al mare in treno è sempre più facile. Arrivano sui binari nuovi treni per le località marittime. Dopo l’annuncio delle scorse settimane dell’integrazione delle corse estive verso la Liguria, la Regione Piemonte, grazie a RFI e in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, rinnova il servizio verso la riviera romagnola.

Il Regionale di Trenitalia e Trenitalia Tper, società del Polo Passeggeri del Gruppo FS italiane mettono infatti a disposizione da sabato 17 giugno e fino al 10 settembre, ogni sabato e domenica un totale di otto treni Rock in viaggio tra il Piemonte e le spiagge di Rimini, Riccione, Misano Adriatico, Cattolica. Un’offerta studiata per sfruttare al massimo ogni giorno di vacanza e per offrire nuovi collegamenti per il sud Piemonte. L’acquisto dei biglietti è possibile dall’11 giugno.

Il primo treno parte da Torino alle 6:20 e il secondo alle 6:50, con fermate ad Asti rispettivamente alle 7:01 e 7:36 e ad Alessandria alle 7:21 e 7:54. Entrambi i treni fermano anche a Bologna per consentire un collegamento con l’alta velocità ed è possibile arrivare prima dell’ora di pranzo in Romagna, per poi raggiungere Pesaro poco dopo e, novità di quest’anno, anche Ancona con il secondo treno del mattino. Rientri programmati con la medesima logica, in partenza da Pesaro alle 14:11 e alle 16:05, con arrivo a Torino per l’ora di cena.

I convogli offrono fino a 600 posti a sedere e maggiore comfort di bordo, ma anche servizi aggiuntivi quali aree bagagli, più posti per le bici al seguito, postazioni di ricarica per quelle elettriche, prese elettriche e usb al posto e sistemi di sorveglianza live.

I turisti che arrivano in riviera in treno e che vogliono andare alla scoperta del territorio possono usufruire di Rail Smart Pass, il titolo di viaggio valido 3 o 7 giorni per viaggiare senza limiti sull’intera rete bus di Start Romagna - compreso il Metromare - e sui treni regionali di Trenitalia Tper lungo le tratte Cattolica-Rimini-Ravenna, Rimini-Faenza-Castel Bolognese, Castel Bolognese-Lugo-Ravenna e Faenza-Russi-Ravenna.

Il 1° giugno a Valenza

IL NUOVO ROMANZO DI SILVANA MOSSANO

“TUO PADRE SUONAVA L’ARMONICA”

L’autrice dialoga con Maurizio Primo Carandini

Giovedì 1 giugno alle ore 17.15 il Centro Comunale di Cultura di Valenza, in piazza XXXI Martiri, ospiterà l’incontro, organizzato in collaborazione tra il Comune di Valenza e l’Istituto Comprensivo Paolo e Rita Borsellino, con la giornalista e scrittrice Silvana Mossano che presenterà il suo ultimo romanzo “Tuo padre suonava l’armonica”, edizioni arabAFenice.

A dialogare con l’autrice sarà il Professor Maurizio Primo Carandini, Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Paolo e Rita Borsellino di Valenza.

Il romanzo narra le vicende di uomini e di donne che sopportano afflizioni e miserie in un confronto con l’avanzare della modernità. La vita quotidiana di una piccola comunità è scossa da inganni e morte violenta. Vecchi misteri e traffici illegali affioreranno a seguito di una disastrosa calamità naturale. A fare da sfondo alle vicende narrate è il Monferrato, terra di gente dalle cose semplici fatte con rigore.

Nel racconto sono presenti i temi cari alla Mossano quali la salvaguardia dell’ambiente, l’idea di un futuro legato al territorio e un dolceamaro ricordo dei tempi passati.

Durante l’incontro l’interprete Gabriele Stillitano leggerà alcuni passaggi del romanzo e l’Orchestra della Pascoli impreziosirà la serata con interventi musicali.

 

Biografia:

Silvana Mossano è nata a Casale Monferrato città dove vive e lavora. Ha iniziato l’attività di giornalista al bimestrale “Il Monferrato” passando poi al settimanale “La Vita Casalese” e al quotidiano “La Stampa” per il quale lavora attualmente. Nel 2010 ha pubblicato il libro inchiesta “Malapolvere” (ed. Sonda), racconto sul dramma dell’amianto, nel 2011 è uscito in eBook il romanzo “Il cortile” (ed. IoScrittore). Nel 2012 con la casa editrice Salani pubblica il romanzo “Un giorno arriverò”, vincitore della sezione narrativa del Premio Umanistico “Onor d’Agobbio”. Silvana Mossano è anche autrice di racconti e monologhi in spettacoli di teatro-canzone e scrive sul blog personale www.silmos.it.

 

 

Per informazioni:

Telefono 0131 949286

email: biblioteca@comune.valenza.al.it

 

Alessandria

I 77 ANNI DELLA REPUBBLICA ITALIANA

La cerimonia in corso Crimea e le onorificenze in Prefettura

Alle ore 09.30, in Corso Crimea davanti al Monumento ai CADUTI,  organizzate dalla Prefettura, dal Comando Provinciale dei Carabinieri, dalla Provincia e dal Comune di Alessandria, si svolgeranno le cerimonie dell’Alzabandiera e di commemorazione dei caduti, con la deposizione di una corona d’alloro al Monumento, alla presenza dello schieramento di un Reparto Interforze, dei gonfaloni  della Provincia e del Comune di Alessandria e dei labari del Nastro Azzurro e delle Associazioni combattentistiche e d’arma. Verrà data lettura del Messaggio del Capo dello Stato da parte del Prefetto.

Dalle ore 11.30, in Prefettura, alla presenza delle  autorità provinciali, verranno consegnati i diplomi delle Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferiti a cittadini residenti nella provincia di Alessandria che si sono distinti a vario  titolo, nel campo dell’economia, nelle attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari. Verrà inoltre consegnata la Medaglia d’Onore concessa dal Presidente della Repubblica alla Memoria di un cittadino deportato ed internato in un “lager” nazista.

Alessandria

DUE NUOVE OPERE DEL MIGLIARA

IN MOSTRA A PALATIUM VETUS

La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ha acquisito due interessanti dipinti di Giovanni Migliara pittore alessandrino dell’Ottocento, vedutista e paesaggista che visse a Milano e che realizzò una serie di opere di grande impatto visivo privilegiando la veduta urbana.

Le opere, esposte al pubblico per la prima volta, si trovano nella Quadreria del Broletto di Palatium Vetus, dove è possibile ammirarle contestualmente alla mostra “Segni–materiali-fonemi” dedicata a Carlo Pace (Alessandria 1937-2011).

Uno dei due dipinti, realizzato ad olio su tela con una grande cornice dorata, raffigura l’Interno del Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso a Milano, firmata dall’autore e datata 1820. Il soggetto rappresenta, all’interno di un’architettura rinascimentale dominata dal soffitto a cassettoni, la visita al Santuario dell’arciduchessa Maria Beatrice d’Este con il figlio Massimiliano. Migliara dimostra un forte interesse per gli avvenimenti pubblici e mondani milanesi dell’epoca realizzando, probabilmente anche in questo caso, opere su commissione.

L’altro dipinto di più piccole dimensioni ma molto suggestivo raffigura l’interno della Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, firmato dall’autore e con cornice dorata. Insieme al Duomo, Sant’Ambrogio rimane uno dei soggetti preferiti da Giovanni Migliara che, con grande padronanza prospettica, ritrae la veduta della basilica attraverso il porticato dimostrando grande capacità esecutiva nella resa dei particolari e nell’atmosfera romantica ravvivata dai personaggi.

Siamo molto soddisfatti di questa nuova acquisizione – afferma il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, notaio Luciano Mariano – che va ad affiancarsi ad altrettante opere di grande valore artistico - mi riferisco alla tavola del Defendente Ferrari e all’Ascensione di Francesco Crivelli - che la Fondazione ha recentemente acquistato nell’ottica di restituire alla città di Alessandria un patrimonio culturale di cui si erano perse le tracce. I due nuovi dipinti del Migliara entrano a far parte della collezione d’arte posseduta dalla Fondazione e sono già visibili al pubblico nella quadreria del Broletto dedicata alla sezione permanente. Si tratta di un’ulteriore occasione per visitare sia le collezioni d’arte di Palatium Vetus sia la mostra dedicata a Carlo Pace, aperta al pubblico fino all’autunno prossimo.

La mostra dedicata a Carlo Pace è stata inaugurata il 21 aprile scorso nella quadreria del Broletto dedicata alle mostre d’arte. Le opere esposte ripercorrono i momenti salienti dell’attività artistica dell’autore che ha saputo dialogare con correnti pittoriche e intellettuali diverse come l’arte informale o l’arte povera mantenendo la sua originalità. Dal segno ai materiali, per arrivare ai fonemi, i dipinti ci restituiscono un’immagine dell’artista costantemente ricca di spunti innovativi e personali. Ingresso gratuito.

Carabinieri e Polizia locale ad Alessandria

CONTROLLI INTENSIFICATI

SU MOVIDA E INCIVILTÀ URBANA

I Carabinieri della Stazione di Alessandria Principale congiuntamente a personale della Polizia Municipale di Alessandria, anche in considerazione delle segnalazioni recentemente pervenute da cittadini e amministratori, hanno intensificato i controlli, effettuando dei servizi straordinari con la finalità di reprimere i reati contro la persona e ogni forma di inciviltà urbana in città. In particolare, il servizio ha interessato le zone del centro, Piazza della Libertà, Piazzetta della Lega, via Lumelli e le zone della movida cittadina in generale. I controlli, svolti con l’ausilio di un’unità cinofila, hanno consentito di identificare circa 40 persone, deferire un soggetto irregolare sul territorio Nazionale, sanzionare due giovani per possesso di hashish e applicare una sanzione amministrativa con relativo allontanamento di un soggetto che, in stato di ubriachezza, disturbava i passanti in piazza della Libertà. Quest’ultimo provvedimento, detto comunemente “daspo urbano”, consente di allontanare da alcuni luoghi pubblici i soggetti che ostacolano la fruizione dei servizi e la civile convivenza. L’iniziativa, che ha avuto un ottimo riscontro, sarà replicata per migliorare la sicurezza dei cittadini e rendere maggiormente fruibili gli spazi pubblici.

Il 12 e 13 maggio nel salone dell’Ospedale di Alessandria

TRAME DI CURA IN OSTETRICIA

DUE GIORNI DEDICATI

ALLE FUTURE MAMME

Gli incontri diretti da Davide Dealberti direttore di Ostetricia e Ginecologia

Venerdì 12 e sabato 13 maggio nel Salone di rappresentanza di via Venezia 16, sono in programma due incontri dedicati alle future mamme organizzati dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria in collaborazione con Sicmig, la Scuola Italiana di Chirurgia Mini Invasiva Ginecologica e la Aogoi – Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani.

La prima giornata di “Trame di cura in ostetricia” - diretta da Davide Dealberti, direttore di Ostetricia e Ginecologia dell’AO AL, e Massimo Luerti, già direttore di Ginecologia dell’Istituto Clinica Città Studi di Milano – si soffermerà soffermarsi sulle “emergenze ostetriche” e la “routine ostetrica”, con una parte teorica e una pratica.

In mattinata sarà affrontato il tema di come anche in ostetricia, e non solo in ginecologia, si stia affermando la tendenza a un approccio sempre meno invasivo, finalizzato soprattutto alla conservazione dell'utero, analizzando in particolare due argomenti: l'emorragia post partum e la preservazione del pavimento pelvico dai danni da parto. Nel pomeriggio la parte pratica si svolgerà nelle aule didattiche di Ginecologia e Ostetricia.

Sabato 13 maggio, a partire dalle 8,30, un evento aperto al pubblico e ai professionisti che vede in qualità di presidenti Davide Dealberti e Elsa Viora, past president Aogoi – Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani.

“Il nuovo mondo: vissuti, legami, cambiamenti” è il tema dell’incontro, durante il quale si parlerà di come la nascita di una nuova, piccola creatura comporti una vera e propria rivoluzione all’interno del nucleo familiare, in cui viene coinvolta soprattutto la madre, ma in notevole misura anche il padre.

«Durante questo incontro – ha spiegato il dottor Dealberti - ci siamo prefissi di valutare innanzitutto i cambiamenti della fisiologia della donna, le nuove esigenze di contraccezione e le fragilità psicologiche individuali e di coppia. Inoltre rifletteremo sui problemi legati all’allattamento e alla crescita del nuovo nato con le associazioni che si occupano di questi aspetti, approfondendo inoltre le problematiche, anche gravi, che possono insorgere in seguito alla nascita».

Sarà quindi l’occasione per approfondire, attraverso il racconto delle esperienze delle ostetriche e dei rappresentanti delle associazioni, quel legame di fiducia che si viene a creare tra professionisti, pazienti e familiari nei momenti più significativi: quando nasce o si perde una vita. Un tema che gli operatori dell’Ostetricia e Ginecologia hanno analizzato anche in diversi corsi di formazione in questi ultimi anni rientranti tra le attività promosse dal Centro Studi per le Medical Humanities dell’Ospedale di Alessandria. È infatti fondamentale che i genitori ricevano il corretto supporto, anche dal punto di vista empatico ed emotivo, attraverso quelle competenze (life skills) che si possono esercitare tramite l’ascolto, il dialogo e la cultura come strumento cura, nonché con la rete delle associazioni.

Per informazioni su Trame di cura in ostetricia

è possibile inviare una e-mail a segreteria@eurogyn.it o eurogyn@icloud.com.

Il  26 maggio

SI CORRE LA “STRANOVI”

Venerdì 26 maggio torna la Stranovi, manifestazione “ludico motoria ricreativa” giunta alla sua 40ª edizione, organizzata da CamminaNovi con il supporto tecnico dell’Atletica Novese e il patrocinio del Comune di Novi Ligure. Si corre insieme per solidarietà e infatti, come ogni anno, la Stranovi ha uno scopo benefico: all’evento è stata dedicata una t-shirt, acquistarla varrà come iscrizione e il ricavato sarà devoluto al progetto “Spazio al CiBo in S3rra” e al Comitato Novese della Croce Rossa Italiana. La manifestazione, non competitiva e aperta a tutti, si svolge su un percorso di 4 km (con partenza e arrivo in piazza XX Settembre) che toccherà molte vie del centro storico all’interno della cinta delle antiche mura cittadine. Possono partecipare tutte le persone che, alla data del 26 maggio 2023 avranno compiuto 18 anni; i minori potranno essere iscritti alla manifestazione da parte dell’esercente la potestà genitoriale.

La partenza è fissata alle ore 20.15 da piazza XX Settembre.

Al termine della manifestazione verranno assegnati i premi ai gruppi più numerosi:

al gruppo scolastico andrà il trofeo intitolato alla memoria di Andrea Chaves, che di Atletica Novese fu validissimo esponente, al gruppo non scolastico andrà il trofeo offerto da Fidas (Associazione Novese Donatori Sangue) e un premio verrà riconosciuto a scalare agli altri gruppi. Daranno una mano all’organizzazione, Novi Running e il gruppo novese dell’Associazione Nazionale Alpini.

Ritrovo e iscrizioni presso piazza XX Settembre, dalle ore 17.30 alle 19.50 del giorno della manifestazione. Le preiscrizioni e il ritiro t-shirt si svolgeranno: per gruppi presso la sede dell’Atletica Novese, presso lo Stadio Comunale, dal 9 maggio (dalle ore 18 alle 20) nei giorni feriali; dal 22 maggio anche al mattino (dalle ore 10 alle 12). Per singoli invece, preiscrizioni e ritiro t-shirt presso il negozio Novi Running di via Pavese 25, a partire dal 2 maggio.

Per maggiori informazioni rivolgersi a: Atletica Novese - tel. 0143 321582 - 3356026725.

Alessandria

ARRIVATI 29 CARABINIERI

DALLE SCUOLE ALLIEVI

Destinati ad Alessandria, Novi Ligure, Casale Monferrato, Tortona e Acqui Terme

Sono giunti presso il Comando Provinciale Carabinieri di Alessandria, 29 Carabinieri neopromossi, provenienti dalle Scuole Allievi, i reparti d’istruzione per la formazione dei futuri professionisti dell’Arma quali tutori dell’ordine e operatori sociali sensibili e attenti al dialogo con la popolazione.

I nuovi Carabinieri sono stati istruiti su un progetto formativo che, oltre a certificare con il superamento di singoli esami le competenze tecniche acquisite, fornisce le capacità per utilizzarle al meglio, anche in situazioni critiche. I Carabinieri nuovi giunti in provincia, di età compresa fra i 21 e i 27 anni, sono stati destinati ai cinque Comandi Compagnia di Alessandria (6), Novi Ligure (8), Casale Monferrato (4), Tortona (5) e Acqui Terme (6), e da qui alle rispettive Stazioni dipendenti, peculiari articolazioni di base con la responsabilità diretta del controllo del territorio. Fra loro, provenienti dalla Campania (12), dalla Sicilia (9), dalla Liguria (4), dalla Lombardia (2), dalla Puglia (1) e dalla Toscana (1), otto donne e un ragazzo nato all’estero, in Ucraina.

La scelta di destinare i giovani Carabinieri alle Stazioni ha come scopo quello di aumentare il numero dei servizi preventivi e la proiezione esterna, così da fornire una pronta ed efficace risposta ai cittadini.

Dal 2 al 13 maggio in Alessandria

UNA MOSTRA PER RICORDARE

DON LORENZO MILANI

A 100 ANNI DALLA NASCITA

Presso la Galleria Guasco dell’ISRAL

In occasione dei cento anni dalla nascita di don Milani, il priore di Barbiana (27 maggio 1923), la Diocesi di Alessandria, la Città di Alessandria e l’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria “Carlo Gilardenghi”, in collaborazione con l’Azione Cattolica, il Movimento ecclesiale di impegno culturale e il Centro di cultura-gruppo operatori dell’Università Cattolica, hanno deciso di allestire una mostra didattica per ricordare don Lorenzo Milani, intitolata “Il Sapere serve solo per darlo”.
Nel 1967, alcuni ragazzi di Barbiana lanciarono un appello al Paese, riaffermando il ruolo primario dell’istituzione scolastica nella formazione del cittadino, rilanciando il diritto all’istruzione come presupposto per il diritto all’eguaglianza, denunciando una scuola che stava scadendo nell’insipienza, o meglio, nella in-sapienza. È questa la denuncia contenuta nel libro “Lettera a una professoressa”, manifesto del metodo educativo della Scuola di Barbiana, la scuola fondata dal giovane e renitente prete fiorentino don Lorenzo Milani.

La mostra, composta da 43 pannelli didattici sarà visitabile da martedì 2 maggio a sabato 13  maggio presso la Galleria Guasco dell’Isral, via Guasco 49, Alessandria con i seguenti orari: martedì, mercoledì e giovedì ore 9-13 e 14,30-18,30; venerdì ore 9-13; sabato ore 10-13.

I gruppi  interessati ad una visita possono prenotare giorno e ora all’indirizzo mail: didattica@isral.it

Dal 5 al 13 maggio in Alessandria

LA XX EDIZIONE DI “LIBRINFESTA”

85 eventi attraverso gli universi della letteratura e della cultura

Torna il tradizionale appuntamento di “Librinfesta”, il Festival di letteratura per bambini e ragazzi organizzato dall’associazione culturale “Il Contastorie” con la compartecipazione dell’Amministrazione Comunale di Alessandria, della Biblioteca Civica di Alessandria “Francesca Calvo”, di ASM CulturAle Costruire Insieme e del Conservatorio di musica Antonio Vivaldi .

È anche previsto il coinvolgimento diretto della libreria "Il Sentiero degli Scarabocchi".

La manifestazione, che raggiunge quest’anno l’importante traguardo della XX edizione, avrà come soggetto “Universi – Viaggio attraverso gli universi della letteratura e della cultura”, tema ricco di suggestioni e che farà da filo condutture per gli oltre 85 eventi in programma, che comprenderanno incontri con gli autori, laboratori, spettacoli, animazioni e presentazioni di libri. La rassegna sarà inaugurata domenica 7 maggio 2023 alle ore 18 presso l’Auditorium del Conservatorio di musica Antonio Vivaldi con il concerto “Uni-versi in Musica” e la partecipazione del Coro delle Voci Bianche diretto dal M° Roberto Berzero.

La manifestazione si articola anche con numerosissime occasioni di incontro con gli autori invitati all’edizione 2023.

L'ingresso al festival è gratuito salvo alcuni eventi speciali per i quali è richiesto un contributo di partecipazione. Per molte attività è richiesta la prenotazione online, da effettuare tramite il sito web www.librinfesta.org (accedendo alla sezione "programma").

Molti eventi hanno posti limitati perciò la prenotazione è l'unico strumento per garantire al 100% la  partecipazione.

 

Per informazioni: ilcontastorie.info@gmail.com

 

“La lettura, tra i tanti valori che ha, riveste un ruolo fondamentale nella formazione continua della persona – sottolinea il Sindaco di Alessandria Giorgio Abonante –. Per questo, come Giunta e come Ente nel suo complesso, l'impegno di tutta la nostra Amministrazione per la promozione del libro in tutte le sue forme e come chiave per conoscere il mondo è imprescindibile. Questi valori sono gli stessi di Librinfesta, storico Festival della Letteratura per ragazzi che si organizza ogni anno in Alessandria, e che festeggia l’importante traguardo della ventesima edizione. Per questi motivi auspichiamo che questa manifestazione possa essere da stimolo per avvicinare più persone alla lettura, a partire proprio dai bambini e i ragazzi, e che possa diventare un punto di riferimento per nuove rassegne letterarie e nuove iniziative che testimoniano la vivacità culturale del nostro territorio”.

 

“Librinfesta, nel suo ventennale, vuole provare a considerare il pianeta Terra come un’astronave con il suo prezioso carico di UNIVERSI – afferma Rosalba Malta, Presidente Associazione Culturale Il Contastorie –: l’arte, la musica, il teatro, la poesia, lo sport, il gioco, il cibo, la natura, l’umanità intera, che rendono questo pianeta il più bel luogo possibile dove esistere. Librinfesta diventa un viaggio attraverso gli UNIVERSI che ruotano intorno alla realtà e con i quali l’umanità si confronta quotidianamente. Una riflessione che diventa esperienza per rispondere alla domanda che ci viene posta da più parti e cioè di custodire meglio la casa comune e tutti i suoi abitanti, di abbandonare l’usa e getta, le guerre e le disuguaglianze per imboccare la via della pace e della sostenibilità ecologica e sociale. Quale migliore occasione di un Festival della letteratura, che compie venti anni e diventa definitivamente adulto, per proporre questa riflessione? Là dove il protagonista è il futuro stesso rappresentato proprio da loro: i bambini e i ragazzi che attraverso i libri e le storie sanno immaginare tutti gli UNIVERSI possibili.”

 

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La festa della Liberazione dal nazifascismo

25 APRILE IERI OGGI DOMANI

La Provincia di Alessandria è Medaglia d’Oro al Valor Militare per l’attività partigiana.

In queste settimane stiamo assistendo ad uno stillicidio quotidiano sul significato del 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo.

Una volta si afferma che i soldati uccisi nell’attentato partigiano di via Rasella, a Roma, non erano soldati nazisti ma una banda di musicisti; una volta si dice che i martiri delle Fosse Ardeatine furono uccisi perché italiani, negando la loro appartenenza alla Resistenza al nazifascismo; un’altra volta ancora che l’antifascismo non è citato nella Costituzione. E potremmo continuare nell’elencazione di affermazioni false nei confronti di una Storia che si vorrebbe riscrivere insultando i milioni di morti nei campi di concentramento nazisti e la collaborazione del fascismo italiano che non vuol fare i conti con il proprio passato.

Per la verità, la XII Disposizione transitoria e finale della Carta Costituzionale italiana recita: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.

Ma la cadenza  quasi quotidiana di attacchi ideologici fa balenare il sospetto che si tratti di una strategia ben congegnata che ha le radici in quella teoria delle “armi di distrazione di massa” capaci di distogliere l’attenzione dei cittadini dai veri problemi che li assillano.

Infatti, l’annuncio di un Consiglio dei Ministri il 1° maggio sul taglio del cuneo fiscale tre giorni prima del 25 aprile ha il sapore della confusione, nel tentativo di distrarre gli italiani da una ricorrenza che condanna inesorabilmente il fascismo con le sue torture, le sue privazioni delle libertà individuali e collettive, le sue violenze a uomini e donne, le sue negazioni dei diritti fondamentali, la sua connivenza con il nazismo e i suoi carnefici.

La pacificazione non significa dimenticare, bensì riconoscere gli errori commessi dai predecessori di coloro che, in qualche modo, si richiamano ancora al fascismo e alla sua ideologia.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha visitato nei giorni scorsi il campo di concentramento di Auschwitz e, nella ricorrenza del 25 aprile ha incontrato le popolazioni di Cuneo, Boves e Borgo San Dalmazzo, luoghi dove la ferocia dei nazifascisti si è manifestata con particolare odio verso popolazioni inermi. Un pellegrinaggio di testimonianza per chiedere di non dimenticare l’orrore di una guerra che non deve più tornare. Anche se a poche migliaia di chilometri, nel cuore dell’Europa, si sta combattendo un’altra resistenza del popolo ucraino contro l’invasore russo.

Noi alessandrini dobbiamo ricordarci che, nel 1996, la Provincia di Alessandria è stata insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare per l’attività partigiana, dall’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. E vale la pena rileggere le motivazioni riportate nella Gazzetta Ufficiale: “Terra di antiche tradizioni di libertà, fedele alle sue glorie civili e sociali, le popolazioni dell’alessandrino, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, opposero una strenua resistenza alle forze germaniche di occupazione. Costituiti i Comitati di Liberazione Nazionale, iniziarono i moti di ribellione e lotta, cui presero parte numerose unità SAP e GAP e otto Divisioni partigiane. Nelle drammatiche battaglie del 5-11 aprile 1944, presso il Monastero della Benedicta, meno di mille partigiani, parte dei quali ancora disarmati, si difesero accanitamente di fronte alle soverchianti forze tedesche. Nell’impari lotta 96 partigiani vennero catturati, 79 caddero in combattimento, 350 furono fatti prigionieri e trasferiti nei campi di sterminio in Germania, dopo che 19 di loro erano stati fucilati al passo del Turchino, insieme ad altri 40 ostaggi. 15.680 partigiani combattenti della Provincia, di cui 585 Caduti e 75 uccisi per rappresaglia, oltre alle centinaia di cittadini feriti e mutilati a seguito di devastanti bombardamenti di Alessandria e di Novi Ligure, stanno a dimostrare l’asprezza della lotta fatta di sacrifici, privazioni e rappresaglia feroci. Contro quel regime del terrore, le popolazioni dell’alessandrino tradizionalmente pacifiche, seppero eroicamente manifestare tutto il loro amore per la libertà e la giustizia, a difesa di una Patria occupata ed oppressa. Provincia di Alessandria, settembre 1943 – aprile 1945”. Roma, 17 maggio 1996.

E vale la pena rileggere le memorabili pagine di Giampaolo Pansa sull’eccidio della Benedicta in “Guerra partigiana tra Genova e il Po”, edito da Laterza nel 1967.

