Il 1° giugno a Valenza
IL NUOVO ROMANZO DI SILVANA MOSSANO
“TUO PADRE SUONAVA L’ARMONICA”
L’autrice dialoga con Maurizio Primo Carandini
Giovedì 1 giugno alle ore 17.15 il Centro Comunale di Cultura di Valenza, in piazza XXXI Martiri, ospiterà l’incontro, organizzato in collaborazione tra il Comune di Valenza e l’Istituto Comprensivo Paolo e Rita Borsellino, con la giornalista e scrittrice Silvana Mossano che presenterà il suo ultimo romanzo “Tuo padre suonava l’armonica”, edizioni arabAFenice.
A dialogare con l’autrice sarà il Professor Maurizio Primo Carandini, Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Paolo e Rita Borsellino di Valenza.
Il romanzo narra le vicende di uomini e di donne che sopportano afflizioni e miserie in un confronto con l’avanzare della modernità. La vita quotidiana di una piccola comunità è scossa da inganni e morte violenta. Vecchi misteri e traffici illegali affioreranno a seguito di una disastrosa calamità naturale. A fare da sfondo alle vicende narrate è il Monferrato, terra di gente dalle cose semplici fatte con rigore.
Nel racconto sono presenti i temi cari alla Mossano quali la salvaguardia dell’ambiente, l’idea di un futuro legato al territorio e un dolceamaro ricordo dei tempi passati.
Durante l’incontro l’interprete Gabriele Stillitano leggerà alcuni passaggi del romanzo e l’Orchestra della Pascoli impreziosirà la serata con interventi musicali.
Biografia:
Silvana Mossano è nata a Casale Monferrato città dove vive e lavora. Ha iniziato l’attività di giornalista al bimestrale “Il Monferrato” passando poi al settimanale “La Vita Casalese” e al quotidiano “La Stampa” per il quale lavora attualmente. Nel 2010 ha pubblicato il libro inchiesta “Malapolvere” (ed. Sonda), racconto sul dramma dell’amianto, nel 2011 è uscito in eBook il romanzo “Il cortile” (ed. IoScrittore). Nel 2012 con la casa editrice Salani pubblica il romanzo “Un giorno arriverò”, vincitore della sezione narrativa del Premio Umanistico “Onor d’Agobbio”. Silvana Mossano è anche autrice di racconti e monologhi in spettacoli di teatro-canzone e scrive sul blog personale www.silmos.it.
Per informazioni:
Telefono 0131 949286
email: biblioteca@comune.valenza.al.it
Alessandria
I 77 ANNI DELLA REPUBBLICA ITALIANA
La cerimonia in corso Crimea e le onorificenze in Prefettura
Alle ore 09.30, in Corso Crimea davanti al Monumento ai CADUTI, organizzate dalla Prefettura, dal Comando Provinciale dei Carabinieri, dalla Provincia e dal Comune di Alessandria, si svolgeranno le cerimonie dell’Alzabandiera e di commemorazione dei caduti, con la deposizione di una corona d’alloro al Monumento, alla presenza dello schieramento di un Reparto Interforze, dei gonfaloni della Provincia e del Comune di Alessandria e dei labari del Nastro Azzurro e delle Associazioni combattentistiche e d’arma. Verrà data lettura del Messaggio del Capo dello Stato da parte del Prefetto.
Dalle ore 11.30, in Prefettura, alla presenza delle autorità provinciali, verranno consegnati i diplomi delle Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferiti a cittadini residenti nella provincia di Alessandria che si sono distinti a vario titolo, nel campo dell’economia, nelle attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari. Verrà inoltre consegnata la Medaglia d’Onore concessa dal Presidente della Repubblica alla Memoria di un cittadino deportato ed internato in un “lager” nazista.
Alessandria
DUE NUOVE OPERE DEL MIGLIARA
IN MOSTRA A PALATIUM VETUS
La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ha acquisito due interessanti dipinti di Giovanni Migliara pittore alessandrino dell’Ottocento, vedutista e paesaggista che visse a Milano e che realizzò una serie di opere di grande impatto visivo privilegiando la veduta urbana.
Le opere, esposte al pubblico per la prima volta, si trovano nella Quadreria del Broletto di Palatium Vetus, dove è possibile ammirarle contestualmente alla mostra “Segni–materiali-fonemi” dedicata a Carlo Pace (Alessandria 1937-2011).
Uno dei due dipinti, realizzato ad olio su tela con una grande cornice dorata, raffigura l’Interno del Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso a Milano, firmata dall’autore e datata 1820. Il soggetto rappresenta, all’interno di un’architettura rinascimentale dominata dal soffitto a cassettoni, la visita al Santuario dell’arciduchessa Maria Beatrice d’Este con il figlio Massimiliano. Migliara dimostra un forte interesse per gli avvenimenti pubblici e mondani milanesi dell’epoca realizzando, probabilmente anche in questo caso, opere su commissione.
L’altro dipinto di più piccole dimensioni ma molto suggestivo raffigura l’interno della Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, firmato dall’autore e con cornice dorata. Insieme al Duomo, Sant’Ambrogio rimane uno dei soggetti preferiti da Giovanni Migliara che, con grande padronanza prospettica, ritrae la veduta della basilica attraverso il porticato dimostrando grande capacità esecutiva nella resa dei particolari e nell’atmosfera romantica ravvivata dai personaggi.
Siamo molto soddisfatti di questa nuova acquisizione – afferma il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, notaio Luciano Mariano – che va ad affiancarsi ad altrettante opere di grande valore artistico - mi riferisco alla tavola del Defendente Ferrari e all’Ascensione di Francesco Crivelli - che la Fondazione ha recentemente acquistato nell’ottica di restituire alla città di Alessandria un patrimonio culturale di cui si erano perse le tracce. I due nuovi dipinti del Migliara entrano a far parte della collezione d’arte posseduta dalla Fondazione e sono già visibili al pubblico nella quadreria del Broletto dedicata alla sezione permanente. Si tratta di un’ulteriore occasione per visitare sia le collezioni d’arte di Palatium Vetus sia la mostra dedicata a Carlo Pace, aperta al pubblico fino all’autunno prossimo.
La mostra dedicata a Carlo Pace è stata inaugurata il 21 aprile scorso nella quadreria del Broletto dedicata alle mostre d’arte. Le opere esposte ripercorrono i momenti salienti dell’attività artistica dell’autore che ha saputo dialogare con correnti pittoriche e intellettuali diverse come l’arte informale o l’arte povera mantenendo la sua originalità. Dal segno ai materiali, per arrivare ai fonemi, i dipinti ci restituiscono un’immagine dell’artista costantemente ricca di spunti innovativi e personali. Ingresso gratuito.
Carabinieri e Polizia locale ad Alessandria
CONTROLLI INTENSIFICATI
SU MOVIDA E INCIVILTÀ URBANA
I Carabinieri della Stazione di Alessandria Principale congiuntamente a personale della Polizia Municipale di Alessandria, anche in considerazione delle segnalazioni recentemente pervenute da cittadini e amministratori, hanno intensificato i controlli, effettuando dei servizi straordinari con la finalità di reprimere i reati contro la persona e ogni forma di inciviltà urbana in città. In particolare, il servizio ha interessato le zone del centro, Piazza della Libertà, Piazzetta della Lega, via Lumelli e le zone della movida cittadina in generale. I controlli, svolti con l’ausilio di un’unità cinofila, hanno consentito di identificare circa 40 persone, deferire un soggetto irregolare sul territorio Nazionale, sanzionare due giovani per possesso di hashish e applicare una sanzione amministrativa con relativo allontanamento di un soggetto che, in stato di ubriachezza, disturbava i passanti in piazza della Libertà. Quest’ultimo provvedimento, detto comunemente “daspo urbano”, consente di allontanare da alcuni luoghi pubblici i soggetti che ostacolano la fruizione dei servizi e la civile convivenza. L’iniziativa, che ha avuto un ottimo riscontro, sarà replicata per migliorare la sicurezza dei cittadini e rendere maggiormente fruibili gli spazi pubblici.
Il 12 e 13 maggio nel salone dell’Ospedale di Alessandria
TRAME DI CURA IN OSTETRICIA
DUE GIORNI DEDICATI
ALLE FUTURE MAMME
Gli incontri diretti da Davide Dealberti direttore di Ostetricia e Ginecologia
Venerdì 12 e sabato 13 maggio nel Salone di rappresentanza di via Venezia 16, sono in programma due incontri dedicati alle future mamme organizzati dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria in collaborazione con Sicmig, la Scuola Italiana di Chirurgia Mini Invasiva Ginecologica e la Aogoi – Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani.
La prima giornata di “Trame di cura in ostetricia” - diretta da Davide Dealberti, direttore di Ostetricia e Ginecologia dell’AO AL, e Massimo Luerti, già direttore di Ginecologia dell’Istituto Clinica Città Studi di Milano – si soffermerà soffermarsi sulle “emergenze ostetriche” e la “routine ostetrica”, con una parte teorica e una pratica.
In mattinata sarà affrontato il tema di come anche in ostetricia, e non solo in ginecologia, si stia affermando la tendenza a un approccio sempre meno invasivo, finalizzato soprattutto alla conservazione dell'utero, analizzando in particolare due argomenti: l'emorragia post partum e la preservazione del pavimento pelvico dai danni da parto. Nel pomeriggio la parte pratica si svolgerà nelle aule didattiche di Ginecologia e Ostetricia.
Sabato 13 maggio, a partire dalle 8,30, un evento aperto al pubblico e ai professionisti che vede in qualità di presidenti Davide Dealberti e Elsa Viora, past president Aogoi – Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani.
“Il nuovo mondo: vissuti, legami, cambiamenti” è il tema dell’incontro, durante il quale si parlerà di come la nascita di una nuova, piccola creatura comporti una vera e propria rivoluzione all’interno del nucleo familiare, in cui viene coinvolta soprattutto la madre, ma in notevole misura anche il padre.
«Durante questo incontro – ha spiegato il dottor Dealberti - ci siamo prefissi di valutare innanzitutto i cambiamenti della fisiologia della donna, le nuove esigenze di contraccezione e le fragilità psicologiche individuali e di coppia. Inoltre rifletteremo sui problemi legati all’allattamento e alla crescita del nuovo nato con le associazioni che si occupano di questi aspetti, approfondendo inoltre le problematiche, anche gravi, che possono insorgere in seguito alla nascita».
Sarà quindi l’occasione per approfondire, attraverso il racconto delle esperienze delle ostetriche e dei rappresentanti delle associazioni, quel legame di fiducia che si viene a creare tra professionisti, pazienti e familiari nei momenti più significativi: quando nasce o si perde una vita. Un tema che gli operatori dell’Ostetricia e Ginecologia hanno analizzato anche in diversi corsi di formazione in questi ultimi anni rientranti tra le attività promosse dal Centro Studi per le Medical Humanities dell’Ospedale di Alessandria. È infatti fondamentale che i genitori ricevano il corretto supporto, anche dal punto di vista empatico ed emotivo, attraverso quelle competenze (life skills) che si possono esercitare tramite l’ascolto, il dialogo e la cultura come strumento cura, nonché con la rete delle associazioni.
Per informazioni su Trame di cura in ostetricia
è possibile inviare una e-mail a segreteria@eurogyn.it o eurogyn@icloud.com.
Il 26 maggio
SI CORRE LA “STRANOVI”
Venerdì 26 maggio torna la Stranovi, manifestazione “ludico motoria ricreativa” giunta alla sua 40ª edizione, organizzata da CamminaNovi con il supporto tecnico dell’Atletica Novese e il patrocinio del Comune di Novi Ligure. Si corre insieme per solidarietà e infatti, come ogni anno, la Stranovi ha uno scopo benefico: all’evento è stata dedicata una t-shirt, acquistarla varrà come iscrizione e il ricavato sarà devoluto al progetto “Spazio al CiBo in S3rra” e al Comitato Novese della Croce Rossa Italiana. La manifestazione, non competitiva e aperta a tutti, si svolge su un percorso di 4 km (con partenza e arrivo in piazza XX Settembre) che toccherà molte vie del centro storico all’interno della cinta delle antiche mura cittadine. Possono partecipare tutte le persone che, alla data del 26 maggio 2023 avranno compiuto 18 anni; i minori potranno essere iscritti alla manifestazione da parte dell’esercente la potestà genitoriale.
La partenza è fissata alle ore 20.15 da piazza XX Settembre.
Al termine della manifestazione verranno assegnati i premi ai gruppi più numerosi:
al gruppo scolastico andrà il trofeo intitolato alla memoria di Andrea Chaves, che di Atletica Novese fu validissimo esponente, al gruppo non scolastico andrà il trofeo offerto da Fidas (Associazione Novese Donatori Sangue) e un premio verrà riconosciuto a scalare agli altri gruppi. Daranno una mano all’organizzazione, Novi Running e il gruppo novese dell’Associazione Nazionale Alpini.
Ritrovo e iscrizioni presso piazza XX Settembre, dalle ore 17.30 alle 19.50 del giorno della manifestazione. Le preiscrizioni e il ritiro t-shirt si svolgeranno: per gruppi presso la sede dell’Atletica Novese, presso lo Stadio Comunale, dal 9 maggio (dalle ore 18 alle 20) nei giorni feriali; dal 22 maggio anche al mattino (dalle ore 10 alle 12). Per singoli invece, preiscrizioni e ritiro t-shirt presso il negozio Novi Running di via Pavese 25, a partire dal 2 maggio.
Per maggiori informazioni rivolgersi a: Atletica Novese - tel. 0143 321582 - 3356026725.
Alessandria
ARRIVATI 29 CARABINIERI
DALLE SCUOLE ALLIEVI
Destinati ad Alessandria, Novi Ligure, Casale Monferrato, Tortona e Acqui Terme
Sono giunti presso il Comando Provinciale Carabinieri di Alessandria, 29 Carabinieri neopromossi, provenienti dalle Scuole Allievi, i reparti d’istruzione per la formazione dei futuri professionisti dell’Arma quali tutori dell’ordine e operatori sociali sensibili e attenti al dialogo con la popolazione.
I nuovi Carabinieri sono stati istruiti su un progetto formativo che, oltre a certificare con il superamento di singoli esami le competenze tecniche acquisite, fornisce le capacità per utilizzarle al meglio, anche in situazioni critiche. I Carabinieri nuovi giunti in provincia, di età compresa fra i 21 e i 27 anni, sono stati destinati ai cinque Comandi Compagnia di Alessandria (6), Novi Ligure (8), Casale Monferrato (4), Tortona (5) e Acqui Terme (6), e da qui alle rispettive Stazioni dipendenti, peculiari articolazioni di base con la responsabilità diretta del controllo del territorio. Fra loro, provenienti dalla Campania (12), dalla Sicilia (9), dalla Liguria (4), dalla Lombardia (2), dalla Puglia (1) e dalla Toscana (1), otto donne e un ragazzo nato all’estero, in Ucraina.
La scelta di destinare i giovani Carabinieri alle Stazioni ha come scopo quello di aumentare il numero dei servizi preventivi e la proiezione esterna, così da fornire una pronta ed efficace risposta ai cittadini.
Dal 2 al 13 maggio in Alessandria
UNA MOSTRA PER RICORDARE
DON LORENZO MILANI
A 100 ANNI DALLA NASCITA
Presso la Galleria Guasco dell’ISRAL
In occasione dei cento anni dalla nascita di don Milani, il priore di Barbiana (27 maggio 1923), la Diocesi di Alessandria, la Città di Alessandria e l’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria “Carlo Gilardenghi”, in collaborazione con l’Azione Cattolica, il Movimento ecclesiale di impegno culturale e il Centro di cultura-gruppo operatori dell’Università Cattolica, hanno deciso di allestire una mostra didattica per ricordare don Lorenzo Milani, intitolata “Il Sapere serve solo per darlo”.
Nel 1967, alcuni ragazzi di Barbiana lanciarono un appello al Paese, riaffermando il ruolo primario dell’istituzione scolastica nella formazione del cittadino, rilanciando il diritto all’istruzione come presupposto per il diritto all’eguaglianza, denunciando una scuola che stava scadendo nell’insipienza, o meglio, nella in-sapienza. È questa la denuncia contenuta nel libro “Lettera a una professoressa”, manifesto del metodo educativo della Scuola di Barbiana, la scuola fondata dal giovane e renitente prete fiorentino don Lorenzo Milani.
La mostra, composta da 43 pannelli didattici sarà visitabile da martedì 2 maggio a sabato 13 maggio presso la Galleria Guasco dell’Isral, via Guasco 49, Alessandria con i seguenti orari: martedì, mercoledì e giovedì ore 9-13 e 14,30-18,30; venerdì ore 9-13; sabato ore 10-13.
I gruppi interessati ad una visita possono prenotare giorno e ora all’indirizzo mail: didattica@isral.it
Dal 5 al 13 maggio in Alessandria
LA XX EDIZIONE DI “LIBRINFESTA”
85 eventi attraverso gli universi della letteratura e della cultura
Torna il tradizionale appuntamento di “Librinfesta”, il Festival di letteratura per bambini e ragazzi organizzato dall’associazione culturale “Il Contastorie” con la compartecipazione dell’Amministrazione Comunale di Alessandria, della Biblioteca Civica di Alessandria “Francesca Calvo”, di ASM CulturAle Costruire Insieme e del Conservatorio di musica Antonio Vivaldi .
È anche previsto il coinvolgimento diretto della libreria "Il Sentiero degli Scarabocchi".
La manifestazione, che raggiunge quest’anno l’importante traguardo della XX edizione, avrà come soggetto “Universi – Viaggio attraverso gli universi della letteratura e della cultura”, tema ricco di suggestioni e che farà da filo condutture per gli oltre 85 eventi in programma, che comprenderanno incontri con gli autori, laboratori, spettacoli, animazioni e presentazioni di libri. La rassegna sarà inaugurata domenica 7 maggio 2023 alle ore 18 presso l’Auditorium del Conservatorio di musica Antonio Vivaldi con il concerto “Uni-versi in Musica” e la partecipazione del Coro delle Voci Bianche diretto dal M° Roberto Berzero.
La manifestazione si articola anche con numerosissime occasioni di incontro con gli autori invitati all’edizione 2023.
L'ingresso al festival è gratuito salvo alcuni eventi speciali per i quali è richiesto un contributo di partecipazione. Per molte attività è richiesta la prenotazione online, da effettuare tramite il sito web www.librinfesta.org (accedendo alla sezione "programma").
Molti eventi hanno posti limitati perciò la prenotazione è l'unico strumento per garantire al 100% la partecipazione.
Per informazioni: ilcontastorie.info@gmail.com
“La lettura, tra i tanti valori che ha, riveste un ruolo fondamentale nella formazione continua della persona – sottolinea il Sindaco di Alessandria Giorgio Abonante –. Per questo, come Giunta e come Ente nel suo complesso, l'impegno di tutta la nostra Amministrazione per la promozione del libro in tutte le sue forme e come chiave per conoscere il mondo è imprescindibile. Questi valori sono gli stessi di Librinfesta, storico Festival della Letteratura per ragazzi che si organizza ogni anno in Alessandria, e che festeggia l’importante traguardo della ventesima edizione. Per questi motivi auspichiamo che questa manifestazione possa essere da stimolo per avvicinare più persone alla lettura, a partire proprio dai bambini e i ragazzi, e che possa diventare un punto di riferimento per nuove rassegne letterarie e nuove iniziative che testimoniano la vivacità culturale del nostro territorio”.
“Librinfesta, nel suo ventennale, vuole provare a considerare il pianeta Terra come un’astronave con il suo prezioso carico di UNIVERSI – afferma Rosalba Malta, Presidente Associazione Culturale Il Contastorie –: l’arte, la musica, il teatro, la poesia, lo sport, il gioco, il cibo, la natura, l’umanità intera, che rendono questo pianeta il più bel luogo possibile dove esistere. Librinfesta diventa un viaggio attraverso gli UNIVERSI che ruotano intorno alla realtà e con i quali l’umanità si confronta quotidianamente. Una riflessione che diventa esperienza per rispondere alla domanda che ci viene posta da più parti e cioè di custodire meglio la casa comune e tutti i suoi abitanti, di abbandonare l’usa e getta, le guerre e le disuguaglianze per imboccare la via della pace e della sostenibilità ecologica e sociale. Quale migliore occasione di un Festival della letteratura, che compie venti anni e diventa definitivamente adulto, per proporre questa riflessione? Là dove il protagonista è il futuro stesso rappresentato proprio da loro: i bambini e i ragazzi che attraverso i libri e le storie sanno immaginare tutti gli UNIVERSI possibili.”
La festa della Liberazione dal nazifascismo
25 APRILE IERI OGGI DOMANI
La Provincia di Alessandria è Medaglia d’Oro al Valor Militare per l’attività partigiana.
In queste settimane stiamo assistendo ad uno stillicidio quotidiano sul significato del 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Una volta si afferma che i soldati uccisi nell’attentato partigiano di via Rasella, a Roma, non erano soldati nazisti ma una banda di musicisti; una volta si dice che i martiri delle Fosse Ardeatine furono uccisi perché italiani, negando la loro appartenenza alla Resistenza al nazifascismo; un’altra volta ancora che l’antifascismo non è citato nella Costituzione. E potremmo continuare nell’elencazione di affermazioni false nei confronti di una Storia che si vorrebbe riscrivere insultando i milioni di morti nei campi di concentramento nazisti e la collaborazione del fascismo italiano che non vuol fare i conti con il proprio passato.
Per la verità, la XII Disposizione transitoria e finale della Carta Costituzionale italiana recita: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.
Ma la cadenza quasi quotidiana di attacchi ideologici fa balenare il sospetto che si tratti di una strategia ben congegnata che ha le radici in quella teoria delle “armi di distrazione di massa” capaci di distogliere l’attenzione dei cittadini dai veri problemi che li assillano.
Infatti, l’annuncio di un Consiglio dei Ministri il 1° maggio sul taglio del cuneo fiscale tre giorni prima del 25 aprile ha il sapore della confusione, nel tentativo di distrarre gli italiani da una ricorrenza che condanna inesorabilmente il fascismo con le sue torture, le sue privazioni delle libertà individuali e collettive, le sue violenze a uomini e donne, le sue negazioni dei diritti fondamentali, la sua connivenza con il nazismo e i suoi carnefici.
La pacificazione non significa dimenticare, bensì riconoscere gli errori commessi dai predecessori di coloro che, in qualche modo, si richiamano ancora al fascismo e alla sua ideologia.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha visitato nei giorni scorsi il campo di concentramento di Auschwitz e, nella ricorrenza del 25 aprile ha incontrato le popolazioni di Cuneo, Boves e Borgo San Dalmazzo, luoghi dove la ferocia dei nazifascisti si è manifestata con particolare odio verso popolazioni inermi. Un pellegrinaggio di testimonianza per chiedere di non dimenticare l’orrore di una guerra che non deve più tornare. Anche se a poche migliaia di chilometri, nel cuore dell’Europa, si sta combattendo un’altra resistenza del popolo ucraino contro l’invasore russo.
Noi alessandrini dobbiamo ricordarci che, nel 1996, la Provincia di Alessandria è stata insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare per l’attività partigiana, dall’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. E vale la pena rileggere le motivazioni riportate nella Gazzetta Ufficiale: “Terra di antiche tradizioni di libertà, fedele alle sue glorie civili e sociali, le popolazioni dell’alessandrino, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, opposero una strenua resistenza alle forze germaniche di occupazione. Costituiti i Comitati di Liberazione Nazionale, iniziarono i moti di ribellione e lotta, cui presero parte numerose unità SAP e GAP e otto Divisioni partigiane. Nelle drammatiche battaglie del 5-11 aprile 1944, presso il Monastero della Benedicta, meno di mille partigiani, parte dei quali ancora disarmati, si difesero accanitamente di fronte alle soverchianti forze tedesche. Nell’impari lotta 96 partigiani vennero catturati, 79 caddero in combattimento, 350 furono fatti prigionieri e trasferiti nei campi di sterminio in Germania, dopo che 19 di loro erano stati fucilati al passo del Turchino, insieme ad altri 40 ostaggi. 15.680 partigiani combattenti della Provincia, di cui 585 Caduti e 75 uccisi per rappresaglia, oltre alle centinaia di cittadini feriti e mutilati a seguito di devastanti bombardamenti di Alessandria e di Novi Ligure, stanno a dimostrare l’asprezza della lotta fatta di sacrifici, privazioni e rappresaglia feroci. Contro quel regime del terrore, le popolazioni dell’alessandrino tradizionalmente pacifiche, seppero eroicamente manifestare tutto il loro amore per la libertà e la giustizia, a difesa di una Patria occupata ed oppressa. Provincia di Alessandria, settembre 1943 – aprile 1945”. Roma, 17 maggio 1996.
E vale la pena rileggere le memorabili pagine di Giampaolo Pansa sull’eccidio della Benedicta in “Guerra partigiana tra Genova e il Po”, edito da Laterza nel 1967.
“All’alba di venerdì 7 aprile, mentre più accanito riprendeva il rastrellamento dei partigiani dispersi sui monti, alla cascina Benedicta vennero iniziati i preliminari del massacro. Il ‘bando Graziani’ era esplicito: ‘La pena di morte (…) deve essere eseguita, se possibile, nel luogo stesso di cattura del disertore’. Settantacinque prigionieri vennero condotti nel cortile dell’antico convento: per la maggior parte erano giovani sui 19-20 anni. Un civile annotò i loro nomi; poi, spogliati di ogni effetto personale che servisse a riconoscerli, i partigiani vennero spinti a gruppi di cinque lungo il sentiero che porta al torrente Gorzente. Qui li attendeva un plotone di bersaglieri fascisti, comandato da un ufficiale tedesco.”
“Le esecuzioni, iniziate a metà mattina, proseguirono con ritmo meccanico sino al sesto scaglione, allorchè un patriota, nascosto su un costone dell’Arpescella e sconvolto da ciò che stava vedendo, scaricò il proprio mitragliatore contro la squadra fascista. I repubblichini si sbandarono e fuggirono verso la Benedicta. Poco dopo, però, le esecuzioni ripresero e continuarono per tutta la giornata. Giunta la sera, alcuni prigionieri furono costretti a scavare un’ampia fossa nella quale furono gettati novantasette cadaveri: settantacinque dei fucilati presso il Gorzente, gli altri di ‘ribelli’ catturati in combattimento nei dintorni e subito passati per le armi”.
Questa Storia non si può cancellare e sarebbe sufficiente un atto di buona volontà e di onestà intellettuale per riconoscere il fascismo come un male capace di uccidere la democrazia e, con essa, la libertà e i diritti fondamentali e inalienabili delle persone.
Marco Caramagna
Il 29 e 30 aprile ad Alessandria
IL RADUNO REGIONALE DEI BERSAGLIERI
Il 29 e il 30 aprile 2023 Alessandria ospiterà il Raduno Regionale dei Bersaglieri, evento che porterà in città numerose “piume nere” voluto dagli iscritti della Sezione “E. Franchini” di Alessandria, per celebrare le tante azioni messe in campo dal 2007, anno della ricostituzione della sezione alessandrina. Sarà un fine settimana davvero ricco di eventi che animeranno Alessandria già dal pomeriggio di sabato 29 aprile alle 15:30 con l’alzabandiera e la deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti in Corso Crimea.
Alle 16, un convegno a Palazzo Monferrato durante il quale la professoressa Anna Marotta presenterà il Generale Antonio Pennino, per trattare il tema “Bersaglieri in Piemonte e ad Alessandria”, e quindi lo storico Giovanni Cerino Badone che analizzerà l’importanza storica della Cittadella di Alessandria.
Alle 17:30 la Fanfara “E. Lavezzeri” di Asti eseguirà un concerto di musiche scelte nella suggestiva cornice di Piazzetta della Lega.
I festeggiamenti proseguiranno domenica 30 aprile, a partire dalle ore 9, con l’inaugurazione del monumento al Bersagliere posizionato in piazza Valfrè, a sottolineare il legame storico che si è instaurato sin dagli albori fra la Città ed il Corpo dei Bersaglieri quando, in occasione della Guerra di Crimea del 1855, ad Alessandria veniva schierato il contingente piemontese di 18.000 uomini, di cui 2.500 bersaglieri, per poi imbarcarsi a Genova alla volta del fronte condiviso con Francia ed Inghilterra nella guerra contro la Russia.
La cerimonia di inaugurazione del monumento volgerà al termine quando verrà impartito l’ordine di sfilamento dei Bersaglieri, i quali partendo da Piazza Valfrè, percorreranno Corso 100 Cannoni, Corso Roma, Via Milano, Via Dossena, attraverseranno il Ponte Meier, per giungere infine alla Cittadella di Alessandria.
Lo sfilamento delle “piume nere” sarà organizzato sviluppando il tema dell’evoluzione storica del Corpo dei Bersaglieri ovvero il Risorgimento, con i Bersaglieri della Fanfara “Lavezzeri “di Asti in divisa d’epoca, la Grande Guerra, con un plotone di Bersaglieri ciclisti affiancati dalla Fanfara di Lonate Pozzolo, la Seconda Guerra Mondiale, rappresentata dai Bersaglieri motociclisti della Guerra d’Africa accompagnati dalla Fanfara di Settimo.
Rappresentando appieno lo spirito del Corpo, in Cittadella verrà data la disposizione per rivivere la cosiddetta “Corsa Reggimentale”, ossia il Giro d’Onore della Piazza d’Armi a passo di corsa.
La chiusura del Raduno Regionale vedrà il tradizionale “ammaina bandiera” presso il Monumento ai Caduti in Cittadella.
L’evento si avvale del Patrocinio della Città di Alessandria, della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale del Piemonte, della Provincia di Alessandria e del sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e della Camera di Commercio Alessandria-Asti.
IL FESTIVAL INTERNAZIONALE ECHOS
COMPIE 25 ANNI
20 concerti itineranti dal 30 aprile al 29 giugno
Echos. I Luoghi e la Musica compie 25 anni. Il 2023 è un anno speciale per la storica rassegna che invita alla scoperta dei tanti tesori artistici sparsi nella provincia di Alessandria e trasforma i luoghi d'arte più significativi del territorio in un grande palcoscenico di concerti, crocevia di artisti e di emozioni.
Organizzato dall’Associazione Musicale Ondasonora APS di Alessandria, Echos 2023 si annuncia particolarmente ricco di eventi, con grandi artisti internazionali, giovani di grande talento e con il consueto programma di aperture straordinarie e visite guidate.
“Il Festival Echos. I Luoghi e la Musica raggiunge la 25esima edizione. Un quarto di secolo di vita - dichiara Sergio Marchegiani, direttore artistico - consente una certa prospettiva sul senso di un evento culturale e sui risultati che ha ottenuto per le comunità che coinvolge.
Celebriamo questo importante compleanno con la migliore edizione di sempre della storia del festival, sia dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo, e con un prezioso volume che racconta il viaggio di Echos: l'obiettivo è fare memoria di un'entusiasmante esperienza collettiva e di una manifestazione che ritengo abbia lasciato il segno nel panorama culturale del nostro territorio.”
“È sempre una grande soddisfazione poter festeggiare traguardi importanti con le associazioni che sviluppano progetti riconducibili ai settori rilevanti d’intervento e in linea con gli obiettivi strategici delle programmazioni pluriennali della Fondazione - afferma il presidente, notaio Luciano Mariano - Da anni, il nostro ente è partner di Ondasonora che ha dimostrato di saper valorizzare l’aspetto artistico, coinvolgendo musicisti di livello internazionale, e di voler promuovere le località più suggestive del territorio. Un connubio che ha permesso di rivalutare luoghi meno conosciuti e di coinvolgere un pubblico sempre più ampio di appassionati della buona musica. Auguri per questo primo mezzo secolo di vita e complimenti per l’ottimo programma.”
Ad aprire il festival, domenica 30 aprile, è il Quartetto della Filarmonica Teatro Regio Torino con un programma dedicato a Schubert e Borodin. Il concerto, in calendario nello stesso giorno e nello stesso luogo dove nel 1999 in cui si tenne il primo concerto della prima edizione del festival, si terrà nella suggestiva cornice del Salone Vitoli del Museo Civico di Casale Monferrato.
Il secondo concerto, il 1° maggio a Fubine Monferrato nell'inedito spazio di Palazzo Pane, rientra nel ciclo PianoEchos e vede protagonista il noto pianista Roberto Plano impegnato in una originale scaletta che spazia tra Europa e Americhe con musiche di Schubert, Ponce, Castro, Ginastera e Gershwin.
Si prosegue il weekend successivo con il duo russo-armeno Tchijik-Varvarian, violino e pianoforte, che sabato 6 maggio a Morbello si addentra nell'affascinante repertorio slavo con opere di Dvorak, Suk e Bartok, mentre domenica 7 maggio è in scena uno dei più celebri trii classici d’Europa, lo Smetana Trio di Praga. L’ensemble si esibisce nel singolarissimo format 1+1+1=Trio Smetana!, una passeggiata musicale che tocca tre location del monumentale Castello di Piovera in tre momenti diversi (il primo con Jan Talich solista al violino nel Salone d'Onore, il secondo con Jan Palenicek solista al violoncello nelle Cantine, il terzo con la pianista Jitka Cechova e poi con il trio al completo nell'Antica rimessa) per mettere in risalto la precisa individualità solistica di ogni componente e l’unione perfetta nella formazione del trio.
Il 13 maggio a Lu Monferrato torna il ciclo PianoEchos con il concerto di Pietro Bonfilio, un omaggio ai grandi protagonisti della letteratura pianistica con pagine di Mozart, Debussy e Schumann, mentre domenica 14 maggio a Castelnuovo Scrivia il Quartetto Andreae, flauto e trio d’archi, si cimenta in un programma che oltre ai celebri Quartetti di Mozart prevede brani di raro ascolto del compositore e direttore d’orchestra svizzero Volkmar Andreae.
Seguono due recital solistici in altrettante pregevoli chiese: quello interamente ai 24 Capricci di Paganini con Cihat Askin (20 maggio, Chiesa di Santa Maria di Sale), considerato a livello internazionale uno dei principali rappresentanti della scuola violinistica turca, e quello del pianista Pasquale Iannone per il ciclo PianoEchos (21 maggio, Chiesa di Santa Maria e San Dalmazzo a Masio), pronto a offrire un intenso percorso di ascolto che si dispiega tra partiture di grande impegno virtuosistico di Beethoven, Chopin e Liszt.
Il calendario del festival continua con il concerto del quartetto d’archi Ludus Quartet (27 maggio, Cassinelle), impegnato in un viaggio su strumenti antichi dedicato ai Padri del quartetto moderno con pagine di Nardini, Boccherini e Cambini e con l’esibizione del duo violino e pianoforte Gertler-Gomena (28 maggio, Grondona) che vedrà in scena un autentico enfant prodige, il giovanissimo e formidabile violinista slovacco Teo Gertler.
Il 2 giugno, nella splendida cornice del Convento e Quadreria dei Frati Cappuccini di Voltaggio, sarà di scena il duo svedese formato da Henriikka Gröndahl, soprano dell'opera Reale di Stoccolma, e dal pianista Carl Ponten. Il mese di giugno prosegue con due attesi ritorni al festival: Gianluca Campi (4 giugno, Belvedere di Gavazzana), fuoriclasse della fisarmonica, vincitore in Portogallo del Trofeo Mondiale della Fisarmonica, con un recital monografico dedicato ad Astor Piazzolla, e il Duo Manara-Voghera (10 giugno, Volpedo e 11 giugno Rivalta Scrivia).
Il duo, costituito da Francesco Manara (primo violino dell'Orchestra del Teatro alla Scala e del Quartetto d’archi della Scala) e da suo storico partner al pianoforte Claudio Voghera, nei concerti intitolati Schubert, sulle ali del canto proporrà l’integrale in due tappe delle opere per violino e pianoforte di Franz Schubert. L’intenso viaggio musicale del duo nel mondo schubertiano avrà un prologo (9 giugno, Viguzzolo) quando al duo si unirà il violoncellista Massimo Polidori: si ricomporrà così il Trio Johannes per eseguire l’integrale delle opere per trio del grande compositore. I tre appuntamenti si svolgono in altrettanti luoghi di straordinaria bellezza - le Pievi romaniche di Viguzzolo e Volpedo e l'Abbazia cistercense di Rivalta Scrivia - e creeranno un suggestivo connubio tra l’emozione della musica e la meraviglia dei luoghi.
La musica di Schubert, vero fil rouge di questa edizione di Echos, torna protagonista nel recital del celebre pianista Alexander Lonquich (17 giugno, Teatro Sociale di Valenza), protagonista della scena concertistica internazionale al quale sarà consegnato il Premio Tasto d’Argento 2023.
Con il penultimo appuntamento del festival (18 giugno, Alessandria) torna il mondo della fisarmonica con un altro grande virtuoso dello strumento, Samuele Telari, alla fisarmonica bajan. Astro nascente che sta riscuotendo successo in tutta Europa, Samuele Telari propone un programma intitolato “L'Arte della trascrizione” con musiche di Schubert, Vivaldi, Liszt/Lips e i Quadri da un’esposizione di Musorgskij, accompagnando il pubblico con il suo talento verso insoliti sentieri sonori nella preziosa Sala del Broletto di Palatium Vetus. Gran finale per la chiusura della rassegna il 29 giugno a Casale Monferrato (Cortile di Palazzo Langosco) con Michele Placido che porta in scena lo spettacolo Il sosia. Vita pubblica e privata di Franz Schubert, musicista, testo appositamente scritto da Stefano Valanzuolo per il celebre attore e per il duo pianistico formato da Marco Schiavo e Sergio Marchegiani. Lo spettacolo, dalla scrittura delicata e profonda, è un’indagine in forma di racconto romantico su un genio della musica, nella cui vicenda la dimensione intima e quella artistica si intrecciano in modo affascinante.
L’immagine di Echos 2023, realizzata dall'art designer Danilo Seregni, sarà anche la copertina di un prezioso volume che celebrerà il venticinquennale del festival. Titolo: “Echos. 25 anni in viaggio tra Luoghi e Musica”. Il libro, stampato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, è un racconto di Sergio Marchegiani con le immagini di Giulia Sirolli, gli interventi di Roberto Livraghi e la prefazione di Alberto Sinigaglia; le 140 pagine sono suddivise in quattro capitoli dedicati agli inizi, ai musicisti, ai luoghi e a tutto ciò che ruota intorno alla realizzazione di un'importante manifestazione culturale. Particolare rilievo è stato dato allo strettissimo legame tra il festival e il patrimonio artistico e paesaggistico del territorio che ne ha fatto da cornice: la provincia di Alessandria.
Echos si avvale del contributo di Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino ed è realizzata in collaborazione con numerose Amministrazioni Comunali (Alluvioni Piovera, Casale Monferrato, Cassano Spinola, Castelnuovo Scrivia, Fubine Monferrato, Grondona, Lu e Cuccaro Monferrato, Masio, Morbello, Sale, Tortona, Viguzzolo, Volpedo e Voltaggio), Associazioni del territorio (Arcangelo Pinacoteca Voltaggio, Pellizza da Volpedo, Corsari di Morbello, San Giacomo di Lu, Culturale Viguzzolese, Castello di Piovera, Sistema Bibliotecario Tortonese), privati, Alexala e gode del Patrocinio della Commissione Europea e della Provincia di Alessandria.
INGRESSO
I concerti del Festival Echos sono tutti a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti, ad eccezione di quelli del 17 (Lonquich) e del 29 giugno (Placido) che avranno un biglietto di 5 € (posto unico). I biglietti saranno in vendita durante gli altri appuntamenti di Echos e il giorno del concerto.
Per info e prenotazioni: www.festivalechos.it - info@festivalechos.it - 348.71.61.557
A Valenza
IL BLUE JAZZ FESTIVAL
L’Associazione Amici del Jazz presenta il BlueJazz02 Valenza Jazz City Festival, giunto alla sua seconda edizione. La manifestazione si svolgerà fino al 10 giugno:
• Sabato 13 maggio Fabrizio Bosso con un omaggio a Stevie Wonder
• Venerdì 26 maggio Gigi Cifarelli in un tributo a George Benson.
• Sabato 10 giugno il Trio Colombo, Calloni, Corini riproporrà la storica “Linea Cacoustic trio”.
Anche quest’anno, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria affianca il Blue Jazz Festival, una rassegna di straordinaria vivacità che sarà sicuramente in grado di appagare le più alte aspettative degli appassionati di questo genere – dichiara il presidente dell’Ente, notaio Luciano Mariano -.
Il cartellone è, come sempre, di alto livello, aperto da un pianista di fama internazionale come Dado Moroni che, secondo le migliori tradizioni, richiamerà, al Sociale di Valenza, un pubblico delle grandi occasioni. Una tradizione, quella di Valenza Jazz, che è andata crescendo nel tempo sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo connotando positivamente il nostro territorio sotto il profilo culturale e turistico.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito: www.associazioneamicideljazz.it e sui canali social (Facebook: Valenza Jazz e Instagram: valenzajazz23).
Ricordiamo che il bonus cultura 2023, destinato agli studenti nati nell'anno 2004 che hanno compiuto 18 anni nel 2022, può essere utilizzato anche per acquistare biglietti per i concerti.
Teatro Sociale di Valenza- C.so Garibaldi 58
Ingresso 30 euro
Prenotazioni e vendita ticket presso:
Biglietteria del Teatro tel. 0131.920154/324.0838829
martedì dalle 16.00 alle 19.30 sabato dalle 10.00 alle 12.30
Vendita on line su: liveticket.it/bluejazz
Consorzio Intercomunale del Novese
IMPEGNATI OLTRE 6 MILIONI DI EURO
PER ASSISTERE ANZIANI DISABILI MINORI E
FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ.
L’Assemblea dei Sindaci del Consorzio intercomunale del Novese dei servizi alla persona ha approvato all’unanimità il conto del Bilancio della gestione finanziaria dell’anno 2022.
Al termine della riunione la Presidente del Consiglio di amministrazione del C.S.P., dott.ssa Maria Gabriella Mazzarello, ha condiviso con tutto lo staff l’importante risultato raggiunto e sottolineato:
«Bisogna riconoscere alla struttura e alla gestione finanziaria dell'amministrazione consortile nel suo insieme, la capacità di una programmazione assolutamente compatibile con gli equilibri e le previsioni di bilancio. Siamo un'amministrazione finanziariamente sana, con capacità proprie di generare anche investimenti».