“All’alba di venerdì 7 aprile, mentre più accanito riprendeva il rastrellamento dei partigiani dispersi sui monti, alla cascina Benedicta vennero iniziati i preliminari del massacro. Il ‘bando Graziani’ era esplicito: ‘La pena di morte (…) deve essere eseguita, se possibile, nel luogo stesso di cattura del disertore’. Settantacinque prigionieri vennero condotti nel cortile dell’antico convento: per la maggior parte erano giovani sui 19-20 anni. Un civile annotò i loro nomi; poi, spogliati di ogni effetto personale che servisse a riconoscerli, i partigiani vennero spinti a gruppi di cinque lungo il sentiero che porta al torrente Gorzente. Qui li attendeva un plotone di bersaglieri fascisti, comandato da un ufficiale tedesco.”

“Le esecuzioni, iniziate a metà mattina, proseguirono con ritmo meccanico sino al sesto scaglione, allorchè un patriota, nascosto su un costone dell’Arpescella e sconvolto da ciò che stava vedendo, scaricò il proprio mitragliatore contro la squadra fascista. I repubblichini si sbandarono e fuggirono verso la Benedicta. Poco dopo, però, le esecuzioni ripresero e continuarono per tutta la giornata. Giunta la sera, alcuni prigionieri furono costretti a scavare un’ampia fossa nella quale furono gettati novantasette cadaveri: settantacinque dei fucilati presso il Gorzente, gli altri di ‘ribelli’ catturati in combattimento nei dintorni e subito passati per le armi”.

Questa Storia non si può cancellare e sarebbe sufficiente un atto di buona volontà e di onestà intellettuale per riconoscere il fascismo come un male capace di uccidere la democrazia e, con essa, la libertà e i diritti fondamentali e inalienabili  delle persone.

 

 Marco Caramagna

Il 29 e 30 aprile ad Alessandria

IL RADUNO REGIONALE DEI BERSAGLIERI

Il 29 e il 30 aprile 2023 Alessandria ospiterà il Raduno Regionale dei Bersaglieri, evento che porterà in città numerose “piume nere” voluto dagli iscritti della Sezione “E. Franchini” di Alessandria, per celebrare le tante azioni messe in campo dal 2007, anno della ricostituzione della sezione alessandrina. Sarà un fine settimana davvero ricco di eventi che animeranno Alessandria già dal pomeriggio di sabato 29 aprile alle 15:30 con l’alzabandiera e la deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti in Corso Crimea.

Alle 16, un convegno a Palazzo Monferrato durante il quale la professoressa Anna Marotta presenterà il Generale Antonio Pennino, per trattare il tema “Bersaglieri in Piemonte e ad Alessandria”, e quindi lo storico Giovanni Cerino Badone che analizzerà l’importanza storica della Cittadella di Alessandria.

Alle 17:30 la Fanfara “E. Lavezzeri” di Asti eseguirà un concerto di musiche scelte nella suggestiva cornice di Piazzetta della Lega.

I festeggiamenti proseguiranno domenica 30 aprile, a partire dalle ore 9, con l’inaugurazione del monumento al Bersagliere posizionato in piazza Valfrè, a sottolineare il legame storico che si è instaurato sin dagli albori fra la Città ed il Corpo dei Bersaglieri quando, in occasione della Guerra di Crimea del 1855, ad Alessandria veniva  schierato il contingente piemontese di 18.000 uomini, di cui 2.500 bersaglieri, per poi imbarcarsi a Genova alla volta del fronte condiviso con Francia ed Inghilterra nella guerra contro la Russia.

La cerimonia di inaugurazione del monumento volgerà al termine quando verrà impartito l’ordine di sfilamento dei Bersaglieri, i quali partendo da Piazza Valfrè, percorreranno Corso 100 Cannoni, Corso Roma, Via Milano, Via Dossena, attraverseranno il Ponte Meier, per giungere infine alla Cittadella di Alessandria.

Lo sfilamento delle “piume nere” sarà organizzato sviluppando il tema dell’evoluzione storica del Corpo dei Bersaglieri ovvero il Risorgimento, con i Bersaglieri della Fanfara “Lavezzeri “di Asti in divisa d’epoca, la Grande Guerra, con un plotone di Bersaglieri ciclisti affiancati dalla Fanfara di Lonate Pozzolo, la Seconda Guerra Mondiale, rappresentata dai Bersaglieri motociclisti della Guerra d’Africa accompagnati dalla Fanfara di Settimo.

Rappresentando appieno lo spirito del Corpo, in Cittadella verrà data la disposizione per rivivere la cosiddetta “Corsa Reggimentale”, ossia il Giro d’Onore della Piazza d’Armi a passo di corsa.

La chiusura del Raduno Regionale vedrà il tradizionale “ammaina bandiera” presso il Monumento ai Caduti in Cittadella.

L’evento si avvale del Patrocinio della Città di Alessandria, della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale del Piemonte, della Provincia di Alessandria e del sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e della Camera di Commercio Alessandria-Asti.

IL FESTIVAL INTERNAZIONALE ECHOS

COMPIE 25 ANNI

20 concerti itineranti dal 30 aprile al 29 giugno

Echos. I Luoghi e la Musica compie 25 anni. Il 2023 è un anno speciale per la storica rassegna che invita alla scoperta dei tanti tesori artistici sparsi nella provincia di Alessandria e trasforma i luoghi d'arte più significativi del territorio in un grande palcoscenico di concerti, crocevia di artisti e di emozioni.

Organizzato dall’Associazione Musicale Ondasonora APS di Alessandria, Echos 2023 si annuncia particolarmente ricco di eventi, con grandi artisti internazionali, giovani di grande talento e con il consueto programma di aperture straordinarie e visite guidate.

“Il Festival Echos. I Luoghi e la Musica raggiunge la 25esima edizione. Un quarto di secolo di vita - dichiara Sergio Marchegiani, direttore artistico - consente una certa prospettiva sul senso di un evento culturale e sui risultati che ha ottenuto per le comunità che coinvolge.

Celebriamo questo importante compleanno con la migliore edizione di sempre della storia del festival, sia dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo, e con un prezioso volume che racconta il viaggio di Echos: l'obiettivo è fare memoria di un'entusiasmante esperienza collettiva e di una manifestazione che ritengo abbia lasciato il segno nel panorama culturale del nostro territorio.”

“È sempre una grande soddisfazione poter festeggiare traguardi importanti con le associazioni che sviluppano progetti riconducibili ai settori rilevanti d’intervento e in linea con gli obiettivi strategici delle programmazioni pluriennali della Fondazione - afferma il presidente, notaio Luciano Mariano - Da anni, il nostro ente è partner di Ondasonora che ha dimostrato di saper valorizzare l’aspetto artistico, coinvolgendo musicisti di livello internazionale, e di voler promuovere le località più suggestive del territorio. Un connubio che ha permesso di rivalutare luoghi meno conosciuti e di coinvolgere un pubblico sempre più ampio di appassionati della buona musica. Auguri per questo primo mezzo secolo di vita e complimenti per l’ottimo programma.”

 

Ad aprire il festival, domenica 30 aprile, è il Quartetto della Filarmonica Teatro Regio Torino con un programma dedicato a Schubert e Borodin. Il concerto, in calendario nello stesso giorno e nello stesso luogo dove nel 1999 in cui si tenne il primo concerto della prima edizione del festival, si terrà nella suggestiva cornice del Salone Vitoli del Museo Civico di Casale Monferrato.

Il secondo concerto, il 1° maggio a Fubine Monferrato nell'inedito spazio di Palazzo Pane, rientra nel ciclo PianoEchos e vede protagonista il noto pianista Roberto Plano impegnato in una originale scaletta che spazia tra Europa e Americhe con musiche di Schubert, Ponce, Castro, Ginastera e Gershwin.

Si prosegue il weekend successivo con il duo russo-armeno Tchijik-Varvarian, violino e pianoforte, che sabato 6 maggio a Morbello si addentra nell'affascinante repertorio slavo con opere di Dvorak, Suk e Bartok, mentre domenica 7 maggio è in scena uno dei più celebri trii classici d’Europa, lo Smetana Trio di Praga. L’ensemble si esibisce nel singolarissimo format 1+1+1=Trio Smetana!, una passeggiata musicale che tocca tre location del monumentale Castello di Piovera in tre momenti diversi (il primo con Jan Talich solista al violino nel Salone d'Onore, il secondo con Jan Palenicek solista al violoncello nelle Cantine, il terzo con la pianista Jitka Cechova e poi con il trio al completo nell'Antica rimessa) per mettere in risalto la precisa individualità solistica di ogni componente e l’unione perfetta nella formazione del trio.

Il 13 maggio a Lu Monferrato torna il ciclo PianoEchos con il concerto di Pietro Bonfilio, un omaggio ai grandi protagonisti della letteratura pianistica con pagine di Mozart, Debussy e Schumann, mentre domenica 14 maggio a Castelnuovo Scrivia il Quartetto Andreae, flauto e trio d’archi, si cimenta in un programma che oltre ai celebri Quartetti di Mozart prevede brani di raro ascolto del compositore e direttore d’orchestra svizzero Volkmar Andreae.

Seguono due recital solistici in altrettante pregevoli chiese: quello interamente ai 24 Capricci di Paganini con Cihat Askin (20 maggio, Chiesa di Santa Maria di Sale), considerato a livello internazionale uno dei principali rappresentanti della scuola violinistica turca, e quello del pianista Pasquale Iannone per il ciclo PianoEchos (21 maggio, Chiesa di Santa Maria e San Dalmazzo a Masio), pronto a offrire un intenso percorso di ascolto che si dispiega tra partiture di grande impegno virtuosistico di Beethoven, Chopin e Liszt.

Il calendario del festival continua con il concerto del quartetto d’archi Ludus Quartet (27 maggio, Cassinelle), impegnato in un viaggio su strumenti antichi dedicato ai Padri del quartetto moderno con pagine di Nardini, Boccherini e Cambini e con l’esibizione del duo violino e pianoforte Gertler-Gomena (28 maggio, Grondona) che vedrà in scena un autentico enfant prodige, il giovanissimo e formidabile violinista slovacco Teo Gertler.

Il 2 giugno, nella splendida cornice del Convento e Quadreria dei Frati Cappuccini di Voltaggio, sarà di scena il duo svedese formato da Henriikka Gröndahl, soprano dell'opera Reale di Stoccolma, e dal pianista Carl Ponten. Il mese di giugno prosegue con due attesi ritorni al festival: Gianluca Campi (4 giugno, Belvedere di Gavazzana), fuoriclasse della fisarmonica, vincitore in Portogallo del Trofeo Mondiale della Fisarmonica, con un recital monografico dedicato ad Astor Piazzolla, e il Duo Manara-Voghera (10 giugno, Volpedo e 11 giugno Rivalta Scrivia).

Il duo, costituito da Francesco Manara (primo violino dell'Orchestra del Teatro alla Scala e del Quartetto d’archi della Scala) e da suo storico partner al pianoforte Claudio Voghera, nei concerti intitolati Schubert, sulle ali del canto proporrà l’integrale in due tappe delle opere per violino e pianoforte di Franz Schubert. L’intenso viaggio musicale del duo nel mondo schubertiano avrà un prologo (9 giugno, Viguzzolo) quando al duo si unirà il violoncellista Massimo Polidori: si ricomporrà così il Trio Johannes per eseguire l’integrale delle opere per trio del grande compositore. I tre appuntamenti si svolgono in altrettanti luoghi di straordinaria bellezza - le Pievi romaniche di Viguzzolo e Volpedo e l'Abbazia cistercense di Rivalta Scrivia - e creeranno un suggestivo connubio tra l’emozione della musica e la meraviglia dei luoghi.

La musica di Schubert, vero fil rouge di questa edizione di Echos, torna protagonista nel recital del celebre pianista Alexander Lonquich (17 giugno, Teatro Sociale di Valenza), protagonista della scena concertistica internazionale al quale sarà consegnato il Premio Tasto d’Argento 2023.

Con il penultimo appuntamento del festival (18 giugno, Alessandria) torna il mondo della fisarmonica con un altro grande virtuoso dello strumento, Samuele Telari, alla fisarmonica bajan. Astro nascente che sta riscuotendo successo in tutta Europa, Samuele Telari propone un programma intitolato “L'Arte della trascrizione” con musiche di Schubert, Vivaldi, Liszt/Lips e i Quadri da un’esposizione di Musorgskij, accompagnando il pubblico con il suo talento verso insoliti sentieri sonori nella preziosa Sala del Broletto di Palatium Vetus. Gran finale per la chiusura della rassegna il 29 giugno a Casale Monferrato (Cortile di Palazzo Langosco) con Michele Placido che porta in scena lo spettacolo Il sosia. Vita pubblica e privata di Franz Schubert, musicista, testo appositamente scritto da Stefano Valanzuolo per il celebre attore e per il duo pianistico formato da Marco Schiavo e Sergio Marchegiani. Lo spettacolo, dalla scrittura delicata e profonda, è un’indagine in forma di racconto romantico su un genio della musica, nella cui vicenda la dimensione intima e quella artistica si intrecciano in modo affascinante.

L’immagine di Echos 2023, realizzata dall'art designer Danilo Seregni, sarà anche la copertina di un prezioso volume che celebrerà il venticinquennale del festival. Titolo: “Echos. 25 anni in viaggio tra Luoghi e Musica”. Il libro, stampato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, è un racconto di Sergio Marchegiani con le immagini di Giulia Sirolli, gli interventi di Roberto Livraghi e la prefazione di Alberto Sinigaglia; le 140 pagine sono suddivise in quattro capitoli dedicati agli inizi, ai musicisti, ai luoghi e a tutto ciò che ruota intorno alla realizzazione di un'importante manifestazione culturale. Particolare rilievo è stato dato allo strettissimo legame tra il festival e il patrimonio artistico e paesaggistico del territorio che ne ha fatto da cornice: la provincia di Alessandria.

 

Echos si avvale del contributo di Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino ed è realizzata in collaborazione con numerose Amministrazioni Comunali (Alluvioni Piovera, Casale Monferrato, Cassano Spinola, Castelnuovo Scrivia, Fubine Monferrato, Grondona, Lu e Cuccaro Monferrato, Masio, Morbello, Sale, Tortona, Viguzzolo, Volpedo e Voltaggio), Associazioni del territorio (Arcangelo Pinacoteca Voltaggio, Pellizza da Volpedo, Corsari di Morbello, San Giacomo di Lu, Culturale Viguzzolese, Castello di Piovera, Sistema Bibliotecario Tortonese), privati, Alexala e gode del Patrocinio della Commissione Europea e della Provincia di Alessandria.

 

INGRESSO

I concerti del Festival Echos sono tutti a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti, ad eccezione di quelli del 17 (Lonquich) e del 29 giugno (Placido) che avranno un biglietto di 5 € (posto unico). I biglietti saranno in vendita durante gli altri appuntamenti di Echos e il giorno del concerto.

Per info e prenotazioni: www.festivalechos.it - info@festivalechos.it - 348.71.61.557

A Valenza

IL BLUE JAZZ FESTIVAL

L’Associazione Amici del Jazz presenta il BlueJazz02 Valenza Jazz City Festival,  giunto alla sua seconda edizione. La manifestazione si svolgerà fino al 10 giugno:

 

• Sabato 13 maggio Fabrizio Bosso con un omaggio a Stevie Wonder

• Venerdì 26 maggio Gigi Cifarelli in un tributo a George Benson.

• Sabato 10 giugno il Trio Colombo, Calloni, Corini riproporrà la storica “Linea Cacoustic trio”.

 

Anche quest’anno, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria affianca il Blue Jazz Festival, una rassegna di straordinaria vivacità che sarà sicuramente in grado di appagare le più alte aspettative degli appassionati di questo genere – dichiara il presidente dell’Ente, notaio Luciano Mariano -.

Il cartellone è, come sempre, di alto livello, aperto da un pianista di fama internazionale come Dado Moroni che, secondo le migliori tradizioni, richiamerà, al Sociale di Valenza, un pubblico delle grandi occasioni. Una tradizione, quella di Valenza Jazz, che è andata crescendo nel tempo sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo connotando positivamente il nostro territorio sotto il profilo culturale e turistico.


Tutte le informazioni sono disponibili sul sito: www.associazioneamicideljazz.it  e sui canali social (Facebook: Valenza Jazz  e Instagram: valenzajazz23).

Ricordiamo che il bonus cultura 2023, destinato agli studenti nati nell'anno 2004 che hanno compiuto 18 anni nel 2022, può essere utilizzato anche per acquistare biglietti per i concerti.


Teatro Sociale di Valenza- C.so Garibaldi 58

Ingresso 30 euro
Prenotazioni e vendita ticket presso:
Biglietteria del Teatro tel. 0131.920154/324.0838829
martedì dalle 16.00 alle 19.30 sabato dalle 10.00 alle 12.30
Vendita on line su: liveticket.it/bluejazz

Consorzio Intercomunale del Novese

IMPEGNATI OLTRE 6 MILIONI DI EURO

PER ASSISTERE ANZIANI DISABILI MINORI E

FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ.

L’Assemblea dei Sindaci del Consorzio intercomunale del Novese dei servizi alla persona ha approvato all’unanimità il conto del Bilancio della gestione finanziaria dell’anno 2022.

Al termine della riunione la Presidente del Consiglio di amministrazione del C.S.P., dott.ssa Maria Gabriella Mazzarello, ha condiviso con tutto lo staff l’importante risultato raggiunto e sottolineato:

«Bisogna riconoscere alla struttura e alla gestione finanziaria dell'amministrazione consortile nel suo insieme, la capacità di una programmazione assolutamente compatibile con gli equilibri e le previsioni di bilancio. Siamo un'amministrazione finanziariamente sana, con capacità proprie di generare anche investimenti».

Il Presidente dell’Assemblea dei sindaci del Consorzio, dott. Domenico Miloscio, si è complimentato con l’intero complesso amministrativo del C.S.P. sottolineando l’ottima capacità gestionale che permette ai Comuni di avere quote consortili ferme ormai da un decennio nonostante i cospicui aumenti dei volumi dei servizi erogati e della loro qualità. Sindaci presenti all’assemblea e componenti del Consiglio di amministrazione del C.S.P. hanno colto l’occasione della presenza del dott. Paolo Ponta, Commissario straordinario del Comune di Novi Ligure, per esprimere ringraziamenti per la funzione che ha ricoperto nel periodo commissariale ormai al termine; periodo che ha significato sempre spirito di collaborazione e di disponibilità verso le diverse istanze del Consorzio intercomunale del Novese dei Servizi alla Persona, dando seguito, in un’ottica di sinergia e di continuità all’amministrazione del sindaco Gian Paolo Cabella e ai progetti già in essere nel 2021.

Questa collaborazione si è palesata nella stessa assemblea dei sindaci del 18 aprile scorso, attraverso la messa a disposizione del Consorzio dell’intero immobile di Villa Zucca a favore del progetto sulla disabilità finanziato dai fondi messi a disposizione dal Piano nazionale di resistenza e resilienza (P.N.R.R.) 2022-2026.

L’assemblea ha votato all’unanimità l’accettazione del comodato d’uso dell’immobile per gli scopi del progetto a favore della vita indipendente e del dopo di noi finanziato dal Ministero del lavoro.

Il Consorzio, nel 2022 ha impegnato oltre 6 milioni di euro per andare incontro alla sempre maggiore domanda di assistenza a favore di anziani, minori in difficoltà, disabili e famiglie in difficoltà.

L'avanzo di amministrazione è stato di oltre 3 milioni di euro in parte costituito da accantonamenti o vincoli (2.100.000 euro) ed i restanti 900.000 euro quali risparmi per investimenti futuri originati da economie nelle spese o maggiori entrate. A quota zero l'indebitamente oneroso.

Il risultato economico approvato dall’assemblea dei sindaci è ulteriormente comprovato dalle iniziative intraprese nel corso dell’anno 2022, alcune delle quali concretizzatesi all’inizio dell’anno in corso, tutte apprezzate ed elogiate dal Vescovo della Diocesi di Tortona, monsignor Guido Marini, e dal ministro per le disabilità, Alessandra Locatelli, in visita al Centro diurno socio riabilitativo del C.S.P., rispettivamente il 17 febbraio e il 7 marzo. Tra i progetti che hanno caratterizzato l’attività del Consorzio hanno generato particolare apprezzamento nell’opinione pubblica l’attivazione del Servizio di consulenza educativa per famiglie e insegnanti avviato dal C.S.P. con la collaborazione degli istituti scolastici del territorio; l’accordo di collaborazione con la ‘Fondazione San Martino’ di Tortona per l’assistenza antiusura; l’intesa con l’associazione Cuore di Maglia che coinvolge gli ospiti del centro diurno nel confezionamento di abbigliamento per i bimbi nati prematuri nel reparti neonatali di 5 ospedali della provincia di Alessandria.

Consensi positivi, testimoniati dal numero di persone che vi si rivolgono, suscita anche il servizio di pronto intervento sociale attivato, rivolto ad anziani, minori non accompagnati, disabili, adulti in difficoltà sociale e psico-sociale, famiglie, stranieri, persone senza dimora. Con il progetto Solidarietà in movimento il Consorzio offre in concessione gratuita ad Anteas (Associazione nazionale tutte le età attive per la solidarietà) un’autovettura ‘Citröen C3’ affinché la possa utilizzare per il ‘Trasporto amico’ finalizzato a portare aiuti alle persone sole, anziane o fragili, per garantire loro la possibilità di accedere in sicurezza e in tempo utile a sedi vaccinali, a effettuare analisi, visite mediche ed esami strumentali. Ultima, ma solo nell’ordine cronologico di avvio, è l’attivazione dei cosiddetti 'Luoghi neutri', spazi arredati per svolgere incontri riservati tra il minore e i propri familiari alla presenza di un educatore con il prioritario obiettivo di recuperare le capacità genitoriali. Tale progetto ha trovato naturale evoluzione nella decisione del Commissario straordinario del Comune di Novi Ligure di mettere a disposizione del Consorzio intercomunale del Novese dei servizi alla persona i restanti spazi dell’immobile ‘Villa Zucca’ per gli scopi del progetto a favore della vita indipendente dei disabili e del ‘Dopo di noi’ finanziato dal Ministero del lavoro e dai fondi del P.N.R.R. 2022-2026.

VINCERE LA PAURA PUÒ SALVARE LA VITA

Alessandria presente in tutte le cronache nazionali e sulla prima pagina dell’ “Osservatore romano”. In positivo. Un brigadiere dell’Arma dei Carabinieri ha salvato dal suicidio una ragazza.

Nella tarda serata di martedì 3 aprile, infatti, una donna raggiunse l’asta che congiunge la parte pedonale a quella viabile del ponte Meier, sul fiume Tanaro ad Alessandria, telefonando alla madre che stava per gettarsi dal ponte. I carabinieri, avvertiti, raggiunsero il Meier con le auto senza sirene e senza lampeggianti. Di scatto, il vice brigadiere Salvatore Germanà, in servizio presso il Nucleo Radiomobile di Alessandria, non esitò a saltare il parapetto e ad avanzare sulla passerella per arrivare vicino a lei che, con i piedi penzoloni dalla trave senza protezioni minacciava di gettarsi nel vuoto sottostante, a venti metri dal letto del fiume asciutto. Naturalmente non voleva che il sottufficiale dell’Arma si avvicinasse ma la rivelazione a Salvatore del titolo di una canzone che proveniva dal cellulare della ragazza convinse il vice brigadiere a raggiungerla, riuscendo a sedersi vicino a lei e intavolando un dialogo, durato mezz’ora, i cui contenuti non è dato sapere perché Salvatore Germanà ha detto che “devono restare fra loro due”. Poi, con cautela, il “salvatore” di nome e di fatto si mise sullo stesso piano della donna manifestandole le proprie fragilità e dicendole che erano entrambi a rischio e che, se si fosse buttata, lui l’avrebbe seguita per salvarla. Ad un certo punto la donna si alzò barcollando e, raggiungendo la ringhiera, piano piano raggiunsero la salvezza grazie anche all’abbraccio degli uomini dell’Arma in attesa sul ponte.

“Non credo di aver fatto qualcosa di particolare – ha dichiarato il vice brigadiere Germanà a ‘La Stampa’ – anzi, rubo una frase al parroco del mio paese (Leonforte in provincia di Enna, ndr): il mio intervento è stato ordinario ma è diventato straordinario nel momento in cui sono diventato un punto di appiglio per questa ragazza”.

“Questa vicenda – commenta il direttore Andrea Monda sulla prima pagina dell’‘Osservatore romano’ del 6 aprile – avvenuta nel cuore della Settimana Santa, ha l’inconfondibile sapore della Pasqua. Non solo perché una persona ‘che era morta è tornata in vita’ ma per tutta una serie di dettagli e di sfumature che i cristiani dovrebbero saper cogliere”: lo stile del vice brigadiere che si avvicina alla ragazza disperata e in bilico sul baratro ci dice qualcosa dello stile di Dio che è fatto di vicinanza, di compassione e di tenerezza, come ci ricorda costantemente Papa Francesco.

Un episodio di cronaca che mette in evidenza un gesto di solidarietà che si affianca agli altri mille gesti di solidarietà quotidiana che anche le altre forze dell’ordine e i nostri connazionali, soprattutto del Sud dove sbarcano i migranti, compiono ogni giorno, accogliendo e aiutando coloro che fuggono da scenari di guerra, di povertà, di sfruttamento. Troppe volte, però, trovano una politica che li rifiuta e li respinge. Le paure sono alla base dei rifiuti e dei respingimenti ma se il vice brigadiere Salvatore Germanà si fosse lasciato sopraffare dalla paura forse quella ragazza giacerebbe nel greto del Tanaro.

Pasqua, invece, è la vittoria della fiducia e della speranza sulla paura. Pasqua è farsi prossimo come il Samaritano o cingersi un asciugamano e lavare i piedi a dieci giovani carcerati come ha fatto Papa Francesco il Giovedì Santo a Casal del Marmo. E questo gesto porta alla memoria, il coraggio e l’amore di don Angelo proprio per i giovani da recuperare alla speranza, al desiderio di prospettive autentiche per la vita. Pasqua è condividere le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di coloro che ci circondano perché essere “esperti di umanità” permette agli uomini di evitare le strade dell’odio e della guerra.

Marco Caramagna

Alessandria

INAUGURATO IL MUSEO DEL CAPPELLO

NELLA SEDE STORICA DELLO STABILIMENTO “BORSALINO”

Presenti Anthony Delon e Paul Belmondo figli di Alain e Jean Paul

Il nuovo Museo Borsalino, nato dalla collaborazione fra Città di Alessandria e Fondazione Borsalino, è stato inaugurato il 4 aprile 2023, in occasione del 166° anniversario della fondazione del cappellificio.

Villa Borsalino, storica dimora alessandrina della dinastia di cappellai, ha ospitato autorità politiche e stakeholders per i tradizionali discorsi di apertura. L’evento è proseguito di fronte all’ingresso del Museo Borsalino, dove il Sindaco di Alessandria Giorgio Abonante ha affidato le chiavi al Presidente della Fondazione Borsalino Philippe Camperio, sancendo ufficialmente l’apertura dello spazio museale. Dopo l’apertura delle porte è stato dedicato un momento speciale al legame antico fra Borsalino e il mondo del cinema. Legame, che nel 1970 ha dato vita a un evento senza precedenti: Borsalino ha concesso l’uso del proprio marchio a una produzione cinematografica ambientata negli anni Trenta, con Alain Delon e Jean-Paul Belmondo. L’automobile utilizzata nel film, una Fiat 514 d’epoca, è stata svelata di fronte all’ingresso del Museo con a bordo gli eredi dei due mitici attori protagonisti: Anthony Delon e Paul Belmondo. La foto scattata di fronte al Museo è destinata a rimanere nella storia di Borsalino.