Il Presidente dell’Assemblea dei sindaci del Consorzio, dott. Domenico Miloscio, si è complimentato con l’intero complesso amministrativo del C.S.P. sottolineando l’ottima capacità gestionale che permette ai Comuni di avere quote consortili ferme ormai da un decennio nonostante i cospicui aumenti dei volumi dei servizi erogati e della loro qualità. Sindaci presenti all’assemblea e componenti del Consiglio di amministrazione del C.S.P. hanno colto l’occasione della presenza del dott. Paolo Ponta, Commissario straordinario del Comune di Novi Ligure, per esprimere ringraziamenti per la funzione che ha ricoperto nel periodo commissariale ormai al termine; periodo che ha significato sempre spirito di collaborazione e di disponibilità verso le diverse istanze del Consorzio intercomunale del Novese dei Servizi alla Persona, dando seguito, in un’ottica di sinergia e di continuità all’amministrazione del sindaco Gian Paolo Cabella e ai progetti già in essere nel 2021.
Questa collaborazione si è palesata nella stessa assemblea dei sindaci del 18 aprile scorso, attraverso la messa a disposizione del Consorzio dell’intero immobile di Villa Zucca a favore del progetto sulla disabilità finanziato dai fondi messi a disposizione dal Piano nazionale di resistenza e resilienza (P.N.R.R.) 2022-2026.
L’assemblea ha votato all’unanimità l’accettazione del comodato d’uso dell’immobile per gli scopi del progetto a favore della vita indipendente e del dopo di noi finanziato dal Ministero del lavoro.
Il Consorzio, nel 2022 ha impegnato oltre 6 milioni di euro per andare incontro alla sempre maggiore domanda di assistenza a favore di anziani, minori in difficoltà, disabili e famiglie in difficoltà.
L'avanzo di amministrazione è stato di oltre 3 milioni di euro in parte costituito da accantonamenti o vincoli (2.100.000 euro) ed i restanti 900.000 euro quali risparmi per investimenti futuri originati da economie nelle spese o maggiori entrate. A quota zero l'indebitamente oneroso.
Il risultato economico approvato dall’assemblea dei sindaci è ulteriormente comprovato dalle iniziative intraprese nel corso dell’anno 2022, alcune delle quali concretizzatesi all’inizio dell’anno in corso, tutte apprezzate ed elogiate dal Vescovo della Diocesi di Tortona, monsignor Guido Marini, e dal ministro per le disabilità, Alessandra Locatelli, in visita al Centro diurno socio riabilitativo del C.S.P., rispettivamente il 17 febbraio e il 7 marzo. Tra i progetti che hanno caratterizzato l’attività del Consorzio hanno generato particolare apprezzamento nell’opinione pubblica l’attivazione del Servizio di consulenza educativa per famiglie e insegnanti avviato dal C.S.P. con la collaborazione degli istituti scolastici del territorio; l’accordo di collaborazione con la ‘Fondazione San Martino’ di Tortona per l’assistenza antiusura; l’intesa con l’associazione Cuore di Maglia che coinvolge gli ospiti del centro diurno nel confezionamento di abbigliamento per i bimbi nati prematuri nel reparti neonatali di 5 ospedali della provincia di Alessandria.
Consensi positivi, testimoniati dal numero di persone che vi si rivolgono, suscita anche il servizio di pronto intervento sociale attivato, rivolto ad anziani, minori non accompagnati, disabili, adulti in difficoltà sociale e psico-sociale, famiglie, stranieri, persone senza dimora. Con il progetto Solidarietà in movimento il Consorzio offre in concessione gratuita ad Anteas (Associazione nazionale tutte le età attive per la solidarietà) un’autovettura ‘Citröen C3’ affinché la possa utilizzare per il ‘Trasporto amico’ finalizzato a portare aiuti alle persone sole, anziane o fragili, per garantire loro la possibilità di accedere in sicurezza e in tempo utile a sedi vaccinali, a effettuare analisi, visite mediche ed esami strumentali. Ultima, ma solo nell’ordine cronologico di avvio, è l’attivazione dei cosiddetti 'Luoghi neutri', spazi arredati per svolgere incontri riservati tra il minore e i propri familiari alla presenza di un educatore con il prioritario obiettivo di recuperare le capacità genitoriali. Tale progetto ha trovato naturale evoluzione nella decisione del Commissario straordinario del Comune di Novi Ligure di mettere a disposizione del Consorzio intercomunale del Novese dei servizi alla persona i restanti spazi dell’immobile ‘Villa Zucca’ per gli scopi del progetto a favore della vita indipendente dei disabili e del ‘Dopo di noi’ finanziato dal Ministero del lavoro e dai fondi del P.N.R.R. 2022-2026.
VINCERE LA PAURA PUÒ SALVARE LA VITA
Alessandria presente in tutte le cronache nazionali e sulla prima pagina dell’ “Osservatore romano”. In positivo. Un brigadiere dell’Arma dei Carabinieri ha salvato dal suicidio una ragazza.
Nella tarda serata di martedì 3 aprile, infatti, una donna raggiunse l’asta che congiunge la parte pedonale a quella viabile del ponte Meier, sul fiume Tanaro ad Alessandria, telefonando alla madre che stava per gettarsi dal ponte. I carabinieri, avvertiti, raggiunsero il Meier con le auto senza sirene e senza lampeggianti. Di scatto, il vice brigadiere Salvatore Germanà, in servizio presso il Nucleo Radiomobile di Alessandria, non esitò a saltare il parapetto e ad avanzare sulla passerella per arrivare vicino a lei che, con i piedi penzoloni dalla trave senza protezioni minacciava di gettarsi nel vuoto sottostante, a venti metri dal letto del fiume asciutto. Naturalmente non voleva che il sottufficiale dell’Arma si avvicinasse ma la rivelazione a Salvatore del titolo di una canzone che proveniva dal cellulare della ragazza convinse il vice brigadiere a raggiungerla, riuscendo a sedersi vicino a lei e intavolando un dialogo, durato mezz’ora, i cui contenuti non è dato sapere perché Salvatore Germanà ha detto che “devono restare fra loro due”. Poi, con cautela, il “salvatore” di nome e di fatto si mise sullo stesso piano della donna manifestandole le proprie fragilità e dicendole che erano entrambi a rischio e che, se si fosse buttata, lui l’avrebbe seguita per salvarla. Ad un certo punto la donna si alzò barcollando e, raggiungendo la ringhiera, piano piano raggiunsero la salvezza grazie anche all’abbraccio degli uomini dell’Arma in attesa sul ponte.
“Non credo di aver fatto qualcosa di particolare – ha dichiarato il vice brigadiere Germanà a ‘La Stampa’ – anzi, rubo una frase al parroco del mio paese (Leonforte in provincia di Enna, ndr): il mio intervento è stato ordinario ma è diventato straordinario nel momento in cui sono diventato un punto di appiglio per questa ragazza”.
“Questa vicenda – commenta il direttore Andrea Monda sulla prima pagina dell’‘Osservatore romano’ del 6 aprile – avvenuta nel cuore della Settimana Santa, ha l’inconfondibile sapore della Pasqua. Non solo perché una persona ‘che era morta è tornata in vita’ ma per tutta una serie di dettagli e di sfumature che i cristiani dovrebbero saper cogliere”: lo stile del vice brigadiere che si avvicina alla ragazza disperata e in bilico sul baratro ci dice qualcosa dello stile di Dio che è fatto di vicinanza, di compassione e di tenerezza, come ci ricorda costantemente Papa Francesco.
Un episodio di cronaca che mette in evidenza un gesto di solidarietà che si affianca agli altri mille gesti di solidarietà quotidiana che anche le altre forze dell’ordine e i nostri connazionali, soprattutto del Sud dove sbarcano i migranti, compiono ogni giorno, accogliendo e aiutando coloro che fuggono da scenari di guerra, di povertà, di sfruttamento. Troppe volte, però, trovano una politica che li rifiuta e li respinge. Le paure sono alla base dei rifiuti e dei respingimenti ma se il vice brigadiere Salvatore Germanà si fosse lasciato sopraffare dalla paura forse quella ragazza giacerebbe nel greto del Tanaro.
Pasqua, invece, è la vittoria della fiducia e della speranza sulla paura. Pasqua è farsi prossimo come il Samaritano o cingersi un asciugamano e lavare i piedi a dieci giovani carcerati come ha fatto Papa Francesco il Giovedì Santo a Casal del Marmo. E questo gesto porta alla memoria, il coraggio e l’amore di don Angelo proprio per i giovani da recuperare alla speranza, al desiderio di prospettive autentiche per la vita. Pasqua è condividere le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di coloro che ci circondano perché essere “esperti di umanità” permette agli uomini di evitare le strade dell’odio e della guerra.
Marco Caramagna
Alessandria
INAUGURATO IL MUSEO DEL CAPPELLO
NELLA SEDE STORICA DELLO STABILIMENTO “BORSALINO”
Presenti Anthony Delon e Paul Belmondo figli di Alain e Jean Paul
Il nuovo Museo Borsalino, nato dalla collaborazione fra Città di Alessandria e Fondazione Borsalino, è stato inaugurato il 4 aprile 2023, in occasione del 166° anniversario della fondazione del cappellificio.
Villa Borsalino, storica dimora alessandrina della dinastia di cappellai, ha ospitato autorità politiche e stakeholders per i tradizionali discorsi di apertura. L’evento è proseguito di fronte all’ingresso del Museo Borsalino, dove il Sindaco di Alessandria Giorgio Abonante ha affidato le chiavi al Presidente della Fondazione Borsalino Philippe Camperio, sancendo ufficialmente l’apertura dello spazio museale. Dopo l’apertura delle porte è stato dedicato un momento speciale al legame antico fra Borsalino e il mondo del cinema. Legame, che nel 1970 ha dato vita a un evento senza precedenti: Borsalino ha concesso l’uso del proprio marchio a una produzione cinematografica ambientata negli anni Trenta, con Alain Delon e Jean-Paul Belmondo. L’automobile utilizzata nel film, una Fiat 514 d’epoca, è stata svelata di fronte all’ingresso del Museo con a bordo gli eredi dei due mitici attori protagonisti: Anthony Delon e Paul Belmondo. La foto scattata di fronte al Museo è destinata a rimanere nella storia di Borsalino.
Il Museo Borsalino sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 19.00 (ultimo ingresso ore 17.30).
Informazioni utili
Dove: corso Cento Cannoni, 21 – 15121 Alessandria
Orari: dal martedì alla domenica, dalle 10,00 alle 19,00 (ultimo ingresso ore 17,30)
Aperture straordinarie: lunedì 10 aprile; lunedì 1 maggio
Tariffe: Intero 12 € - Ridotto 10 €
Per i residenti nel Comune di Alessandria: Intero 8 € - Ridotto 6 €
Informazioni e prenotazioni: www.borsalinomuseum.com
Venerdì 14 aprile al Teatro della Juta di Arquata Scrivia
LA MUSICA EBRAICA DEL NEFESH TRIO:
LA TRADIZIONE INCONTRA LA MODERNITÀ A TEATRO
BRAND NEW, la stagione organizzata dall’associazione culturale Commedia Community in collaborazione con il Collettivo Teatrale “Officine Gorilla”, apre le porte a questi artisti italiani che viaggiano in tutto il mondo per far conoscere la musica ebraica in chiave contemporanea: The NefEsh Trio getta uno sguardo sonoro sull’incredibile molteplicità e ricchezza delle sonorità del popolo ebraico e le trasmette in modo vivace a tutto il pubblico in sala. Melodie sinagogali tedesche, canti dello Shabbat yemenita, danze israeliane anni ’50, o ancora vecchie melodie sefardite, nostalgiche di una Spagna lasciata da secoli. La magia creata dai NefEsh sta forse proprio nell’essere riusciti a rintracciare in melodie così lontane nel tempo e nello spazio un suono, un sentimento, che le fa comunicare con incredibile naturalezza. Ma questa comunicazione si estende oltre: melodie arabe, canti Sufi, echi di tango e jazz attraversano continuamente le note del Trio, così come nei secoli hanno fatto con la musica degli Ebrei, che a sua volta ha influenzato fortemente quella dei popoli che nella sua millenaria diaspora ha incontrato. Per NefEsh Trio tutte queste melodie sono un amato materiale su cui lavorare per un fine che va oltre le melodie stesse: attraverso di loro infatti, in ogni composizione i tre musicisti accompagnano il loro pubblico in un viaggio profondo, che parla a ognuno in modo fortemente personale. La ricerca musicale si affianca a quella sonora, l’uso degli strumenti è audace, e l’improvvisazione compenetra dal vivo il lungo lavoro di composizione.
Fra un brano e l’altro piccoli aneddoti e chiavi di lettura offrono al pubblico elementi che, se da una parte gettano frammenti di conoscenza, dall’altro cercano proprio l’effetto opposto, ovvero di far scoprire che c’è ancora tanto da scoprire. L’ultima parola spetta sempre però alla musica, che in ogni brano fonde Terra e Cielo, immediatezza e profondità, sempre alle soglie fra l'antico e il moderno, il sacro e il profano, la musica dei teatri e la musica delle strade di ogni paese.
VENERDÌ 14 APRILE 2023, Inizio spettacoli ore 21.
Informazioni e prenotazioni: teatrodellajuta@gmail.com o 345 0604219.
BIGLIETTI: Intero € 12, Under 18 € 8.
Ridotti per Isral, Anpi, iscritti Unitre Arquata Grondona, UNIDuevalli Borbera e Scrivia,
Unitre Alessandria € 8,00
BRAND NEW, la stagione nei teatri di Arquata Scrivia e di Gavi, è resa possibile grazie al contributo del Comune di Arquata Scrivia, del Comune di Gavi, della Fondazione CRT e della Regione Piemonte.
PUNTI VENDITA:
IL GIARDINO DELLE IDEE, Via Libarna 132 Arquata
LIBRERIA AUT, Via Mameli 9 Gavi
BIGLIETTERIA ONLINE:
www.diyticket.it/festivals/358/brand-new
Gruppo Giovani Confindustria Piemonte
ORIENTAMENTO SCOLASTICO E
SELEZIONE DEL LAVORO
È online il portale WOOOOOW
Il progetto coinvolge 57 istituti scolastici e quasi 200 imprese che condividono
l’offerta formativa e lavorativa per ridurre il mismatch tra domanda e
offerta anche grazie a un innovativo test
Il Gruppo dei Giovani imprenditori di Confindustria Piemonte ha messo on-line il progetto Wooooow dedicato all’orientamento e alla formazione e al lavoro. Ideato, promosso e realizzato per la prima volta nel 2012 dal Gruppo Giovani Imprenditori di Novara come un evento fisico che ha coinvolto oltre 10.000 giovani dove era possibile conoscere di persona docenti o rappresentanti delle imprese, Wooooow è stato ora esteso all’intero territorio regionale ed è disponibile anche attraverso un portale digitale.
L’obiettivo è creare un ulteriore canale di comunicazione sempre aggiornato tra giovani, scuola e mondo del lavoro, fruibile in maniera condivisa insieme alle famiglie. Wooooow si rivolge sia a chi sta per scegliere il proprio percorso scolastico, sia a chi cerca un primo impiego. Per allargare al massimo il campo d’azione vengono coinvolte le Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado, le imprese e le agenzie formative che presentano la propria offerta in un unico portale suddiviso per territori, orientamento scolastico e tipo di impiego ricercato.
Al centro del progetto l’Orientatest, grazie al quale si può scoprire qual è l’indirizzo scolastico più adatto alle caratteristiche e agli interessi di ragazze e ragazzi. Per chi ha invece deciso di entrare nel mondo del lavoro, c’è invece la possibilità di un supporto diretto grazie all’interazione che il sistema confindustriale è in grado di offrire. Sono poi presenti nel portale i contatti diretti con tutte le aziende che hanno già deciso di aderire al progetto Wooooow.
“Wooooow comprende già 57 istituti scolastici e 196 imprese da Vercelli, Novara, Biella, Asti, Cuneo, Verbania e Canavese. Il portale e gli eventi fisici vogliono essere una via d’ingresso ‘informata’ verso il mondo del lavoro” spiega il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte, Andrea Notari. “Il progetto è gratuito, e ovviamente senza nessun obbligo o registrazione preliminare. È un viaggio dentro il proprio futuro, o per chi come me è più avanti negli anni, un ritorno al futuro, con la scoperta di vocazioni nascoste magari sotto al tappeto. In futuro, vorremo poi anche includere il mondo accademico - aggiunge Notari - offrendo così un panorama completo a 360° a chi accede al nostro portale. L’obiettivo è crescere in fretta, per raccogliere il maggior numero di soggetti, e affinare sempre più l’offerta a seconda delle esigenze, e trovare delle risposte che incrocino le aspirazioni di ognuno”.
Ufficio stampa
Isabella Antonetto media@confindustria.piemonte.it
Jan Pellissier 347 7845273
Eternit Bis, il 7 giugno
la sentenza della Corte d’Assise
nei confronti di Stephan Schmidheiny
di Silvana Mossano
La sentenza del processo Eternit Bis è attesa per venerdì 7 giugno. In quella data, la Corte d’Assise di Novara dirà se ritiene l’imputato svizzero Stephan Schmidheiny responsabile o no del reato di omicidio volontario, con dolo eventuale, di 392 casalesi morti a causa dell’amianto.
Per questo reato, i pubblici ministeri Gianfranco Colace e Mariagiovanna Compare, hanno chiesto la condanna all’ergastolo dell’imprenditore svizzero, che gestì l’Eternit di Casale tra il 1976 e il 1986.
I difensori Astolfo Di Amato e Guido Carlo Alleva hanno invece chiesto l’assoluzione. La prima parte dell’arringa era stata esposta dall’avvocato Di Amato il 10 marzo; oggi, l’avvocato Alleva ha svolto la seconda parte, chiudendo con la richiesta di assoluzione: in prima battuta «perché il fatto non sussiste» per mancanza di prova sul nesso di causalità (cioè il nesso tra la condotta dell’industriale e le morti di mesotelioma), in subordine «perché il fatto non costituisce reato».
Il presidente della Corte, Gianfranco Pezone, ha invitato le parti – procura, difensori delle parti civili e dell’imputato – a consegnare repliche scritte entro i primi di maggio. Il 7 giugno, tutti avranno modo di esporle anche oralmente, prima che i giudici si ritirino in camera di consiglio per decidere (e poi pronunciare, già in quella data) il verdetto.
A giorni, qui sul sito silmos.it la pubblicazione del reportage sulle argomentazioni difensive illustrate nella mattinata e nel pomeriggio di oggi da Alleva. Quattro i punti su cui si è soffermato: gli usi impropri dell’amianto fuori dalla fabbrica (battuti e polverino), la certezza delle 392 diagnosi di mesotelioma, il nesso di causalità e l’elemento psicologico del reato (ovvero il dolo eventuale contestato a Schmidheiny).
Il 25 e 26 marzo
LE GIORNATE DEL FAI DI PRIMAVERA
IN PROVINCIA DI ALESSANDRIA
Ad Alessandria, Rocca Grimalda, Quargnento, Fubine, Castellazzo Bormida, Avolasca Borgo Adorno, Rocchetta Ligure, Montaldeo, Borghetto Borbera
Sabato e domenica, in occasione della trentunesima Giornata FAI di Primavera, sarà possibile visitare alcuni luoghi noti e meno noti presenti sul territorio della nostra provincia. Infatti si apriranno le porte di Palatium Vetus, in piazza della Libertà ad Alessandria, sede della Fondazione Cassa di Risparmio e centro della vita politica e amministrativa dei secoli XII e XIV. In Santa Maria di Castello, ancora in Alessandria, si potrà visitare la sala del Mosaico nel Chiostro e domenica, alle 18.30, verrà eseguito un concerto finale per salutare le Giornate FAI.
A Rocca Grimalda sarà possibile visitare il borgo.
Quargnento offre la visita alla basilica di San Dalmazio e la casa natale di Carlo Carrà.
A Fubine, insieme agli infernot, sarà possibile visitare la cappella Bricherasio.
Castellazzo Bormida apre le porte del Palazzo Municipale mentre Avolasca offre una visita al borgo.
In Val Borbera sarà possibile visitare il castello di Borgo Adorno, Palazzo Spinola a Rocchetta Ligure, il castello Doria a Montaldeo e il Giardino Spinorosa (Fighetto del Comune di Borghetto Borbera).
Ad Alessandria
PROSSIMA APERTURA DI UN CENTRO OCULISTICO ODONTOIATRICO MEDICO
GRATUTITO PER LE FASCE SOCIALI PIÙ DEBOLI
L’iniziativa è della Società per gli Asili Notturni di Torino con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e la partecipazione della Regione Piemonte
La Società per gli Asili Notturni Umberto I° di Torino porta avanti, da anni, una formula innovativa di welfare ad integrazione del servizio sanitario nazionale, fondato su prestazioni volontarie totalmente gratuite di assistenza medica, odontoiatrica e oculistica destinate alle fasce più deboli della popolazione.
Il Centro odontoiatrico e oculistico nei locali concessi in comodato dal Comune di Alessandria, attrezzatissimo e all’avanguardia, è pronto ad aprire le sue porte non appena il Comune rilascerà le autorizzazioni di legge.
La segnalazione dei pazienti verrà fatta dagli assessorati alle politiche Sociali dei Comuni e dei Servizi Sociali sul territorio e dall’organizzazione dei servizi sociali di Alessandria, Cissaca.
«L’apertura anche ad Alessandria di un centro di assistenza odontoiatrica e oculistica per persone meno abbienti – ha affermato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, notaio Luciano Mariano - è un progetto di altissimo livello sociale che ha trovato nella Fondazione un partner convinto e motivato. Le finalità dell’iniziativa rientrano a pieno titolo tra le caratteristiche del bando “Nessuno escluso” che si propone di sostenere le esigenze delle fasce più deboli della popolazione con interventi mirati, tempestivi e con un plafond dedicato. Un progetto, nato dalla collaborazione tra una serie di enti interessati a migliorare la qualità della vita della nostra comunità, che si avvale di medici dal cuore grande che hanno messo la loro professionalità al servizio dei più deboli».
I 75 anni della Carta Costituzionale
BUON COMPLEANNO COSTITUZIONE ITALIANA
Viaggio attraverso un percorso personale con gli insegnamenti della famiglia e di don Angelo e gli studi universitari. Mai perdere di vista le libertà e i diritti conquistati per evitare di rimpiangerli. Senza dimenticare i doveri.
La Costituzione Italiana ha compiuto 75 anni.
Il 27.12.1947 il Capo dello Stato Provvisorio, Enrico De Nicola, la firma e il Presidente dell’Assemblea Costituente, Umberto Terracini, il Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, ed il Guardasigilli, Giuseppe Grassi, la controfirmano. Il Presidente De Nicola dichiara: “L’ho letta attentamente. Possiamo firmare con sicura coscienza”.
Ed il nostro Presidente della Repubblica é il capo dello Stato e rappresenta l’unità Nazionale ai sensi dell’art. 87 della Costituzione.
Sia mio marito sia io abbiamo avuto il privilegio di laurearci con una tesi in Diritto Costituzionale all’Università di Genova ed é una curiosità che la nostra Carta ci abbia accompagnato in uno dei primi appuntamenti in cui ci siamo incontrati. Poteva essere proprio il primo.
Piero era un po’ più grande di me ed era in procinto di sostenere l’esame di Diritto Costituzionale. Aveva con sé una Costituzione in versione tascabile. Io la presi e cominciai a dirgli i numeri degli articoli, aspettando la risposta da lui. Piero era pronto e di ogni articolo mi diceva il contenuto con esattezza. Eravamo seduti al tavolino di un bar in una Piazza di Alessandria.
Quando é intervenuto all’ultimo Festival di Sanremo, Benigni, presente come Ospite d’Onore il nostro Presidente della Repubblica Mattarella, ha richiamato l’art. 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…”
Saggia scelta.
Guardiamo intorno nel mondo e proviamo sdegno e orrore per tutti quei regimi ove manifestare il proprio pensiero é vietato e perseguito, ove la Stampa é impedita nello svolgimento della sua funzione.
Le libertà non sono mai scontate. Vanno protette. Per noi e per gli altri.
Ed i valori di civiltà e democrazia vanno propugnati e mai abiurati.
Sono beni irrinunciabili, come l’aria e l’acqua. Non c’é vera persona umana senza le libertà.
La suddivisione della nostra Carta: Principi Fondamentali; Diritti e Doveri dei Cittadini (Rapporti Civili, Rapporti etico-Sociali, Rapporti Economici, Rapporti Politici); Ordinamento della Repubblica (Il Parlamento, Il Presidente della Repubblica, La Magistratura, Le Regioni, le Provincie, i Comuni, Garanzie Costituzionali). Di una chiarezza rassicurante.
Le principali libertà ed i principali diritti sanciti dalla nostra Costituzione: la libertà personale inviolabile, il domicilio inviolabile, la libertà di circolare e soggiornare liberamente, il diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi, il diritto di associarsi liberamente, il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa, il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e con ogni altro mezzo di diffusione, il diritto alla salute, il diritto allo studio, i diritti della famiglia, il diritto al lavoro e ad una retribuzione proporzionata con una disciplina particolare a tutela della donna lavoratrice e del lavoro dei minorenni e, per gli inabili al lavoro, diritto al mantenimento e all’assistenza sociale, il diritto di difesa, di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti ed interessi legittimi, il diritto di proprietà.
La Costituzione garantisce l’elettorato attivo e passivo e il diritto di associarsi liberamente in partiti politici.
Garantisce tutele a protezione della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.
Riserva alla legge l’individuazione del giudice naturale, delle sanzioni penali e delle misure di sicurezza, la disciplina degli ambiti che comportino limiti all’esercizio di libertà e diritti.
I valori fondanti ed i diritti e libertà ivi proclamati hanno trovato corrispondenza nella legislazione sovranazionale dell’Unione Europea.
L’art.1 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, intitolato
“Obbligo di rispettare i diritti dell’uomo” statuisce: “Le Alte parti contraenti riconoscono a ogni persona sottoposta alla loro giurisdizione i diritti e le libertà enunciati nel Titolo primo della presente Convenzione”.
Ed in questo Titolo primo sono enunciati: diritto alla vita, proibizione della tortura, proibizione della schiavitù e del lavoro forzato, diritto alla libertà e sicurezza, diritto a un equo processo, nulla poena sine lege, diritto al rispetto e alla vita familiare, libertà di pensiero, di coscienza e di religione, libertà di espressione, libertà di riunione e di associazione, diritto al matrimonio, diritto a un ricorso effettivo, divieto di discriminazione.
Mi sono chiesta: “Quali articoli della nostra Costituzione vorresti ricordare per primi?”
La risposta é: “Gli articoli 2 e 3”.
L’art. 2: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazione sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”
L’art. 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
Tralasciando commenti di ordine Costituzionale, che spettano ai Costituzionalisti, non permettendomi certo io di azzardare incursioni nel loro campo, mi limiterò a raccontare come, da semplice cittadina, sono stata “educata” alla conoscenza ed applicazione dei principi e dei valori contenuti in questi articoli.
È stata la mia famiglia, durante la mia infanzia ed adolescenza, e, più tardi, a completamento, è stato don Angelo Campora, ad insegnarmi il rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo e dei principi di pari dignità sociale e di uguaglianza.
In particolare, mia mamma interveniva sempre, ogni volta in cui nei fatti o nel discorrere o in televisione o nei libri veniva toccato un diritto o una libertà, per affermare che essi esistevano e che bisognava lottare per difenderli. Mi fu spiegato dell’ingiustizia della schiavitù, del fatto che il suffragio universale fu una conquista faticosa, dell’orrore del razzismo e dello sterminio degli Ebrei, dell’insopportabile diseguaglianza tra uomo e donna anche in ambito familiare. Con nonna Mary, quando di pomeriggio andavo a studiare dai nonni mentre i miei genitori erano al lavoro, venni a conoscere il disumano sfruttamento dei “carusi” delle zolfare da parte dei “picconieri” verso la fine dell’ ’800. Ed ancor più mi disgustò sapere dai miei che c’erano ancora luoghi in cui un tale sfruttamento dei bambini e ragazzi era ancora attuale.
Dai miei genitori fui rassicurata circa il fatto che in Italia negli ospedali erano garantite cure mediche anche ai poveri e mi parve una vera assurdità che altrove ciò non fosse garantito. Fin da bambina sentii come insopportabile l’idea che un malato povero non potesse (rectius “dovesse”) essere curato.
Quanto alla pari dignità ed uguaglianza, ancora oggi ricordo mamma Luciana mentre me le spiegava. Con parole semplici. Con poche parole. Tutti gli uomini nascono nello stesso modo. Respirano, bevono, mangiano, vanno al bagno ed esalano l’ultimo respiro allo stesso modo. Tutti, dal Prefetto al Barbone. Tutti siamo uguali, con la stessa dignità che ci deriva dall’essere Persone. Chi se ne dimentica e tratta il Prossimo facendo differenze é in errore. Si sbaglia.
La chiarezza e la decisione di mia mamma non avrebbero reso necessario che l’insegnamento fosse ripetuto, ma, trovandoci insieme, a fronte di qualche situazione, capitava che lei od io ritornassimo sulle considerazioni già fatte.
Rispetto agli esempi degli insegnamenti familiari ricevuti potrei dilungarmi molto, ma mi fermo qui.
Mi soffermo ancora sul “completamento” a livello educativo datomi da don Angelo.
È stato lui ad illuminarmi circa l’importanza di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione politica, economica e sociale” di cui al secondo comma dell’art. 3 Cost.
La nostra Costituzione attribuisce alla Repubblica, quale suo “compito” di “rimuovere” questi ostacoli. Compito essenziale affinché i diritti garantiti a tutti possano effettivamente essere esercitati da tutti.
Ed al perseguimento dell’effettività della tutela giuridica dei diritti é impregnata tutta la Costituzione.
Si veda l’art. 34: “La Scuola é aperta a tutti.
L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni (art.1,c.622 L.n.296/2006 ha elevato a dieci anni) é obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere I gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altere provvidenze che devono essere attribuite per concorso.”
L’art. 2, seconda parte, meriterebbe una riflessione a parte. Riguarda l’ “l’adempimento dei doveri inderogabili” altresì richiesti dalla Repubblica.
Mi limiterò a ricordare la mia Prof. Mazzoglio che mi insegnava Storia alle Medie Inferiori. Ammoniva che, a fronte dei diritti, ci sono dei doveri. Cara e brava, la mia insegnante! Non so se, all’epoca, l’Educazione Civica fosse contemplata nel programma delle Medie Inferiori, ma lei ci aveva dato un’infarinatura della nostra bella Costituzione.
Molto significativa, comunque, é la richiesta da parte della Repubblica, di cui all’art. 2, di adempimento dei doveri, specifichi “inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” .
La nostra é una Repubblica che riconosce la SOLIDARIETÀ come dovere inderogabile, in tutte le sue estrinsecazioni politiche, economiche e sociali.
Persino all’art. 4, laddove viene riconosciuto il diritto al lavoro a tutti i cittadini e si investe la Repubblica di promuovere le condizioni che rendano effettivo questo diritto, la nostra Costituzione recita: “…Ogni Cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.
A questo punto delle mie riflessioni, a fronte della difficoltà a reperire posti di lavoro, qualcuno potrebbe tacciare quest’ultima parte dell’art. 4 di essere utopistica, antiquata e non più attuale.
A costui risponderei, senza esitazione, che non é la nostra Carta a dover cambiare. La Repubblica e tutti noi dobbiamo adoperarci affinché gli ostacoli vengano rimossi e si ricreino le condizioni che rendano effettivo l’esercizio del diritto al lavoro, proprio come sancito dal secondo comma dell’art. 3 sopra riportato.
Coraggio! Non rinunciamo a volare “alto” come indicato dai nostri Costituenti.
A difendere la nostra Carta é preposta la Corte Costituzionale che viene chiamata dai Giudici dei Tribunali a valutare sulla conformità delle leggi alla Costituzione. Quando la Corte ravvisa che una certa disposizione di legge viola uno o più principi costituzionali, ne dichiara l’illegittimità costituzionale e, con ciò, la “elimina”.
La Corte, con le sue pronounce, svolge altresì un compito di “indirizzo” nei confronti del Parlamento. Così, di recente, riguardo la tutela dei diritti dei bambini, figli nati all’estero con la “gestazione per altri”, con due sentenze, nel 2021, ha affermato l’esistenza di un grave vuoto di tutela e ha rivolto al Parlamento un monito affinché il Parlamento colmi tale vuoto.
Con riferimento all’ergastolo ostativo, alla diffamazione a mezzo stampa e al fine vita, la Corte ha indicato al Parlamento un termine per provvedere. In questi casi non c’é ancora un giudizio di incostituzionalità; c’é un “invito” al Parlamento a disciplinare con una legge, esercitando la propria funzione.
Sull’argomento, di recente, il 15.03.u.s., sul giornale La Stampa é stata pubblicata un’intervista a Giovanni Maria Flick, Presidente emerito della Corte Costituzionale il quale, con semplicità, ha spiegato questo compito di indirizzo che si colloca nel quadro di dialettica collaborativa tra i nostri organi costituzionali e a rilevanza costituzionale.
Chiudo le mie riflessioni con una considerazione che per un cittadino europeo potrebbe risultare “normale”, ma che, invece, considerata la realtà internazionale, anche a ridosso dell’Europa, risulta soltanto riferibile ad un certo numero di Stati.
L’Italia é una solida democrazia in cui la Costituzione e l’ordinamento garantiscono ai cittadini libertà e diritti e forniscono al “Sistema Stato” strumenti e meccanismi di protezione e di reazione avverso gli attacchi che cercassero di insidiare i nostri principi ed i nostri valori fondanti.
Sicuramente il nostro sistema presenta criticità ed é da migliorare, ma le sue fondamenta sono solide ed i suoi impianti robusti.
Buon compleanno, Costituzione Italiana!
Bruna Bruni
Primo anno di attività per il Progetto Effe,
nato per promuovere l’autonomia delle donne
in condizione di fragilità
Ha compiuto un anno il 1° marzo scorso il progetto Effe – promosso dall’Associazione Don Angelo Campora e dall’APS Colibrì, e sostenuto dalla Fondazione Social – Bando 2021, che ha come obiettivo promuovere la libertà, l’autodeterminazione e l’autonomia delle donne in situazione di fragilità sociale, sostenendole e accompagnandole nel superamento delle difficoltà del quotidiano ma soprattutto attivandole nell’inserimento o reinserimento lavorativo. La proposta e il lavoro svolto in questi mesi soèno il risultato virtuoso di un proficuo rapporto di collaborazione e scambio di conoscenze e saperi tra donne dell’associazionismo femminile, responsabili dei servizi territoriali e del no profit, organizzazioni sindacali e mondo del lavoro. Ciò che accomuna le donne più in difficoltà è la mancanza di un proprio reddito che, oltre a limitare l’uscita dalla condizione di vulnerabilità e spesso di sfruttamento o di maltrattamento, rende ancora più difficile la costruzione di un reale percorso di autonomia.
Le azioni intraprese in questo anno hanno puntato essenzialmente su alcune aree di intervento: la formazione, il lavoro, la rete di comunità. Sono stati in particolare realizzati:
• Un corso per baby sitter di 36 ore per 19 iscritte, molte delle quali hanno trovato lavoro presso famiglie, in cooperative di servizi socio-educativi, o hanno optato per percorsi studio-lavoro all’estero come ragazze alla pari.
• Uno Sportello di sostegno all’autonomia delle donne – uno spazio fisso di consulenza/supporto alle donne più fragili nei loro percorsi di autonomia, presso il centro Famiglia Monditondi, via Cornaglia 29, con 2 aperture settimanali e operatori della coop. Semidisenape, che hanno accolto e accompagnato decine di donne in collaborazione con consulenti legali, finanziari, sociali, sanitari, educativi.
• La Rete delle professioniste – il coinvolgimento di professioniste locali (avvocati, commercialiste, bancarie, psicologhe, medici e paramedici, settore wellness e sportivo, …) che hanno costituito una rete di sostegno per donne in difficoltà, con attività volontarie o a prezzo calmierato.
• TRAL – la realizzazione di 3 percorsi sulla ricerca attiva del lavoro (uno di prossimo avviamento dal 14 marzo presso la Biblioteca F. Calvo di Alessandria) per giovani e mamme in cerca di occupazione, a cura dell’Informagiovani dell’ASM Costruire Insieme. Per le iscrizioni tel. 800116667 www.informagiovani.al.it
• Corsi di italiano per la patente – in considerazione dell’alto numero di richieste il corso è stato replicato 3 volte, e ci sarà una ulteriore edizione nei prossimi mesi, in collaborazione con l’Aps Cambalache. I corsi hanno supportato le mamme con un servizio custodia bimbi presso il Centro Famiglia Monditondi.
• Corsi base per l’utilizzo del pc – doveva essere la sperimentazione di un corso rivolto alle donne che non dispongono di un pc o che non hanno mai provato ad utilizzarlo, ma le numerosissime richieste di partecipazione hanno visto la realizzazione già di 2 corsi di 3 incontri nei mesi di gennaio e febbraio, e la programmazione di altri 2 corsi nei mesi di marzo e aprile.
• Corso per animatori – un corso di 50 ore, di cui 20 di tirocinio presso centri estivi e servizi socio-educativi, per max 20 iscritti. Le iscrizioni sono aperte fino al 31/3 e il corso si svolgerà da aprile a luglio p.v. Per info: associazionecampora@gmail.com.
• Sperimentazione sostegno microprogetti di impresa di donne singole o in gruppo – sono già una decina le donne che hanno fruito di un accompagnamento e sostegno per microprogetti di autonomia lavorativa in collaborazione con il microcredito della SAOMS, per ampliare le proprie possibilità occupazionali in termini di formazione e di strumenti di accessibilità al lavoro.
• Fondo per pagamento baby sitter a mamme lavoratrici in difficoltà – un supporto per azioni di conciliazione casa-lavoro, in raccordo con il progetto Adozione a km 0, che da anni assiste e supporta mamme lavoratrici con figli in età 06. È un intervento molto richiesto ma di cui il territorio è decisamente sprovvisto, anche se spesso è l’unico modo per le mamme sole senza reti parentali, di mantenere/ottenere un’attività lavorativa.
Il progetto, che proseguirà fino a settembre 2023, si propone, come sfida, dare fiducia e scommettere sulle competenze/potenzialità/risorse presenti o da implementare delle donne, per la realizzazione di aspirazioni/sogni che non rispondono soltanto ad esigenze di “sostentamento” ma anche a soddisfare il loro bisogno di realizzazione personale e professionale.
“La nostra missione vuole essere fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignità e saggezza: una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarietà con le altre donne”.
Per informazioni:
associazione Don Angelo Campora – associazionecampora@gmail.com
Aps Colibrì – colibriassociazione.al@gmail.com
Ivana cell. 3337855274
Cecilia cell. 3493756387
Le diverse iniziative stanno impegnando l’Associazione Don Angelo Campora e l’APS Colibrì, insieme a tutti gli altri partner (cooperativa Semidisenape, SAOMS di Capriata d’Orba, CGIL di Alessandria, Radiogold, Comune di Alessandria, Cissaca, ASLAL – SerD, APS Cambalache, Global Thinking Foundation, Informagiovani ASM Costruire Insieme, Associazione Cultura e Sviluppo)
Progetto “EFFE”
Corso per animatori
Un’offerta formativa per dare competenze, sicurezza ed entusiasmo a chi vuole condurre attività ludiche, espressive e culturalidi Silvana Mossano
Sono aperte le iscrizioni al corso per animatori a cura dell'associazione Don Angelo Campora odv e dell’Aps Colibrì, nell’ambito del progetto Effe.
La formazione prevede 10 incontri di 3 ore il venerdì pomeriggio o il sabato mattina e si terrà nei prossimi mesi di aprile - giugno, mentre nel mese di luglio si svolgeranno le 20 ore di tirocinio presso Centri Estivi e servizi socio-educativi del territorio. La partecipazione prevede una quota di iscrizione di € 30, un attestato finale (al raggiungimento dell’80% della frequenza e del superamento della prova finale) e l’istituzione dell’Albo che agevolerà l’incontro tra le figure qualificate e i soggetti interessati (Enti, Cooperative, Associazioni, famiglie, ecc.).
La formazione sarà orientata su vari temi: aspettative, motivazioni e deontologia professionale, gioco e tecniche di animazione, la pianificazione e la programmazione delle attività, l’animazione sportiva, l’attività artistico-motoria, i grandi giochi, l’animazione musicale e teatrale, l’outdoor education, i laboratori manuali, multimediali e di educazione alla lettura, la relazione e la gestione dei conflitti, l’animazione con la terza età, elementi di primo soccorso e prevenzione degli infortuni.
Il percorso si conclude con una prova teorico/pratica ai fini del rilascio dell’attestato di partecipazione.
Il corso si svolgerà ad Alessandria, presso sedi di servizi socio-educativi e culturali messi a disposizione dai partner di progetto.
Per poter accedere al corso è necessario aver raggiunto la maggiore età, avere una buona conoscenza della lingua italiana, essere in possesso di diploma o frequenza dell’ultimo anno di scuola secondaria superiore; assenza delle condizioni ostative previste dalla legge sulle disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet; idoneità psico-fisica all’attività da svolgere.
Le domande dovranno pervenire entro il 31/3/23, il modulo di iscrizione è scaricabile qui o dal sito dell’Informagiovani www.informagiovani.al.it e dovrà essere inoltrato, insieme alla copia di un documento di identità, alla mail associazionecampora@gmail.com .
Per informazioni:
Tel. 3337855274 dal lunedì al venerdì dalle ore 11 alle ore 17 o mail associazionecampora@gmail.com.
Il corso per animatori rientra nel Progetto “Effe” - Finanziato dalla Fondazione Social – Bando 2019.
Il progetto è stato presentato dall’Associazione Don Angelo Campora odv, in partnership con il Comune di Alessandria, l’Aps Colibrì, la Cooperativa Semi di Senape, il Cissaca, l’ASM Costruire Insieme, l’Associazione Cultura e Sviluppo, l’Aps Cambalache, Global Thinking Foundation, Radio Gold, la CGIL di Alessandria, la SAOMS di Capriata d’Orba, l’ASLAL.
Eternit Bis, tutti i punti cruciali del processo in Assise per l’omicidio di 392 casalesi morti d’amianto
di Silvana Mossano
Riassunto e nodi cruciali del processo Eternit Bis
La fase dibattimentale del procedimento penale Eternit Bis è praticamente conclusa, anche se il presidente della Corte d’Assise, Gianfranco Pezone, la dichiarerà ufficialmente chiusa lunedì 30 gennaio.