Il Museo Borsalino sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 19.00 (ultimo ingresso ore 17.30).

 

Informazioni utili

Dove: corso Cento Cannoni, 21 – 15121 Alessandria

Orari: dal martedì alla domenica, dalle 10,00 alle 19,00 (ultimo ingresso ore 17,30)

Aperture straordinarie: lunedì 10 aprile; lunedì 1 maggio

 

Tariffe: Intero 12 € - Ridotto 10 €

Per i residenti nel Comune di Alessandria: Intero 8 € - Ridotto 6 €

 

Informazioni e prenotazioni: www.borsalinomuseum.com

Venerdì 14 aprile al Teatro della Juta di Arquata Scrivia

LA MUSICA EBRAICA DEL NEFESH TRIO:
LA TRADIZIONE INCONTRA LA MODERNITÀ A TEATRO

BRAND NEW, la stagione organizzata dall’associazione culturale Commedia Community in collaborazione con il Collettivo Teatrale “Officine Gorilla”, apre le porte a questi artisti italiani che viaggiano in tutto il mondo per far conoscere la musica ebraica in chiave contemporanea: The NefEsh Trio getta uno sguardo sonoro sull’incredibile molteplicità e ricchezza delle sonorità del popolo ebraico e le trasmette in modo vivace a tutto il pubblico in sala. Melodie sinagogali tedesche, canti dello Shabbat yemenita, danze israeliane anni ’50, o ancora vecchie melodie sefardite, nostalgiche di una Spagna lasciata da secoli. La magia creata dai NefEsh sta forse proprio nell’essere riusciti a rintracciare in melodie così lontane nel tempo e nello spazio un suono, un sentimento, che le fa comunicare con incredibile naturalezza. Ma questa comunicazione si estende oltre: melodie arabe, canti Sufi, echi di tango e jazz attraversano continuamente le note del Trio, così come nei secoli hanno fatto con la musica degli Ebrei, che a sua volta ha influenzato fortemente quella dei popoli che nella sua millenaria diaspora ha incontrato. Per NefEsh Trio tutte queste melodie sono un amato materiale su cui lavorare per un fine che va oltre le melodie stesse: attraverso di loro infatti, in ogni composizione i tre musicisti accompagnano il loro pubblico in un viaggio profondo, che parla a ognuno in modo fortemente personale. La ricerca musicale si affianca a quella sonora, l’uso degli strumenti è audace, e l’improvvisazione compenetra dal vivo il lungo lavoro di composizione.

Fra un brano e l’altro piccoli aneddoti e chiavi di lettura offrono al pubblico elementi che, se da una parte gettano frammenti di conoscenza, dall’altro cercano proprio l’effetto opposto, ovvero di far scoprire che c’è ancora tanto da scoprire. L’ultima parola spetta sempre però alla musica, che in ogni brano fonde Terra e Cielo, immediatezza e profondità, sempre alle soglie fra l'antico e il moderno, il sacro e il profano, la musica dei teatri e la musica delle strade di ogni paese.


VENERDÌ 14 APRILE 2023,  Inizio spettacoli ore 21.

Informazioni e prenotazioni: teatrodellajuta@gmail.com o 345 0604219.

 

BIGLIETTI: Intero € 12, Under 18  € 8.

Ridotti per Isral, Anpi, iscritti Unitre Arquata Grondona, UNIDuevalli Borbera e Scrivia,

Unitre Alessandria  € 8,00

 

BRAND NEW, la stagione nei teatri di Arquata Scrivia e di Gavi, è resa possibile grazie al contributo del Comune di Arquata Scrivia, del Comune di Gavi, della Fondazione CRT e della Regione Piemonte.

 

PUNTI VENDITA:

IL GIARDINO DELLE IDEE, Via Libarna 132 Arquata

LIBRERIA AUT, Via Mameli 9 Gavi

 

BIGLIETTERIA ONLINE:

www.diyticket.it/festivals/358/brand-new

 

 

Gruppo Giovani Confindustria Piemonte

 

ORIENTAMENTO SCOLASTICO E

SELEZIONE DEL LAVORO

È online il portale WOOOOOW

Il progetto coinvolge 57 istituti scolastici e  quasi 200 imprese che condividono

l’offerta formativa e lavorativa  per ridurre il mismatch tra domanda e

offerta anche grazie a un innovativo test

 

Il Gruppo dei Giovani imprenditori di Confindustria Piemonte ha messo on-line il progetto Wooooow dedicato all’orientamento e alla formazione e al lavoro. Ideato, promosso e realizzato per la prima volta nel 2012 dal Gruppo Giovani Imprenditori di Novara come un evento fisico che ha coinvolto oltre 10.000 giovani dove era possibile conoscere di persona docenti o rappresentanti delle imprese, Wooooow è stato ora esteso all’intero territorio regionale ed è disponibile anche attraverso un portale digitale.

L’obiettivo è creare un ulteriore canale di comunicazione sempre aggiornato tra giovani, scuola e mondo del lavoro, fruibile in maniera condivisa insieme alle famiglie. Wooooow si rivolge sia a chi sta per scegliere il proprio percorso scolastico, sia a chi cerca un primo impiego. Per allargare al massimo il campo d’azione vengono coinvolte le Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado, le imprese e le agenzie formative che presentano la propria offerta in un unico portale suddiviso per territori, orientamento scolastico e tipo di impiego ricercato.

Al centro del progetto l’Orientatest, grazie al quale si può scoprire qual è l’indirizzo scolastico più adatto alle caratteristiche e agli interessi di ragazze e ragazzi. Per chi ha invece deciso di entrare nel mondo del lavoro, c’è invece la possibilità di un supporto diretto grazie all’interazione che il sistema confindustriale è in grado di offrire. Sono poi presenti nel portale i contatti diretti con tutte le aziende che hanno già deciso di aderire al progetto Wooooow.

“Wooooow comprende già 57 istituti scolastici e 196 imprese da Vercelli, Novara, Biella, Asti, Cuneo, Verbania e Canavese. Il portale e gli eventi fisici vogliono essere una via d’ingresso ‘informata’ verso il mondo del lavoro” spiega il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte, Andrea Notari. “Il progetto è gratuito, e ovviamente senza nessun obbligo o registrazione preliminare. È un viaggio dentro il proprio futuro, o per chi come me è più avanti negli anni, un ritorno al futuro, con la scoperta di vocazioni nascoste magari sotto al tappeto. In futuro, vorremo poi anche includere il mondo accademico - aggiunge Notari - offrendo così un panorama completo a 360° a chi accede al nostro portale. L’obiettivo è crescere in fretta, per raccogliere il maggior numero di soggetti, e affinare sempre più l’offerta a seconda delle esigenze, e trovare delle risposte che incrocino le aspirazioni di ognuno”.

 

Ufficio stampa

Isabella Antonetto media@confindustria.piemonte.it

Jan Pellissier 347 7845273

Eternit Bis, il 7 giugno

la sentenza della Corte d’Assise

nei confronti di Stephan Schmidheiny

 

di Silvana Mossano

La sentenza del processo Eternit Bis è attesa per venerdì 7 giugno. In quella data, la Corte d’Assise di Novara dirà se ritiene l’imputato svizzero Stephan Schmidheiny responsabile o no del reato di omicidio volontario, con dolo eventuale, di 392 casalesi morti a causa dell’amianto.

Per questo reato, i pubblici ministeri Gianfranco Colace e Mariagiovanna Compare, hanno chiesto la condanna all’ergastolo dell’imprenditore svizzero, che gestì l’Eternit di Casale tra il 1976 e il 1986.

I difensori Astolfo Di Amato e Guido Carlo Alleva hanno invece chiesto l’assoluzione. La prima parte dell’arringa era stata esposta dall’avvocato Di Amato il 10 marzo; oggi, l’avvocato Alleva ha svolto la seconda parte, chiudendo con la richiesta di assoluzione: in prima battuta «perché il fatto non sussiste» per mancanza di prova sul nesso di causalità (cioè il nesso tra la condotta dell’industriale e le morti di mesotelioma), in subordine «perché il fatto non costituisce reato».

Il presidente della Corte, Gianfranco Pezone, ha invitato le parti – procura, difensori delle parti civili e dell’imputato – a consegnare repliche scritte entro i primi di maggio. Il 7 giugno, tutti avranno modo di esporle anche oralmente, prima che i giudici si ritirino in camera di consiglio per decidere (e poi pronunciare, già in quella data) il verdetto.

A giorni, qui sul sito silmos.it la pubblicazione del reportage sulle argomentazioni difensive illustrate nella mattinata e nel pomeriggio di oggi da Alleva. Quattro i punti su cui si è soffermato: gli usi impropri dell’amianto fuori dalla fabbrica (battuti e polverino), la certezza delle 392 diagnosi di mesotelioma, il nesso di causalità e l’elemento psicologico del reato (ovvero il dolo eventuale contestato a Schmidheiny).

 

aggiornamenti: www.silmos.it

Il 25 e 26 marzo

LE GIORNATE DEL FAI DI PRIMAVERA

IN PROVINCIA DI ALESSANDRIA

Ad Alessandria, Rocca Grimalda, Quargnento, Fubine, Castellazzo Bormida, Avolasca Borgo Adorno, Rocchetta Ligure, Montaldeo, Borghetto Borbera

Sabato e domenica, in occasione della trentunesima Giornata FAI di Primavera, sarà possibile visitare alcuni luoghi noti e meno noti presenti sul territorio della nostra provincia. Infatti si apriranno le porte di Palatium Vetus, in piazza della Libertà ad Alessandria, sede della Fondazione Cassa di Risparmio e centro della vita politica e amministrativa dei secoli XII e XIV. In Santa Maria di Castello, ancora in Alessandria, si potrà visitare la sala del Mosaico nel Chiostro e domenica, alle 18.30, verrà eseguito un concerto finale per salutare le Giornate FAI.

A Rocca Grimalda sarà possibile visitare il borgo.

Quargnento offre la visita alla basilica di San Dalmazio e la casa natale di Carlo Carrà.

A Fubine, insieme agli infernot, sarà possibile visitare la cappella Bricherasio.

Castellazzo Bormida apre le porte del Palazzo Municipale mentre Avolasca offre una visita al borgo.

In Val Borbera sarà possibile visitare il castello di Borgo Adorno, Palazzo Spinola a Rocchetta Ligure, il castello Doria a Montaldeo e il Giardino Spinorosa (Fighetto del Comune di Borghetto Borbera).

Ad Alessandria

PROSSIMA APERTURA DI UN CENTRO OCULISTICO ODONTOIATRICO MEDICO

GRATUTITO PER LE FASCE SOCIALI PIÙ DEBOLI

L’iniziativa è della Società per gli Asili Notturni di Torino con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e la partecipazione della Regione Piemonte

La Società per gli Asili Notturni Umberto I° di Torino porta avanti, da anni, una formula innovativa di welfare ad integrazione del servizio sanitario nazionale, fondato su prestazioni volontarie totalmente gratuite di assistenza medica, odontoiatrica e oculistica destinate alle fasce più deboli della popolazione.

Il Centro odontoiatrico e oculistico nei locali concessi in comodato dal Comune di Alessandria, attrezzatissimo e all’avanguardia, è pronto ad aprire le sue porte non appena il Comune rilascerà le autorizzazioni di legge.

La segnalazione dei pazienti verrà fatta dagli assessorati alle politiche Sociali dei Comuni e dei Servizi Sociali sul territorio e dall’organizzazione dei servizi sociali di Alessandria, Cissaca.

«L’apertura anche ad Alessandria di un centro di assistenza odontoiatrica e oculistica per persone meno abbienti – ha affermato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, notaio Luciano Mariano - è un progetto di altissimo livello sociale che ha trovato nella Fondazione un partner convinto e motivato. Le finalità dell’iniziativa rientrano a pieno titolo tra le caratteristiche del bando “Nessuno escluso” che si propone di sostenere le esigenze delle fasce più deboli della popolazione con interventi mirati, tempestivi e con un plafond dedicato. Un progetto, nato dalla collaborazione tra una serie di enti interessati a migliorare la qualità della vita della nostra comunità, che si avvale di medici dal cuore grande che hanno messo la loro professionalità al servizio dei più deboli».

I 75 anni della Carta Costituzionale

BUON COMPLEANNO COSTITUZIONE ITALIANA

Viaggio attraverso un percorso personale con gli insegnamenti della famiglia e di don Angelo e gli studi universitari. Mai perdere di vista le libertà e i diritti conquistati per evitare di rimpiangerli. Senza dimenticare i doveri.

La Costituzione Italiana ha compiuto 75 anni.

Il 27.12.1947 il Capo dello Stato Provvisorio, Enrico De Nicola, la firma e il Presidente dell’Assemblea Costituente, Umberto Terracini, il Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, ed il Guardasigilli, Giuseppe Grassi, la controfirmano. Il Presidente De Nicola dichiara: “L’ho letta attentamente. Possiamo firmare con sicura coscienza”.

Ed il nostro Presidente della Repubblica é il capo dello Stato e rappresenta l’unità Nazionale ai sensi dell’art. 87 della Costituzione.

Sia mio marito sia io abbiamo avuto il privilegio di laurearci con una tesi in Diritto Costituzionale all’Università di Genova ed é una curiosità che la nostra Carta ci abbia accompagnato in uno dei primi appuntamenti in cui ci siamo incontrati. Poteva essere proprio il primo.

Piero era un po’ più grande di me ed era in procinto di sostenere l’esame di Diritto Costituzionale. Aveva con sé una Costituzione in versione tascabile. Io la presi e cominciai a dirgli i numeri degli articoli, aspettando la risposta da lui. Piero era pronto e di ogni articolo mi diceva il contenuto con esattezza. Eravamo seduti al tavolino di un bar in una Piazza di Alessandria.

Quando é intervenuto all’ultimo Festival di Sanremo, Benigni, presente come Ospite d’Onore il nostro Presidente della Repubblica Mattarella, ha richiamato l’art. 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…”

Saggia scelta.

Guardiamo intorno nel mondo e proviamo sdegno e orrore per tutti quei regimi ove manifestare il proprio pensiero é vietato e perseguito, ove la Stampa é impedita nello svolgimento della sua funzione.

Le libertà non sono mai scontate. Vanno protette. Per noi e per gli altri.

Ed i valori di civiltà e democrazia vanno propugnati e mai abiurati.

Sono beni irrinunciabili, come l’aria e l’acqua. Non c’é vera persona umana senza le libertà.

La suddivisione della nostra Carta: Principi Fondamentali; Diritti e Doveri dei Cittadini (Rapporti Civili, Rapporti etico-Sociali, Rapporti Economici, Rapporti Politici); Ordinamento della Repubblica (Il Parlamento, Il Presidente della Repubblica, La Magistratura, Le Regioni, le Provincie, i Comuni, Garanzie Costituzionali). Di una chiarezza rassicurante.

Le principali libertà ed i principali  diritti sanciti dalla nostra Costituzione: la libertà personale inviolabile, il domicilio inviolabile, la libertà di circolare e soggiornare liberamente, il diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi, il diritto di associarsi liberamente, il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa, il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e con ogni altro mezzo di diffusione, il diritto alla salute, il diritto allo studio, i diritti della famiglia, il diritto al lavoro e ad una retribuzione proporzionata con una disciplina particolare a tutela della donna lavoratrice e del lavoro dei minorenni e, per gli inabili al lavoro, diritto al mantenimento e all’assistenza sociale, il diritto di difesa, di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti ed interessi legittimi, il diritto di proprietà.

La Costituzione garantisce l’elettorato attivo e passivo e il diritto di associarsi liberamente in partiti politici.

Garantisce tutele a protezione della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.

Riserva alla legge l’individuazione del giudice naturale, delle sanzioni penali e delle misure di sicurezza, la disciplina degli ambiti che comportino limiti all’esercizio di libertà e diritti.

I valori fondanti ed i diritti e libertà ivi proclamati hanno trovato corrispondenza nella legislazione sovranazionale dell’Unione Europea.

L’art.1 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, intitolato

“Obbligo di rispettare i diritti dell’uomo” statuisce: “Le Alte parti contraenti riconoscono a ogni persona sottoposta alla loro giurisdizione i diritti e le libertà enunciati nel Titolo primo della presente Convenzione”.

Ed in questo Titolo primo sono enunciati: diritto alla vita, proibizione della tortura, proibizione della schiavitù e del lavoro forzato, diritto alla libertà e sicurezza, diritto a un equo processo, nulla poena sine lege, diritto al rispetto e alla vita familiare, libertà di pensiero, di coscienza e di religione, libertà di espressione, libertà di riunione e di associazione, diritto al matrimonio, diritto a un ricorso effettivo, divieto di discriminazione.

Mi sono chiesta: “Quali articoli della nostra Costituzione vorresti ricordare per primi?”

La risposta é:  “Gli articoli 2 e 3”.

L’art. 2: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazione sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”

L’art. 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Tralasciando commenti di ordine Costituzionale, che spettano ai Costituzionalisti, non permettendomi certo io di azzardare incursioni nel loro campo, mi limiterò a raccontare come, da semplice cittadina, sono stata “educata” alla conoscenza ed applicazione dei principi e dei valori contenuti in questi articoli.

È stata la mia famiglia, durante la mia infanzia ed adolescenza, e, più tardi, a completamento, è stato don Angelo Campora, ad insegnarmi il rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo e dei principi di pari dignità sociale e di uguaglianza.

In particolare, mia mamma interveniva sempre, ogni volta in cui nei fatti o nel discorrere o in televisione o nei libri veniva toccato un diritto o una libertà, per affermare che essi esistevano e che bisognava lottare per difenderli. Mi fu spiegato dell’ingiustizia della schiavitù, del fatto che il suffragio universale fu una conquista faticosa, dell’orrore del razzismo e dello sterminio degli Ebrei, dell’insopportabile diseguaglianza tra uomo e donna anche in ambito familiare. Con nonna Mary, quando di pomeriggio andavo a studiare dai nonni mentre i miei genitori erano al lavoro, venni a conoscere il disumano sfruttamento dei “carusi” delle zolfare da parte dei “picconieri” verso la fine dell’ ’800. Ed ancor più mi disgustò sapere dai miei che c’erano ancora luoghi in cui un tale sfruttamento dei bambini e ragazzi era ancora attuale.

Dai miei genitori fui rassicurata circa il fatto che in Italia negli ospedali erano garantite cure mediche anche ai poveri e mi parve una vera assurdità che altrove ciò non fosse garantito. Fin da bambina sentii come insopportabile l’idea che un malato povero non potesse (rectius “dovesse”) essere curato.

Quanto alla pari dignità ed uguaglianza, ancora oggi ricordo mamma Luciana mentre me le spiegava. Con parole semplici. Con poche parole. Tutti gli uomini nascono nello stesso modo. Respirano, bevono, mangiano, vanno al bagno ed esalano l’ultimo respiro allo stesso modo. Tutti, dal Prefetto al Barbone. Tutti siamo uguali, con la stessa dignità che ci deriva dall’essere Persone. Chi se ne dimentica e tratta il Prossimo facendo differenze é in errore. Si sbaglia.

La chiarezza e la decisione di mia mamma non avrebbero reso necessario che l’insegnamento fosse ripetuto, ma, trovandoci insieme, a fronte di qualche situazione, capitava che lei od io ritornassimo sulle considerazioni già fatte.

Rispetto agli esempi degli insegnamenti familiari ricevuti potrei dilungarmi molto, ma mi fermo qui.

Mi soffermo ancora sul “completamento” a livello educativo datomi da don Angelo.

È stato lui ad illuminarmi circa l’importanza di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione politica, economica e sociale” di cui al secondo comma dell’art. 3 Cost.

La nostra Costituzione attribuisce alla Repubblica, quale suo “compito” di “rimuovere” questi ostacoli. Compito essenziale affinché i diritti garantiti a tutti possano effettivamente essere esercitati da tutti.

Ed al perseguimento dell’effettività della tutela giuridica dei diritti é impregnata tutta la Costituzione.

Si veda l’art. 34: “La Scuola é aperta a tutti.

L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni (art.1,c.622 L.n.296/2006 ha elevato a dieci anni) é obbligatoria e gratuita.

I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere I gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altere provvidenze che devono essere attribuite per concorso.”

L’art. 2, seconda parte, meriterebbe una riflessione a parte. Riguarda l’ “l’adempimento dei doveri inderogabili” altresì richiesti dalla Repubblica.

Mi limiterò a ricordare la mia Prof. Mazzoglio che mi insegnava Storia alle Medie Inferiori. Ammoniva che, a fronte dei diritti, ci sono dei doveri. Cara e brava, la mia insegnante! Non so se, all’epoca, l’Educazione Civica fosse contemplata nel programma delle Medie Inferiori, ma lei ci aveva dato un’infarinatura della nostra bella Costituzione.

Molto significativa, comunque, é la richiesta da parte della Repubblica, di cui all’art. 2, di adempimento dei doveri, specifichi “inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” .

La nostra é una Repubblica che riconosce la SOLIDARIETÀ come dovere inderogabile, in tutte le sue estrinsecazioni politiche, economiche e sociali.

Persino all’art. 4, laddove viene riconosciuto il diritto al lavoro a tutti i cittadini e si investe la Repubblica di promuovere le condizioni che rendano effettivo questo diritto, la nostra Costituzione recita: “…Ogni Cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

A questo punto delle mie riflessioni, a fronte della difficoltà a reperire posti di lavoro, qualcuno potrebbe tacciare quest’ultima parte dell’art. 4 di essere utopistica, antiquata e non più attuale.

A costui risponderei, senza esitazione, che non é la nostra Carta a dover cambiare. La Repubblica e tutti noi dobbiamo adoperarci affinché gli ostacoli vengano rimossi e si ricreino le condizioni che rendano effettivo l’esercizio del diritto al lavoro, proprio come sancito dal secondo comma dell’art. 3 sopra riportato.

Coraggio! Non rinunciamo a volare “alto” come indicato dai nostri Costituenti.

A difendere la nostra Carta é preposta la Corte Costituzionale che viene  chiamata dai Giudici dei Tribunali a valutare sulla conformità delle leggi alla Costituzione. Quando la Corte ravvisa che una certa disposizione di legge viola uno o più principi costituzionali, ne dichiara l’illegittimità costituzionale e, con ciò, la “elimina”.

La Corte, con le sue pronounce, svolge altresì un compito di “indirizzo” nei confronti del Parlamento. Così, di recente, riguardo la tutela dei diritti dei bambini, figli nati all’estero con la “gestazione per altri”, con due sentenze, nel 2021, ha affermato l’esistenza di un grave vuoto di tutela e ha rivolto al Parlamento un monito affinché il Parlamento colmi tale vuoto.

Con riferimento all’ergastolo ostativo, alla diffamazione a mezzo stampa e al fine vita, la Corte ha indicato al Parlamento un termine per provvedere. In questi casi non c’é ancora un giudizio di incostituzionalità; c’é un “invito” al Parlamento a disciplinare con una legge, esercitando la propria funzione.

Sull’argomento, di recente, il 15.03.u.s., sul giornale La Stampa é stata pubblicata un’intervista a Giovanni Maria Flick, Presidente emerito della Corte Costituzionale il quale, con semplicità, ha spiegato questo compito di indirizzo che si colloca nel quadro di dialettica collaborativa tra i nostri organi costituzionali e a rilevanza costituzionale.

Chiudo le mie riflessioni con una considerazione che per un cittadino europeo potrebbe risultare “normale”, ma che, invece, considerata la realtà internazionale, anche a ridosso dell’Europa, risulta soltanto riferibile ad un certo numero di Stati.

L’Italia é una solida democrazia in cui la Costituzione e l’ordinamento garantiscono ai cittadini libertà e diritti e forniscono al “Sistema Stato” strumenti e meccanismi di protezione e di reazione avverso gli attacchi che cercassero di insidiare i nostri principi ed i nostri valori fondanti.

Sicuramente il nostro sistema presenta criticità ed é da migliorare, ma le sue fondamenta sono solide ed i suoi impianti robusti.

Buon compleanno, Costituzione Italiana!

Bruna Bruni

Primo anno di attività per il Progetto Effe,

nato per promuovere l’autonomia delle donne

in condizione di fragilità

Ha compiuto un anno il 1° marzo scorso il progetto Effe – promosso dall’Associazione Don Angelo Campora e dall’APS Colibrì, e sostenuto dalla Fondazione Social – Bando 2021, che ha come obiettivo promuovere la libertà, l’autodeterminazione e l’autonomia delle donne in situazione di fragilità sociale, sostenendole e accompagnandole nel superamento delle difficoltà del quotidiano ma soprattutto attivandole nell’inserimento o reinserimento lavorativo. La proposta e il lavoro svolto in questi mesi soèno il risultato virtuoso di un proficuo rapporto di collaborazione e scambio di conoscenze e saperi tra donne dell’associazionismo femminile, responsabili dei servizi territoriali e del no profit, organizzazioni sindacali e mondo del lavoro. Ciò che accomuna le donne più in difficoltà è la mancanza di un proprio reddito che, oltre a limitare l’uscita dalla condizione di vulnerabilità e spesso di sfruttamento o di maltrattamento, rende ancora più difficile la costruzione di un reale percorso di autonomia.

Le azioni intraprese in questo anno hanno puntato essenzialmente su alcune aree di intervento: la formazione, il lavoro, la rete di comunità. Sono stati in particolare realizzati:

 

• Un corso per baby sitter di 36 ore per 19 iscritte, molte delle quali hanno trovato lavoro presso famiglie, in cooperative di servizi socio-educativi, o hanno optato per percorsi studio-lavoro all’estero come ragazze alla pari.

 

• Uno Sportello di sostegno all’autonomia delle donne – uno spazio fisso di consulenza/supporto alle donne più fragili nei loro percorsi di autonomia, presso il centro Famiglia Monditondi, via Cornaglia 29, con 2 aperture settimanali e operatori della coop. Semidisenape, che hanno accolto e accompagnato decine di donne in collaborazione con consulenti legali, finanziari, sociali, sanitari, educativi.

 

• La Rete delle professioniste – il coinvolgimento di professioniste locali (avvocati, commercialiste, bancarie, psicologhe, medici e paramedici, settore wellness e sportivo, …) che hanno costituito una rete di sostegno per donne in difficoltà, con attività volontarie o a prezzo calmierato.

 

• TRAL – la realizzazione di 3 percorsi sulla ricerca attiva del lavoro (uno di prossimo avviamento dal 14 marzo presso la Biblioteca F. Calvo di Alessandria) per giovani e mamme in cerca di occupazione, a cura dell’Informagiovani dell’ASM Costruire Insieme. Per le iscrizioni tel. 800116667 www.informagiovani.al.it

 

• Corsi di italiano per la patente – in considerazione dell’alto numero di richieste il corso è stato replicato 3 volte, e ci sarà una ulteriore edizione nei prossimi mesi, in collaborazione con l’Aps Cambalache. I corsi hanno supportato le mamme con un servizio custodia bimbi presso il Centro Famiglia Monditondi.

 

• Corsi base per l’utilizzo del pc – doveva essere la sperimentazione di un corso rivolto alle donne che non dispongono di un pc o che non hanno mai provato ad utilizzarlo, ma le numerosissime richieste di partecipazione hanno visto la realizzazione già di 2 corsi di 3 incontri nei mesi di gennaio e febbraio, e la programmazione di altri 2 corsi nei mesi di marzo e aprile.

 

• Corso per animatori – un corso di 50 ore, di cui 20 di tirocinio presso centri estivi e servizi socio-educativi, per max 20 iscritti. Le iscrizioni sono aperte fino al 31/3 e il corso si svolgerà da aprile a luglio p.v. Per info: associazionecampora@gmail.com.