Fino a ora si sono svolte 36 udienze, tra il 9 giugno 2021 e il 16 gennaio 2023. Ma il processo non è finito; domani, lunedì, si apre la fase della discussione con due udienze dedicate alle requisitorie dei pubblici ministeri Gianfranco Colace e Mariagiovanna Compare (lunedì 30 gennaio e venerdì 10 febbraio), due riservate alle arringhe dei legali che rappresentano le parti civili (lunedì 20 e lunedì 27 febbraio) e due (venerdì 10 marzo e mercoledì 29 marzo) per gli avvocati Astolfo Di Amato e Guido Carlo Alleva che difendono l’imputato Stephan Schmidheiny.
CAPO D’IMPUTAZIONE
L’imprenditore svizzero, assente (fino a oggi ha rinunciato a essere presente alle udienze), è accusato di omicidio volontario, con dolo eventuale, di 392 casalesi e monferrini, morti di mesotelioma provocato dalla diffusione indiscriminata di amianto. L’amianto era la materia prima impiegata nella produzione di manufatti (lastre per tetti e tubi per condotte) che si è svolta per ottant’anni, tra il 1906 e il 1986, nello stabilimento Eternit di Casale Monferrato. La fabbrica sorgeva nel quartiere Ronzone (in via Oggero), esattamente a 1276 metri dal Duomo, preso come punto centrale della città. Praticamente lo stabilimento era circondato dalle case del rione in cui sorgeva ed era a ridosso dell’abitato del centro storico cittadino.
L’IMPUTATO
Era a capo dell’Eternit, in più Paesi. In Italia lo è stato dal 1976 (quando il padre Max divise e assegnò ai due figli le sue imprese industriali: a Stephan il settore dell’amianto, a Thomas quello del cemento) fino al 1986 (anno del fallimento della società italiana). I suoi difensori sostengono che era talmente vasta la galassia di aziende che all’imprenditore svizzero faceva riferimento, che era impossibile potesse avere tutta la situazione sotto mano e sapesse che cosa accadeva a Casale Monferrato. Per l’accusa, invece, dai documenti e dalla corrispondenza con stretti collaboratori di fiducia, emerge che in Schmidheiny si concentrava in concreto la proprietà e la gestione. Il suo ruolo era molto pervasivo. «Era il padrone dell’Eternit».
Il pm: «Strage di Casale: un’epidemia di mesoteliomi unica al mondo. E si poteva evitare»
di Silvana Mossano
Reportage udienza 31 gennaio 2023
«Originale». E’ partita da qui la requisitoria del pubblico ministero Gianfranco Colace: dal significato della parola «originale» usata dall’avvocato Astolfo Di Amato (difensore di Stephan Schmidheiny, insieme al collega Guido Carlo Alleva) per definire il capo di imputazione in cui il suo assistito «in qualità di effettivo responsabile della gestione della società Eternit spa, esercente gli stabilimenti di lavorazione dell’amianto siti in Cavagnolo, Casale Monferrato, Napoli-Bagnoli, Rubiera (…)» deve rispondere, davanti alla Corte d’Assise di Novara, dell’omicidio volontario, con dolo eventuale, di 392 casalesi: 62 ex lavoratori della fabbrica che aveva sede nel quartiere Ronzone (in via Oggero) e 330 che, semplicemente, vivevano in città e dintorni.
L’avvocato Di Amato è molto attento e puntuale nell’utilizzo delle parole: «Un capo di imputazione originale» aveva detto. Il pm Colace ha soppesato questa definizione. E l’ha fatta propria, ma non associata all’imputazione: «Ciò che è originale – ha esordito – è la vicenda di Casale Monferrato. E poiché, per definizione, l’originale è l’esatto contrario di una copia, ecco… non c’è una vicenda di malattie asbesto correlate che sia una copia paragonabile a questa: quella di Casale è una vicenda unica al mondo».
Scandisce le parole e il linguaggio è pacato, perché non serve enfasi per descrivere la realtà: «Casale è una città martire dove si è consumata – e si consuma – una strage silenziosa di 392 vittime. 392 vite. 392 famiglie». E aggiunge, buttando un breve sguardo alle sue spalle: «Colpisce molto la compostezza della gente che piange i propri morti. La vedete, è qui, in silenzio, ed espone, fuori, dei cartelli non di protesta, ma più come monito ai ragazzi che in questo palazzo, dove celebriamo il processo, frequentano l’università».
Al Teatro Romualdo Marenco di Novi
“FARFALLE” DI ANDREA ROBBIANO PER LE SCUOLE
In attesa della “Giornata della memoria”
Il 25 gennaio, in attesa della Giornata della memoria il teatro Marenco si apre alle scuole di Novi proponendo lo spettacolo “Farfalle” di un giovane autore e attore del territorio, Andrea Robbiano. Saranno due le repliche per dare la possibilità ai ragazzi di assistere ad uno spettacolo di profondo coinvolgimento emotivo per la prima volta nel prestigioso teatro storico Romualdo Marenco di Novi, da poco più di un anno recuperato e aperto al pubblico.
Lo spunto per la narrazione parte da un fatto realmente accaduto: una cartolina scritta da un padre ai suoi cari, arrivata in ritardo di quasi 70 anni da un campo di prigionia, ritrovata per caso in un’asta di oggetti vintage dal vicino di casa dei destinatari. Immaginando il percorso che la cartolina può aver fatto nel tempo e nello spazio, negli eventi storici che si sono susseguiti, ci si chiede: che cosa può restare di quelle parole dopo tutto questo tempo? Che cosa può veramente giungere a destinazione e che cosa invece è stato assorbito dal resto della vita trascorsa? Il protagonista dello spettacolo è il risultato di tutti questi elementi, un uomo che ha perso la memoria, che intreccia pezzi di passato e di presente, che mischia le date e gli eserciti in gioco, che non ricorda neanche più qual è il suo ruolo: vittima o carnefice?
La drammaturgia, che non affronta in maniera didascalica o didattica date, eventi e personaggi, è pensata per arrivare a varie fasce d’età e in particolare anche ai ragazzi di scuole medie e superiori e racconta in maniera diversa l’affronto più grande dell’uomo a se stesso: il campo di concentramento, dove l’identità personale viene cancellata da un numero tatuato su un braccio e da una crudeltà disumana.
Per info: comunicazioneteatromarenco@gmail.com
“Chiaroscuri di donna”, il nuovo romanzo di Bruno Volpi
Presentazione giovedì 26 gennaio, alle 17, nell’Auditorium di Marengo
Nella nuova fatica letteraria di Bruno Volpi le vicende romanzate di grandi donne e maestri dell’arte rovescia le prospettive attraverso con le quali siamo soliti guardare proprio al mondo dell’arte. Infatti, le vere protagoniste del romanzo sono le donne che hanno incrociato le vite di artisti del calibro di Picasso, Boldini, Chagall, Manet e Rodin. L’autore accompagna i lettori attraverso un percorso in cui l’esistenza di queste donne – che hanno rischiato di sprofondare nell’oblio e di vedere il loro amore offuscato e vanificato dalle personalità degli artisti che hanno avuto al loro fianco – diventano tangibili, fatte di carne e sangue e capaci di vivere un’esperienza umana di altissimo livello che Bruno Volpi racconta in tutta la sua ricchezza e complessità.
All’outlet di Serravalle Scrivia
IL NUOVO UFFICIO DI INFORMAZIONE E ACCOGLIENZA TURISTICA
È stato inaugurato, alla presenza dell'assessore regionale Vittoria Poggio, il nuovo IAT di Serravalle Scrivia, ospitato all'interno del McArthurGlen Serravalle Designer Outlet. Il primo nuovo ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica dell'anno va ad aggiungersi alla rete già presente sul territorio piemontese, creata per fornire ai turisti materiale promozionale e informazioni di dettaglio per promuovere tutta l'offerta turistica del Piemonte in collaborazione con le Agenzie Turistiche Locali, con Visit Piemonte e con Regione Piemonte. Per il territorio della provincia di Alessandria questo ulteriore servizio va ad aggiungersi a quello aperto a Tortona poche settimane fa, a sottolineare l'importanza strategica degli avamposti di comunicazione diretta con il pubblico: la sua gestione sarà direttamente seguita dall’ATL Alexala, che allarga così la sua rete di presìdi turistici. Il ruolo degli IAT, in particolare, è quello di essere l'avamposto di comunicazione diretta con i turisti, facendo conoscere i servizi turistici disponibili, le possibilità ricettive e di ospitalità, i circuiti dell’enogastronomia, le attrattive turistiche, le iniziative e gli eventi, il sistema della mobilità ed ogni altra notizia utile.
Azienda Opsedaliera di Alessandria
INAUGURATA LA NUOVA
TERAPIA INTENSIVA CARDIOCHIRURGICA
È stato inaugurato il nuovo reparto di Terapia Intensiva Cardiochirurgica dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria che si inserisce nel piano straordinario di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza. Con questa inaugurazione l’Azienda risponde a due principali esigenze: da una parte potenziare i posti letto di Terapia Intensiva dedicati ai pazienti Covid, dando così anche maggior supporto all’Anestesia e rianimazione generale diretta da Fabrizio Racca, e dall’altra ottimizzare l’offerta della Terapia Intensiva Cardiochirurgica, ponendo così al centro, ancora una volta, le esigenze di salute del paziente.
I lavori, per un importo complessivo di € 2.854.400,00, hanno interessato una superficie di circa 1.000 metri quadrati al primo piano del Padiglione DEA - Dipartimento d’emergenza e accettazione, ristrutturando locali non utilizzati. Interventi coordinati dall’Area Sviluppo strategico e Innovazione organizzativa, diretta da Roberta Bellini. La nuova Terapia Intensiva Cardiochirurgica, diretta da Federico Pappalardo, è un reparto innovativo e “umanizzato”, capace cioè di restituire sensazioni di benessere agli utenti grazie a caratteristiche come la luminosità, spazi ad ampio respiro, percorsi chiari e intuitivi sia per i fruitori sia per il personale, oltre a una suddivisione degli spazi il più possibile razionale e modulare. Nello specifico, sono presenti due macro aree, una a bassa intensità (sala d’attesa, accettazione, studi medici,spogliatoi) e l’altra ad alta intensità (box intensivi, box operativi, box pazienti infetti, spazio di lavoro infermieri). Tutti gli ambienti sensibili sono opportunamente protetti da stanze filtro e resi trasparenti in modo da poter essere sempre controllati dalla sala infermieri, collocata in posizione centrale. Per fronteggiare adeguatamente un eventuale paziente infetto è stato inoltre necessario garantire un adeguato distanziamento tra i posti letto, e una compartimentazione sanitaria del reparto con box di isolamento. Sono presenti anche due “box infetto”, caratterizzati da un filtro centrale che permette di potersi munire di dispositivi adeguati all’ingresso, e toglierli o cambiarli all’uscita. I posti letto complessivi sono 10: 7 di terapia intensiva e tre di terapia semintensiva, rapidamente trasformabili in terapia intensiva. Inoltre, è presente anche un posto letto dedicato all’interno del “box operativo” dove potranno essere fatte procedure d’emergenza.
Una lunga e piacevole storia di musica e canto
I 40 ANNI DELLA CORALE DON ANGELO CAMPORA
Il percorso compiuto attraverso le comunità nelle quali il coro
ha portato la sua voce raccolto in un libro
Fra i “tanti” don Angelo che abbiamo conosciuto vi è anche l’ideatore e l’organizzatore della corale di Lobbi che, dopo la sua scomparsa, ha preso il nome di Corale don Angelo Campora.
A dicembre dello scorso anno è stata pubblicata la storia dei 40 anni della corale che raccoglie in un volume di 64 pagine la presenza di questo gruppo nelle varie realtà della nostra provincia, e non solo.
“Era un coro di giovani entusiasti e desiderosi di animare, con il canto corale, la vita liturgica della Comunità parrocchiale di Lobbi, scrive Francesca Colla nella prefazione. Eseguire i brani della liturgia in forma di concerto, a più voci, ha costituito la piena realizzazione di ciò che il nostro don Angelo ripeteva più volte, citando S. Agostino: ‘Cantare è pregare due volte’”. Una formazione corale che, come tutti i gruppi di volontariato, avrà avuto i suoi momenti di difficoltà e di stanchezza, ma che ha trovato chi ha saputo dargli compattezza, entusiasmo e voglia di camminare insieme o, nel caso specifico, di cantare insieme. “Se il coro è vivo dopo quarant’anni – scrive ancora Francesca Colla – lo si deve alla direzione, tenuta sempre saldamente in mano dalla dottoressa Giuseppina Pavese, per noi tutti semplicemente Pinuccia. A lei don Angelo, pressato dal moltiplicarsi degli impegni pastorali, soprattutto negli ultimi anni della sua troppo breve esistenza terrena, aveva quasi da subito passato il testimone, nella consapevolezza che Pinuccia, con la perseveranza e l’autorevolezza che la contraddistinguono, oltre alla competenza musicale, formatasi in lunghi anni di Conservatorio, non avrebbe ‘tradito il suo mandato’ e così è stato”. La Corale don Angelo Campora ha compiuto un viaggio canoro attraverso paesi e città della nostra provincia, e oltre: da Litta Parodi a Roccagrimalda, da Grava a Predosa, da Castelceriolo a Ticineto a Viguzzolo, per citarne soltanto alcuni. Con impegni a Quaranti in provincia di Asti, a Borghetto S. Spirito in provincia di Savona, al santuario di Graglia nel biellese. Molte sono state le presenze del coro in occasione di manifestazioni di rilevante importanza culturale come il quinto centenario della nascita di S. Pio V, a Boscomarengo, o la partecipazione a “Corinfesta” a Zavattarello in provincia di Pavia. Il volume è ricco di fotografie con le varie composizioni della corale che, in quarant’anni, si sono succedute per il trascorrere del tempo anche per chi canta. Sfogliando le pagine e leggendo il contenuto si può fare un viaggio a ritroso nel tempo ricordando amici e conoscenti in luoghi e momenti della nostra vita. E ritrovare lo spirito di don Angelo, sempre inclusivo e attento alle persone.
Marco Caramagna
Sul portale www.ilpiemontevaccina.it
PREADESIONI PER LA VACCINAZIONE COVID
PER IL RICHIAMO AI BAMBINI DA 5 A 11 ANNI
Per i bambini fragili è prevista la convocazione diretta
Dal 26 gennaio prossimo è possibile effettuare la pre-adesione sulla piattaforma regionale www.ilpiemontetivaccina.it per la dose di richiamo per la fascia 5-11 anni. Le Aziende sanitarie locali individueranno percorsi dedicati, in collaborazione con i centri vaccinali SISP, le strutture pediatriche e con il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta. Per i bambini in condizioni di fragilità la Regione ha richiesto di procedere con convocazione diretta prima del 26 gennaio. Le disposizioni ministeriali prevedono che la dose booster deve essere somministrata dopo il ciclo primario, da intendersi non solo come doppia dose ma anche come infezione più vaccinazione o viceversa, e che tale indicazione è estendibile a tutte le fasce di età a partire dai 5 anni. La somministrazione della dose di richiamo deve avvenire ad almeno 120 giorni dall'ultimo evento.
Papa Francesco e Sergio Mattarella
DAI MESSAGGI DI FINE ANNO
IMPEGNI E SPERANZE
Da 56 anni, il 1° gennaio la Chiesa celebra la Giornata Mondiale della Pace, istituita da Papa Paolo VI nel 1968. Nel messaggio per il 2023 Papa Francesco scrive che la pandemia del Covid- 19 e la guerra della Russia all’Ucraina ci hanno fatto scoprire la nostra fragilità umana, individuale e collettiva. Abbiamo creduto per tanto tempo – e, forse, lo crediamo ancora - che guerre e malattie distanti da noi appartenessero ad altri e non potessero, né dovessero interessarci. Ma i drammatici avvenimenti di questi ultimi tre anni ci hanno costretti a guardare in faccia la realtà costringendoci a prendere coscienza della necessità di rivedere comportamenti di vita e relazioni umane. “Purtroppo, scrive Papa Francesco, mentre per il Covid-19 si è trovato un vaccino, per la guerra non si sono ancora trovate soluzioni adeguate. Certamente il virus della guerra è più difficile da sconfiggere di quelli che colpiscono l’organismo umano, perché esso non proviene dall’esterno, ma dall’interno del cuore umano, corrotto dal peccato”.
La globalizzazione ha cambiato radicalmente i nostri stili di vita, il nostro modo di vedere il presente e di progettare il futuro. Siamo interconnessi attimo dopo attimo e, se non siamo presenti sui social, la vita quotidiana – in casa, nello studio, nel lavoro, nel divertimento – ci impone ritmi dettati dalle agende di altri. Senza volere essere profeti di sventura stiamo vivendo nella realtà di un mondo che, se non riflette velocemente sul proprio futuro, rischia di mandarci tutti a sbattere. Basti guardare ai cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento dell’aria, della terra e dell’acqua per renderci conto che un cambiamento di modelli di vita sono necessari – e lo si dice da troppo tempo, purtroppo – per evitare di distruggere il nostro pianeta.
Un altro messaggio significativo è stato quello di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Spaziando, in pochi minuti, dalla politica interna a quella estera, dalle preoccupazioni economiche del numero sempre crescente di famiglie alle “differenze legate a fattori sociali, economici, organizzativi, sanitari tra i diversi territori del Paese”, ha ricordato a tutti che da 75 anni la Costituzione della Repubblica Italiana, “la nostra bussola”, richiede il suo rispetto come nostro primario dovere. Il Presidente Mattarella ha voluto anche richiamare l’attenzione su un altro dovere primario sottolineando che “la Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l’Italia e quindi al bene comune”. Ed è bene non dimenticarci che siamo ai primi posti al mondo per evasione fiscale. Così come “il terzo grande investimento sul futuro è quello sulla scuola, l’università, la ricerca scientifica.
È lì che prepariamo – ha detto Mattarella – i protagonisti del mondo di domani. Lì che formiamo le ragazze e i ragazzi che dovranno misurarsi con la complessità di quei fenomeni globali che richiederanno competenze adeguate, che oggi non sempre riusciamo a garantire”.
L’invito del Presidente Mattarella è chiaro: “Guardiamo al domani con uno sguardo nuovo, con gli occhi dei giovani, guardiamo i loro volti, raccogliamo le loro speranze. Facciamole nostre. Facciamo sì che il futuro delle giovani generazioni non sia soltanto quel che resta del presente ma sia il frutto di un esercizio di coscienza da parte nostra. Sfuggendo la pretesa di scegliere per loro, di condizionarne il percorso”.
Con quali comportamenti è possibile realizzare gli auspici del Presidente della Repubblica? Ce lo dice a chiare lettere il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace: “Non possiamo più pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali, ma dobbiamo pensarci alla luce del bene comune, con una senso comunitario, ovvero come un ‘noi’ aperto alla fraternità universale. Non possiamo perseguire solo la protezione di noi stessi, ma è l’ora di impegnarci tutti per la guarigione della nostra società e del nostro pianeta, creando le basi per un mondo più giusto e pacifico, seriamente impegnato alla ricerca di un bene che sia davvero comune”.
Se i buoni propositi diventano impegno individuale e collettivo potremo farcela.
Buon Anno!
Marco Caramagna
Al Patronato Inac CIA
OTTO POSTI PER IL SERVIZIO CIVILE AD ALESSANDRIA
NOVI TORTONA ACQUI E CASALE
Il 10 febbraio scade il bando
Sono otto i posti disponibili in provincia di Alessandria per svolgere il Servizio Civile al patronato Inac della Cia: quattro nella sede di Alessandria e uno in ciascuna sede territoriale di Novi Ligure, Tortona, Acqui Terme e Casale Monferrato (dettagli su www.ciaal.it). I candidati devono avere un’età compresa tra i 18 e i 28 anni e presentare domanda entro il prossimo 10 febbraio alle ore 14 (scheda e modulistica sul sito www.inac-cia.it, necessario essere in possesso dello Spid). Il progetto dell’Inac su cui lavoreranno i selezionati, della durata di 12 mesi, titola “Diritti e benessere per la Terza età” ed è dedicato al miglioramento della qualità di vita degli anziani residenti in Piemonte, particolarmente colpiti dalla pandemia da Covid, attraverso la promozione dell’accesso ai servizi di tutela e assistenza con sportelli informativi. L'impegno settimanale previsto è di 5 ore al giorno con un compenso mensile netto di 444,30 euro.
Secondo i dati a disposizione del Patronato Inac (al 1° gennaio 2021), in Piemonte risiedono 4.274.945 persone, gli ultra65 sono 1.112.287 e rappresentano il 26% della popolazione. Le previsioni stimano il loro aumento al 30% nel 2025 e al 32.9% nel 2030. I Servizi sociali in Piemonte hanno a carico 40.981 anziani non autosufficienti (oltre 4 mila ad Alessandria) e 28.150 autosufficienti (di cui 2.234 ad Alessandria).
COVID
LE NUOVE REGOLE PER USCIRE DALL’ISOLAMENTO
La Regione Piemonte ricorda le nuove regole per l’uscita dall’isolamento delle persone positive al virus del Covid, stabilite dall’ultima circolare del Ministero della Salute. Chi è sempre stato asintomatico e chi non presenta comunque sintomi da almeno 2 giorni può terminare l’isolamento dopo 5 giorni dal primo test positivo o dalla comparsa dei sintomi, a prescindere dall’effettuazione del test antigenico o molecolare.
Per i casi che sono sempre stati asintomatici l’isolamento potrà terminare anche prima dei 5 giorni qualora un test antigenico o molecolare risulti negativo. Le persone immunodepresse possono terminare l’isolamento dopo un periodo minimo di 5 giorni, ma sempre necessariamente a seguito di un test antigenico o molecolare con risultato negativo. Gli operatori sanitari, se asintomatici da almeno 2 giorni, possono concludere l’isolamento non appena un test antigenico o molecolare risulta negativo. I cittadini che hanno fatto ingresso in Italia dalla Repubblica Popolare Cinese nei 7 giorni precedenti il primo test positivo possono terminare l’isolamento dopo un periodo minimo di 5 giorni dal primo test positivo, se asintomatici da almeno 2 giorni e negativi a un test antigenico o molecolare. Il tampone può essere effettuato in farmacia oppure gratuitamente ad accesso diretto presso uno degli hotspot pubblici elencati su www.regione.piemonte.it È obbligatorio, al termine dell’isolamento, l’uso di mascherine FFP2 fino al decimo giorno dall’inizio della sintomatologia o dal primo test positivo (nel caso degli asintomatici), ed è comunque raccomandato di evitare di frequentare persone ad alto rischio e/o ambienti affollati. Queste precauzioni possono essere interrotte in caso di negatività a un test antigenico o molecolare.
Tutte queste disposizioni vengono comunque ricordate nell’sms che il cittadino riceve dopo l’accertamento della positività al Covid. Coloro che hanno avuto contatti stretti con persone confermate positive devono applicare il regime dell’autosorveglianza, durante il quale è obbligatorio indossare mascherine FFP2, al chiuso in presenza di assembramenti, fino al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Se durante il periodo di autosorveglianza si manifestano sintomi suggestivi di possibile infezione da Covid è raccomandata l’esecuzione immediata di un test antigenico o molecolare. Gli operatori sanitari devono eseguire un test antigenico o molecolare su base giornaliera fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con un caso confermato.
Torna a febbraio il corso di italiano per prepararsi all’esame della patente
Un corso gratuito per le donne straniere
Visto il successo dei due corsi di italiano organizzati nello scorso anno a luglio e a ottobre per supportare le donne straniere che devono affrontare l’esame di teoria per la patente, sarà attivato tutti i martedì dal 7 al 28 febbraio un nuovo ciclo di 4 incontri dedicati a un gruppo di max 10 partecipanti.
La patente è uno strumento importante per il lavoro, la vita quotidiana e per l’autonomia delle donne. Il linguaggio a tratti molto tecnico a tratti burocratico dei quiz e dei manuali e il registro linguistico così lontano dalla lingua colloquiale possono mettere in seria difficoltà anche persone che in altri ambiti se la cavano bene con l’italiano. Avere la patente significa per le donne essere libere di muoversi senza chiedere il favore di essere accompagnate, non dover rifiutare un lavoro lontano da casa, uscire quando se ne ha bisogno, o voglia, indipendentemente dall’orario dei mezzi pubblici. In una parola, essere autonome. Tutte cose a cui una donna non deve rinunciare. Il Progetto Effe, avviato dall’Associazione Don Angelo Campora e dall’aps Colibrì, e sostenuto dalla è ha sperimentato questo importante percorso formativo con un modulo mirato ad avvicinare gradualmente alla comprensione del linguaggio dei quiz e a supportare la preparazione delle iscritte con esercitazioni guidate attraverso l’utilizzo di materiali ad hoc, in uno spazio, il Centro Famiglia Mondi Tondi, che consente di portare con sé i propri figli perché attrezzato per le esigenze dei bambini e supportato da personale educativo a disposizione. L’iniziativa è nata dalla richiesta delle donne straniere che si sono rivolte allo Sportello Effe: da loro è emerso il bisogno molto sentito di un supporto linguistico per l’esame della patente per guidare l’auto. Bambini da allevare, spesa, soldi, cucinare, mille lavori da badante, domestica, se va bene cuoca, più spesso nelle cooperative delle pulizie con orari in genere notturni negli ospedali o cartellini da timbrare per tirare a lucido fabbriche e uffici prima dell’apertura. Sposate o sole, in fuga da mariti violenti, da uomini che le vogliono rispedire a casa con i figli, o abbandonate con cento pannolini da cambiare, senza soldi, in un paese di cui sanno poco e faticano anche a parlare la lingua… Può sembrare una piccola cosa, una goccia nel mare dei bisogni quotidiani, ma è un gradino per salire le scale, inseguire un lavoro. Quel gradino è stato costruito dalle donne per altre donne, dalla collaborazione delle operatrici dell’Associazione Don Angelo Campora, dell’aps Colibrì, del Cissaca, dell’aps Cambalache, e della cooperativa Semi di Senape che hanno trovato le condizioni perché il corso potesse ripetersi, unendo risorse, prendendo accordi, insieme alle mediatrici, per tempi, orari e sede del corso.
Programma, date e durata
Il corso “Italiano per la patente” è un corso di preparazione al corso di teoria per la patente di guida, rivolto a donne straniere (MAX 10) con una conoscenza della lingua italiana di minimo livello. Chi frequenterà questo corso sarà dunque preparato per comprendere al meglio le lezioni della scuola guida, che saranno in ogni caso indispensabili per il superamento dell’esame di teoria della patente.
Il corso si svolgerà dal 7 al 28 febbraio, ogni martedì dalle ore 14.00 alle ore 16.00 presso il Centro Famiglia Mondi Tondi in via Parnisetti ang. Via Cornaglia.
L’iscrizione è gratuita e si può effettuare mandando una mail a monditondi.centrofamiglia@gmail.com o telefonando al 3516626930.
> SCARICA LA DOMANDA DI ISCRIZIONE
Il progetto Effe è sostenuto dalla Fondazione Social di Alessandria – Bando 2019
Partner: Aps Colibrì, CGIL Alessandria, Radio Gold, Aps Cambalche, Cissaca, Comune di Alessandria, coop. Semi di Senape, ASM Costruire Insieme, Associazione Cultura e Sviluppo, AslAl SerD, SAOMS di Capriata d’Orba, Global Thinking Foundation
Donne e
alfabetizzazione
digitale
Un corso gratuito per acquisire o
migliorare le competenze informatiche di base
Contrastare il fenomeno del Gender Digital Divide è l’obiettivo del percorso di alfabetizzazione informatica destinato a tutte le donne con poca o nessuna conoscenza del computer, proposto dall’Associazione Don Angelo Campora e dall’aps Colibrì, in collaborazione con la CGIL di Alessandria, nell’ambito del Progetto Effe, sostenuto dalla Fondazione Social. Le partecipanti potranno acquisire nozioni di base su programmi di scrittura, internet e posta elettronica, strumenti ormai indispensabili nella vita come nel lavoro, vincendo il timore di non saper ricorrere alla tecnologia. Il corso prevede la conoscenza nell’uso del pc anche in relazione all’utilizzo dello smartphone. Si illustrano i componenti del pc, l’uso della tastiera e del mouse, l’insegnamento base per l’uso di Internet e posta elettronica, le prime nozioni di Word, i servizi messi a disposizione dalle diverse istituzioni presenti sul territorio (pubblico e privato sociale) come ad esempio le attività ricreative, culturali e socializzanti.
Completa la formazione un percorso di orientamento per acquisire autonomia nello svolgere mansioni quotidiane fondamentali per un inserimento efficace nel tessuto sociale ed economico della comunità, quali ad esempio la prenotazione di visite mediche o appuntamenti presso gli uffici pubblici, l’attivazione dello SPID, l’iscrizione a scuola dei figli o l’accesso al registro elettronico, l’utilizzo consapevole dei social media.
Gli appuntamenti sono tre, ognuno della durata di 1 ora e mezza: tutti i venerdì dal 20 gennaio al 3 febbraio 2023 dalle ore 14.30 alle ore 16.00 presso la sala di informatica della CGIL in via Cavour 27 ad Alessandria.
La disponibilità è di max 12 posti, con priorità per disoccupate e inoccupate.
Per consentire la partecipazione delle mamme con figli minori è previsto un servizio di baby sitting con uno spazio dedicato e personale educativo a disposizione. Al termine del corso alle partecipanti verrà consegnato un attestato di frequenza che certifichi il percorso intrapreso. L’iscrizione è gratuita e si può effettuare mandando una mail a colibriassociazione.al@gmail.com o telefonando al 3346270393.
Il progetto Effe è sostenuto dalla Fondazione Social di Alessandria – Bando 2019
Partner: Aps Colibrì, CGIL Alessandria, Radio Gold, Aps Cambalche, Cissaca, Comune di Alessandria, coop. Semi di Senape, ASM Costruire Insieme, Associazione Cultura e Sviluppo, AslAl SerD, SAOMS di Capriata d’Orba, Global Thinking Foundation
LA SPERANZA DEL NATALE È GUARDARE OLTRE
Finanziaria, rottamazione delle cartelle delle tasse sì o no, tetto al contante, pagamenti con il Pos e via discorrendo tengono occupate le prime pagine dei quotidiani. E anche quelle successive con un crescendo di ipotesi, di proiezioni e di opinioni.
La guerra in Ucraina – che fa già registrare centinaia di migliaia di morti fra i civili e le forze militari, oltre ad una agghiacciante devastazione del territorio – non è più appetibile come nei mesi scorsi. Così come gli sbarchi dei disperati del terzo mondo fanno notizia soltanto quando muore qualche bambino, come la piccola Rokia di due anni, l’ultima in ordine di tempo. Però, nel contempo, emerge lo scandalo della “vendita” dei diritti umani negli Stati del Golfo da parte di deputati ed ex deputati europei in cambio di laute tangenti.
In Iran si stuprano e si uccidono ragazze che hanno come unica “colpa” la liberazione dal velo e da ogni costrizione delle libertà individuali in nome di un islam aberrante che esiste soltanto nelle menti bacate degli ayatollah. In Afghanistan le ragazze non possono più frequentare l’università perché la donna è considerata un essere inferiore sempre dalla mente bacata di chi pretende di instaurare un islam inesistente.
Il World Food Programme (il programma alimentare dell’Onu) ha sottolineato le quattro “C” dell’infamia: “Cost, Covid, Conflicts, Climate” che, congiuntamente, hanno creato l’attuale crisi. Infatti, alla fine del 2021, 828 milioni di persone (il 10% della popolazione mondiale) soffrivano la fame. Non ci sono ancora i dati definitivi per il 2022 perché non è ancora terminato ma le agenzie dell’Onu hanno già sottolineato che 323 milioni di persone sono a rischio per le mancate forniture alimentari dalla guerra in Ucraina, che vanno ad aggiungersi alla siccità, all’inflazione, alle carestie e alle ondate di calore che hanno reso questo anno il più caldo e il più secco di tutti i tempi.
Chiedo scusa a chi mi legge perché a Natale non si dovrebbe richiamare l’attenzione su problematiche che si possono affrontare tutto l’anno, in virtù dello stereotipo “Natale è la festa della bontà, degli angeli che annunciano la nascita di Gesù Bambino, di Babbo Natale che arriva con la gerla piena di doni, del volemose bene”, e chi più ne ha più ne metta. Tutto vero perché veniamo da una cultura che ha radicato queste formule, purtroppo sempre più sfaccettate. Nessuno chiede di annullarle ma di provare a riflettere che la bontà e la gioia sono figlie della solidarietà.
Mi sono domandato cosa direbbe don Angelo osservando dall’alto questo mondo che corre senza voler vedere il rischio di un’autodistruzione. “Guardiamo oltre – voglio immaginare il suo pensiero, chiedendogli scusa per la presunzione – perché la speranza del Natale che si ripete da oltre duemila anni sta proprio nel saper vedere le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di chi cammina al nostro fianco, impegnandoci a dare il nostro aiuto e la nostra solidarietà”. Come lui ha fatto nella sua vita di sacerdote con i meno fortunati.
E pensando alle tante persone impegnate nelle associazioni di carità e di solidarietà, ai tanti giovani che si impegnano quotidianamente nello studio, nel lavoro, nella disponibilità verso gli altri, in particolare i più fragili e indifesi, il Natale potrà assumere un sapore diverso, certamente più intenso e duraturo di quello consumistico al quale siamo stati abituati.
Buon Natale!
Marco Caramagna
Oratorio parrocchiale San Michele
GEDEONE IL MULO PIGRONE
Spettacolo di burattini da una favola di Bruno Volpi
L’alessandrino Bruno Volpi, del quale abbiamo recensito i due gialli “L’occhio di drago” e “Come in un labirinto di specchi”, è autore di narrativa per ragazzi con una prima raccolta di fiabe dal titolo “Mamma, ti racconto una storia” e di una seconda dal titolo “Aggiungi un Posto in Favola”. Dalla favola “Gedeone il mulo pigrone” di quest’ultima raccolta è stato tratto lo spettacolo di burattini a cura di Demetrio Bazzotti che verrà rappresentato venerdi 16 dicembre, alle 18, nell’Oratorio della parrocchia di San Michele con ingresso gratuito per tutti i bambini.
Seguirà, alle 19,30 un apericena al costo di 10 euro per gli adulti e gratuito per i bambini fino a 12 anni. Le prenotazioni si possono effettuare al n. 0131/361596.
Il 3 e 11 dicembre ad Alessandria
DUE APPUNTAMENTI PER I 20 ANNI DI “LIBRINFESTA”
Con venti eventi che si svolgeranno in città
Nel 2023 Librinfesta, il festival della letteratura per ragazze e ragazzi organizzato ad Alessandria dall’Associazione Culturale “Il Contastorie”, compie 20 anni. Per celebrare questo importante traguardo l’associazione guidata dal presidente Rosalba Malta ha dato vita a “20eVenti”, una rassegna culturale che conta venti eventi che si svolgeranno in città in attesa della prossima edizione di Librinfesta, che prenderà il via ad Alessandria l’8 maggio 2023. Letteratura, arte, scienze, musica, danza e recitazione: così come il festival, anche “20eVenti” toccherà vari “universi”, per citare il titolo dell’edizione 2023 di Librinfesta.
“La grande gioia per il ventesimo compleanno di Librinfesta ci ha portato a ideare una lunga festa da condividere tutti insieme” ha dichiarato Rosalba Malta, presidente dell’Associazione Culturale “Il Contastorie”. “Il primo evento della rassegna è stato un vero e proprio successo: all’Auditorium S. Baudolino lo spettacolo teatrale “Il mio segno particolare”, adattamento drammaturgico dell’omonimo libro di Michele D’Ignazio, ha fatto sognare e riflettere moltissimi studenti di diverse scuole primarie e secondarie di primo grado di Alessandria. Il mese di dicembre porta con sé altri eventi molto interessanti, aperti a tutti”.
Il secondo appuntamento della rassegna si terrà sabato 3 dicembre 2022, a partire dalle ore 20.30, presso il centro culturale “Visioni 47”, in via Trotti 47 ad Alessandria. In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, “Lettura e Musica nel mondo della LIS” offrirà un’occasione unica per imparare la Lingua dei Segni Italiana e sensibilizzare i bambini al tema delle barriere comunicative. La serata inizierà con una lettura animata dal titolo “Mi segni una storia?”. La lettura sarà tradotta in LIS e si potrà quindi scoprire un modo diverso di comunicare, fatto di silenzi e mani in movimento. E visto l’avvicinarsi del Natale, perché non imparare anche qualche segno a tema natalizio? A seguire si terrà il concerto tradotto in LIS “Voce, Chitarra e Segni”. Attraverso il corpo, le mani e la traduzione artistica del testo, brani indie-pop e classici del repertorio italiano e natalizio diventeranno vera e propria musica visiva. Le canzoni verranno interpretate dalla voce di Elena Cazzulo, studentessa di canto jazz, e dalle note del musicista Giovanni Avelli. Erica Zani, performer di musica visiva, si occuperà della traduzione in LIS. Gli eventi saranno a cura dell’Associazione di Promozione Sociale “LISten”.
Domenica 11 dicembre 2022, invece, saranno protagoniste le scienze. Il terzo appuntamento di “20eVenti”, infatti, si terrà domenica 11 dicembre dalle ore 16 presso la sede dell’Associazione Culturale “Il Contastorie” in via Faà di Bruno 62, ad Alessandria e offrirà l’opportunità di incontrare Chiara Valentina Segrè, autrice insieme a Barbara Mazzolai de “L’incredibile plantoide e i superpoteri del regno vegetale” (Editoriale Scienza).
Biologa e Dottore di Ricerca in oncologia, Chiara Valentina Segrè dal 2010 scrive libri a carattere scientifico per bambini e ragazzi che hanno riscosso grande interesse non solo in Italia. A seguire Luisa Foco, ricercatrice all’ EURAC Research Istituto di Biomedicina di Bolzano, curerà un laboratorio scientifico.
Per informazioni e prenotazioni è necessario contattare l’Associazione Culturale “Il
Contastorie” al numero 347 9023383 o all’indirizzo mail ilcontastorie.info@gmail.com.
L’ingresso sarà a offerta libera.
I prossimi appuntamenti della rassegna “20eVenti”
verranno pubblicati sui canali social dell’Associazione Culturale “Il Contastorie”.
VENTI EVENTI
In occasione della ventesima edizione sarà dato rilievo all’iniziativa VENTI EVENTI.
Verranno organizzati spettacoli, laboratori, incontri per esplorare i diversi UNIVERSI e
che condurranno alla manifestazione:
1 - Il mio segno particolare. Spettacolo di e con l’autore Michele d’Ignazio.
2 - Eppure studiamo felici. Spettacolo di e con l’autore Enrico Galiano.
3 - Questo libro mi piace tanto. Prima edizione del Premio Il Contastorie, con la partecipazione di giovani lettori che sceglieranno tra i libri letti degli autori partecipanti al Festival il migliore.
4 - Storie scritte. Concorso per le classi primarie e secondarie. Partendo da un incipit proposto da un autore, gli studenti si cimenteranno con la realizzazione di un racconto inedito.
5 - Notte dei Contastorie. Una notte in biblioteca con il raccontastorie Marco Bertarini.
6 - A scuola di lettura. Corso di lettura ad alta voce con l’autrice Emanuela Nava.
7 - La lingua dei segni. Letture e narrazioni con la voce delle mani a cura dell’Associazione Listen.
8 - Universo cibo. Incontri di formazione e sperimentazione sul cibo per un’educazione all’alimentazione sostenibile.
9 - Caccia al tesoro alla scoperta di Alessandria. Umberto Eco, autori alessandrini e librerie storiche A cura de I volontari del Contastorie.
10 - Lasciando tracce. Realizzazione di murales e installazioni artistiche a cura di Elisa Pezzolla, esperta di Arteterapia.
11 - I love Croazia. Alla scoperta del paese ospite della ventesima edizione attraverso racconti e testimonianze.
12 - Universi in versi. Viaggio attraverso la poesia con Bruno Tognolini.
13 - Universo sport. Percorso alla ricerca degli sportivi più famosi appartenenti al nostro territorio.
14 - Dal libro al cinema.
15 - Libri piccolini. Nina e la nuvola Olga. Dal libro al cartone animato. Incontro con Nicoletta Costa, illustratrice.
16 - I nonni raccontano. Incontro e scambio di storie con gli ospiti della casa di riposo Borsalino.
17 - DI STELLE, GALASSIE, COSTELLAZIONI Visite guidate nel cielo di maggio
18 - Concerto d’ inaugurazione della ventesima edizione con la collaborazione del Conservatorio Antonio Vivaldi di Alessandria.
19 - Mostra locandine 20 anni
20 - Passeggiata letteraria
“PER UNA GIUSTIZIA RI-GENERATIVA E DI PACE”
La nostra socia, avvocato Bruna Bruni, venerdì 18 novembre u.s., ha partecipato in qualità di
Presidente AIAF Piemonte e Valle d’Aosta Antonio Dionisio, ad un interessante convegno
“PER UNA GIUSTIZIA RI-GENERATIVA E DI PACE”
organizzato dall’Associazione AURIBUS presso la Fondazione Primoli di Roma.
Con grande piacere pubblichiamo di seguito il Suo intervento
L’avvocato Bruna Bruni, mentre firma il Registro degli Eventi della Fondazione Primuli
GIUSTIZIA RIPARATIVA
La Giustizia riparativa ha origini molto antiche se si considera che la storia delle pene riguarda il tentativo di riparazione dell’offesa.
A fronte dei crimini, gli Antichi reagivano o con un Sacrificio agli Dei affinché questi non cessassero di proteggere la comunità, nonostante un membro di essa l’avesse turbata profondamente commettendo un crimine o con la Vendetta che rispondeva al crimine contro un membro della famiglia o del clan con un secondo crimine compiuto dalla famiglia o clan di chi aveva subito il crimine nei confronti di un membro della famiglia o clan dell’autore del primo crimine.
Oggi il crimine rappresenta la violazione della legge, il cui rispetto garantisce la sopravvivenza pacifica della comunità, e del potere statale che la impone nell’interesse pubblico. Le pene inflitte a chi è riconosciuto colpevole “riparano” a livello di collettività. Anche la pena consistente in condotte socialmente utili comporta una riparazione riferita alla società ove il crimine ha determinato allarme.