 

• Sperimentazione sostegno microprogetti di impresa di donne singole o in gruppo – sono già una decina le donne che hanno fruito di un accompagnamento e sostegno per microprogetti di autonomia lavorativa in collaborazione con il microcredito della SAOMS, per ampliare le proprie possibilità occupazionali in termini di formazione e di strumenti di accessibilità al lavoro.

 

• Fondo per pagamento baby sitter a mamme lavoratrici in difficoltà – un supporto per azioni di conciliazione casa-lavoro, in raccordo con il progetto Adozione a km 0, che da anni assiste e supporta mamme lavoratrici con figli in età 06. È un intervento molto richiesto ma di cui il territorio è decisamente sprovvisto, anche se spesso è l’unico modo per le mamme sole senza reti parentali, di mantenere/ottenere un’attività lavorativa.

 

Il progetto, che proseguirà fino a settembre 2023, si propone, come sfida, dare fiducia e scommettere sulle competenze/potenzialità/risorse presenti o da implementare delle donne, per la realizzazione di aspirazioni/sogni che non rispondono soltanto ad esigenze di “sostentamento” ma anche a soddisfare il loro bisogno di realizzazione personale e professionale.

“La nostra missione vuole essere fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignità e saggezza: una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarietà con le altre donne”.

 

Per informazioni:

associazione Don Angelo Campora – associazionecampora@gmail.com

Aps Colibrì – colibriassociazione.al@gmail.com

Ivana cell. 3337855274

Cecilia cell. 3493756387

 

Le diverse iniziative stanno impegnando l’Associazione Don Angelo Campora e l’APS Colibrì, insieme a tutti gli altri partner (cooperativa Semidisenape, SAOMS di Capriata d’Orba, CGIL di Alessandria, Radiogold, Comune di Alessandria, Cissaca, ASLAL – SerD, APS Cambalache, Global Thinking Foundation, Informagiovani ASM Costruire Insieme, Associazione Cultura e Sviluppo)

Progetto “EFFE”

Corso per animatori

Un’offerta formativa per dare competenze, sicurezza ed entusiasmo a chi vuole condurre attività ludiche, espressive e culturalidi Silvana Mossano

Sono aperte le iscrizioni al corso per animatori a cura dell'associazione Don Angelo Campora odv e dell’Aps Colibrì, nell’ambito del progetto Effe.

La formazione prevede 10 incontri di 3 ore il venerdì pomeriggio o il sabato mattina e si terrà nei prossimi mesi di aprile - giugno, mentre nel mese di luglio si svolgeranno le 20 ore di tirocinio presso Centri Estivi e servizi socio-educativi del territorio. La partecipazione prevede una quota di iscrizione di € 30, un attestato finale (al raggiungimento dell’80% della frequenza e del superamento della prova finale) e l’istituzione dell’Albo che agevolerà l’incontro tra le figure qualificate e i soggetti interessati (Enti, Cooperative, Associazioni, famiglie, ecc.).

La formazione sarà orientata su vari temi: aspettative, motivazioni e deontologia professionale, gioco e tecniche di animazione, la pianificazione e la programmazione delle attività, l’animazione sportiva, l’attività artistico-motoria, i grandi giochi, l’animazione musicale e teatrale, l’outdoor education, i laboratori manuali, multimediali e di educazione alla lettura, la relazione e la gestione dei conflitti, l’animazione con la terza età, elementi di primo soccorso e prevenzione degli infortuni.

Il percorso si conclude con una prova teorico/pratica ai fini del rilascio dell’attestato di partecipazione.

Il corso si svolgerà ad Alessandria, presso sedi di servizi socio-educativi e culturali messi a disposizione dai partner di progetto.

Per poter accedere al corso è necessario aver raggiunto la maggiore età, avere una buona conoscenza della lingua italiana, essere in possesso di diploma o frequenza dell’ultimo anno di scuola secondaria superiore; assenza delle condizioni ostative previste dalla legge sulle disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet; idoneità psico-fisica all’attività da svolgere.

Le domande dovranno pervenire entro il 31/3/23, il modulo di iscrizione è scaricabile qui o dal sito dell’Informagiovani www.informagiovani.al.it e dovrà essere inoltrato, insieme alla copia di un documento di identità, alla mail associazionecampora@gmail.com .

Per informazioni:

Tel. 3337855274 dal lunedì al venerdì dalle ore 11 alle ore 17 o mail  associazionecampora@gmail.com.

 

Il corso per animatori rientra nel Progetto “Effe” - Finanziato dalla Fondazione Social – Bando 2019.

Il progetto è stato presentato dall’Associazione Don Angelo Campora odv, in partnership con il Comune di Alessandria, l’Aps Colibrì, la Cooperativa Semi di Senape, il Cissaca, l’ASM Costruire Insieme, l’Associazione Cultura e Sviluppo, l’Aps Cambalache, Global Thinking Foundation, Radio Gold, la CGIL di Alessandria, la SAOMS di Capriata d’Orba, l’ASLAL.

 

> MODULO DI ISCRIZIONE

Eternit Bis, tutti i punti cruciali del processo in Assise per l’omicidio di 392 casalesi morti d’amianto

di Silvana Mossano

Riassunto e nodi cruciali del processo Eternit Bis

La fase dibattimentale del procedimento penale Eternit Bis è praticamente conclusa, anche se il presidente della Corte d’Assise, Gianfranco Pezone, la dichiarerà ufficialmente chiusa lunedì 30 gennaio.

Fino a ora si sono svolte 36 udienze, tra il 9 giugno 2021 e il 16 gennaio 2023. Ma il processo non è finito; domani, lunedì, si apre la fase della discussione con due udienze dedicate alle requisitorie dei pubblici ministeri Gianfranco Colace e Mariagiovanna Compare (lunedì 30 gennaio e venerdì 10 febbraio), due riservate alle arringhe dei legali che rappresentano le parti civili (lunedì 20 e lunedì 27 febbraio) e due (venerdì 10 marzo e mercoledì 29 marzo) per gli avvocati Astolfo Di Amato e Guido Carlo Alleva che difendono l’imputato Stephan Schmidheiny.

 

CAPO D’IMPUTAZIONE

L’imprenditore svizzero, assente (fino a oggi ha rinunciato a essere presente alle udienze), è accusato di omicidio volontario, con dolo eventuale, di 392 casalesi e monferrini, morti di mesotelioma provocato dalla diffusione indiscriminata di amianto. L’amianto era la materia prima impiegata nella produzione di manufatti (lastre per tetti e tubi per condotte) che si è svolta per ottant’anni, tra il 1906 e il 1986, nello stabilimento Eternit di Casale Monferrato. La fabbrica sorgeva nel quartiere Ronzone (in via Oggero), esattamente a 1276 metri dal Duomo, preso come punto centrale della città. Praticamente lo stabilimento era circondato dalle case del rione in cui sorgeva ed era a ridosso dell’abitato del centro storico cittadino.

 

L’IMPUTATO

Era a capo dell’Eternit, in più Paesi. In Italia lo è stato dal 1976 (quando il padre Max divise e assegnò ai due figli le sue imprese industriali: a Stephan il settore dell’amianto, a Thomas quello del cemento) fino al 1986 (anno del fallimento della società italiana). I suoi difensori sostengono che era talmente vasta la galassia di aziende che all’imprenditore svizzero faceva riferimento, che era impossibile potesse avere tutta la situazione sotto mano e sapesse che cosa accadeva a Casale Monferrato. Per l’accusa, invece, dai documenti e dalla corrispondenza con stretti collaboratori di fiducia, emerge che in Schmidheiny si concentrava in concreto la proprietà e la gestione. Il suo ruolo era molto pervasivo. «Era il padrone dell’Eternit».

 

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Il pm: «Strage di Casale: un’epidemia di mesoteliomi unica al mondo. E si poteva evitare»

di Silvana Mossano

Reportage udienza 31 gennaio 2023

«Originale». E’ partita da qui la requisitoria del pubblico ministero Gianfranco Colace: dal significato della parola «originale» usata dall’avvocato Astolfo Di Amato (difensore di Stephan Schmidheiny, insieme al collega Guido Carlo Alleva) per definire il capo di imputazione in cui il suo assistito «in qualità di effettivo responsabile della gestione della società Eternit spa, esercente gli stabilimenti di lavorazione dell’amianto siti in Cavagnolo, Casale Monferrato, Napoli-Bagnoli, Rubiera (…)» deve rispondere, davanti alla Corte d’Assise di Novara, dell’omicidio volontario, con dolo eventuale, di 392 casalesi: 62 ex lavoratori della fabbrica che aveva sede nel quartiere Ronzone (in via Oggero) e 330 che, semplicemente, vivevano in città e dintorni.

L’avvocato Di Amato è molto attento e puntuale nell’utilizzo delle parole: «Un capo di imputazione originale» aveva detto. Il pm Colace ha soppesato questa definizione. E l’ha fatta propria, ma non associata all’imputazione: «Ciò che è originale – ha esordito – è la vicenda di Casale Monferrato. E poiché, per definizione, l’originale è l’esatto contrario di una copia, ecco… non c’è una vicenda di malattie asbesto correlate che sia una copia paragonabile a questa: quella di Casale è una vicenda unica al mondo».

Scandisce le parole e il linguaggio è pacato, perché non serve enfasi per descrivere la realtà: «Casale è una città martire dove si è consumata – e si consuma – una strage silenziosa di 392 vittime. 392 vite. 392 famiglie». E aggiunge, buttando un breve sguardo alle sue spalle: «Colpisce molto la compostezza della gente che piange i propri morti. La vedete, è qui, in silenzio, ed espone, fuori, dei cartelli non di protesta, ma più come monito ai ragazzi che in questo palazzo, dove celebriamo il processo, frequentano l’università».

 

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Al Teatro Romualdo Marenco di Novi

“FARFALLE” DI ANDREA ROBBIANO PER LE SCUOLE

In attesa della “Giornata della memoria”

Il 25 gennaio, in attesa della Giornata della memoria il teatro Marenco si apre alle scuole di Novi proponendo lo spettacolo “Farfalle” di un giovane autore e attore del territorio, Andrea Robbiano. Saranno due le repliche per dare la possibilità ai ragazzi di assistere ad uno spettacolo di profondo coinvolgimento emotivo per la prima volta nel prestigioso teatro storico Romualdo Marenco di Novi, da poco più di un anno recuperato e aperto al pubblico.

Lo spunto per la narrazione parte da un fatto realmente accaduto: una cartolina scritta da un padre ai suoi cari, arrivata in ritardo di quasi 70 anni da un campo di prigionia, ritrovata per caso in un’asta di oggetti vintage dal vicino di casa dei destinatari. Immaginando il percorso che la cartolina può aver fatto nel tempo e nello spazio, negli eventi storici che si sono susseguiti, ci si chiede: che cosa può restare di quelle parole dopo tutto questo tempo? Che cosa può veramente giungere a destinazione e che cosa invece è stato assorbito dal resto della vita trascorsa? Il protagonista dello spettacolo è il risultato di tutti questi elementi, un uomo che ha perso la memoria, che intreccia pezzi di passato e di presente, che mischia le date e gli eserciti in gioco, che non ricorda neanche più qual è il suo ruolo: vittima o carnefice?

La drammaturgia, che non affronta in maniera didascalica o didattica date, eventi e personaggi, è pensata per arrivare a varie fasce d’età e in particolare anche ai ragazzi di scuole medie e superiori e racconta in maniera diversa l’affronto più grande dell’uomo a se stesso: il campo di concentramento, dove l’identità personale viene cancellata da un numero tatuato su un braccio e da una crudeltà disumana.

 

Per info: comunicazioneteatromarenco@gmail.com

www.teatroromualdomarenco.it

“Chiaroscuri di donna”, il nuovo romanzo di Bruno Volpi

Presentazione giovedì 26 gennaio, alle 17, nell’Auditorium di Marengo

Nella nuova fatica letteraria di Bruno Volpi le vicende romanzate di grandi donne e maestri dell’arte rovescia le prospettive attraverso con le quali siamo soliti guardare proprio al mondo dell’arte. Infatti, le vere protagoniste del romanzo sono le donne che hanno incrociato le vite di artisti del calibro di Picasso, Boldini, Chagall, Manet e Rodin. L’autore accompagna i lettori attraverso un percorso in cui l’esistenza di queste donne – che hanno rischiato di sprofondare nell’oblio e di vedere il loro amore offuscato e vanificato dalle personalità degli artisti che hanno avuto al loro fianco – diventano tangibili, fatte di carne e sangue e capaci di vivere un’esperienza umana di altissimo livello che Bruno Volpi racconta in tutta la sua ricchezza e complessità.

All’outlet di Serravalle Scrivia

IL NUOVO UFFICIO DI INFORMAZIONE E ACCOGLIENZA TURISTICA

È stato inaugurato, alla presenza dell'assessore regionale Vittoria Poggio, il nuovo IAT di Serravalle Scrivia, ospitato all'interno del McArthurGlen Serravalle Designer Outlet. Il primo nuovo ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica dell'anno va ad aggiungersi alla rete già presente sul territorio piemontese, creata per fornire ai turisti materiale promozionale e informazioni di dettaglio per promuovere tutta l'offerta turistica del Piemonte in collaborazione con le Agenzie Turistiche Locali, con Visit Piemonte e con Regione Piemonte. Per il territorio della provincia di Alessandria questo ulteriore servizio va ad aggiungersi a quello aperto a Tortona poche settimane fa, a sottolineare l'importanza strategica degli avamposti di comunicazione diretta con il pubblico: la sua gestione sarà direttamente seguita dall’ATL Alexala, che allarga così la sua rete di presìdi turistici. Il ruolo degli IAT, in particolare, è quello di essere l'avamposto di comunicazione diretta con i turisti, facendo conoscere i servizi turistici disponibili, le possibilità ricettive e di ospitalità, i circuiti dell’enogastronomia, le attrattive turistiche, le iniziative e gli eventi, il sistema della mobilità ed ogni altra notizia utile.

Azienda Opsedaliera di Alessandria

INAUGURATA LA NUOVA

TERAPIA INTENSIVA CARDIOCHIRURGICA

È stato inaugurato il nuovo reparto di Terapia Intensiva Cardiochirurgica dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria che si inserisce nel piano straordinario di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza. Con questa inaugurazione l’Azienda risponde a due principali esigenze: da una parte potenziare i posti letto di Terapia Intensiva dedicati ai pazienti Covid, dando così anche maggior supporto all’Anestesia e rianimazione generale diretta da Fabrizio Racca, e dall’altra ottimizzare l’offerta della Terapia Intensiva Cardiochirurgica, ponendo così al centro, ancora una volta, le esigenze di salute del paziente.

I lavori, per un importo complessivo di € 2.854.400,00, hanno interessato una superficie di circa 1.000 metri quadrati al primo piano del Padiglione DEA - Dipartimento d’emergenza e accettazione, ristrutturando locali non utilizzati. Interventi coordinati dall’Area Sviluppo strategico e Innovazione organizzativa, diretta da Roberta Bellini. La nuova Terapia Intensiva Cardiochirurgica, diretta da Federico Pappalardo, è un reparto innovativo e “umanizzato”, capace cioè di restituire sensazioni di benessere agli utenti grazie a caratteristiche come la luminosità, spazi ad ampio respiro, percorsi chiari e intuitivi sia per i fruitori sia per il personale, oltre a una suddivisione degli spazi il più possibile razionale e modulare. Nello specifico, sono presenti due macro aree, una a bassa intensità (sala d’attesa, accettazione, studi medici,spogliatoi) e l’altra ad alta intensità (box intensivi, box operativi, box pazienti infetti, spazio di lavoro infermieri). Tutti gli ambienti sensibili sono opportunamente protetti da stanze filtro e resi trasparenti in modo da poter essere sempre controllati dalla sala infermieri, collocata in posizione centrale. Per fronteggiare adeguatamente un eventuale paziente infetto è stato inoltre necessario garantire un adeguato distanziamento tra i posti letto, e una compartimentazione sanitaria del reparto con box di isolamento. Sono presenti anche due “box infetto”, caratterizzati da un filtro centrale che permette di potersi munire di dispositivi adeguati all’ingresso, e toglierli o cambiarli all’uscita. I posti letto complessivi sono 10: 7 di terapia intensiva e tre di terapia semintensiva, rapidamente trasformabili in terapia intensiva.  Inoltre, è presente anche un posto letto dedicato all’interno del “box operativo” dove potranno essere fatte procedure d’emergenza.

 

Una lunga e piacevole storia di musica e canto

I 40 ANNI DELLA CORALE DON ANGELO CAMPORA

Il percorso compiuto attraverso le comunità nelle quali il coro

ha portato la sua voce raccolto in un libro

Fra i “tanti” don Angelo che abbiamo conosciuto vi è anche l’ideatore e l’organizzatore della corale di Lobbi che, dopo la sua scomparsa, ha preso il nome di Corale don Angelo Campora.

A dicembre dello scorso anno è stata pubblicata la storia dei 40 anni della corale che raccoglie in un volume di 64 pagine la presenza di questo gruppo nelle varie realtà della nostra provincia, e non solo.

“Era un coro di giovani entusiasti e desiderosi di animare, con il canto corale, la vita liturgica della Comunità parrocchiale di Lobbi, scrive Francesca Colla nella prefazione. Eseguire i brani della liturgia in forma di concerto, a più voci, ha costituito la piena realizzazione di ciò che il nostro don Angelo ripeteva più volte, citando S. Agostino: ‘Cantare è pregare due volte’”. Una formazione corale che, come tutti i gruppi di volontariato, avrà avuto i suoi momenti di difficoltà e di stanchezza, ma che ha trovato chi ha saputo dargli compattezza, entusiasmo e voglia di camminare insieme o, nel caso specifico, di cantare insieme. “Se il coro è vivo dopo quarant’anni – scrive ancora Francesca Colla – lo si deve alla direzione, tenuta sempre saldamente in mano dalla dottoressa Giuseppina Pavese, per noi tutti semplicemente Pinuccia. A lei don Angelo, pressato dal moltiplicarsi degli impegni pastorali, soprattutto negli ultimi anni della sua troppo breve esistenza terrena, aveva quasi da subito passato il testimone, nella consapevolezza che Pinuccia, con la perseveranza e l’autorevolezza che la contraddistinguono, oltre alla competenza musicale, formatasi in lunghi anni di Conservatorio, non avrebbe ‘tradito il suo mandato’ e così è stato”. La Corale don Angelo Campora ha compiuto un viaggio canoro attraverso paesi e città della nostra provincia, e oltre: da Litta Parodi a Roccagrimalda, da Grava a Predosa, da Castelceriolo a Ticineto a Viguzzolo, per citarne soltanto alcuni. Con impegni a Quaranti in provincia di Asti, a Borghetto S. Spirito in provincia di Savona, al santuario di Graglia nel biellese. Molte sono state le presenze  del coro in occasione di manifestazioni di rilevante importanza culturale come il quinto centenario della nascita di S. Pio V, a Boscomarengo, o la partecipazione a “Corinfesta” a Zavattarello in provincia di Pavia. Il volume è ricco di fotografie con le varie composizioni della corale che, in quarant’anni, si sono succedute per il trascorrere del tempo anche per chi canta. Sfogliando le pagine e leggendo il contenuto si può fare un viaggio a ritroso nel tempo ricordando amici e conoscenti in luoghi e momenti della nostra vita. E ritrovare lo spirito di don Angelo, sempre inclusivo e attento alle persone.

 

Marco Caramagna

Sul portale www.ilpiemontevaccina.it

PREADESIONI PER LA VACCINAZIONE COVID

PER IL RICHIAMO AI BAMBINI DA 5 A 11 ANNI

Per i bambini fragili è prevista la convocazione diretta

Dal 26 gennaio prossimo è possibile effettuare la pre-adesione sulla piattaforma regionale www.ilpiemontetivaccina.it per la dose di richiamo per la fascia 5-11 anni. Le Aziende sanitarie locali individueranno percorsi dedicati, in collaborazione con i centri vaccinali SISP, le strutture pediatriche e con il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta. Per i bambini in condizioni di fragilità la Regione ha richiesto di procedere con convocazione diretta prima del 26 gennaio. Le disposizioni ministeriali prevedono che la dose booster deve essere somministrata dopo il ciclo primario, da intendersi non solo come doppia dose ma anche come infezione più vaccinazione o viceversa, e che tale indicazione è estendibile a tutte le fasce di età a partire dai 5 anni. La somministrazione della dose di richiamo deve avvenire ad almeno 120 giorni dall'ultimo evento.

Papa Francesco e Sergio Mattarella

DAI MESSAGGI DI FINE ANNO

IMPEGNI E SPERANZE

Da 56 anni, il 1° gennaio la Chiesa celebra la Giornata Mondiale della Pace, istituita da Papa Paolo VI nel 1968. Nel messaggio per il 2023 Papa Francesco scrive che la pandemia del Covid- 19 e la guerra della Russia all’Ucraina ci hanno fatto scoprire la nostra fragilità umana, individuale e collettiva. Abbiamo creduto per tanto tempo – e, forse, lo crediamo ancora - che guerre e malattie distanti da noi appartenessero ad altri e non potessero, né dovessero interessarci. Ma i drammatici avvenimenti di questi ultimi tre anni ci hanno costretti a guardare in faccia la realtà costringendoci a prendere coscienza della necessità di rivedere comportamenti di vita e relazioni umane. “Purtroppo, scrive Papa Francesco, mentre per il Covid-19 si è trovato un vaccino, per la guerra non si sono ancora trovate soluzioni adeguate. Certamente il virus della guerra è più difficile da sconfiggere di quelli che colpiscono l’organismo umano, perché esso non proviene dall’esterno, ma dall’interno del cuore umano, corrotto dal peccato”.

La globalizzazione ha cambiato radicalmente i nostri stili di vita, il nostro modo di vedere il presente e di progettare il futuro. Siamo interconnessi attimo dopo attimo e, se non siamo presenti sui social, la vita quotidiana – in casa, nello studio, nel lavoro, nel divertimento – ci impone ritmi dettati dalle agende di altri. Senza volere essere profeti di sventura stiamo vivendo nella realtà di un mondo che, se non riflette velocemente sul proprio futuro, rischia di mandarci tutti a sbattere. Basti guardare ai cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento dell’aria, della terra e dell’acqua per renderci conto che un cambiamento di modelli di vita sono necessari – e lo si dice da troppo tempo, purtroppo – per evitare di distruggere il nostro pianeta.

Un altro messaggio significativo è stato quello di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Spaziando, in pochi minuti, dalla politica interna a quella estera, dalle preoccupazioni economiche del numero sempre crescente di famiglie alle “differenze legate a fattori sociali, economici, organizzativi, sanitari tra i diversi territori del Paese”, ha ricordato a tutti che da 75 anni la Costituzione della Repubblica Italiana, “la nostra bussola”, richiede il suo rispetto come nostro primario dovere. Il Presidente Mattarella ha voluto anche  richiamare l’attenzione su un altro dovere primario sottolineando che “la Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l’Italia e quindi al bene comune”. Ed è bene non dimenticarci che siamo ai primi posti al mondo per evasione fiscale. Così come “il terzo grande investimento sul futuro è quello sulla scuola, l’università, la ricerca scientifica.

È lì che prepariamo – ha detto Mattarella – i protagonisti del mondo di domani. Lì che formiamo le ragazze e i ragazzi che dovranno misurarsi con la complessità di quei fenomeni globali che richiederanno competenze adeguate, che oggi non sempre riusciamo a garantire”.

L’invito del Presidente Mattarella è chiaro: “Guardiamo al domani con uno sguardo nuovo, con gli occhi dei giovani, guardiamo i loro volti, raccogliamo le loro speranze. Facciamole nostre. Facciamo sì che il futuro delle giovani generazioni non sia soltanto quel che resta del presente ma sia il frutto di un esercizio di coscienza da parte nostra. Sfuggendo la pretesa di scegliere per loro, di condizionarne il percorso”.

Con quali comportamenti è possibile realizzare gli auspici del Presidente della Repubblica? Ce lo dice a chiare lettere il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace: “Non possiamo più pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali, ma dobbiamo pensarci alla luce del bene comune, con una senso comunitario, ovvero come un ‘noi’ aperto alla fraternità universale. Non possiamo perseguire solo la protezione di noi stessi, ma è l’ora di impegnarci tutti per la guarigione della nostra società e del nostro pianeta, creando le basi per un mondo più giusto e pacifico, seriamente impegnato alla ricerca di un bene che sia davvero comune”.

Se i buoni propositi diventano impegno individuale e collettivo potremo farcela.

Buon Anno!

 

Marco Caramagna

Al Patronato Inac CIA

OTTO POSTI PER IL SERVIZIO CIVILE AD ALESSANDRIA

NOVI TORTONA ACQUI E CASALE

Il 10 febbraio scade il bando

Sono otto i posti disponibili in provincia di Alessandria per svolgere il Servizio Civile al patronato Inac della Cia: quattro nella sede di Alessandria e uno in ciascuna sede territoriale di Novi Ligure, Tortona, Acqui Terme e Casale Monferrato (dettagli su www.ciaal.it). I candidati devono avere un’età compresa tra i 18 e i 28 anni e presentare domanda entro il prossimo 10 febbraio alle ore 14 (scheda e modulistica sul sito www.inac-cia.it, necessario essere in possesso dello Spid). Il progetto dell’Inac su cui lavoreranno i selezionati, della durata di 12 mesi, titola “Diritti e benessere per la Terza età” ed è dedicato al miglioramento della qualità di vita degli anziani residenti in Piemonte, particolarmente colpiti dalla pandemia da Covid, attraverso la promozione dell’accesso ai servizi di tutela e assistenza con sportelli informativi. L'impegno settimanale previsto è di 5 ore al giorno con un compenso mensile netto di 444,30 euro.

Secondo i dati a disposizione del Patronato Inac (al 1° gennaio 2021), in Piemonte risiedono 4.274.945 persone, gli ultra65 sono 1.112.287 e rappresentano il 26% della popolazione. Le previsioni stimano il loro aumento al 30% nel 2025 e al 32.9% nel 2030. I Servizi sociali in Piemonte hanno a carico 40.981 anziani non autosufficienti (oltre 4 mila ad Alessandria) e 28.150 autosufficienti (di cui 2.234 ad Alessandria).

COVID

LE NUOVE REGOLE PER USCIRE DALL’ISOLAMENTO

La Regione Piemonte ricorda le nuove regole per l’uscita dall’isolamento delle persone positive al virus del Covid, stabilite dall’ultima circolare del Ministero della Salute. Chi è sempre stato asintomatico e chi non presenta comunque sintomi da almeno 2 giorni può terminare l’isolamento dopo 5 giorni dal primo test positivo o dalla comparsa dei sintomi, a prescindere dall’effettuazione del test antigenico o molecolare.

Per i casi che sono sempre stati asintomatici l’isolamento potrà terminare anche prima dei 5 giorni qualora un test antigenico o molecolare risulti negativo. Le persone immunodepresse possono terminare l’isolamento dopo un periodo minimo di 5 giorni, ma sempre necessariamente a seguito di un test antigenico o molecolare con risultato negativo. Gli operatori sanitari, se asintomatici da almeno 2 giorni, possono concludere l’isolamento non appena un test antigenico o molecolare risulta negativo. I cittadini che hanno fatto ingresso in Italia dalla Repubblica Popolare Cinese nei 7 giorni precedenti il primo test positivo possono terminare l’isolamento dopo un periodo minimo di 5 giorni dal primo test positivo, se asintomatici da almeno 2 giorni e negativi a un test antigenico o molecolare. Il tampone può essere effettuato in farmacia oppure gratuitamente ad accesso diretto presso uno degli hotspot pubblici elencati su www.regione.piemonte.it È obbligatorio, al termine dell’isolamento, l’uso di mascherine FFP2 fino al decimo giorno dall’inizio della sintomatologia o dal primo test positivo (nel caso degli asintomatici), ed è comunque raccomandato di evitare di frequentare persone ad alto rischio e/o ambienti affollati. Queste precauzioni possono essere interrotte in caso di negatività a un test antigenico o molecolare.