Negli ultimi cinquant’anni la Giustizia penale riparativa risponde all’esigenza di sanare l’offesa attraverso azioni utili alla vittima.
Siamo tutti migranti
Un video che documenta l’evento realizzato il 16 e 17 settembre 2022
dall’Associazione don Angelo Campora e dall’APS Colibrì,
nell’ambito del progetto “Intrecciare fili”, sostenuto dalla
PCdM – dipartimento Politiche della Famiglia.
Due intense giornate, ricche di appuntamenti, scambi, dibattiti per riflettere e confrontarsi sui temi delle migrazioni e su ciò che ci unisce nel cercare il nostro posto nel mondo e nella vita. La partecipazione è stata numerosa e coinvolta, gli studenti hanno lasciato messaggi, proposte e suggerimenti interessanti e positivi, lo spettacolo di Federica Sassaroli ha divertito ma soprattutto emozionato, l’incontro con le due giovani scrittrici Sabrina Efionayi e Anna Osei ha entusiasmato il pubblico per la potenza dei loro racconti e delle loro argomentazioni sui diritti di cittadinanza. Un’esperienza nuova per la nostra città, che ha potuto ritrovare parole e pensieri su “convivenza delle differenze” e “rispetto delle identità”.
Perché ciò che ci accumuna è che siamo sotto lo stesso sole (Anna Osei).
I LUOGHI DEL CUORE
La raccolta firme in favore della Casa del Mutilato
Partecipa anche tu all'undicesima edizione de I Luoghi del Cuore, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare. Quest’anno la sezione Fai di Alessandria ha proposto la raccolta firme in favore della Casa del Mutilato.
Hai tempo fino al 15 dicembre. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti.
Ecco il link per poter scaricare la scheda per la raccolta firme:
www.dropbox.com/s/zst491wyyq67jf8/firme-casa-del-%20mutilato.pdf?dl=0
Per info: fondoambiente.it/luoghi/casa-del-mutilato-111393?ldc#section2
Donna, Vita, Libertà
il grido lanciato dalle donne iraniane.
La morte di Mahsa (Jina) Amini, 22 anni, il 16 settembre a Teheran, dopo essere stata arrestata dalla polizia perché non portava il velo in modo corretto, e l’uccisione di Hadis Najafi, la ragazza simbolo delle proteste per Mahsa Amini, e di altre giovani ragazze, hanno scatenato la rivolta in tutto il Paese, e una dura repressione da parte del regime.
Sono donne coraggiose che guidano le proteste per i loro diritti umani insieme agli uomini. Lottano per diritti semplici ma fondamentali che lo Stato nega loro da anni.
Molte associazioni alessandrine, Cgil, Cisl e Uil, e alcune amministrazioni comunali (Comune di Alessandria, Capriata D’Orba e Fubine) hanno raccolto il loro appello e si sono uniti in una rete solidale per organizzare un evento nei giorni il 26 e 27 ottobre p.v. che sia amplificatore della voce e delle richieste delle donne e degli uomini iraniani. Riteniamo importante manifestare una ferma condanna della repressione in atto e una profonda solidarietà alle donne e agli uomini in lotta in Iran per la libertà, la democrazia e il rispetto dei diritti fondamentali. Per affermare il principio di non discriminazione, e in particolare di uguaglianza tra uomini e donne, oltre a tutti gli altri generi, un principio chiave del diritto internazionale dei diritti umani, sancito nella Dichiarazione universale dei diritti umani, lo sentiamo come un dovere collettivo della comunità locale, nazionale e internazionale.
Le associazioni, i sindacati e gli istituti scolastici cittadini che hanno aderito, si sono impegnati con entusiasmo e dedizione alla creazione e alla realizzazione del programma, un ringraziamento particolare va al CSVA di Alessandria, al DLF Alessandria e Asti , alla CGIL Camera del Lavoro di Alessandria e all’Associazione Cultura e Sviluppo che hanno sostenuto economicamente l’iniziativa.
Gli eventi e le iniziative sono aperti a tutti e a ingresso gratuito.
PROGRAMMA
MERCOLEDÌ 26 OTTOBRE 2022
9.00 - 11.00 Teatro Ambra - proiezione per le scuole del docu-film "Be my voice” Regia di Nahid Persson, un film con Masih Alinejad. (La giornalista e attivista Masih Alinejad ha esortato le donne iraniane a ribellarsi contro l'hijab forzato sui social media. Il suo appello all'azione è diventato uno dei più grandi atti di disobbedienza civile nell'Iran di oggi.)
21.00 - 23.00 Teatro Ambra - proiezione aperta a tutta la cittadinanza del docu-film "Be my voice" . Regia di Nahid Persson, un film con Masih Alinejad.
GIOVEDÌ 27 OTTOBRE 2022
11.00 - 12.30 Marcia “Donne Vita Libertà” - Partenza da Piazza della Lega fino a Piazza Libertà davanti alla Prefettura
18.00 - 20.00 Associazione Cultura e Sviluppo - P.zza De André - Incontro e dibattito con Farian Sabahi. Presenta la nuova edizione del suo libro "Noi donne di Teheran".
Associazioni aderenti
Comune di Alessandria, Comune di Fubine, Comune di Capriata D’Orba, Comune di Novi Ligure, ANPI provinciale, Aps Colibrì, Assefa Alessandria, Associazione Cultura e Sviluppo, Associazione DLF Alessandria – Asti, Aps me.Dea, Aps Alter Ego, Associazione Don Angelo Campora, Associazione Esagono, Associazione Gapp, Associazione l’Abbraccio, Associazione per la pace e la nonviolenza, Auser, Aps Cambalache, Cooperativa sociale Azimut, ICS Ets, ISRAL, Zonta Club, SAOMS di Capriata d’Orba, DSF docenti senza frontiere, Laboratorio Synthesis, Pro Loco Capriata D’Orba, Associazione Verso il Kurdistan, Lgbtqi Tessere Le identità, Zonta Club, ANPI Prov.le Alessandria, ISRAL Alessandria, Associazione Memoria della Benedicta, Associazione Insieme per Castelletto, Cooperativa sociale La Ruota, Radio Gold, CGIL, CISL, UIL
Intervista a Mauro Boano socio fondatore de “Il Gabbiano”
DON ANGELO: AMICO COMPAGNO E
PUNTO DI RIFERIMENTO PER TUTTI
Uomo e pastore semplice nei modi e profondo nel pensiero
a cura di Marco Caramagna
Riprendiamo, dopo la pausa estiva, la pubblicazione delle interviste ai protagonisti della nascita de “Il Gabbiano”. E ogni volta, al di là delle esperienze individuali, scopriamo nuovi e profondi sentimenti del prete e dell’uomo don Angelo.
Mauro Boano, 64 anni, è nato ad Alessandria. Sposato con Albina, ha due figli, Emma e Pietro.
La sua prima significativa esperienza professionale si è maturata a Il Gabbiano, di cui è stato socio fondatore insieme ad Angelo Campora. La successiva esperienza è stata maturata nel Gruppo Guala, a decorrere dal 1991, dove è entrato, da prima, come Responsabile della Selezione e della Valutazione del Personale.
Nel 1996 diventa Direttore Risorse Umane per gli Stabilimenti Italiani. Dal 1998, diventa Direttore Risorse Umane per tutti gli stabilimenti world wide del Gruppo Guala Closures, che conta ad oggi più di trenta sedi produttive nel mondo. Il suo incarico era alle dirette dipendenze del Presidente ed Amministratore Delegato, presso la Holding di Milano. Dopo un periodo di consulenza, successivo al suo pensionamento, nel 2022 decide di ritirarsi dal lavoro a far data dal 1° Maggio (la scelta della data non è stata casuale).
Quando e come hai conosciuto Angelo Campora?
Avevo poco più di vent’anni. In quel periodo avevo conosciuto alcuni amici del quartiere Pista. Io vivevo allora in una zona differente di Alessandria, nel quartiere Cristo. Insieme a loro mi sono ritrovato a frequentare i locali della parrocchia della Madonna del Suffragio, dove Angelo, in quel tempo, era vice parroco. Alcuni di loro (Sandra Gazzani, Claudio Cervero, Sandro Dimenza, Paolo Bellotti) sapevo che avevano da poco avviato con Don Angelo una esperienza di volontariato presso il carcere minorile di Bosco Marengo. Ricordo, dalle loro parole, che un forte impulso a questa iniziativa, fu un viaggio a Taizè, fatto con Angelo nel ’78. Fu così che mi aggregai a loro e che ebbi modo di conoscere Angelo.
Come è avvenuta la scelta di collaborare con il progetto?
In quel periodo, non avevamo un vero e proprio “progetto”. Era più che altro una iniziativa, ispirata dal desiderio di dare un nostro contributo di presenza e confronto con i ragazzi ospiti della struttura. Un modo direi semplice e spontaneo di vivere una esperienza di volontariato, a confronto con ragazzi in condizione di difficoltà. In quel periodo ci si recava in carcere per un paio d’ore, nei pomeriggi del venerdì. Si organizzavano tornei di bigliardino e/o di calcetto. Ciò che contribuì a fare la differenza, fu una progressiva crescita di consapevolezza sui temi della devianza. Va detto infatti che il contesto in cui noi ci attivavamo, era ricco di forti suggestioni. La condizione di forte soggezione psicologica ed anche fisica determinata dalla struttura carceraria nei confronti dei giovani detenuti era palpabile. Ma soprattutto, gli ospiti del carcere erano portatori di esperienze estreme.
"Che paura anche se..."
Una raccolta di 31 storie per 31 sere da brivido,
una raccolta di racconti edita da Storybox e
in libreria dal 22 settembre.
Una di queste storie l'ha scritta Chiara Taverna dell'Associazione don Angelo Campora.
Pubblichiamo di seguito la presentazione del libro.
Storybox pubblica la raccolta di storie firmate da soci Icwa che, in bilico tra sorpresa e umorismo, invoglia alla pratica della lettura e favorisce il confronto sulle paure e sulle emozioni.
Orchi, streghe, mostri pelosi, fantasmi, trasformazioni e specchi magici: non manca nulla del classico campionario “spaventoso” in Che paura anche se… 31 storie per 31 sere da brivido, la raccolta di racconti pubblicata da Storybox editore, che arriva in libreria il 22 settembre.
Se la copertina richiama, inevitabilmente, le atmosfere di Halloween, a cui prepararsi con la lettura di un brano alla volta, sera dopo sera, per arrivare “cotti a puntino” il giorno della festa, il focus del progetto è più ampio, mirato ad accompagnare il “lavoro quotidiano sul concetto di paura”, ben spiegato nell’introduzione firmata da Claudia Souza, psicologa dello Sviluppo e dell’Educazione, esperta in Psicologia Perinatale e Disturbi del Neurosviluppo e scrittrice.
È impossibile vivere senza paura; completamente protetti non impariamo, non cresciamo, non diventiamo soggetti autonomi… Le storie lavorano su questi due ambiti, offrendo a chi legge l’opportunità di superare le paure dell’attacco e della perdita attraverso la strategia del rischio calcolato. Perché nelle storie il pericolo è inventato e può essere superato. Le letture “paurose” diventano gioco e possiamo persino divertirci mentre elaboriamo pensieri e sensazioni scomodi.
Claudia Souza
Con questo volume Storybox rinnova la collaborazione con l’associazione di autori italiani Icwa (Italian Children’s Writers Association), con la quale ha già pubblicato lo scorso anno il fortunato libro-calendario dell’Avvento È Natale anche se…, affiancando a nomi noti della produzione editoriale per bambine e bambini anche diversi esordienti, con l’obiettivo di incoraggiare e dare sostegno alla creatività italiana e svolgere un ruolo di scouting di voci nuove da proporre nel mercato editoriale.
Il genere del racconto, va ricordato, è mezzo privilegiato per accompagnare i bambini alla scoperta delle loro emozioni: lungo abbastanza per tenere incollata l’attenzione e allo stesso tempo breve, veloce, per non spaventare troppo, pur presentando tutte le sfumature del brivido, dal gotico all’horror. L’ingrediente segreto di questa raccolta? Un pizzico di divertimento e umorismo, per esorcizzare timori e dubbi anche con una risata.
Nel libro la paura si trasforma in scoperta, superamento del limite, avventura. Aiuta a riconoscere e comprendere il diverso da sé, a darsi il tempo, e il permesso, di avvicinare l’altro. Ideale quindi per letture in autonomia, per iniziare a percorrere i primi passi nel bosco delle emozioni e tornarne un po’ cambiati, più sicuri, più consapevoli. Perfetto anche a scuola, dove anche la lettura ad alta voce e la condivisione delle sensazioni vissute offrono agli insegnanti chiavi utili per riconoscerle ed esprimerle. Per tutti, infine, la possibilità di inventare nuove storie e nuovi percorsi molto… paurosi, partendo dalla varietà di racconti del volume.
E allora addentriamoci nella lettura e voliamo con la fantasia per conoscere la surreale trasformazione di una nonna che russa nel sonno in una… moka, veicolando anche il messaggio che volersi bene non dipende da come ci si mostra ma da come si è, in Nonna mia, che paura! di Carolina D’Angelo, titolo di apertura. Giochiamo con le paure classiche, come nel racconto di Elisabetta Mauti Sara e il mostro sotto al letto: dove – sorpresa! – il ribaltamento è dietro l’angolo ed è proprio quell’essere peloso ed enorme, dagli occhi spalancati, a tremare di più. Scopriamo le affinità con una fiaba che della paura è regina (Hansel e Gretel) attraverso i dialoghi arguti e i furbi stratagemmi, le contaminazioni e gli intrecci dell’istrionico Seminamostri di Caterina Pavan. E avanti così, pagina dopo pagina…
Sono molto felice di presentare ai lettori questa nuova raccolta di racconti, sul tema della paura. È stato proprio il loro entusiasmo per il volume precedente, uscito lo scorso Natale, a spingermi a riproporre una formula che è molto piaciuta ai ragazzi, ai genitori e agli insegnanti. Un libro che è pensato per essere un invito a condividere il piacere della lettura, racconto dopo racconto, per scoprirsi ogni giorno un po’ più coraggiosi e più innamorati delle belle storie.
Isabella Salmoirago, Storybox editore
Gli autori italiani che hanno firmato i trentuno racconti sono, in ordine alfabetico: Francesca Berti, Cinzia Capitanio, Luisa Carretti, Erika Casali, Patrizia Ceccarelli, Daniela Cologgi, Silvia Crocicchi, Carolina D’Angelo, Marco Dazzani, Fulvia Degl’Innocenti, Martina Folena, Viviana Hutter, Cristiana Iannotta, Eleonora Laffranchini, Lidia Maggioli, Elisabetta Mauti, Roberto Morgese, Francesca Ortona, Patrizia Palermo, Luisa Patta, Caterina Pavan, Valentina Pericci, Alessia Racci Chini, Penny Rimau, Vanessa Policicchio Rizzoli, Francesca Rizzuto, Martina Stefanini, Chiara Taverna, Rosalba Troiano, Elisa Vincenzi, Valentina Zinzula e con le illustrazioni di Silvia Baroncelli.
FONTE: https://www.icwa.it/che-paura-anche-se-in-libreria-il-volume-di-racconti-collettivi-icwa/
Siamo tutti migranti
Si è conclusa sabato 17 settembre la manifestazione Siamo tutti migranti, due giornate di incontri, dibattiti, spettacoli, mostre, letture e musica per riflettere e confrontarsi sui temi delle migrazioni.
Si è conclusa sabato 17 settembre la manifestazione Siamo tutti migranti, due giornate di incontri, dibattiti, spettacoli, mostre, letture e musica per riflettere e confrontarsi sui temi delle migrazioni. L’evento è stato il momento finale del percorso interculturale e intergenerazionale “Nello specchio del tempo”, promosso dall’Associazione Don Angelo Campora odv, in collaborazione con l’APS Colibrì, nell’ambito del progetto “Intrecciare fili” approvato dal PCdM – Dipartimento Politiche della Famiglia sul bando Educare Insieme. La partecipazione è stata numerosa e coinvolta, gli studenti hanno lasciato messaggi, proposte e suggerimenti interessanti e positivi, lo spettacolo di Federica Sassaroli ha divertito ma soprattutto emozionato, l’incontro con le due giovani scrittrici Sabrina Efionayi e Anna Osei ha entusiasmato il pubblico per la potenza dei loro racconti e delle loro argomentazioni sui diritti di cittadinanza. Un’esperienza nuova per la nostra città, che ha potuto ritrovare parole e pensieri su “convivenza delle differenze” e “rispetto delle identità”. Perché cio’ che ci accumuna è che siamo sotto lo stesso sole (Anna Osei).
La raccolta sistematizzata di tutti i materiali si può trovare nella mappa interattiva della città
https://socialfond2.altervista.org
Gorbačëv e il World Political Forum a Bosco Marengo
“LA PREOCCUPAZIONE PER
L’AVVENIRE DEL MONDO
CHE USA LA FORZA
PER RISOLVERE I PROBLEMI”
Marco Caramagna
Gorbaciov e Palenzona_foto: ilpiccolo.net
Il World Political Forum è nato da un’idea di Michail Gorbačëv. La proposta fu portata a Fabrizio Palenzona, allora presidente della Provincia di Alessandria, da Giulietto Chiesa, storico corrispondente da Mosca de “La Stampa”. Palenzona sposò con entusiasmo il progetto individuando il complesso di Santa Croce a Bosco Marengo come sede permanente del World Political Forum e coinvolse la Regione Piemonte, il Comune e la Diocesi di Alessandria, l’università del Piemonte Orientale, le Fondazioni della Cassa di Risparmio di Alessandria e della Cassa di Risparmio di Torino e la Soprintendenza regionale.
Il 19 maggio del 2003, con Gorbačëv si ritrovarono a Bosco Marengo un primo gruppo di ex “grandi” del mondo – Boutros Gali già segretario dell’ONU, Cossiga già presidente della Repubblica italiana, Kaifu già primo ministro del Giappone, per non citarne che alcuni – motivando l’iniziativa del Premio Nobel per la Pace “con la preoccupazione per l’avvenire del mondo che riconosce l’uso della forza come strumento semplificativo per la risoluzione dei problemi”.
“Le prospettive che si aprono per noi, per i popoli del mondo e dei loro Governi – ebbe a dire Fabrizio Palenzona, presidente della Provincia di Alessandria e vice presidente del World Political Forum – per la ricerca di soluzioni che tengano conto delle esigenze di chi ha meno degli altri, prenderanno corpo dai lavori di chi ha governato il mondo nel recente passato ed è disposto ad offrire la propria esperienza, il proprio bagaglio culturale e la propria intelligenza affinchè questa nostra umanità concretizzi l’invito accorato del Papa: mai più la guerra (Paolo VI all’ONU nel 1965 e Giovanni Paolo II durante la crisi del Golfo nel 1991, ndr). Il Forum si attiverà perché la giustizia, la libertà e la solidarietà, presupposti della pace, trovino la dovuta accoglienza”.
Negli ultimi mesi di quest’anno, con l’invasione russa dell’Ucraina, si sono completamente manifestate le preoccupazioni di Gorbačëv e si sono completamente dissolte le speranze e le ricerche di soluzioni auspicate da Palenzona. Oggi, i contributi politici e culturali degli ex “grandi” della terra che si sono succeduti nei vari incontri è vanificato dal predominio di chi vuol ridisegnare la storia mosso solo da logiche deviate e pensando di restare impunito.
Leggendo, però, le cronache dell” “Osservatore romano” del 31 agosto scorso si scopre che la Storia si serve sempre di uomini capaci di dialogo, di lungimiranza, di paziente attesa perché non ansimanti per un like o un voto in più. Infatti, Giorgio La Pira, il sindaco di Firenze fra il 1951 e il 1965, si recò più volte a Mosca in tempi difficili come gli anni ’50-’60 del secolo scorso ma le sue erano missioni di pace che lo portarono anche a scrivere a Kruscev e agli alti dirigenti del partito comunista sovietico. In occasione del ventennale della morte del “sindaco santo” di Firenze l’ “Osservatore romano” pubblicò un’intervista a Gorbačëv nell’edizione del 3-4 novembre 1977 con il titolo “È proprio La Pira che ha innescato processi notevoli che poi hanno preparato il crollo dei muri”. Detto da Gorbačëv… E nel nome di La Pira Gorbačëv accolse sempre con piacere le richieste di collaborazione al “giornale del Papa”, come in occasione del centenario della nascita di Papa Woytila svelando che, il 5 novembre 2000, nel nome di La Pira strinse la mano del cardinale Francois Xavier Nguyen Van Thuan, l’arcivescovo vietnamita a lungo perseguitato dal partito comunista.
Glasnost e perestrojka - due termini usati da Gorbacev entrati nel vocabolario del mondo e che hanno cercato di rendere trasparente e ristrutturato, almeno in parte, il mondo sovietico – sono stati biecamente sepolti da una dittatura ammantata da democrazia.
Ma gesti di pace e disegni politici nascono da pensieri profondi verso il presente e il futuro dell’umanità da uomini che sanno guardare con realismo e con fiduciosa speranza ad un mondo dove l’uomo non sia lupo all’uomo ma capisca che dall’egoismo può solo morire ogni speranza. Le guerre ci saranno fino alla fine dell’umanità ma trovare ogni volta il tempo del coraggio per abbattere muri e costruire ponti può evitare vittime e macerie. E oggi questo tempo è più necessario che mai.