Tutte queste disposizioni vengono comunque ricordate nell’sms che il cittadino riceve dopo l’accertamento della positività al Covid. Coloro che hanno avuto contatti stretti con persone confermate positive devono applicare il regime dell’autosorveglianza, durante il quale è obbligatorio indossare mascherine FFP2, al chiuso in presenza di assembramenti, fino al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Se durante il periodo di autosorveglianza si manifestano sintomi suggestivi di possibile infezione da Covid è raccomandata l’esecuzione immediata di un test antigenico o molecolare. Gli operatori sanitari devono eseguire un test antigenico o molecolare su base giornaliera fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con un caso confermato.

Torna a febbraio il corso di italiano per prepararsi all’esame della patente

Un corso gratuito per le donne straniere

Visto il successo dei due corsi di italiano organizzati nello scorso anno a luglio e a ottobre per supportare le donne straniere che devono affrontare l’esame di teoria per la patente, sarà attivato tutti i martedì dal 7 al  28 febbraio un nuovo ciclo di 4 incontri dedicati a un gruppo di max 10 partecipanti.

La patente è uno strumento importante per il lavoro, la vita quotidiana e per l’autonomia delle donne. Il linguaggio a tratti molto tecnico a tratti burocratico dei quiz e dei manuali e il registro linguistico così lontano dalla lingua colloquiale possono mettere in seria difficoltà anche persone che in altri ambiti se la cavano bene con l’italiano. Avere la patente significa per le donne essere libere di muoversi senza chiedere il favore di essere accompagnate, non dover rifiutare un lavoro lontano da casa, uscire quando se ne ha bisogno, o voglia, indipendentemente dall’orario dei mezzi pubblici. In una parola, essere autonome. Tutte cose a cui una donna non deve rinunciare. Il Progetto Effe, avviato dall’Associazione Don Angelo Campora e dall’aps Colibrì, e sostenuto dalla è ha sperimentato questo importante percorso formativo con un modulo mirato ad avvicinare gradualmente alla comprensione del linguaggio dei quiz e a supportare la preparazione delle iscritte con esercitazioni guidate attraverso l’utilizzo di materiali ad hoc, in uno spazio, il Centro Famiglia Mondi Tondi, che consente di portare con sé i propri figli perché attrezzato per le esigenze dei bambini e supportato da personale educativo a disposizione. L’iniziativa è nata dalla richiesta delle donne straniere che si sono rivolte allo Sportello Effe: da loro è emerso il bisogno molto sentito di un supporto linguistico per l’esame della patente per guidare l’auto. Bambini da allevare, spesa, soldi, cucinare, mille lavori da badante, domestica, se va bene cuoca, più spesso nelle cooperative delle pulizie con orari in genere notturni negli ospedali o cartellini da timbrare per tirare a lucido fabbriche e uffici prima dell’apertura. Sposate o sole, in fuga da mariti violenti, da uomini che le vogliono rispedire a casa con i figli, o abbandonate con cento pannolini da cambiare, senza soldi, in un paese di cui sanno poco e faticano anche a parlare la lingua… Può sembrare una piccola cosa, una goccia nel mare dei bisogni quotidiani, ma è un gradino per salire le scale, inseguire un lavoro. Quel gradino è stato costruito dalle donne per altre donne, dalla collaborazione delle operatrici dell’Associazione Don Angelo Campora, dell’aps Colibrì, del Cissaca, dell’aps Cambalache, e della cooperativa Semi di Senape che hanno trovato le condizioni perché il corso potesse ripetersi, unendo risorse, prendendo accordi, insieme alle mediatrici, per tempi, orari e sede del corso.

 

Programma, date e durata

Il corso “Italiano per la patente” è un corso di preparazione al corso di teoria per la patente di guida, rivolto a donne straniere (MAX 10) con una conoscenza della lingua italiana di minimo livello. Chi frequenterà questo corso sarà dunque preparato per comprendere al meglio le lezioni della scuola guida, che saranno in ogni caso indispensabili per il superamento dell’esame di teoria della patente.

Il corso si svolgerà dal 7 al 28 febbraio, ogni martedì dalle ore 14.00 alle ore 16.00 presso il Centro Famiglia Mondi Tondi in via Parnisetti ang. Via Cornaglia.

L’iscrizione è gratuita e si può effettuare mandando una mail a monditondi.centrofamiglia@gmail.com o telefonando al 3516626930.

 

 

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Il progetto Effe è sostenuto dalla Fondazione Social di Alessandria – Bando 2019

Partner: Aps Colibrì, CGIL Alessandria, Radio Gold, Aps Cambalche, Cissaca, Comune di Alessandria, coop. Semi di Senape, ASM Costruire Insieme, Associazione Cultura e Sviluppo, AslAl SerD, SAOMS di Capriata d’Orba, Global Thinking Foundation

Donne e

alfabetizzazione

digitale

Un corso gratuito per acquisire o

migliorare le competenze informatiche di base

Contrastare il fenomeno del Gender Digital Divide è l’obiettivo del percorso di alfabetizzazione informatica destinato a tutte le donne con poca o nessuna conoscenza del computer, proposto dall’Associazione Don Angelo Campora e dall’aps Colibrì, in collaborazione con la CGIL di Alessandria, nell’ambito del Progetto Effe, sostenuto dalla Fondazione Social. Le partecipanti potranno acquisire nozioni di base su programmi di scrittura, internet e posta elettronica, strumenti ormai indispensabili nella vita come nel lavoro, vincendo il timore di non saper ricorrere alla tecnologia. Il corso prevede la conoscenza nell’uso del pc anche in relazione all’utilizzo dello smartphone. Si illustrano i componenti del pc, l’uso della tastiera e del mouse, l’insegnamento base per l’uso di Internet e posta elettronica, le prime nozioni di Word, i servizi messi a disposizione dalle diverse istituzioni presenti sul territorio (pubblico e privato sociale) come ad esempio le attività ricreative, culturali e socializzanti.

Completa la formazione un percorso di orientamento per acquisire autonomia nello svolgere mansioni quotidiane fondamentali per un inserimento efficace nel tessuto sociale ed economico della comunità, quali ad esempio la prenotazione di visite mediche o appuntamenti presso gli uffici pubblici, l’attivazione dello SPID, l’iscrizione a scuola dei figli o l’accesso al registro elettronico, l’utilizzo consapevole dei social media.

 

Gli appuntamenti sono tre, ognuno della durata di 1 ora e mezza: tutti i venerdì dal 20 gennaio al 3 febbraio 2023 dalle ore 14.30 alle ore 16.00 presso la sala di informatica della CGIL in via Cavour 27 ad Alessandria.

La disponibilità è di max 12 posti, con priorità per disoccupate e inoccupate.

Per consentire la partecipazione delle mamme con figli minori è previsto un servizio di baby sitting con uno spazio dedicato e personale educativo a disposizione. Al termine del corso alle partecipanti verrà consegnato un attestato di frequenza che certifichi il percorso intrapreso. L’iscrizione è gratuita e si può effettuare mandando una mail a colibriassociazione.al@gmail.com o telefonando al 3346270393.

 

Il progetto Effe è sostenuto dalla Fondazione Social di Alessandria – Bando 2019

Partner: Aps Colibrì, CGIL Alessandria, Radio Gold, Aps Cambalche, Cissaca, Comune di Alessandria, coop. Semi di Senape, ASM Costruire Insieme, Associazione Cultura e Sviluppo, AslAl SerD, SAOMS di Capriata d’Orba, Global Thinking Foundation

LA SPERANZA DEL NATALE È GUARDARE OLTRE

Finanziaria, rottamazione delle cartelle delle tasse sì o no, tetto al contante, pagamenti con il Pos e via discorrendo tengono occupate le prime pagine dei quotidiani. E anche quelle successive con un crescendo di ipotesi, di proiezioni e di opinioni.

La guerra in Ucraina – che fa già registrare centinaia di migliaia di morti fra i civili e le forze militari, oltre ad una agghiacciante devastazione  del territorio – non è più appetibile come nei mesi scorsi. Così come gli sbarchi dei disperati del terzo mondo fanno notizia soltanto quando muore qualche bambino, come la piccola Rokia di due anni, l’ultima in ordine di tempo. Però, nel contempo, emerge lo scandalo della “vendita” dei diritti umani negli Stati del Golfo da parte di deputati ed ex deputati europei in cambio di laute tangenti.

In Iran si stuprano e si uccidono ragazze che hanno come unica “colpa” la liberazione dal velo e da ogni costrizione delle libertà individuali in nome di un islam aberrante che esiste soltanto nelle menti bacate degli ayatollah. In Afghanistan le ragazze non possono più frequentare l’università perché la donna è considerata un essere inferiore sempre dalla mente bacata di chi pretende di instaurare un islam inesistente.

Il World Food Programme (il programma alimentare dell’Onu) ha sottolineato le quattro “C” dell’infamia: “Cost, Covid, Conflicts, Climate” che, congiuntamente, hanno creato l’attuale crisi. Infatti, alla fine del 2021, 828 milioni di persone (il 10% della popolazione mondiale) soffrivano la fame. Non ci sono ancora i dati definitivi per il 2022 perché non è ancora terminato ma le agenzie dell’Onu hanno già sottolineato che 323 milioni di persone sono a rischio  per le mancate forniture alimentari dalla guerra in Ucraina, che vanno ad aggiungersi alla siccità, all’inflazione, alle carestie e alle ondate di calore che hanno reso questo anno il più caldo e il più secco di tutti i tempi.

Chiedo scusa a chi mi legge perché a Natale non si dovrebbe richiamare l’attenzione su problematiche che si possono affrontare tutto l’anno, in virtù dello stereotipo  “Natale è la festa della bontà, degli angeli che annunciano la nascita di Gesù Bambino, di Babbo Natale che arriva con la gerla piena di doni, del volemose bene”, e chi più ne ha più ne metta. Tutto vero perché veniamo da una cultura che ha radicato queste formule, purtroppo sempre più sfaccettate. Nessuno chiede di annullarle ma di provare a riflettere che la bontà e la gioia sono figlie della solidarietà.

Mi sono domandato cosa direbbe don Angelo osservando dall’alto questo mondo che corre senza voler vedere il rischio di un’autodistruzione. “Guardiamo oltre –  voglio immaginare il suo pensiero, chiedendogli scusa per la presunzione – perché la speranza del Natale che si ripete da oltre duemila anni sta proprio nel saper vedere le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di chi cammina al nostro fianco, impegnandoci a dare il nostro aiuto e la nostra solidarietà”. Come lui ha fatto nella sua vita di sacerdote con i meno fortunati.

E pensando alle tante persone impegnate nelle associazioni di carità e di solidarietà, ai tanti giovani che si impegnano quotidianamente nello studio, nel lavoro, nella disponibilità verso gli altri, in particolare i più fragili e indifesi, il Natale potrà assumere un sapore diverso, certamente più intenso e duraturo di quello consumistico al quale siamo stati abituati.

 

Buon Natale!

 

Marco Caramagna

 

Oratorio parrocchiale San Michele

GEDEONE IL MULO PIGRONE

Spettacolo di burattini da una favola di Bruno Volpi

L’alessandrino Bruno Volpi, del quale abbiamo recensito i due gialli “L’occhio di drago” e “Come in un labirinto di specchi”, è autore di narrativa per ragazzi con una prima raccolta di fiabe dal titolo “Mamma, ti racconto una storia” e di una seconda dal titolo “Aggiungi un Posto in Favola”. Dalla favola “Gedeone il mulo pigrone” di quest’ultima raccolta è stato tratto lo spettacolo di burattini a cura di Demetrio Bazzotti che verrà rappresentato venerdi 16 dicembre, alle 18, nell’Oratorio della parrocchia di San Michele con ingresso gratuito per tutti i bambini.

Seguirà, alle 19,30 un apericena al costo di 10 euro per gli adulti e gratuito per i bambini fino a 12 anni. Le prenotazioni si possono effettuare al n. 0131/361596.

Il 3 e 11 dicembre ad Alessandria

DUE APPUNTAMENTI PER I 20 ANNI DI “LIBRINFESTA”

Con venti eventi che si svolgeranno in città

Nel 2023 Librinfesta, il festival della letteratura per ragazze e ragazzi organizzato ad Alessandria dall’Associazione Culturale “Il Contastorie”, compie 20 anni. Per celebrare questo importante traguardo l’associazione guidata dal presidente Rosalba Malta ha dato vita a “20eVenti”, una rassegna culturale che conta venti eventi che si svolgeranno in città in attesa della prossima edizione di Librinfesta, che prenderà il via ad Alessandria l’8 maggio 2023. Letteratura, arte, scienze, musica, danza e recitazione: così come il festival, anche “20eVenti” toccherà vari “universi”, per citare il titolo dell’edizione 2023 di Librinfesta.

“La grande gioia per il ventesimo compleanno di Librinfesta ci ha portato a ideare una lunga festa da condividere tutti insieme” ha dichiarato Rosalba Malta, presidente dell’Associazione Culturale “Il Contastorie”. “Il primo evento della rassegna è stato un vero e proprio successo: all’Auditorium S. Baudolino lo spettacolo teatrale “Il mio segno particolare”, adattamento drammaturgico dell’omonimo libro di Michele D’Ignazio, ha fatto sognare e riflettere moltissimi studenti di diverse scuole primarie e secondarie di primo grado di Alessandria. Il mese di dicembre porta con sé altri eventi molto interessanti, aperti a tutti”.

Il secondo appuntamento della rassegna si terrà sabato 3 dicembre 2022, a partire dalle ore 20.30, presso il centro culturale “Visioni 47”, in via Trotti 47 ad Alessandria. In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, “Lettura e Musica nel mondo della LIS” offrirà un’occasione unica per imparare la Lingua dei Segni Italiana e sensibilizzare i bambini al tema delle barriere comunicative. La serata inizierà con una lettura animata dal titolo “Mi segni una storia?”. La lettura sarà tradotta in LIS e si potrà quindi scoprire un modo diverso di comunicare, fatto di silenzi e mani in movimento. E visto l’avvicinarsi del Natale, perché non imparare anche qualche segno a tema natalizio? A seguire si terrà il concerto tradotto in LIS “Voce, Chitarra e Segni”. Attraverso il corpo, le mani e la traduzione artistica del testo, brani indie-pop e classici del repertorio italiano e natalizio diventeranno vera e propria musica visiva. Le canzoni verranno interpretate dalla voce di Elena Cazzulo, studentessa di canto jazz, e dalle note del musicista Giovanni Avelli. Erica Zani, performer di musica visiva, si occuperà della traduzione in LIS. Gli eventi saranno a cura dell’Associazione di Promozione Sociale “LISten”.

Domenica 11 dicembre 2022, invece, saranno protagoniste le scienze. Il terzo appuntamento di “20eVenti”, infatti, si terrà domenica 11 dicembre dalle ore 16 presso la sede dell’Associazione Culturale “Il Contastorie” in via Faà di Bruno 62, ad Alessandria e offrirà l’opportunità di incontrare Chiara Valentina Segrè, autrice insieme a Barbara Mazzolai de “L’incredibile plantoide e i superpoteri del regno vegetale” (Editoriale Scienza).

Biologa e Dottore di Ricerca in oncologia, Chiara Valentina Segrè dal 2010 scrive libri a carattere scientifico per bambini e ragazzi che hanno riscosso grande interesse non solo in Italia. A seguire Luisa Foco, ricercatrice all’ EURAC Research Istituto di Biomedicina di Bolzano, curerà un laboratorio scientifico.

 

Per informazioni e prenotazioni è necessario contattare l’Associazione Culturale “Il

Contastorie” al numero 347 9023383 o all’indirizzo mail ilcontastorie.info@gmail.com.

L’ingresso sarà a offerta libera.

I prossimi appuntamenti della rassegna “20eVenti”

verranno pubblicati sui canali social dell’Associazione Culturale “Il Contastorie”.

VENTI EVENTI

In occasione della ventesima edizione sarà dato rilievo all’iniziativa VENTI EVENTI.

 

Verranno organizzati spettacoli, laboratori, incontri per esplorare i diversi UNIVERSI e

che condurranno alla manifestazione:

1 - Il mio segno particolare. Spettacolo di e con l’autore Michele d’Ignazio.

2 - Eppure studiamo felici. Spettacolo di e con l’autore Enrico Galiano.

3 - Questo libro mi piace tanto. Prima edizione del Premio Il Contastorie, con la partecipazione di giovani lettori che sceglieranno tra i libri letti degli autori partecipanti al Festival il migliore.

4 - Storie scritte. Concorso per le classi primarie e secondarie. Partendo da un incipit proposto da un autore, gli studenti si cimenteranno con la realizzazione di un racconto inedito.

5 - Notte dei Contastorie. Una notte in biblioteca con il raccontastorie Marco Bertarini.

6 - A scuola di lettura. Corso di lettura ad alta voce con l’autrice Emanuela Nava.

7 - La lingua dei segni. Letture e narrazioni con la voce delle mani a cura dell’Associazione Listen.

8 - Universo cibo. Incontri di formazione e sperimentazione sul cibo per un’educazione all’alimentazione sostenibile.

9 - Caccia al tesoro alla scoperta di Alessandria. Umberto Eco, autori alessandrini e librerie storiche A cura de I volontari del Contastorie.

10 - Lasciando tracce. Realizzazione di murales e installazioni artistiche a cura di Elisa Pezzolla, esperta di Arteterapia.

11 - I love Croazia. Alla scoperta del paese ospite della ventesima edizione attraverso racconti e testimonianze.

12 - Universi in versi. Viaggio attraverso la poesia con Bruno Tognolini.

13 - Universo sport. Percorso alla ricerca degli sportivi più famosi appartenenti al nostro territorio.

14 - Dal libro al cinema.

15 - Libri piccolini. Nina e la nuvola Olga. Dal libro al cartone animato. Incontro con Nicoletta Costa, illustratrice.

16 - I nonni raccontano. Incontro e scambio di storie con gli ospiti della casa di riposo Borsalino.

17 - DI STELLE, GALASSIE, COSTELLAZIONI Visite guidate nel cielo di maggio

18 - Concerto d’ inaugurazione della ventesima edizione con la collaborazione del Conservatorio Antonio Vivaldi di Alessandria.

19 - Mostra locandine 20 anni

20 - Passeggiata letteraria

 

“PER UNA GIUSTIZIA RI-GENERATIVA E DI PACE”

La nostra socia, avvocato Bruna Bruni, venerdì 18 novembre u.s., ha partecipato in qualità di

Presidente AIAF Piemonte e Valle d’Aosta Antonio Dionisio, ad un interessante convegno

“PER UNA GIUSTIZIA RI-GENERATIVA E DI PACE”

organizzato dall’Associazione AURIBUS presso la Fondazione Primoli di Roma.

 

Con grande piacere pubblichiamo di seguito il Suo intervento

L’avvocato Bruna Bruni, mentre firma il Registro degli Eventi della Fondazione Primuli

GIUSTIZIA RIPARATIVA

 

La Giustizia riparativa ha origini molto antiche se si considera che la storia delle pene riguarda il tentativo di riparazione dell’offesa.

A fronte dei crimini, gli Antichi reagivano o con un Sacrificio agli Dei affinché questi non cessassero di proteggere la comunità, nonostante un membro di essa l’avesse turbata profondamente commettendo un crimine o con la Vendetta che rispondeva al crimine contro un membro della famiglia o del clan con un secondo crimine compiuto dalla famiglia o clan di chi aveva subito il crimine nei confronti di un membro della famiglia o clan dell’autore del primo crimine.

Oggi il crimine rappresenta la violazione della legge, il cui rispetto garantisce la sopravvivenza pacifica della comunità, e del potere statale che la impone nell’interesse pubblico. Le pene inflitte a chi è riconosciuto colpevole “riparano” a livello di collettività. Anche la pena consistente in condotte socialmente utili comporta una riparazione riferita alla società ove il crimine ha determinato allarme.

Negli ultimi cinquant’anni la Giustizia penale riparativa risponde all’esigenza di sanare l’offesa attraverso azioni utili alla vittima.

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Siamo tutti migranti

Un video che documenta l’evento realizzato il 16 e 17 settembre 2022

dall’Associazione don Angelo Campora e dall’APS Colibrì,

nell’ambito del progetto “Intrecciare fili”, sostenuto dalla

PCdM – dipartimento Politiche della Famiglia.

Due intense giornate, ricche di appuntamenti, scambi, dibattiti per riflettere e confrontarsi sui temi delle migrazioni e su ciò che ci unisce nel cercare il nostro posto nel mondo e nella vita. La partecipazione è stata numerosa e coinvolta, gli studenti hanno lasciato messaggi, proposte e suggerimenti interessanti e positivi,  lo spettacolo di Federica Sassaroli ha divertito ma soprattutto emozionato, l’incontro con le due giovani scrittrici Sabrina Efionayi e Anna Osei ha entusiasmato il pubblico per la potenza dei loro racconti e delle loro argomentazioni sui diritti di cittadinanza. Un’esperienza nuova per la nostra città, che ha potuto ritrovare parole e pensieri su “convivenza delle differenze” e “rispetto delle identità”.

Perché ciò che ci accumuna è che siamo sotto lo stesso sole (Anna Osei).

I LUOGHI DEL CUORE

La raccolta firme in favore della Casa del Mutilato

Partecipa anche tu all'undicesima edizione de I Luoghi del Cuore, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare. Quest’anno la sezione Fai di Alessandria ha proposto la raccolta firme in favore  della Casa del Mutilato.

Hai tempo fino al 15 dicembre.  La partecipazione è gratuita e aperta a tutti.

 

Ecco il link per poter scaricare la scheda per la raccolta firme:

www.dropbox.com/s/zst491wyyq67jf8/firme-casa-del-%20mutilato.pdf?dl=0

 

Per info: fondoambiente.it/luoghi/casa-del-mutilato-111393?ldc#section2

 

Donna, Vita, Libertà

il grido lanciato dalle donne iraniane.

La morte di Mahsa (Jina) Amini, 22 anni, il 16 settembre a Teheran, dopo essere stata arrestata dalla polizia perché non portava il velo in modo corretto, e l’uccisione di Hadis Najafi, la ragazza simbolo delle proteste per Mahsa Amini, e di altre giovani ragazze, hanno scatenato la rivolta in tutto il Paese, e una dura repressione da parte del regime.

Sono donne coraggiose che guidano le proteste per i loro diritti umani insieme agli uomini. Lottano per diritti semplici ma fondamentali che lo Stato nega loro da anni.

 

Molte associazioni alessandrine, Cgil, Cisl e Uil, e alcune amministrazioni comunali (Comune di Alessandria, Capriata D’Orba e Fubine) hanno raccolto il loro appello e si sono uniti in una rete solidale per organizzare un evento nei giorni il 26 e 27 ottobre p.v.  che sia amplificatore della voce e delle richieste delle donne e degli uomini iraniani. Riteniamo importante manifestare una ferma condanna della repressione in atto e una profonda solidarietà alle donne e agli uomini in lotta in Iran per la libertà, la democrazia e il rispetto dei diritti fondamentali. Per affermare il principio di non discriminazione, e in particolare di uguaglianza tra uomini e donne, oltre a tutti gli altri generi, un principio chiave del diritto internazionale dei diritti umani, sancito nella Dichiarazione universale dei diritti umani, lo sentiamo come un dovere collettivo della comunità locale, nazionale e internazionale.

Le associazioni, i sindacati e gli istituti scolastici cittadini che hanno aderito, si sono impegnati con entusiasmo e dedizione alla creazione e alla realizzazione del programma, un ringraziamento particolare va al CSVA di Alessandria, al DLF Alessandria e Asti , alla CGIL Camera del Lavoro di Alessandria e  all’Associazione Cultura e Sviluppo che hanno sostenuto economicamente l’iniziativa.

Gli eventi e le iniziative sono aperti a tutti e a ingresso gratuito.

PROGRAMMA

 

MERCOLEDÌ 26 OTTOBRE 2022

 

9.00 - 11.00 Teatro Ambra - proiezione per le scuole del docu-film "Be my voice”  Regia di Nahid Persson, un film con Masih Alinejad. (La giornalista e attivista Masih Alinejad ha esortato le donne iraniane a ribellarsi contro l'hijab forzato sui social media. Il suo appello all'azione è diventato uno dei più grandi atti di disobbedienza civile nell'Iran di oggi.)

 

21.00 - 23.00 Teatro Ambra - proiezione aperta a tutta la cittadinanza del docu-film "Be my voice" . Regia di Nahid Persson, un film con Masih Alinejad.

 

 

GIOVEDÌ 27 OTTOBRE 2022

 

11.00 - 12.30 Marcia “Donne Vita Libertà” - Partenza da Piazza della Lega fino a Piazza Libertà davanti alla Prefettura

 

18.00 - 20.00 Associazione Cultura e Sviluppo - P.zza De André - Incontro e dibattito con Farian Sabahi. Presenta la nuova edizione del suo libro "Noi donne di Teheran".

Associazioni aderenti

 

Comune di Alessandria, Comune di Fubine, Comune di Capriata D’Orba, Comune di Novi Ligure, ANPI provinciale, Aps Colibrì, Assefa Alessandria, Associazione Cultura e Sviluppo, Associazione DLF Alessandria – Asti, Aps me.Dea, Aps Alter Ego, Associazione Don Angelo Campora, Associazione Esagono, Associazione Gapp, Associazione l’Abbraccio, Associazione per la pace e la nonviolenza, Auser, Aps Cambalache, Cooperativa sociale Azimut, ICS Ets, ISRAL, Zonta Club, SAOMS di Capriata d’Orba, DSF docenti senza frontiere, Laboratorio Synthesis, Pro Loco Capriata D’Orba, Associazione Verso il Kurdistan, Lgbtqi Tessere Le identità, Zonta Club, ANPI Prov.le Alessandria, ISRAL Alessandria, Associazione Memoria della Benedicta, Associazione Insieme per Castelletto, Cooperativa sociale La Ruota, Radio Gold, CGIL, CISL, UIL

Intervista a Mauro Boano socio fondatore de “Il Gabbiano”

DON ANGELO: AMICO COMPAGNO E

PUNTO DI RIFERIMENTO PER TUTTI

Uomo e pastore semplice nei modi e profondo nel pensiero

 

a cura di Marco Caramagna

Riprendiamo, dopo la pausa estiva, la pubblicazione delle interviste ai protagonisti della nascita de “Il Gabbiano”. E ogni volta, al di là delle esperienze individuali, scopriamo nuovi e profondi sentimenti del prete e dell’uomo don Angelo.

Mauro Boano, 64 anni, è nato ad Alessandria. Sposato con Albina, ha due figli, Emma e Pietro.

La sua prima significativa esperienza professionale si è maturata a Il Gabbiano, di cui è stato socio fondatore insieme ad Angelo Campora. La successiva esperienza è stata maturata nel Gruppo Guala, a decorrere dal 1991, dove è entrato, da prima, come Responsabile della Selezione e della Valutazione del Personale.

 Nel 1996 diventa Direttore Risorse Umane per gli Stabilimenti Italiani. Dal 1998, diventa Direttore Risorse Umane per tutti gli stabilimenti world wide del Gruppo Guala Closures, che conta ad oggi più di trenta sedi produttive nel mondo. Il suo incarico era alle dirette dipendenze del Presidente ed Amministratore Delegato, presso la Holding di Milano.  Dopo un periodo di consulenza, successivo al suo pensionamento, nel 2022 decide di ritirarsi dal lavoro a far data dal 1° Maggio (la scelta della data non è stata casuale).

 

Quando e come hai conosciuto Angelo Campora?

Avevo poco più di vent’anni. In quel periodo avevo conosciuto alcuni amici del quartiere Pista. Io vivevo allora in una zona differente di Alessandria, nel quartiere Cristo. Insieme a loro mi sono ritrovato a frequentare i locali della parrocchia della Madonna del Suffragio, dove Angelo, in quel tempo, era vice parroco. Alcuni di loro (Sandra Gazzani, Claudio Cervero, Sandro Dimenza, Paolo Bellotti) sapevo che avevano da poco avviato con Don Angelo una esperienza di volontariato presso il carcere minorile di Bosco Marengo. Ricordo, dalle loro parole, che un forte impulso a questa iniziativa, fu un viaggio a Taizè, fatto con Angelo nel ’78. Fu così che mi aggregai a loro e che ebbi modo di conoscere Angelo.

 

Come è avvenuta la scelta di collaborare con il progetto?

In quel periodo, non avevamo un vero e proprio “progetto”. Era più che altro una iniziativa, ispirata dal desiderio di dare un nostro contributo di presenza e confronto con i ragazzi ospiti della struttura. Un modo direi semplice e spontaneo di vivere una esperienza di volontariato, a confronto con ragazzi in condizione di difficoltà. In quel periodo ci si recava in carcere per un paio d’ore, nei pomeriggi del venerdì. Si organizzavano tornei di bigliardino e/o di calcetto. Ciò che contribuì a fare la differenza, fu una progressiva crescita di consapevolezza sui temi della devianza. Va detto infatti  che il contesto in cui noi ci attivavamo, era ricco di forti suggestioni. La condizione di forte soggezione psicologica ed anche fisica determinata dalla struttura carceraria nei confronti dei giovani detenuti era palpabile. Ma soprattutto, gli ospiti del carcere erano portatori di esperienze estreme.

 

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"Che paura anche se..."

 

Una raccolta di 31 storie per 31 sere da brivido,

una raccolta di racconti edita da Storybox e

in libreria dal 22 settembre.

Una di queste storie l'ha scritta Chiara Taverna dell'Associazione don Angelo Campora.

Pubblichiamo di seguito la presentazione del libro.

Storybox pubblica la raccolta di storie firmate da soci Icwa che, in bilico tra sorpresa e umorismo, invoglia alla pratica della lettura e favorisce il confronto sulle paure e sulle emozioni.

Orchi, streghe, mostri pelosi, fantasmi, trasformazioni e specchi magici: non manca nulla del classico campionario “spaventoso” in Che paura anche se… 31 storie per 31 sere da brivido, la raccolta di racconti pubblicata da Storybox editore, che arriva in libreria il 22 settembre.

Se la copertina richiama, inevitabilmente, le atmosfere di Halloween, a cui prepararsi con la lettura di un brano alla volta, sera dopo sera, per arrivare “cotti a puntino” il giorno della festa, il focus del progetto è più ampio, mirato ad accompagnare il “lavoro quotidiano sul concetto di paura”, ben spiegato nell’introduzione firmata da Claudia Souza, psicologa dello Sviluppo e dell’Educazione, esperta in Psicologia Perinatale e Disturbi del Neurosviluppo e scrittrice.

 

È impossibile vivere senza paura; completamente protetti non impariamo, non cresciamo, non diventiamo soggetti autonomi… Le storie lavorano su questi due ambiti, offrendo a chi legge l’opportunità di superare le paure dell’attacco e della perdita attraverso la strategia del rischio calcolato. Perché nelle storie il pericolo è inventato e può essere superato. Le letture “paurose” diventano gioco e possiamo persino divertirci mentre elaboriamo pensieri e sensazioni scomodi.

Claudia Souza

 

 

 

 

 

Con questo volume Storybox rinnova la collaborazione con l’associazione di autori italiani Icwa (Italian Children’s Writers Association), con la quale ha già pubblicato lo scorso anno il fortunato libro-calendario dell’Avvento È Natale anche se…, affiancando a nomi noti della produzione editoriale per bambine e bambini anche diversi esordienti, con l’obiettivo di incoraggiare e dare sostegno alla creatività italiana e svolgere un ruolo di scouting di voci nuove da proporre nel mercato editoriale.

Il genere del racconto, va ricordato, è mezzo privilegiato per accompagnare i bambini alla scoperta delle loro emozioni: lungo abbastanza per tenere incollata l’attenzione e allo stesso tempo breve, veloce, per non spaventare troppo, pur presentando tutte le sfumature del brivido, dal gotico all’horror. L’ingrediente segreto di questa raccolta? Un pizzico di divertimento e umorismo, per esorcizzare timori e dubbi anche con una risata.

Nel libro la paura si trasforma in scoperta, superamento del limite, avventura. Aiuta a riconoscere e comprendere il diverso da sé, a darsi il tempo, e il permesso, di avvicinare l’altro. Ideale quindi per letture in autonomia, per iniziare a percorrere i primi passi nel bosco delle emozioni e tornarne un po’ cambiati, più sicuri, più consapevoli. Perfetto anche a scuola, dove anche la lettura ad alta voce e la condivisione delle sensazioni vissute offrono agli insegnanti chiavi utili per riconoscerle ed esprimerle. Per tutti, infine, la possibilità di inventare nuove storie e nuovi percorsi molto… paurosi, partendo dalla varietà di racconti del volume.

E allora addentriamoci nella lettura e voliamo con la fantasia per conoscere la surreale trasformazione di una nonna che russa nel sonno in una… moka, veicolando anche il messaggio che volersi bene non dipende da come ci si mostra ma da come si è, in Nonna mia, che paura! di Carolina D’Angelo, titolo di apertura. Giochiamo con le paure classiche, come nel racconto di Elisabetta Mauti Sara e il mostro sotto al letto: dove – sorpresa! – il ribaltamento è dietro l’angolo ed è proprio quell’essere peloso ed enorme, dagli occhi spalancati, a tremare di più. Scopriamo le affinità con una fiaba che della paura è regina (Hansel e Gretel) attraverso i dialoghi arguti e i furbi stratagemmi, le contaminazioni e gli intrecci dell’istrionico Seminamostri di Caterina Pavan. E avanti così, pagina dopo pagina…

 

Sono molto felice di presentare ai lettori questa nuova raccolta di racconti, sul tema della paura. È stato proprio il loro entusiasmo per il volume precedente, uscito lo scorso Natale, a spingermi a riproporre una formula che è molto piaciuta ai ragazzi, ai genitori e agli insegnanti. Un libro che è pensato per essere un invito a condividere il piacere della lettura, racconto dopo racconto, per scoprirsi ogni giorno un po’ più coraggiosi e più innamorati delle belle storie.

Isabella Salmoirago, Storybox editore

 

Gli autori italiani che hanno firmato i trentuno racconti sono, in ordine alfabetico: Francesca Berti, Cinzia Capitanio, Luisa Carretti, Erika Casali, Patrizia Ceccarelli, Daniela Cologgi, Silvia Crocicchi, Carolina D’Angelo, Marco Dazzani, Fulvia Degl’Innocenti, Martina Folena, Viviana Hutter, Cristiana Iannotta, Eleonora Laffranchini, Lidia Maggioli, Elisabetta Mauti, Roberto Morgese, Francesca Ortona, Patrizia Palermo, Luisa Patta, Caterina Pavan, Valentina Pericci, Alessia Racci Chini, Penny Rimau, Vanessa Policicchio Rizzoli, Francesca Rizzuto, Martina Stefanini, Chiara Taverna, Rosalba Troiano, Elisa Vincenzi, Valentina Zinzula e con le illustrazioni di Silvia Baroncelli.

 

FONTE: https://www.icwa.it/che-paura-anche-se-in-libreria-il-volume-di-racconti-collettivi-icwa/

Siamo tutti migranti

 

Si è conclusa sabato 17 settembre la manifestazione Siamo tutti migranti, due giornate di incontri, dibattiti, spettacoli, mostre, letture e musica per riflettere e confrontarsi sui temi delle migrazioni.

Si è conclusa sabato 17 settembre la manifestazione Siamo tutti migranti, due giornate di incontri, dibattiti, spettacoli, mostre, letture e musica per riflettere e confrontarsi sui temi delle migrazioni. L’evento è stato il momento finale del percorso interculturale e intergenerazionale “Nello specchio del tempo”, promosso dall’Associazione Don Angelo Campora odv, in collaborazione con l’APS Colibrì, nell’ambito del progetto “Intrecciare fili” approvato dal PCdM – Dipartimento Politiche della Famiglia sul bando Educare Insieme. La partecipazione è stata numerosa e coinvolta, gli studenti hanno lasciato messaggi, proposte e suggerimenti interessanti e positivi,  lo spettacolo di Federica Sassaroli ha divertito ma soprattutto emozionato, l’incontro con le due giovani scrittrici Sabrina Efionayi e Anna Osei ha entusiasmato il pubblico per la potenza dei loro racconti e delle loro argomentazioni sui diritti di cittadinanza. Un’esperienza nuova per la nostra città, che ha potuto ritrovare parole e pensieri su “convivenza delle differenze” e “rispetto delle identità”. Perché cio’ che ci accumuna è che siamo sotto lo stesso sole (Anna Osei).

La raccolta sistematizzata di tutti i materiali si può trovare nella mappa interattiva della città

https://socialfond2.altervista.org

 

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Gorbačëv e il World Political Forum a Bosco Marengo

 

“LA PREOCCUPAZIONE PER

L’AVVENIRE DEL MONDO

CHE USA LA FORZA

PER RISOLVERE I PROBLEMI”

 

Marco Caramagna

Gorbaciov e Palenzona_foto: ilpiccolo.net

Il World Political Forum è nato da un’idea di Michail Gorbačëv. La proposta fu portata a Fabrizio Palenzona, allora presidente della Provincia di Alessandria, da Giulietto Chiesa, storico corrispondente da Mosca de “La Stampa”. Palenzona sposò con entusiasmo il progetto individuando il complesso di Santa Croce a Bosco Marengo come sede permanente del World Political Forum e coinvolse la Regione Piemonte, il Comune e la Diocesi di Alessandria, l’università del Piemonte Orientale, le Fondazioni della Cassa di Risparmio di Alessandria e della Cassa di Risparmio di Torino e la Soprintendenza regionale.

Il 19 maggio del 2003, con Gorbačëv si ritrovarono a Bosco Marengo un primo gruppo di ex “grandi” del mondo – Boutros Gali già segretario dell’ONU, Cossiga già presidente della Repubblica italiana, Kaifu già primo ministro del Giappone, per non citarne che alcuni – motivando l’iniziativa del Premio Nobel per la Pace “con la preoccupazione per l’avvenire del mondo che riconosce l’uso della forza come strumento semplificativo per la risoluzione dei problemi”.

“Le prospettive che si aprono per noi, per i popoli del mondo e dei loro Governi – ebbe a dire Fabrizio Palenzona, presidente della Provincia di Alessandria e vice presidente del World Political Forum – per la ricerca di soluzioni che tengano conto delle esigenze di chi ha meno degli altri, prenderanno corpo dai lavori di chi ha governato il mondo nel recente passato ed è disposto ad offrire la propria esperienza, il proprio bagaglio culturale e la propria intelligenza affinchè questa nostra umanità concretizzi l’invito accorato del Papa: mai più la guerra (Paolo VI all’ONU nel 1965 e Giovanni Paolo II durante la crisi del Golfo nel 1991, ndr). Il Forum si attiverà perché la giustizia, la libertà e la solidarietà, presupposti della pace, trovino la dovuta accoglienza”.

Negli ultimi mesi di quest’anno, con l’invasione russa dell’Ucraina, si sono completamente manifestate le preoccupazioni di Gorbačëv e si sono completamente dissolte le speranze e le ricerche di soluzioni auspicate da Palenzona. Oggi, i contributi politici e culturali degli ex “grandi” della terra che si sono succeduti nei vari incontri è vanificato dal predominio di chi vuol ridisegnare la storia mosso solo da logiche deviate e pensando di restare impunito.

Leggendo, però, le cronache dell” “Osservatore romano” del 31 agosto scorso si scopre che la Storia si serve sempre di uomini capaci di dialogo, di lungimiranza, di paziente attesa perché non ansimanti per un like o un voto in più. Infatti, Giorgio La Pira, il sindaco di Firenze fra il 1951 e il 1965, si recò più volte a Mosca in tempi difficili come gli anni ’50-’60 del secolo scorso ma le sue erano missioni di pace che lo portarono anche a scrivere a Kruscev e agli alti dirigenti del partito comunista sovietico. In occasione del ventennale della morte del “sindaco santo” di Firenze l’ “Osservatore romano” pubblicò un’intervista a Gorbačëv nell’edizione del 3-4 novembre 1977 con il titolo “È proprio La Pira che ha innescato processi notevoli che poi hanno preparato il crollo dei muri”. Detto da Gorbačëv… E nel nome di La Pira Gorbačëv accolse sempre con piacere le richieste di collaborazione al “giornale del Papa”, come in occasione del centenario della nascita di Papa Woytila svelando che, il 5 novembre 2000, nel nome di La Pira strinse la mano del cardinale  Francois Xavier Nguyen Van Thuan, l’arcivescovo vietnamita a lungo perseguitato dal partito comunista.

Glasnost e perestrojka - due termini usati da Gorbacev entrati nel vocabolario del mondo e che hanno cercato di rendere trasparente e ristrutturato, almeno in parte, il mondo sovietico – sono stati biecamente sepolti da una dittatura ammantata da democrazia.

Ma gesti di pace e disegni politici nascono da pensieri profondi verso il presente e il futuro dell’umanità da uomini che sanno guardare con realismo e con fiduciosa speranza ad un mondo dove l’uomo non sia lupo all’uomo ma capisca che dall’egoismo può solo morire ogni speranza. Le guerre ci saranno fino alla fine dell’umanità ma trovare ogni volta il tempo del coraggio per abbattere muri e costruire ponti può evitare vittime e macerie. E oggi questo tempo è più necessario che mai.

Lo scaffale di Pagine Azzurre

 

“L’occhio del drago” e

“Come in un labirinto

di specchi”

 

Due “gialli”

di Bruno Volpi

Ambientati

in Alessandria

 

Marco Caramagna

Il commissario di Polizia Luigi Badalotti è il personaggio creato da Bruno Volpi ed opera nel Commissariato di Alessandria, proprio in corso Lamarmora dove ha sede la Questura. Le indagini che svolge nei primi due “gialli” dell’autore alessandrino – “L’occhio di drago” e “Come in un labirinto di specchi” – hanno come co- protagonisti l’ispettore Mario Gianetti e gli agenti Ruggero Nobiltà e Fulvio Bonino.

L’ambientazione di entrambi i racconti è tutta alessandrina e i lettori trovano le scene dei delitti e la descrizione di vie e quartieri noti a tutti: da piazza S. Maria di Castello a piazza della Cattedrale, da piazza Garibaldi al quartiere Galimberti il commissario Badalotti porta a spasso il lettore e lo stuzzica anche con i piatti della cucina alessandrina, dimostrando di essere un buongustaio oltre ad un ottimo detective capace di coordinare le indagini su un delitto e di individuare l’assassino anche in frangenti difficili. L’autore, invece, dimostra di conoscere il metodo classico di lasciar intravvedere, con una prosa incalzante, uno o più colpevoli aprendo lo scenario finale su una persona alla quale era difficile pensare come assassino.

Bruno Volpi ha scritto due “gialli” che si leggono d’un fiato perché è difficile non passare al capitolo successivo alla ricerca del finale. Nel contempo i personaggi vengono descritti dettagliatamente con i loro pregi e i loro difetti incastonati in una trama molto ben ambientata in Alessandria che sfata il detto di Umberto Eco “pochi clamori fra Tanaro e Bormida”.

 

 

Bruno Volpi, alessandrino, classe 1960, è laureato in Scienze Geologiche. Dal 2014 si dedica alla narrativa per ragazzi e nel 2019 è uscita la sua prima raccolta di fiabe “Mamma, ti racconto una storia” che ha vinto il Premio nazionale di Letteratura Italiana Contemporanea. Nel 2020 ha pubblicato “La tavolozza dell’anima”, viaggio romanzato nel mondo dell’Impressionismo. Nel 2021 viene editato “Aggiungi un posto in favola”. Nel 2019 esce la prima storia del commissario Badalotti “L’occhio del drago” e nel 2021, la seconda, “Come in un labirinto di specchi”.

 

Struttura di Medicina Fisica e Riabilitazione

dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria

 

DAL TRATTAMENTO RIABILITATIVO DEL BAMBINO PREMATURO AL PAZIENTE IN ETÀ GERIATRICA

 

Il Borsalino day il 17 settembre

 “Il Dipartimento di Riabilitazione si occupa della presa in carico per il trattamento riabilitativo dal bambino nato prematuro al paziente in età geriatrica”. Riassume così la vastità delle attività il Direttore Marco Polverelli, a capo anche della Struttura di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria.

Fiore all’occhiello è sicuramente il Presidio Borsalino, unico ospedale in Piemonte ad essere interamente dedicato alla riabilitazione: “Ci occupiamo di tutti gli ambiti patologici – prosegue – dai pazienti di alta complessità con esiti di coma e mielolesi, gestiti nel reparto diretto da Luca Perrero, alla riabilitazione cardiorespiratoria per pazienti operati dal chirurgo toracico o dal cardiochirurgo, grazie al team di Biagio Polla, fino alle persone neurolese con politrauma da incidente stradale o esiti di ictus”. L’attività svolta nel presidio polifunzionale è poi integrata dal lavoro svolto dai fisioterapisti e logopedisti all’interno dell’Ospedale Civile dove i professionisti agiscono direttamente al letto del paziente acuto per un trattamento riabilitativo precoce. Il terzo polo riabilitativo è infine quello dell’Infantile “Cesare Arrigo” dove vengono trattati i prematuri, i bimbi con esiti di sofferenze neonatali o di trauma e i piccoli pazienti affetti da malattie rare.

All’interno del Borsalino si svolge poi un’intensa attività didattica e di ricerca grazie alla collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale che ha aperto in questa sede il Corso di Laurea in Fisioterapia, diretto da Marco Invernizzi, e al coordinamento del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione, diretto da Antonio Maconi. “Si tratta di una sinergia molto strategica – sottolinea il dottore – che rende questo presidio ancora di più un’eccellenza. Mi auguro che i giovani riabilitatori vengano sempre più numerosi a lavorare nella nostra Azienda e qui al Borsalino”.

Accanto all’attività più strettamente clinica, infine, si inseriscono le Medical Humanities, un approccio che riunisce le tante discipline, anche umanistiche, che influiscono sul percorso di cura del paziente: “Siamo altamente impegnati in questo settore – spiega Marco Polverelli – con l’attivazione di progetti legati alla narrazione, in particolare grazie a una piattaforma di Digital Narrative Medicine che prevede l’utilizzo di una piattaforma con l’obiettivo di migliorare il rapporto medico-paziente e di raccogliere narrazioni che contribuiscono alla diagnosi, alla gestione della cura e della terapia. Ma abbiamo anche il laboratorio del suono e soprattutto le attività relative al verde terapeutico. Siamo infatti favoriti dal verde che circonda il Presidio Borsalino e tante sono le iniziative che ne possono scaturire come il recupero del cammino per un paziente all’aria aperta oltre che in palestra o la stimolazione dei sensi all’interno del nostro giardino e poi ancora lo sport e l’ortoterapia. A tutto questo si aggiunge la bellezza del luogo. Il Presidio ha infatti una sua lunga e importante storia: costruito dall’illustre architetto Gardella, per molto tempo è stato il Sanatorio della città e nel 1994 ha anche subito l’alluvione, per poi trasformare la sua funzione a seguito della ristrutturazione. Nel parco che lo circonda si trova anche la Chiesa costruita da Ignazio Gardella, gioiello del razionalismo italiano che per fortuna è entrato nel mirino del FAI e grazie al lavoro di tutti i volontari e all’affetto della comunità nel 2021 ha vinto i Luoghi della Salute e ha ricoperto il quinto posto nei Luoghi del Cuore FAI”.

Tutti i cittadini, le scuole e i volontari sono quindi i benvenuti per trasformare sempre di più il Borsalino anche in un luogo di incontro e di palestra all’aperto. Ecco perché l’invito a partecipare al Borsalino Day il 17 settembre, dalle ore 10 alle 13, è esteso a tutta la comunità per una mattinata di sport, cultura e divertimento con esperienze riabilitative tutte da scoprire.

Sabato 10 settembre

 

LA PREMIAZIONE DEL CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA

“CITTÀ DI ACQUI TERME”

 

Fra gli ospiti Margherita Fenoglio, Domenico Quirico e Dacia Maraini

Sono giunti al termine i lavori delle giurie per il libro edito e della stampa del XIV Concorso Internazionale di Poesia “Città di Acqui Terme”, organizzato da Archicultura. Le fasi valutative sono state numerose e si sono svolte tra giugno e agosto. Si è riunita per prima la giuria della sez. F (libro edito), guidata dal poeta milanese Maurizio Cucchi e composta dai Docenti Cecilia Ghelli e Giacomo Jori e dallo scrittore Tiziano Rossi. La giuria ha individuato in un primo tempo una rosa di sette sillogi finaliste: “Riparare con l’oro” di Carolina Canziani (Edizioni PeQUod), “La lentezza del fiume era cinematografica” di Cecilia De Angelis (puntoacapo editrice), “Breviario delle rovine” di Pasquale di Palmo (edizioni Medusa), “Vicende e Chiarimenti” di Carlo Giacobbi (puntoacapo editrice),” Strategie di un mondo perduto” di Amos Mattio (Stampa 2009), “Libro Mastro” di Maurizio Paganelli (puntoacapo editrice), “Si resta sempre altrove” di Stefano Vitale (puntoacapo editrice). Un’ulteriore lettura delle opere ha portato a scegliere quale vincitore unico “Strategie di un mondo perduto” di Amos Mattio e “Riparare l’oro” di Carolina Canziani e “Breviario delle rovine” di Pasquale Di Palmo come menzioni di merito. Il premio della stampa è stato assegnato a “Ripassato a china” di Raffaele Floris, dalla giuria dei giornalisti composta da Paolo Madron, Beppe Mariano, Bruno Quaranta e Lara Ricci e presieduta da Alberto Sinigaglia.

La cerimonia di premiazione avrà luogo sabato 10 settembre alle ore 21.30 in piazza della Bollente ad Acqui.

Quest’anno le giornate di premiazione del Concorso saranno arricchite dalla presenza di tre grandi ospiti: venerdì 9 alle ore 18 Margherita Fenoglio parlerà della figura di suo padre insieme alla direttrice del Centro Studi Beppe Fenoglio, Bianca Roagna; sabato 10 alle 17 Domenico Quirico, inviato de “La Stampa”, affronterà il tema della libertà con Alberto Marello, direttore de “Il Piccolo” di Alessandria;  domenica 11 alle ore 18 Dacia Maraini riceverà il Premio alla Carriera 2022, al termine di una lectio magistralis pubblica. I tre appuntamenti si svolgeranno nella Sala S. Guido, in Piazza Duomo, ad ingresso gratuito. Per la lectio magistralis di Dacia Maraini sarà necessaria la prenotazione (per link e info: www.associazionearchicultura.it).

Il Premio di Poesia, è sostenuto dalla sua nascita dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, che ne ha favorito la crescita con il proprio supporto negli anni; inoltre sponsorizzano il premio anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e l’Istituto Nazionale Tributaristi. L’evento è patrocinato dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Alessandria, dal Comune di Acqui Terme e dall’ordine dei Giornalisti del Piemonte.

Siamo tutti migranti

“Nello specchio del tempo” è un percorso interculturale e intergenerazionale rivolto ai più giovani, promosso dall’Associazione Don Angelo Campora odv, in collaborazione con l’APS Colibrì, nell’ambito del progetto “Intrecciare fili” approvato dal PCdM – Dipartimento Politiche della Famiglia sul bando Educare Insieme. Attivato nell’autunno 2021 ha coinvolto la comunità locale attraverso la raccolta di foto, filmati, documenti e interviste degli immigrati giunti dal Veneto, dall’Istria e Dalmazia, dal sud Italia prima, e dall’Africa, Sud America, Europa dell’Est e Asia poi, fino ai giorni nostri.

Il percorso realizzato nel corso di tutto l’anno scolastico 2021-22 si conclude venerdì 16 e sabato 17 settembre con l’evento finale “Siamo tutti migranti”, due giornate di incontri, dibattiti, spettacoli, mostre, letture e musica per condividere quanto prodotto, riflettere sui temi delle migrazioni, costruire partecipazione e cittadinanza attiva attraverso il racconto delle migrazioni di ieri e di oggi nella nostra città.

In particolare la mostra “Intrecciare fili” ripercorre i laboratori realizzati con gli studenti degli Istituti Vinci-Nervi-Fermi, Volta, Saluzzo Plana e CFP Enaip, con immagini, pensieri e interviste di migranti; la raccolta sistematizzata dei materiali si può trovare in una mappa interattiva della città, (https://socialfond2.altervista.org), nella quale è possibile navigare per categorie, temi e cronologie.

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Il programma prevede inoltre alcune intriganti performances di Giampaolo Musumeci giornalista e conduttore radio (Trafficanti inc. Il lato oscuro dell’immigrazione) e di Federica Sassaroli attrice comica (Non si affitta ai foresti), la presentazione di libri con l’autore Bruno Barba e con le giovani scrittrici Sabrina Efionay e Anna Osei, musica e aperitivo con il cantautore locale Tavo e l’edizione 2022 di Letti di Notte, a cui tutti possono partecipare per 3 minuti di lettura su testi editi sul tema “siamo tutti migranti” (tutti coloro che fossero interessati tel. 3346270393 email colibriassociazione.al@gmail.com).

Naturalmente ci sarà spazio per un confronto sui temi dei diritti di cittadinanza dei più giovani con rappresentanti delle istituzioni (l’Assessora Vittoria Oneto del Comune di Alessandria), della scuola (il dirigente scolastico Michele Maranzana) e dell’associazionismo (Forum Tavolo Migranti di Casale Monf. Claudio De Betto).

La partecipazione è libera e gratuita.

DUE GIOVANI SUICIDI IN CARCERE

Dall’inizio dell’anno sono 52.

 

Marco Caramagna

Non ho alcuna intenzione di rovinare la serenità del clima vacanziero ferragostano di qualcuno ma, fra le centinaia di notizie che leggiamo o vediamo in questi giorni, due mi hanno colpito particolarmente: il suicidio di una giovane ventisettenne nel carcere di Verona, il 2 agosto, e il suicidio di un giovane ventiquattrenne nel carcere di Torino, a Ferragosto. Lui, di origini brasiliane e adottato da una famiglia torinese, era affetto da disturbi psichici e, talvolta, faceva uso di droghe. È stato arrestato per aver rapinato due supermercati. Lei, faceva uso di stupefacenti, usciva ed entrava dal carcere per piccoli furti. Ad oggi, i suicidi nelle carceri italiane sono 52, nove soltanto nei primi quindici giorni di questo mese. Il pensiero è corso immediatamente a don Angelo e al suo impegno per recuperare dal carcere minorile i giovani che, con storie diverse ma radicate in àmbiti difficili di vita, avevano il diritto di conoscere strade differenti dalle restrizioni del carcere. “Il giovane che si è suicidato avrebbe avuto bisogno di un supporto umano che purtroppo i nostri istituti, per carenza di personale specializzato, non hanno la capacità di garantire – ha detto ad ‘Avvenire’ il cappellano del carcere di Torino, fratel Guido Bolgiani – avrebbe avuto bisogno di un ambiente diverso dal nostro carcere, un ambiente che lo contenesse, ma che allo stesso tempo lo aiutasse a riprendere in mano la propria vita”. E ancora una volta il pensiero corre all’afflato profetico di don Angelo perchè esiste sempre una speranza, che oggi è data da una notizia di cronaca sulle pagine di Repubblica Torino. “A 15 anni ho ucciso un prete, ora spiego ai giovani detenuti che si può ripartire”. Quest’uomo – che ha scelto di chiamarsi Ulisse ed ha scritto un libro con il giornalista Marco Accossato, “Nemmeno mai è per sempre” - ora ha 55 anni e quarant’anni fa fu rinchiuso al “Ferrante Aporti”, il carcere minorile piemontese. Dopo nove anni e mezzo di reclusione potè usufruire di un percorso per la rieducazione dei detenuti che gli ha cambiato la vita. Oggi, marito e padre felice, ha iniziato a collaborare con l’associazione Acmos e il progetto Anduma per aiutare i giovani detenuti a riscattarsi. C’è un libro, scritto da fratel Beppe Giunti “con i fratelli briganti”: “Padre nostro che sei in galera”, i carcerati commentano la preghiera di Gesù (Edizioni Messaggero Padova). “Galera: la voglio chiamare proprio così – scrive fratel Beppe  all’inizio – con questo duro e antico sostantivo che certamente non spaventa il Padre, che anche qui abita perché ci abitano i suoi figli. (…) Gesù parlava sul serio quando disse: ‘Ero in carcere e siete venuti a trovarmi’. E quindi lui è qui senza ombra di dubbio, e avrà da parlarmi, da donarmi qualcosa, senza ombra di dubbio”. Il ritorno dalle vacanze può essere aiutato dalla lettura del “Padre nostro che sei in galera” perché “Lui ama la persona in questo momento  e ne sogna  rieducazione, liberazione, cielo. Praticamente come l’articolo 27 della Costituzione della Repubblica Italiana”.

Dal 26 agosto al 24 settembre

AgriTeatro presenta

 

PERCORSI D’ARTE TEATRO E NATURA TRA BORGHI E CASTELLI DELL’ALTRO MONFERRATO

 

Rassegna di spettacoli, concerti, incontri d’arte, escursioni a piedi e in bicicletta all’insegna del sorriso

Da venerdì 26 agosto a sabato 24 settembre torna la rassegna “en plein air” ideata e organizzata da Maria De Barbieri e Gianni Masella per AgriTeatro, il cantiere di arte e spettacolo fondato da Tonino Conte: cinque weekend dedicati al sorriso tra le colline dell’Alto Monferrato, per rispondere al bisogno diffuso di convivialità e di incontro. Nove comuni in rete - con piazze, cascine e castelli -  ospiteranno tredici eventi di teatro, musica, danza, circo e arte popolare rivolti al pubblico di ogni età e accompagnati da incantevoli passeggiate tra natura e cultura.

 

“E… Lasciatemi divertire!” è il titolo scelto nel 2022 da L’Altro Monferrato per la sua IX edizione. Il riferimento alla celebre poesia di Aldo Palazzeschi nasce dalla lettura spettacolo omonima di Gianni Masella – in calendario il 2, il 3 e il 15 settembre – dedicato all’umorismo in versi soprattutto del grande Achille Campanile, e vuole sottolineare il filo rosso che attraversa il progetto: la comicità di oggi e di ieri, declinata in tutte le sue forme. Si parte dalla moderna ironia di alcuni tra gli artisti contemporanei più amati - come Enzo Paci, in scena venerdì 26 agosto con “Enzo Paci Show”, Ascanio Celestini con le irresistibili improvvisazioni delle sue “Barzellette” (giovedì 1° settembre) e Ugo Dighero in “Ma mai nessuno la baciò sulla bocca” (venerdì 9 settembre), scritto insieme ai suoi autori di sempre, Stefano Benni e Marco Melloni. Si chiude tornando, sabato 24 settembre, al secolo scorso, con Vito Molinari - il regista che il 3 gennaio 1954 diresse la trasmissione inaugurale della Rai, da tutti riconosciuto come l’inventore del grande varietà televisivo italiano -  in dialogo con Steve Della Casa e il ricordo dei Fratelli De Rege, discendenti “mal digeriti” della Casata dei Conti De Rege di Donato, con la proiezione del documentario “Ciccio e Bebè, ridere da nobili” di Franco Canevesio e Steven Gold e la regia di Ciro Abd El al Castello di Rocca Grimalda, ora proprietà di un ramo della famiglia che li ripudiò. Uno sguardo sorridente al passato sarà possibile trovarlo anche nel divertente spettacolo di Susanna Gozzetti e Cecilia Vecchio, “Belle di notte” (venerdì 16 settembre”), dove la storia di due artiste in cerca di ingaggio diventa lo spunto per una carrellata di canzoni e sketch ispirata al divismo d’antan e al mondo variopinto del burlesque.  Ma non mancherà uno sguardo verso il futuro (della risata e del pianeta) con “Ritmiciclando” (sabato 27 agosto), il laboratorio/concerto dei Supereroi della differenziata, pronti a trasformare la spazzatura in musica, suonando lattine, tubi e vecchi cassetti grazie alla complicità di tutti i presenti. Sarà invece una vera e propria capsula del tempo, quella che – dopo un percorso a piedi o in bicicletta nella campagna di Molare - si aprirà per i visitatori del Santuario Madonna delle Rocche la mattina di sabato 10 settembre, quando lo storico dell’arte Franco Boggero e il poeta Gianni Priano introdurranno il pubblico “Alla scoperta dell’arte degli ex voto” custoditi nella Chiesa: tutte disavventure con un lieto fine. Tra queste anche quella di un avo dello stesso Boggero, caduto nel fiume dopo un incidente d’auto al ritorno da una bisboccia, e ritratto in mezzo all’acqua con una bottiglia in mano. Risate e emozioni tra passato e futuro anche dal mondo del circo. In scena, le spettacolari evoluzioni acrobatiche di Artemakia che in “On The Road” racconta l’avventura di 5 personaggi in fuga, letteralmente portati dal vento (sempre sabato 10 settembre), e la pura magia di Michele Cafaggi in “Fish and Bubble” (sabato 17 settembre), con le sue bolle di sapone gigantesche e rimbalzine.

Tutta la kermesse sarà un originale e esilarante viaggio nel tempo e nello spazio, attento alla memoria dei luoghi - come nella visita agli antichi lavatoi di Carpeneto appena restaurati (sabato 3 settembre) - e alle suggestioni del paesaggio. Da qui la scelta di ospitare, per la prima volta in uno spazio non urbano, una delle più rappresentative compagnie di teatro danza italiane, i Sanpapié e il loro coinvolgente e dinamico “A[1]BIT”, uno spettacolo itinerante che fonde movimento, drammaturgia e musica, accompagnando il pubblico nell’esplorazione palmo a palmo del luogo scelto per l’azione, in questo caso il Castello di Casaleggio Boiro e il piccolo borgo campestre che lo circonda (domenica 4 settembre).

Ma il territorio è protagonista in ogni evento dell’Altro Monferrato, dai campi al cielo, con “Ridere tra le stelle”: un’astro-passeggiata guidata da Walter Riva (direttore dell’Osservatorio Astronomico del Righi di Genova), per scoprire – presso la Cascina La Rossa di Morsasco - insieme le meraviglie del cielo di fine estate, che lo stesso astronomo ha intitolato “Il Mese dei Giganti”, quando Giove e Saturno si mostrano in tutta la loro splendente grandiosità.

 

L’Altro Monferrato è organizzato da AgriTeatro, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, il patrocinio di Regione Piemonte e Provincia di Alessandria, e il sostegno dei Comuni di Carpeneto, Casaleggio Boiro, Cassinelle, Cremolino, Molare, Morsasco, Prasco, Rocca Grimalda e Tagliolo Monferrato.

 

Il programma de L’Altro Monferrato si avvale della collaborazione di: Ca’ Mimìa, Cascina La Rossa, Castello di Rocca Grimalda, Fiab – Federazione Nazionale Ambiente e Bicicletta – di Alessandria, Cai Ovada – Club Alpino Italiano, Osservatorio Astronomico del Righi, Slow Food, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandra, Asti e Cuneo.

 

INFO E PRENOTAZIONI

info@agriteatro.it

IAT di Ovada +39 (0143) 821043 / +39 379 118.72152 – iat@comune.ovada.al.it

FB AGRITEATRO

www.AgriTeatro.it

 

PAGINE AZZURRE

 

Luglio 2022

È arrivato nelle case degli aderenti all’Associazione don Angelo Campora  e degli abbonati il nuovo numero cartaceo di “Pagine Azzurre”. Come sempre gli argomenti fanno riferimento a quelle “proposte di condivisione” che compaiono sotto la testata e che rappresentano lo spirito autentico di un sacerdote che ha saputo donare se stesso, a Dio e agli uomini, attraverso la testimonianza del Vangelo a chi lo ha incontrato.

Dopo l’editoriale sull’invasione dell’Ucraina, la rivista si apre con “Librinfesta: un’eccellenza del panorama culturale della città di Alessandria” di Andrea Lombardi; Giulia Tosarello ha posto in rilievo le nuove opportunità per gli adolescenti nella Comunità Cascina di San Michele alle porte di Alessandria; il problema della tutela dei minori è stato presentato da Brunella Bruni; l’epopea dell’amianto è il tema veramente sviscerato con la professionalità di Silvana Mossano, già autorevole firma de “La Stampa”, che ha seguito, fin dal suo apparire la vicenda dell’amianto a Casale con tutti i lutti che si è portato dietro e che, purtroppo, non sono ancora terminati per la sua capacità di uccidere nel tempo. Brunella Bruni ha anche firmato un’intervista a Silvestro e Chiara Castellana della Compagnia Filodrammatica Teatro Insieme e Mariavittoria Delpiano ha recensito il romanzo di Silvana Mossano “Un giorno arriverò”. Ileana Gatti Spriano ha richiamato l’attenzione  dei lettori su “I luoghi del cuore”. Il Progetto Effe, riguardante azioni di sostegno all’autonomia delle donne in condizione di fragilità, è presentato dettagliatamente da Ivana Tripodi. Nello specchio del tempo è il titolo dell’articolo che tratta il percorso interculturale e intergenerazionale rivolto ai più giovani, promosso dall’Associazione don Angelo Campora odv, in collaborazione con  l’APS Colibrì, nell’ambito del progetto “Intrecciare fili” approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Quest’ultimo articolo è accompagnato dalla testimonianza di Pino e Sergio con un richiamo per tutti: “Quando i migranti eravamo noi”. Il numero di Pagine Azzurre si chiude con un articolo di Cecilia Forti sui progetti per il 2021/2022 delle “Adozioni a Km 0: solidarietà,rete, genitorialità”, giunto al sesto anno di vita.

 

AL FUTURO CI PENSERANNO FIGLI E NIPOTI…

 

di Marco Caramagna

“Durante l’infanzia, la casa rappresenta solitamente un luogo sicuro e stabile, dove ricevere nutrimento e amore. Eppure, a molti bambini questi elementi essenziali mancano, anche nei paesi più ricchi del mondo. Sono circondati da aria inquinata, e vivono in zone contaminate da piombo, rumori eccessivi o in abitazioni fatiscenti, spesso scarsamente illuminate, troppo fredde o  sovraffollate”. È la premessa dell’ultima Innocenti Report Card pubblicata dall’Ufficio di Ricerca dell’Unicef e resa nota durante il World Economic Forum di Davos, il luogo dove ogni anno si riuniscono i potenti del mondo per confrontarsi sulle priorità globali.

Scorrendo gli articoli dei giornali – perché non è sufficiente guardare semplicemente i telegiornali – si ha la percezione di una realtà dove l’inquinamento ambientale è, sì, un problema, ma sono gli altri che devono risolverlo, coloro che sono stati eletti per occuparsi delle nostre problematiche, degli aumenti della benzina e del gas che, con altre componenti energetiche necessarie a proseguire  un tenore di vita consolidato dalla globalizzazione che ha illuso milioni di persone con l’idea che tutto è possibile, tutto è acquistabile, tutto è a portata di mano direttamente a casa propria.

Purtroppo, la pandemia da un lato e l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin nel tentativo di cambiare l’“ordine” del mondo, dall’altro, ci ha richiamati ad una realtà che – animati dal desiderio di riprenderci quello che abbiamo “perso” in questi due anni di lockdown – forse non abbiamo ancora percepito. Leggendo gli analisti di economia si prospettano tempi non facili, né dal punto di vista della tenuta sociale né, tantomeno, dal punto di vista economico. Se, come si sta verificando, il gas russo ci verrà tolto, saremo costretti a “rivedere” usi e consumi a cominciare dal prossimo inverno. E se la componentistica elettronica si ridurrà, come sta già avvenendo, facendo mancare i pezzi necessari per le auto, gli elettrodomestici, gli strumenti di comunicazione, sarà necessario rivedere i nostri comportamenti.

Cosa c’entra tutto questo con l’ambiente e l’inquinamento? È una domanda legittima.

Infatti, un aumento dei consumi o il solo mantenimento di quello attuale nei Paesi più industrializzati comporta seri rischi per un ambiente già fin troppo deturpato. “Se gli attuali livelli di consumo della maggior parte dei paesi industrializzati – si legge ancora nel report – fossero raggiunti in tutti i paesi del mondo, le risorse del nostro pianeta non sarebbero più sufficienti. I rifiuti elettronici – la tipologia di rifiuti domestici in più rapida crescita – contengono sostanze pericolose che danneggiano il corpo e il cervello, in particolar modo quello dei bambini”.

Il rapporto del Segretario delle Nazioni Unite Our Common Agenda propone una “scelta drastica e urgente: attendere che il peggio accada o avviare il cambiamento”. Da anni i media ci pongono di fronte a scempi o cambiamenti ambientali – dalla distruzione del “polmone” amazzonico ai ghiacciai delle nostre Alpi che si ritirano per l’aumento delle temperature ai disastri delle piogge violente e improvvise nel nostro Paese alla attuale siccità che comprometterà i raccolti – e, forse, l’atteggiamento generale è quello di “attendere che il peggio accada”.

Era il 2015 quando Papa Francesco dava alle stampe l’enciclica “Laudato si’” e nel primo capitolo, intitolato “Quello che sta accadendo alla nostra casa”, riprendeva temi che da decenni sono presenti nelle cronache quotidiane e sarebbe opportuno ripassare per rinfrescarci la memoria.

Se non agiamo rapidamente per migliorare l’ambiente dove noi viviamo e dove vivono e crescono i bambini non può esserci speranza per un futuro migliore. Possiamo fare spallucce o passare oltre quando incappiamo in articoli che “disturbano” i nostri comportamenti ma non è un comportamento responsabile di fronte al presente e al futuro. Perché possiamo ritenere che al futuro ci penseranno figli e nipoti ma nel presente ci siamo e ci viviamo. E, forse, non tutto va per il verso giusto.

Oltre cinquanta fotografie

in mostra nel Palazzo Vescovile di Acqui Terme

 

“QUO VADIS?”, LA PERFETTA ARMONIA FRA CHIESE E PAESAGGIO

 

Fino al 18 settembre - Prosegue fino al 31 agosto il bando “Futura” per tutte le scuole

La straordinaria bellezza delle chiesette incastonate nel paesaggio di Langhe e Monferrato emerge nella mostra fotografica – “Quo Vadis?” - inaugurata il 9 luglio nel Palazzo Vescovile ad Acqui Terme. Attraverso oltre cinquanta immagini realizzate da Manuel Cazzola il visitatore sarà preso per mano e condotto in un incantevole viaggio alla scoperta di luoghi sacri in armoniosa relazione con la natura. “Non cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi” è l’invito che Cazzola, ingegnere innamorato del territorio in cui vive e che ha scelto la fotografia per raccontarlo, rivolge a tutti, citando Proust: l’idea è offrire un quadro d’insieme di un patrimonio sconosciuto a molti, che va dalla cattedrale di Acqui alle piccole cappelle, tra architetture romaniche e gotiche, tardo rinascimentali e settecentesche. In ognuna delle tre sale spiccherà un’immagine più grande, formato 80x120: le altre, di dimensione diversa, saranno disposte in base ad affinità cromatiche. La prima che s’incontrerà rappresenta l'interno della chiesa di San Giovanni, all'ingresso di Roccaverano, che raccoglie uno dei più grandi cicli di affreschi quattrocenteschi nell'Astigiano in una luce chiara, eterea. La seconda grande immagine è riferita alla cappella Scaletta di Turpino a Spigno (purtroppo non visitabile al pubblico), dove domina il rosso: intorno a questa si ammireranno altri scatti realizzati al tramonto. Nella terza, la Madonna del Casato, sempre a Spigno, la luce appare quasi “caravaggesca”: l’ideale per richiamare l’attenzione sui dettagli. “Nel mio lavoro di ricerca – spiega Manuel Cazzola – mi sono imbattuto in sorprese, come il busto di Ferdinando d'Invrea nella chiesa di Giovo Ligure, collocato in una navata laterale, quasi nascosto da un lampadario. Eppure la fattura di questa statua è un autentico gioiello: sembrava di essere al cospetto di una persona in carne ed ossa”. Nella cattedrale di San Guido ad Acqui Cazzola ha invece puntato l’obiettivo verso l’alto: “Per apprezzare al meglio gli affreschi della cupola occorrerebbe sdraiarsi, così ho optato per un punto di vista impensabile per il visitatore, cercando di dare rilievo a geometria, simmetria, potenza visiva degli affreschi”. Cazzola si è dedicato con cura alla valorizzazione dei luoghi, scegliendo i momenti più suggestivi: lo scorcio di Montechiaro d'Acqui con l'arcobaleno, San Secondo ad Arzello esaltata dalla prima luce dell’alba, Santa Limbania a Rocca Grimalda dall'ultimo raggio di sole, San Nicolao di Mombaldone dalle nuvole che la contornano. Mentre il campanile del Santuario della Fraschetta di Alice Bel Colle si allinea quasi perfettamente con il Monviso, regalando una sensazione speciale. E San Giovanni a Roccaverano è proposta nella notte di fine luglio del 2018, illuminata dalla superluna. Altri luoghi rivestono per l’autore un significato particolare: “La chiesetta di Madonna della Visitazione di Turpino, a Spigno, nella sua magica solitudine fra i calanchi, mi ha affascinato fin da bambino: così mi sono ritrovato in un tramonto d'inverno, con i piedi immersi nella neve e la macchina fotografica in mano, in cerca del punto perfetto per inquadrarla. E ho ripetuto lo scatto in autunno, scoprendo come con il variare della stagione e della situazione la sua bellezza rimane intonsa”.

“Manuel Cazzola punta il suo obiettivo su un pilastro del nostro patrimonio, della nostra memoria e della nostra speranza – scrive Carlo Dottor, artista e scrittore veneto che da decenni lavora fra Parigi, il Piemonte e la Toscana -. In tempi in cui il silenzio riempie gran parte dei giorni delle nostre chiese, vederle in quella luce come sa vederle lui ci ricorda che sono un pilastro del nostro patrimonio, della nostra memoria e della nostra speranza. Chiave di volta dello spazio in cui si riconoscono le nostre comunità, riferimento essenziale del sentimento di appartenenza, rappresentano la continuità di una cultura, di una civiltà che si trasmette grazie alla capacità di pensarsi durevole. Manuel Cazzola fotografa usando un particolare filtro: l’amore. L’incanto del paesaggio lo conosce fin da bambino, oggi ne distilla un’emozione che si trasmette e coinvolge.

Cerca, scova l’angolo e il momento prezioso che danno luce e forma a questo amore per la sua terra. Senza fermarsi alla contemplazione, la foto diventa dichiarazione di appartenenza, volontà di continuità. Un invito ad andare sui suoi passi non da turisti, ma per vedere, assaporare la bellezza che lui ha colto in uno scatto. Riconoscere la bellezza porta alla volontà di salvarla, ma anche di crearne di nuova come contesto della nostra vita”. Carlo Caldera, docente al politecnico di Torino, sottolinea come per la sua formazione Cazzola sia abituato alla lettura critica del paesaggio, “ma per comunicare il senso delle sue letture e delle sue interpretazioni non gli basta. Ha coltivato l’arte della fotografia e la utilizza per comunicare e stimolare sensazioni e stati d’animo in chi osserva i suoi luoghi, contribuendo così efficacemente a diffonderne la cultura anche al fine della loro valorizzazione. L’aspetto del paesaggio tra Langhe e Monferrato, colto attraverso l’interpretazione del Fotografo, appare sempre bilanciato tra fattori naturali e fattori culturali e antropici. Tra l’Uomo, che modella spazi conferendo loro il nobile significato di luoghi, e la Natura. Ne sono testimoni le numerose strutture religiose, semplici chiesette o edifici più complessi costruiti nei secoli e i loro campanili, così come i tipici ciabot o i pettinati vigneti, sempre ben visibili e riconoscibili nel paesaggio”.

Il titolo della mostra, “Quo Vadis?”, è preso a prestito da quello del romanzo di Henryk Sienkiewicz, ispirato alla domanda che San Pietro rivolse a Cristo apparsogli sulla via Appia e dove successivamente sorse una chiesetta. La mostra, che ha il patrocinio del Ministero della Cultura e della Regione Piemonte, è realizzata dal Polo culturale della Diocesi di Acqui in collaborazione con il Comune di Acqui Terme.

È sostenuta da Impressioni Grafiche, L'Ancora, Associazione Musei Ecclesiastici Italiani, Progetto Culturale promosso dalla Chiesa Italiana e The Landscape I Like.

A sostegno di questa mostra sarà disponibile una pubblicazione di oltre 100 pagine con tutte le immagini esposte e interventi critici, edito da Impressioni Grafiche.

Ingresso gratuito.

Orari di apertura: sabato e domenica dalle 15 alle 19 o su appuntamento (tel. 351-5758936)

 

Informazioni:

Manuel Cazzola: info@manuelcazzola.com

www.manuelcazzola.com,

www.instagram.com/manuel_cazzola

www.facebook.com/thelandscapeilike

DAL 1° LUGLIO APRE IL BANDO

“STORIA E MEMORIA”:

350 MILA EURO A DISPOSIZIONE

 

Prosegue fino al 31 agosto il bando “Futura” per tutte le scuole

Il 1° luglio prossimo apre la seconda edizione del bando “Storia e Memoria” con cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria si pone l’obiettivo di contribuire al recupero di beni culturali, alla loro conservazione e valorizzazione, alla trasmissione alle nuove generazioni della storia e memoria del territorio e al consolidamento di progettualità in un’ottica di rete e creazione di sinergie.

Il bando è riservato a enti pubblici e privati e associazioni che abbiano sede nel territorio di operatività della Fondazione e che svolgano stabilmente attività nel settore da almeno tre anni.

Le domande devono essere presentate tramite modulo online reperibile sul sito della Fondazione alla voce “bandi” e corredate da un idoneo piano finanziario che preveda obbligatoriamente una quota di cofinanziamento con risorse proprie e/o di terzi nella misura minima del 30% del costo totale del progetto.

Le risorse che, quest’anno, la Fondazione ha destinato al bando sono particolarmente ingenti e ammontano complessivamente a 350.000 euro. La prima edizione aveva registrato notevole interesse con la presentazione di 56 progetti di cui 23 finanziati per un totale di 200.000 euro.

La data di chiusura del bando è il 30 settembre prossimo.

Attualmente è ancora aperto il bando “Futura” rivolto a tutte le scuole della provincia di Alessandria, statali e paritarie, con l’obiettivo di incentivare la cultura del rispetto e dell’inclusione tra gli adolescenti, diffondere i principi della cittadinanza attiva, favorire i processi inclusivi di apprendimento e supporto alla disabilità e sostenere le abilità e le eccellenze.

Le risorse a disposizione ammontano a 200.000 euro e la chiusura del bando è prevista il 31 agosto 2022. Nel 2021, i progetti presentati e approvati erano stati 14, a fronte di un plafond di 250.000 euro.

Il regolamento dei bandi è consultabile sul sito della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria:

https://www.fondazionecralessandria.it/wp-content/uploads/2022/06/BANDO-STORIA-E-MEMORIA.pdf ;

https://www.fondazionecralessandria.it/wp-content/uploads/2022/05/BANDO-FUTURA.pdf

Fondazione CRT

 

FINO A 30.000 EURO PER PROGETTO CAPACE DI MIGLIORARE

LA QUALITA’ DELLA VITA

 

Il bando “Vivomeglio” per enti e associazioni no profit è online

È aperto fino al 29 luglio, su www.fondazionecrt.it,  il bando “Vivomeglio” della Fondazione CRT che sostiene, con contributi fino a 30.000 euro ciascuno, progetti di welfare capaci di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità in Piemonte e Valle d’Aosta.

Enti e associazioni non profit potranno proporre soluzioni nuove, efficaci e sostenibili per favorire l’inclusione sociale, lo sviluppo dell’autonomia e delle abilità personali, l’empowerment di persone con disabilità in tutti gli ambiti della vita quotidiana.

I progetti – che dovranno essere presentati nella forma del partenariato strutturato (ovvero realizzato congiuntamente da un soggetto capofila e da almeno due o più organizzazioni) – potranno riguardare ambiti di intervento coerenti con i sei goal della prima Agenda della Disabilità italiana “firmata” dalla Fondazione CRT con la Consulta per le Persone in Difficoltà (abitare sociale, sostegno alle famiglie, vivere il territorio, lavorare per crescere, imparare dentro e fuori la scuola, curare e curarsi).

Inoltre, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, Vivomeglio 2022 promuoverà alcuni obiettivi specifici, inserendoli tra i criteri di valutazione: la sostenibilità non solo economica, ma anche sociale ed ambientale; un approccio inclusivo orientato al design for all nella progettazione e realizzazione degli interventi; il lavoro e il ricambio generazionale.

 Grazie a Vivomeglio sono stati realizzati fino ad oggi 2.500 interventi per un investimento complessivo di oltre 27 milioni di euro.

L’OSPEDALE DI ALESSANDRIA AUTORIZZATO AL TRAPIANTO

DI MICROBIOTA

Il Centro Nazionale Trapianti ha autorizzato l’Azienda Ospedaliera di Alessandria al Programma Nazionale sul Trapianto di Microbiota Fecale umano (FMT) che consente di eseguire il trapianto di microbiota intestinale umano nel trattamento dell’infezione da Clostridium Difficile. Il trapianto fecale  consiste nell’inserire la parte batterica vitale del materiale fecale di un donatore selezionato, estratta con un sofisticato processo di laboratorio, in corso di colonscopia tradizionale a un paziente ricevente. Secondo le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, Alessandria è il settimo centro in Italia e il primo in Piemonte ad essere autorizzato a questo tipo di trattamento dal Centro Nazionale Trapianti. Il risultato è il frutto di un lavoro di squadra che coinvolge la Gastroenterologia diretta dal dottor Carlo Gemme, la Microbiologia diretta dal dottor Andrea Rocchetti e la struttura dei Laboratori di Ricerca diretto Dalla dottoressa Annalisa Roveta, che afferiscono al Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione diretto dal dottor Antonio Maconi. Il Microbiota è il termine utilizzato per descrivere l’insieme dei microrganismi che popola il tratto digerente, per lo più l’intestino. Si tratta di oltre mille miliardi di batteri, virus, funghi e protozoi, con il peso totale di circa un chilogrammo e mezzo che, comunicando tra loro, agiscono come se fossero un unico organismo e svolgono funzioni importanti per la salute dell’uomo.

Pronto Adal

NUOVO SERVIZIO

PER I PAZIENTI DIABETICI

È attivo il nuovo servizio “Pronto ADAL”, lo  sportello telefonico che mette in diretto contatto il paziente con un diabetologo per fornire informazioni, consigli utili e sostegno alle persone con diabete e ai loro familiari. Promosso dall’Associazione Diabetici Alessandria, presieduta da Ezio Labaguer, insieme alla struttura di Endocrinologia e Malattie Metaboliche dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, diretta dal Dr. Marco Gallo, il servizio è attivo il lunedì dalle ore 11 alle 12, il mercoledì e il venerdì dalle 16 alle 17 chiamando il numero 351-5651863. Pronto ADAL ha l’obiettivo di aiutare i pazienti con diabete a sciogliere dubbi, risolvere problemi e tranquillizzarli nei momenti di difficoltà dovuti alla gestione della malattia, andando anche a supportare le attività condotte dalla Diabetologia dell’Ospedale di Alessandria. Per problemi clinici è sempre necessario fare riferimento al proprio medico di medicina generale per un’eventuale richiesta e programmazione di visita urgente.

Estate Ovadese

“SCONFINAMENTI”

ALL’INSEGNA DEL “BEN-ESSERE”

Giunge alla terza edizione la rassegna culturale “Sconfinamenti”, organizzata dall’Enoteca regionale di Ovada e del Monferrato grazie alla disponibilità e al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

Il tema scelto dagli organizzatori di Sconfinamenti 2022 è Ben-Essere. “Due anni di pandemia ci hanno spinto a riflettere sul significato complesso del termine. Qualcosa che ha a che fare con la salute, certo, ma anche con la socialità e con un equilibrato rapporto dell’individuo con l’ambiente e il territorio” spiega la direttrice artistica Raffaella Romagnolo.

Il calendario si articola su sei incontri dedicati ad altrettanti protagonisti del panorama culturale italiano che, in modi diversi, racconteranno la loro idea di benessere.

Giovedì 7 luglio alle 21 apre la rassegna Michele Mirabella, regista, attore e storico conduttore della trasmissione televisiva Elisir. Si parla di salute, televisione e informazione, naturalmente, ma anche di come l’arte e la cultura possono contribuire al nostro star bene e in armonia. Michele Mirabella dialoga con Marina Mariotti nella splendida cornice del giardino della scuola di musica “Antonio Rebora” di Ovada.

Giovedì 14 luglio alle 21, in un appuntamento dal titolo “La follia è un Giardino”, il pubblico di  sconfinamenti incontra lo psichiatra e scrittore Paolo Milone, autore del bestseller “L’arte di legare le persone” (Einaudi). Un libro prezioso, dove Milone ha riversato la sua viva esperienza presso il Centro di Salute Mentale del centro storico genovese e il reparto di Psichiatria d’urgenza dell’ospedale Galliera. Dialogano con Paolo Milone lo scrittore e psicologo Bruno Morchio e la scrittrice Raffaella Romagnolo.

L’appuntamento è presso la SOMS di Belforte Monferrato.

Giovedì 21 luglio alle 18 è la volta di una passeggiata letteraria condotta dall’attore Pino Petruzzelli, che propone al pubblico di Sconfinamenti “Vita dei boschi”, spettacolo concepito nei duri mesi del lockdown e ispirato al classico “Walden - Vita nei boschi” di Henry David Thoreau. L’appuntamento è al Percorso Verde di Trisobbio.

Giovedì 4 agosto alle 21 ancora uno spettacolo teatrale, dal titolo Bartali prima tappa, ispirato alla vita del grande campione toscano, “Giusto tra le Nazioni” per l’attività a favore degli ebrei perseguitati durante la Seconda guerra mondiale. Scritta dalla giovane regista e drammaturga Lisa Capaccioli, la piece vede protagonista l’attore Francesco Dendi e si tiene a Capriata d’Orba, in piazza Garibaldi.

Lunedì 15 agosto all’alba torna l’ormai tradizionale escursione tra le vigne con concerto al sorgere del sole presso la Tenuta Cannona di Carpeneto. L’edizione 2022 prevede il coinvolgimento del maestro Andrea Oddone, eccellenza del territorio ovadese, per anni direttore del prestigioso concerto di Ferragosto trasmesso da RAI Tre. L’evento si svolge in collaborazione con la scuola di musica “Antonio Rebora” di Ovada, il Comune di Carpeneto, la Fondazione Agrion e il CAI (sez. di Ovada).

Giovedì 25 agosto alle 18 la rassegna si chiude con Sicut Cedrus, reading della scrittrice Raffaella Romagnolo sotto il maestoso cedro del Libano del parco ovadese di Villa Gabrielli. Ad affiancare l’autrice, la regista e attrice Paola Bigatto. Evento in collaborazione con Fondazione Cigno onlus.

Come già negli anni precedenti, ogni incontro prevede una degustazione di vini del territorio a cura dei produttori. Tutti gli incontri si svolgeranno nel rispetto delle misure di sicurezza previste dalla normativa anti-Covid.

L’ingresso è gratuito. La prenotazione è obbligatoria rivolgendosi allo IAT di Ovada (via Cairoli 107) al numero 0143.821043, whatsapp 3791187215, mail iat@comune.ovada.al.it

L’italiano per…

prepararsi all’esame della patente

 

Un corso gratuito per le donne straniere

Ci siamo: è ai blocchi di partenza l’innovativo corso di italiano pensato per supportare le donne straniere che devono affrontare l’esame di teoria per la patente. Non è banale: il linguaggio a tratti molto tecnico a tratti burocratico dei quiz e dei manuali e il registro linguistico così lontano dalla lingua colloquiale possono mettere in seria difficoltà anche persone che in altri ambiti se cavano bene con l’italiano. Eppure la patente è uno strumento importante per il lavoro e la vita quotidiana, senza il quale la famosa integrazione e l’autonomia sembrano molto più difficili.

 

Avere la patente significa per le donne essere libere di muoversi senza chiedere il favore di essere accompagnate, non dover rifiutare un lavoro lontano da casa, uscire quando se ne ha bisogno, o voglia, indipendentemente dall’orario dei mezzi pubblici. In una parola, essere autonome. Tutte cose a cui una donna non deve rinunciare.

Il Progetto Effe, avviato dall’Associazione Don Angelo Campora e dall’aps Colibrì, e sostenuto dalla Fondazione Social, sperimenta questo importante percorso formativo con un modulo mirato ad avvicinare gradualmente alla comprensione del linguaggio dei quiz e a supportare la preparazione delle iscritte con esercitazioni guidate attraverso l’utilizzo di materiali ad hoc, in uno spazio, il Centro Famiglia Mondi Tondi, che consente di portare con sé i propri figli perché attrezzato per le esigenze dei bambini e supportato da personale educativo a disposizione.

L’iniziativa nasce dalla richiesta delle donne straniere che si sono rivolte allo Sportello Effe in questi mesi: da loro è emerso il bisogno molto sentito di un supporto linguistico per l’esame della patente per guidare l’auto. Bambini da allevare, spesa, soldi, cucinare, mille lavori da badante, domestica, se va bene cuoca, più spesso nelle cooperative delle pulizie con orari in genere notturni negli ospedali o cartellini da timbrare per tirare a lucido fabbriche e uffici prima dell’apertura. Sposate o sole, in fuga da mariti violenti, da uomini che le vogliono rispedire a casa con i figli, o abbandonate con cento pannolini da cambiare, senza soldi, in un paese di cui sanno poco e faticano anche a parlare la lingua… Può sembrare una piccola cosa, una goccia nel mare dei bisogni quotidiani, ma è un gradino per salire le scale, inseguire un lavoro. Quel gradino è stato costruito dalle donne per altre donne, dalla collaborazione delle operatrici dell’Associazione Don Angelo Campora, dell’aps Colibrì, del Cissaca, dell’aps Cambalache, e della cooperativa Semi di Senape che hanno trovato le condizioni perché il corso potesse attivarsi, unendo risorse, prendendo accordi, insieme alle mediatrici, per tempi, orari e sede del corso.

 

Programma, date e durata

 

Il corso “Italiano per la patente” è un corso di preparazione al corso di teoria per la patente di guida, rivolto a donne straniere (MAX 10) con una conoscenza della lingua italiana di minimo livello. Chi frequenterà questo corso sarà dunque preparato per comprendere al meglio le lezioni della scuola guida, che saranno in ogni caso indispensabili per il superamento dell’esame di teoria della patente.

 

Il corso si svolgerà a partire dal 5 luglio e fino al 26 luglio, ogni martedì dalle ore 14.00 alle ore 16.00 presso il Centro Famiglia Mondi Tondi in via Parnisetti ang. Via Cornaglia.

 

L’iscrizione è gratuita e si può effettuare

mandando una mail a monditondi.centrofamiglia@gmail.com

o telefonando al 3516626930

 

Il progetto Effe è sostenuto dalla Fondazione Social di Alessandria – Bando 2019

Partner: Aps Colibrì, CGIL Alessandria, Radio Gold, Aps Cambalche, Cissaca, Comune di Alessandria, coop. Semi di Senape, ASM Costruire Insieme, Associazione Cultura e Sviluppo, AslAl SerD, SAOMS di Capriata d’Orba, Global Thinking Foundation   

Continuano i morti sul lavoro

“UNA QUESTIONE DI DIGNITÀ”

 

di Marco Caramagna

Il 20 maggio uno studente di 17 anni di Silandro, in Val Venosta, è rimasto ustionato mentre stava pulendo il forno di verniciatura della carrozzeria di Merano dove stava seguendo un percorso di alternanza scuola lavoro. È ricoverato nel centro grandi ustionati di Murnau, in Baviera, avendo riportato ustioni di secondo e terzo grado su oltre il cinquanta per cento del corpo. Quest’anno si sono già verificati due casi, purtroppo mortali, di due giovani dei percorsi di alternanza scuola lavoro: il 21 gennaio, Lorenzo Parelli, di 18 anni, frequentante il quarto anno di meccanica industriale al Centro di formazione professionale dell’istituto salesiano Bearzi di Udine, è stato travolto e schiacciato da una putrella all’ultimo giorno di stage; il 14 febbraio, Giuseppe Lenoci, di 16 anni, è deceduto in un incidente stradale mentre viaggiava su un furgone della ditta per la quale stava lavorando in un percorso di apprendistato previsto nel corso professionale di termoidraulica che stava frequentando. Nel 2021, secondo i dati dell’Inail, i morti sul lavoro sono stati ben 1.221, pari al 3,9 per cento in meno del 2020, mentre le denuncie di infortunio sul lavoro sono state 555.236 nel 2021, lo 0,2 per cento in più del 2021. L’Inail ha fornito anche i dati del primo trimestre 2022 facendo notare che le comunicazioni di incidenti di qualsiasi gravità arrivate all’istituto fra gennaio e marzo sono state 194.106, contro le 128.671 del primo trimestre 2021. E i decessi sono già 189, quattro in più dello scorso anno.

Dietro la drammatica freddezza di questi dati ci sono persone che hanno perso la vita per il lavoro e, se tanti italiani auspicavano la rielezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica, è doveroso ricordare anche un passo del suo discorso al Parlamento nel quale – oltre all’etica del servizio, al senso di responsabilità, alla volontà di anteporre una visione del bene comune -  ha richiamato il concetto di dignità: “La dignità è azzerare le morti sul lavoro”. Il 10 ottobre del 2021, in occasione della Giornata in memoria delle vittime sul lavoro, il Presidente Mattarella aveva affermato che si tratta di “una ferita sociale che non trova soluzione, ma purtroppo è sempre in aumento e diventa lacerante ogni volta che si apprendono quotidiani e drammatici aggiornamenti di incidenti avvenuti. Le tragedie sul lavoro a cui stiamo assistendo senza tregua – ha proseguito il Presidente della Repubblica – sono intollerabili e devono trovare una fine, rafforzando la cultura della legalità e della prevenzione”. Ed ha rimarcato: “La Costituzione nell’articolo 4 riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Affinché questo diritto sia effettivamente garantito, uno Stato democratico deve consentire a ognuno di svolgere la propria attività lavorativa, tutelandone la salute e assicurandone lo svolgimento nella più totale sicurezza. Le tragedie a cui stiamo assistendo senza tregua sono intollerabili e devono trovare una fine, rafforzando la cultura della legalità e della prevenzione. Le leggi ci sono e vanno applicate con inflessibilità”. Il Presidente Mattarella è sempre stato molto attento e sensibile ai temi sociali e “il luogo di lavoro deve essere il posto da cui si torna. Sempre”. È una questione di dignità.

È passato oltre un anno dal pronunciamento di queste parole ma nulla è cambiato.

1982-2022

40 anni del Coro “don Angelo Campora”

 

di Pinuccia Pavese

Domenica 1° maggio, a  Lobbi, il coro “don Angelo Campora” ha festeggiato 40 anni di attività dalla sua istituzione con un concerto dedicato a don Angelo, parroco del paese per 12 anni, prematuramente scomparso il 29 aprile 1990 a soli 44 anni. Il repertorio presentato comprendeva alcuni brani di Lorenzo Perosi, a due voci in latino, e di alcuni di altri noti autori di musica sacra, quali lo Stabat Mater di Kodali e il Regina Coeli di Lotti. È seguita una parte di canti mariani dell’antica tradizione popolare. Quindi, “Fratello sole e sorella luna” di Riz Ortolani. Con “Signore delle cime”, uno dei canti preferiti dal Don, si è conclusa la manifestazione. Molti gli applausi e tanta anche la commozione tra i presenti. Ha fatto particolarmente piacere al Coro il messaggio della “decana” Lidia Timo, classe 1923, che ha voluto essere vicina al gruppo di cui ha fatto parte per tanti anni con un affettuoso saluto. Così pure commovente è stato il messaggio al coro e alla Direttrice, inviato da Londra dal nostro organista Marco Sardi. Bravi i coristi e l’organista. Impeccabili i presentatori. È stata poi celebrata, alle 18, la S. Messa anniversaria in ricordo di don Angelo nel 32° anno dalla sua scomparsa sempre animata dal Coro che ha ricordato nella preghiera dei fedeli i coristi e le coriste defunti in questi lunghi 40 anni di attività.

 

 

BREVE CRONISTORIA DEL CORO DON ANGELO CAMPORA

 

Il coro di Lobbi nasce nel 1982 ed anima per la prima volta la S. messa solenne di Natale in parrocchia. Il Coro si costituisce soprattutto per volontà di don Angelo, allora giovane parroco, entusiasta, che intendeva il coro come forte momento di aggregazione e di conoscenza per tutta la comunità parrocchiale. “Stare bene insieme cantando” era solito ripetere. Il coro ha mantenuto fede in questi anni all’impegno di animazione liturgica delle più solenni celebrazioni sia a Lobbi sia in molte parrocchie alessandrine. Il repertorio del gruppo corale lobbiese, comprende brani di musica sacra a due voci, in latino, tratti da composizioni di Lorenzo Perosi e di autori di scuola perosiana, adeguati alle potenzialità canore dei cantori che per lo più non hanno potuto approfondire studi musicali. La sottoscritta ha sempre diretto con costanza e passione il Coro di Lobbi fin dalla sua costituzione accompagnata nel tempo dagli organisti Ilario Polati, Marco Sardi e Stefano Polati.

Immunoterapia per il mesotelioma:

è iniziata una nuova era di risultati e di speranza

 

di Silvana Mossano

l’apertura del convegno di Meldola, con le responsabili scientifiche Federica Grosso e Luana Calabrò

Dieci anni fa, l’allora ministro della salute Renato Balduzzi individuò un gruppo di cinque esperti – Dino Amadori, Silvio Garattini, Benedetto Terracini, Corrado Magnani e Giorgio Scagliotti – affidando loro il compito di indicare il tracciato per dare impulso alla ricerca di una cura del mesotelioma, il cancro causato dall’amianto.

La cosiddetta «chemioterapia standard» era l’unica via praticata e concedeva poco spazio alla speranza. Qualche gruppo di ricercatori provava a studiare alternative, ma i risultati, più che fiducia, instillavano un’illusione di speranza. E, tuttavia, furono utili anche quelli, per coltivare l’idea che non si rimanesse fermi, tanto più che ci è sempre stato ripetuto che, essendo il mesotelioma uno dei cosiddetti «tumori rari», le case farmaceutiche non hanno interesse a investire risorse adeguate nella ricerca.

A parte la discutibile definizione di «tumore raro» attribuita al mesotelioma (che, se lo si diagnosticasse seriamente in tutto il mondo dove l’amianto si è a lungo lavorato e dove abbondantemente lo si impiega ancora, di sicuro il numero dei malati sarebbe tutt’altro che raro), restava il fatto che, allora, la conoscenza della malattia e i tentativi di aggiustamento delle terapie chemioterapiche non spostavano di molto il limitato orizzonte della prognosi infausta.

A distanza di una decina d’anni, ricercatori e medici ci annunciano «l’inizio di una nuova era», aperta dall’immunoterapia, studiata e applicata al mesotelioma pleurico.

Questa apertura di speranza, documentata con dati e con testimonianze di pazienti, è stata presentata in un convegno che si è svolto all’Istituto per la ricerca scientifica e tecnologica di Meldola, intitolato a Dario Amadori, fondatore del centro oncologico emiliano, morto improvvisamente un paio di anni fa. Amadori e i 4 colleghi, investiti da quella grande responsabilità dall’allora ministro Balduzzi, indicarono la via di rigore e scienza che altri ricercatori e medici hanno seguito e incrementato.

Il professor Balduzzi, che ora è presidente dell’Irst di Meldola, si è assunto l’onere di aprire e chiudere i lavori del convegno sul tema «Immunoterapia nel mesotelioma pleurico: l’inizio di una nuova era», sotto la responsabilità scientifica di Luana Calabrò, direttore dell’Oncologia clinica e sperimentale di Immunoterapia e Tumori rari dell’Irst di Meldola, e Federica Grosso, responsabile della Struttura dipartimentale Mesotelioma dell’Azienda ospedaliera di Alessandria e di quella dell’Ospedale S Spirito di Casale. L’evento è stato organizzato dall’associazione TuTor (Tumori Toracici Rari), con il sostegno di Fondazione Buzzi Unicem, Afeva, Fuck Cancer Choir, Vitas, Comune di Meldola, Regione Emilia Romagna, Istituto Dino Amadori e Istituto Oncologico Romagnolo.

In esordio, Balduzzi si è domandato se non fosse stato prudente completare il titolo con un punto di domanda: è l’inizio di una nuova era? Al termine, dopo aver ascoltato gli scienziati che si sono succeduti, si è convinto che, sì, la nuova era è cominciata.

E bisogna dirlo, bisogna che lo sappiano i malati di mesotelioma, i loro famigliari e coloro che, vivendo in zone più a rischio, nutrono il costante timore di ammalarsi: bisogna dirlo, pur con cautela, che ci sono speranze e non soltanto illusioni.

Torna alla mente la fondata previsione del professor Garattini, espressa sulla base della sua vasta esperienza di scienziato: «Quando la ricerca parte, i passi che si compiono sono più celeri, una porta ne apre un’altra e i risultati arrivano più in fretta. E’ già accaduto con le leucemie e con altre forme di tumore». Le sue parole, così autorevoli e ferme, furono già allora un’iniezione di, pur cauta, fiducia.

I farmaci impiegati ora nell’immunoterapia per il mesotelioma pleurico si chiamano «Ipilimumab» e «Nivolumab», somministrati insieme perché creano sinergia tra loro. Rispetto alla chemioterapia tradizionale, «abbiamo qualcosa in più che funziona» hanno annunciato i ricercatori. Funziona in termini di significativo prolungamento della sopravvivenza: in maniera più marcata nei mesoteliomi «non epidelioidi» (cioè bifasici e sarcomatoidi).

«Questo traguardo – ha commentato la dottoressa Calabrò – deriva da anni di lavori e studi, frutto della ricerca indipendente. Quando questi studi producono dati solidi e convincenti, allora anche le case farmaceutiche sono disponibili a investire».

Ci ha investito, in particolare, l’americana Bms (Bristol Myers Squibb), una delle maggiori aziende farmaceutiche al mondo, con centri di ricerca in vari Paesi. Ora la fase di sperimentazione si è conclusa. La dottoressa Grosso sottolinea che con questa terapia è già stata trattata, in «uso compassionevole», anche in una trentina di pazienti della Struttura Mesotelioma di Casale-Alessandria che lei dirige, individuando quelli più idonei a riceverla rispetto alle caratteristiche della malattia.

Adesso si attende il salto importante. «Negli Usa – è stato spiegato al convegno – la Fda, l’ente regolatorio americano, ha dato piena approvazione nel settembre 2020 e, lì, quindi, possono fare l’immunoterapia tutti i pazienti. L’agenzia europea per il farmaco, Ema, ha dato a sua volta approvazione a giugno 2021. Ora deve pronunciarsi l’Aifa (l’Agenzia italiana per il farmaco)». E’ un obbiettivo importantissimo, perché i farmaci sono molto costosi e soltanto con l’autorizzazione dell’Aifa la terapia potrà essere adottata in modo più esteso, continuando a studiarla e a migliorarla, anche negli effetti collaterali che produce, «per lo più gestibili» dicono gli oncologi. Hanno altresì spiegato che i pazienti che hanno dovuto sospendere l’immunoterapia con Ipilimumab e Nivolumab per pesanti effetti collaterali di tossicità sono anche quelli che, sul contrasto al tumore, hanno evidenziato una maggiore efficacia.

Come recita il titolo del convegno è, appunto, iniziata una nuova era, da percorrere e, certo anche da correggere, ma con in mano nuovi strumenti per agire.

Maurizio D’Incalci,

direttore Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università Humanitas di Milano

Giovanni Ceresoli,

Responsabile Oncologia Medica,

Ospedale di Saronno

E, intanto, il mesotelioma è sempre meno uno sconosciuto: lo si va a misurare con i numeri, attraverso le indagini epidemiologiche («senza i dati, non ci sono azioni»); lo si va a stanare e ad attaccare nel dna e nel suo microambiente circostante che, come si è osservato, tende a creare una barriera resistente alle terapie; lo si prova a colpire con vaccini terapeutici; lo si va a cercare con diagnosi tempestive e lo si affronta con strategie multidisciplinari, che caratterizzano i centri dove la presa in carico dei pazienti con mesotelioma si fa via via più specializzata, completa e puntuale. E, quando si parla di multidisciplinarietà, si includono anche gli aspetti psicologici, che affliggono i pazienti e i loro famigliari, e la tipologia di nutrizione, che migliora e favorisce l’efficacia dei farmaci oncologici.

Tutto questo lavoro, questo sforzo di intelligenza e di tenacia, di umanità e di umiltà marcia verso un traguardo: dare speranza ai pazienti di mesotelioma, prima spacciati. Perché, anche dopo «quella» diagnosi, non gettino la spugna: come Mauro, medico torinese che convive da 10 anni (forse anche di più) con il mesotelioma, coltiva l’orto, sale in montagna a 2000 metri, e conduce una vita normale; come Margherita, che si cura, sta bene, non ha mai spesso di lavorare e, in più, ha cominciato a cantare nel Fuck Cancer Choir, nato per iniziativa della dottoressa Grosso e della biologa Stefania Crivellari, che ne è la direttrice. E la fiducia genera nuove leve di studiosi, come Greta che ha visto morire il nonno del cancro dell’amianto e ora frequenta la facoltà di Medicina.

No, non lasciamoci andare alle illusioni che l’abbiamo imparato bene quanto possono essere nocive, non meno della diagnosi nefasta, ma, ha concluso Balduzzi, «constatiamo che c’è stata una svolta che ci spinge verso una forte speranza».

www.silmos.it

“Pagine Azzurre”

e l’interesse per l’impegno sociale

 

 La Redazione di Pagine Azzurre

Quando l’Associazione decise di riprendere la pubblicazione della Rivista “Pagine Azzurre” fu spinta da due finalità.

Da un lato, contribuire a mantenere vivo l’interesse per l’impegno sociale e, dall’altro lato, dare un’opportunità a qualche giovane aspirante giornalista interessato al Sociale per poter “fare pratica”.  Con l’apertura del nuovo Sito dell’Associazione il perseguimento di questi due scopi potrebbe trovare maggiori incisività ed efficacia. La struttura della Rivista fu fin da subito concepita come un insieme di “Sezioni” autonome, sia pur talvolta con possibili contiguità e sovrapposizioni. Tali sezioni contengono informazioni, articoli e interviste corredate da foto e disegni. La sezione “Operando nel Sociale” tratta di iniziative ed attività di rilevanza in ambito Sociale ed Assistenziale intraprese e condotte sul nostro territorio. La sezione “Lavoro e Mutualità” tratta di iniziative ed attività lavorative rivolte a sostegno delle persone in situazioni di fragilità, secondo i principi della mutualità. La sezione “Pagine Giovani” affronta tematiche che, a vario titolo, interessano i Giovani (ad es. scuola, sport, svago). Nella sezione “Di volta in volta” vengono pubblicate esperienze varie di vita per la condivisione delle stesse con gli altri, con tutti quegli altri che non sono indifferenti al prossimo, ma sono aperti all’ascolto e, appunto, alla condivisione. Si era pensato subito ad uno spazio dedicato a ciò, nella rivista, ma non si era ancora trovato un titolo per questa sezione. Fu all’uscita dalla Chiesa di Lobbi, dopo una Messa di suffragio per Don Angelo, che uno di noi disse: ““Potremmo intitolarla “Di volta in volta””. E fu così che anche questa sezione ebbe il suo nome. Nella sezione “Testimonianze e Ricordi” vengono raccolte nuove testimonianze su Don Angelo ulteriori rispetto a quelle a suo tempo confluite nell’Antologia a lui dedicata oppure testimonianze su volontari dell’Associazione o altre persone appartenenti al Gruppo che, come Don Angelo, hanno già concluso la loro vita terrena. All’inizio di ogni numero di Pagine Azzurre c’é l’Editoriale del Direttore il quale, letti tutti i contributi di ciascuna sezione, sceglie l’argomento di cui trattare in apertura. La copertina trae ispirazione da uno dei temi trattati nel numero. Su di essa compare, ogni volta e senza eccezioni, la foto del viso sorridente di Don Angelo, inserito nel disegno o nella foto che illustra la copertina, sempre magicamente amalgamato con il resto, in una sorta di “condivisione” dello “spazio di ingresso” della Rivista. Ciascun numero può contenere comunicazioni della Redazione relative alla vita Associativa, come l’annuncio del nuovo sito, le modalità per diventare socio ed altro ancora.

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personali, spontanee e gratuite di soci e simpatizzanti senza fini di lucro.”

Supplemento a "Pagine Azzurre" - Direttore Responsabile Marco Caramagna - Aut. Trib. Alessandria n. 30 del 18/11/2014

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