Lo scaffale di Pagine Azzurre
“L’occhio del drago” e
“Come in un labirinto
di specchi”
Due “gialli”
di Bruno Volpi
Ambientati
in Alessandria
Marco Caramagna
Il commissario di Polizia Luigi Badalotti è il personaggio creato da Bruno Volpi ed opera nel Commissariato di Alessandria, proprio in corso Lamarmora dove ha sede la Questura. Le indagini che svolge nei primi due “gialli” dell’autore alessandrino – “L’occhio di drago” e “Come in un labirinto di specchi” – hanno come co- protagonisti l’ispettore Mario Gianetti e gli agenti Ruggero Nobiltà e Fulvio Bonino.
L’ambientazione di entrambi i racconti è tutta alessandrina e i lettori trovano le scene dei delitti e la descrizione di vie e quartieri noti a tutti: da piazza S. Maria di Castello a piazza della Cattedrale, da piazza Garibaldi al quartiere Galimberti il commissario Badalotti porta a spasso il lettore e lo stuzzica anche con i piatti della cucina alessandrina, dimostrando di essere un buongustaio oltre ad un ottimo detective capace di coordinare le indagini su un delitto e di individuare l’assassino anche in frangenti difficili. L’autore, invece, dimostra di conoscere il metodo classico di lasciar intravvedere, con una prosa incalzante, uno o più colpevoli aprendo lo scenario finale su una persona alla quale era difficile pensare come assassino.
Bruno Volpi ha scritto due “gialli” che si leggono d’un fiato perché è difficile non passare al capitolo successivo alla ricerca del finale. Nel contempo i personaggi vengono descritti dettagliatamente con i loro pregi e i loro difetti incastonati in una trama molto ben ambientata in Alessandria che sfata il detto di Umberto Eco “pochi clamori fra Tanaro e Bormida”.
Bruno Volpi, alessandrino, classe 1960, è laureato in Scienze Geologiche. Dal 2014 si dedica alla narrativa per ragazzi e nel 2019 è uscita la sua prima raccolta di fiabe “Mamma, ti racconto una storia” che ha vinto il Premio nazionale di Letteratura Italiana Contemporanea. Nel 2020 ha pubblicato “La tavolozza dell’anima”, viaggio romanzato nel mondo dell’Impressionismo. Nel 2021 viene editato “Aggiungi un posto in favola”. Nel 2019 esce la prima storia del commissario Badalotti “L’occhio del drago” e nel 2021, la seconda, “Come in un labirinto di specchi”.
Struttura di Medicina Fisica e Riabilitazione
dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria
DAL TRATTAMENTO RIABILITATIVO DEL BAMBINO PREMATURO AL PAZIENTE IN ETÀ GERIATRICA
Il Borsalino day il 17 settembre
“Il Dipartimento di Riabilitazione si occupa della presa in carico per il trattamento riabilitativo dal bambino nato prematuro al paziente in età geriatrica”. Riassume così la vastità delle attività il Direttore Marco Polverelli, a capo anche della Struttura di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria.
Fiore all’occhiello è sicuramente il Presidio Borsalino, unico ospedale in Piemonte ad essere interamente dedicato alla riabilitazione: “Ci occupiamo di tutti gli ambiti patologici – prosegue – dai pazienti di alta complessità con esiti di coma e mielolesi, gestiti nel reparto diretto da Luca Perrero, alla riabilitazione cardiorespiratoria per pazienti operati dal chirurgo toracico o dal cardiochirurgo, grazie al team di Biagio Polla, fino alle persone neurolese con politrauma da incidente stradale o esiti di ictus”. L’attività svolta nel presidio polifunzionale è poi integrata dal lavoro svolto dai fisioterapisti e logopedisti all’interno dell’Ospedale Civile dove i professionisti agiscono direttamente al letto del paziente acuto per un trattamento riabilitativo precoce. Il terzo polo riabilitativo è infine quello dell’Infantile “Cesare Arrigo” dove vengono trattati i prematuri, i bimbi con esiti di sofferenze neonatali o di trauma e i piccoli pazienti affetti da malattie rare.
All’interno del Borsalino si svolge poi un’intensa attività didattica e di ricerca grazie alla collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale che ha aperto in questa sede il Corso di Laurea in Fisioterapia, diretto da Marco Invernizzi, e al coordinamento del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione, diretto da Antonio Maconi. “Si tratta di una sinergia molto strategica – sottolinea il dottore – che rende questo presidio ancora di più un’eccellenza. Mi auguro che i giovani riabilitatori vengano sempre più numerosi a lavorare nella nostra Azienda e qui al Borsalino”.
Accanto all’attività più strettamente clinica, infine, si inseriscono le Medical Humanities, un approccio che riunisce le tante discipline, anche umanistiche, che influiscono sul percorso di cura del paziente: “Siamo altamente impegnati in questo settore – spiega Marco Polverelli – con l’attivazione di progetti legati alla narrazione, in particolare grazie a una piattaforma di Digital Narrative Medicine che prevede l’utilizzo di una piattaforma con l’obiettivo di migliorare il rapporto medico-paziente e di raccogliere narrazioni che contribuiscono alla diagnosi, alla gestione della cura e della terapia. Ma abbiamo anche il laboratorio del suono e soprattutto le attività relative al verde terapeutico. Siamo infatti favoriti dal verde che circonda il Presidio Borsalino e tante sono le iniziative che ne possono scaturire come il recupero del cammino per un paziente all’aria aperta oltre che in palestra o la stimolazione dei sensi all’interno del nostro giardino e poi ancora lo sport e l’ortoterapia. A tutto questo si aggiunge la bellezza del luogo. Il Presidio ha infatti una sua lunga e importante storia: costruito dall’illustre architetto Gardella, per molto tempo è stato il Sanatorio della città e nel 1994 ha anche subito l’alluvione, per poi trasformare la sua funzione a seguito della ristrutturazione. Nel parco che lo circonda si trova anche la Chiesa costruita da Ignazio Gardella, gioiello del razionalismo italiano che per fortuna è entrato nel mirino del FAI e grazie al lavoro di tutti i volontari e all’affetto della comunità nel 2021 ha vinto i Luoghi della Salute e ha ricoperto il quinto posto nei Luoghi del Cuore FAI”.
Tutti i cittadini, le scuole e i volontari sono quindi i benvenuti per trasformare sempre di più il Borsalino anche in un luogo di incontro e di palestra all’aperto. Ecco perché l’invito a partecipare al Borsalino Day il 17 settembre, dalle ore 10 alle 13, è esteso a tutta la comunità per una mattinata di sport, cultura e divertimento con esperienze riabilitative tutte da scoprire.
Sabato 10 settembre
LA PREMIAZIONE DEL CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA
“CITTÀ DI ACQUI TERME”
Fra gli ospiti Margherita Fenoglio, Domenico Quirico e Dacia Maraini
Sono giunti al termine i lavori delle giurie per il libro edito e della stampa del XIV Concorso Internazionale di Poesia “Città di Acqui Terme”, organizzato da Archicultura. Le fasi valutative sono state numerose e si sono svolte tra giugno e agosto. Si è riunita per prima la giuria della sez. F (libro edito), guidata dal poeta milanese Maurizio Cucchi e composta dai Docenti Cecilia Ghelli e Giacomo Jori e dallo scrittore Tiziano Rossi. La giuria ha individuato in un primo tempo una rosa di sette sillogi finaliste: “Riparare con l’oro” di Carolina Canziani (Edizioni PeQUod), “La lentezza del fiume era cinematografica” di Cecilia De Angelis (puntoacapo editrice), “Breviario delle rovine” di Pasquale di Palmo (edizioni Medusa), “Vicende e Chiarimenti” di Carlo Giacobbi (puntoacapo editrice),” Strategie di un mondo perduto” di Amos Mattio (Stampa 2009), “Libro Mastro” di Maurizio Paganelli (puntoacapo editrice), “Si resta sempre altrove” di Stefano Vitale (puntoacapo editrice). Un’ulteriore lettura delle opere ha portato a scegliere quale vincitore unico “Strategie di un mondo perduto” di Amos Mattio e “Riparare l’oro” di Carolina Canziani e “Breviario delle rovine” di Pasquale Di Palmo come menzioni di merito. Il premio della stampa è stato assegnato a “Ripassato a china” di Raffaele Floris, dalla giuria dei giornalisti composta da Paolo Madron, Beppe Mariano, Bruno Quaranta e Lara Ricci e presieduta da Alberto Sinigaglia.
La cerimonia di premiazione avrà luogo sabato 10 settembre alle ore 21.30 in piazza della Bollente ad Acqui.
Quest’anno le giornate di premiazione del Concorso saranno arricchite dalla presenza di tre grandi ospiti: venerdì 9 alle ore 18 Margherita Fenoglio parlerà della figura di suo padre insieme alla direttrice del Centro Studi Beppe Fenoglio, Bianca Roagna; sabato 10 alle 17 Domenico Quirico, inviato de “La Stampa”, affronterà il tema della libertà con Alberto Marello, direttore de “Il Piccolo” di Alessandria; domenica 11 alle ore 18 Dacia Maraini riceverà il Premio alla Carriera 2022, al termine di una lectio magistralis pubblica. I tre appuntamenti si svolgeranno nella Sala S. Guido, in Piazza Duomo, ad ingresso gratuito. Per la lectio magistralis di Dacia Maraini sarà necessaria la prenotazione (per link e info: www.associazionearchicultura.it).
Il Premio di Poesia, è sostenuto dalla sua nascita dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, che ne ha favorito la crescita con il proprio supporto negli anni; inoltre sponsorizzano il premio anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e l’Istituto Nazionale Tributaristi. L’evento è patrocinato dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Alessandria, dal Comune di Acqui Terme e dall’ordine dei Giornalisti del Piemonte.
Siamo tutti migranti
“Nello specchio del tempo” è un percorso interculturale e intergenerazionale rivolto ai più giovani, promosso dall’Associazione Don Angelo Campora odv, in collaborazione con l’APS Colibrì, nell’ambito del progetto “Intrecciare fili” approvato dal PCdM – Dipartimento Politiche della Famiglia sul bando Educare Insieme. Attivato nell’autunno 2021 ha coinvolto la comunità locale attraverso la raccolta di foto, filmati, documenti e interviste degli immigrati giunti dal Veneto, dall’Istria e Dalmazia, dal sud Italia prima, e dall’Africa, Sud America, Europa dell’Est e Asia poi, fino ai giorni nostri.
Il percorso realizzato nel corso di tutto l’anno scolastico 2021-22 si conclude venerdì 16 e sabato 17 settembre con l’evento finale “Siamo tutti migranti”, due giornate di incontri, dibattiti, spettacoli, mostre, letture e musica per condividere quanto prodotto, riflettere sui temi delle migrazioni, costruire partecipazione e cittadinanza attiva attraverso il racconto delle migrazioni di ieri e di oggi nella nostra città.
In particolare la mostra “Intrecciare fili” ripercorre i laboratori realizzati con gli studenti degli Istituti Vinci-Nervi-Fermi, Volta, Saluzzo Plana e CFP Enaip, con immagini, pensieri e interviste di migranti; la raccolta sistematizzata dei materiali si può trovare in una mappa interattiva della città, (https://socialfond2.altervista.org), nella quale è possibile navigare per categorie, temi e cronologie.
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Il programma prevede inoltre alcune intriganti performances di Giampaolo Musumeci giornalista e conduttore radio (Trafficanti inc. Il lato oscuro dell’immigrazione) e di Federica Sassaroli attrice comica (Non si affitta ai foresti), la presentazione di libri con l’autore Bruno Barba e con le giovani scrittrici Sabrina Efionay e Anna Osei, musica e aperitivo con il cantautore locale Tavo e l’edizione 2022 di Letti di Notte, a cui tutti possono partecipare per 3 minuti di lettura su testi editi sul tema “siamo tutti migranti” (tutti coloro che fossero interessati tel. 3346270393 email colibriassociazione.al@gmail.com).
Naturalmente ci sarà spazio per un confronto sui temi dei diritti di cittadinanza dei più giovani con rappresentanti delle istituzioni (l’Assessora Vittoria Oneto del Comune di Alessandria), della scuola (il dirigente scolastico Michele Maranzana) e dell’associazionismo (Forum Tavolo Migranti di Casale Monf. Claudio De Betto).
La partecipazione è libera e gratuita.
DUE GIOVANI SUICIDI IN CARCERE
Dall’inizio dell’anno sono 52.
Marco Caramagna
Non ho alcuna intenzione di rovinare la serenità del clima vacanziero ferragostano di qualcuno ma, fra le centinaia di notizie che leggiamo o vediamo in questi giorni, due mi hanno colpito particolarmente: il suicidio di una giovane ventisettenne nel carcere di Verona, il 2 agosto, e il suicidio di un giovane ventiquattrenne nel carcere di Torino, a Ferragosto. Lui, di origini brasiliane e adottato da una famiglia torinese, era affetto da disturbi psichici e, talvolta, faceva uso di droghe. È stato arrestato per aver rapinato due supermercati. Lei, faceva uso di stupefacenti, usciva ed entrava dal carcere per piccoli furti. Ad oggi, i suicidi nelle carceri italiane sono 52, nove soltanto nei primi quindici giorni di questo mese. Il pensiero è corso immediatamente a don Angelo e al suo impegno per recuperare dal carcere minorile i giovani che, con storie diverse ma radicate in àmbiti difficili di vita, avevano il diritto di conoscere strade differenti dalle restrizioni del carcere. “Il giovane che si è suicidato avrebbe avuto bisogno di un supporto umano che purtroppo i nostri istituti, per carenza di personale specializzato, non hanno la capacità di garantire – ha detto ad ‘Avvenire’ il cappellano del carcere di Torino, fratel Guido Bolgiani – avrebbe avuto bisogno di un ambiente diverso dal nostro carcere, un ambiente che lo contenesse, ma che allo stesso tempo lo aiutasse a riprendere in mano la propria vita”. E ancora una volta il pensiero corre all’afflato profetico di don Angelo perchè esiste sempre una speranza, che oggi è data da una notizia di cronaca sulle pagine di Repubblica Torino. “A 15 anni ho ucciso un prete, ora spiego ai giovani detenuti che si può ripartire”. Quest’uomo – che ha scelto di chiamarsi Ulisse ed ha scritto un libro con il giornalista Marco Accossato, “Nemmeno mai è per sempre” - ora ha 55 anni e quarant’anni fa fu rinchiuso al “Ferrante Aporti”, il carcere minorile piemontese. Dopo nove anni e mezzo di reclusione potè usufruire di un percorso per la rieducazione dei detenuti che gli ha cambiato la vita. Oggi, marito e padre felice, ha iniziato a collaborare con l’associazione Acmos e il progetto Anduma per aiutare i giovani detenuti a riscattarsi. C’è un libro, scritto da fratel Beppe Giunti “con i fratelli briganti”: “Padre nostro che sei in galera”, i carcerati commentano la preghiera di Gesù (Edizioni Messaggero Padova). “Galera: la voglio chiamare proprio così – scrive fratel Beppe all’inizio – con questo duro e antico sostantivo che certamente non spaventa il Padre, che anche qui abita perché ci abitano i suoi figli. (…) Gesù parlava sul serio quando disse: ‘Ero in carcere e siete venuti a trovarmi’. E quindi lui è qui senza ombra di dubbio, e avrà da parlarmi, da donarmi qualcosa, senza ombra di dubbio”. Il ritorno dalle vacanze può essere aiutato dalla lettura del “Padre nostro che sei in galera” perché “Lui ama la persona in questo momento e ne sogna rieducazione, liberazione, cielo. Praticamente come l’articolo 27 della Costituzione della Repubblica Italiana”.
Dal 26 agosto al 24 settembre
AgriTeatro presenta
PERCORSI D’ARTE TEATRO E NATURA TRA BORGHI E CASTELLI DELL’ALTRO MONFERRATO
Rassegna di spettacoli, concerti, incontri d’arte, escursioni a piedi e in bicicletta all’insegna del sorriso
Da venerdì 26 agosto a sabato 24 settembre torna la rassegna “en plein air” ideata e organizzata da Maria De Barbieri e Gianni Masella per AgriTeatro, il cantiere di arte e spettacolo fondato da Tonino Conte: cinque weekend dedicati al sorriso tra le colline dell’Alto Monferrato, per rispondere al bisogno diffuso di convivialità e di incontro. Nove comuni in rete - con piazze, cascine e castelli - ospiteranno tredici eventi di teatro, musica, danza, circo e arte popolare rivolti al pubblico di ogni età e accompagnati da incantevoli passeggiate tra natura e cultura.
“E… Lasciatemi divertire!” è il titolo scelto nel 2022 da L’Altro Monferrato per la sua IX edizione. Il riferimento alla celebre poesia di Aldo Palazzeschi nasce dalla lettura spettacolo omonima di Gianni Masella – in calendario il 2, il 3 e il 15 settembre – dedicato all’umorismo in versi soprattutto del grande Achille Campanile, e vuole sottolineare il filo rosso che attraversa il progetto: la comicità di oggi e di ieri, declinata in tutte le sue forme. Si parte dalla moderna ironia di alcuni tra gli artisti contemporanei più amati - come Enzo Paci, in scena venerdì 26 agosto con “Enzo Paci Show”, Ascanio Celestini con le irresistibili improvvisazioni delle sue “Barzellette” (giovedì 1° settembre) e Ugo Dighero in “Ma mai nessuno la baciò sulla bocca” (venerdì 9 settembre), scritto insieme ai suoi autori di sempre, Stefano Benni e Marco Melloni. Si chiude tornando, sabato 24 settembre, al secolo scorso, con Vito Molinari - il regista che il 3 gennaio 1954 diresse la trasmissione inaugurale della Rai, da tutti riconosciuto come l’inventore del grande varietà televisivo italiano - in dialogo con Steve Della Casa e il ricordo dei Fratelli De Rege, discendenti “mal digeriti” della Casata dei Conti De Rege di Donato, con la proiezione del documentario “Ciccio e Bebè, ridere da nobili” di Franco Canevesio e Steven Gold e la regia di Ciro Abd El al Castello di Rocca Grimalda, ora proprietà di un ramo della famiglia che li ripudiò. Uno sguardo sorridente al passato sarà possibile trovarlo anche nel divertente spettacolo di Susanna Gozzetti e Cecilia Vecchio, “Belle di notte” (venerdì 16 settembre”), dove la storia di due artiste in cerca di ingaggio diventa lo spunto per una carrellata di canzoni e sketch ispirata al divismo d’antan e al mondo variopinto del burlesque. Ma non mancherà uno sguardo verso il futuro (della risata e del pianeta) con “Ritmiciclando” (sabato 27 agosto), il laboratorio/concerto dei Supereroi della differenziata, pronti a trasformare la spazzatura in musica, suonando lattine, tubi e vecchi cassetti grazie alla complicità di tutti i presenti. Sarà invece una vera e propria capsula del tempo, quella che – dopo un percorso a piedi o in bicicletta nella campagna di Molare - si aprirà per i visitatori del Santuario Madonna delle Rocche la mattina di sabato 10 settembre, quando lo storico dell’arte Franco Boggero e il poeta Gianni Priano introdurranno il pubblico “Alla scoperta dell’arte degli ex voto” custoditi nella Chiesa: tutte disavventure con un lieto fine. Tra queste anche quella di un avo dello stesso Boggero, caduto nel fiume dopo un incidente d’auto al ritorno da una bisboccia, e ritratto in mezzo all’acqua con una bottiglia in mano. Risate e emozioni tra passato e futuro anche dal mondo del circo. In scena, le spettacolari evoluzioni acrobatiche di Artemakia che in “On The Road” racconta l’avventura di 5 personaggi in fuga, letteralmente portati dal vento (sempre sabato 10 settembre), e la pura magia di Michele Cafaggi in “Fish and Bubble” (sabato 17 settembre), con le sue bolle di sapone gigantesche e rimbalzine.
Tutta la kermesse sarà un originale e esilarante viaggio nel tempo e nello spazio, attento alla memoria dei luoghi - come nella visita agli antichi lavatoi di Carpeneto appena restaurati (sabato 3 settembre) - e alle suggestioni del paesaggio. Da qui la scelta di ospitare, per la prima volta in uno spazio non urbano, una delle più rappresentative compagnie di teatro danza italiane, i Sanpapié e il loro coinvolgente e dinamico “A[1]BIT”, uno spettacolo itinerante che fonde movimento, drammaturgia e musica, accompagnando il pubblico nell’esplorazione palmo a palmo del luogo scelto per l’azione, in questo caso il Castello di Casaleggio Boiro e il piccolo borgo campestre che lo circonda (domenica 4 settembre).
Ma il territorio è protagonista in ogni evento dell’Altro Monferrato, dai campi al cielo, con “Ridere tra le stelle”: un’astro-passeggiata guidata da Walter Riva (direttore dell’Osservatorio Astronomico del Righi di Genova), per scoprire – presso la Cascina La Rossa di Morsasco - insieme le meraviglie del cielo di fine estate, che lo stesso astronomo ha intitolato “Il Mese dei Giganti”, quando Giove e Saturno si mostrano in tutta la loro splendente grandiosità.
L’Altro Monferrato è organizzato da AgriTeatro, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, il patrocinio di Regione Piemonte e Provincia di Alessandria, e il sostegno dei Comuni di Carpeneto, Casaleggio Boiro, Cassinelle, Cremolino, Molare, Morsasco, Prasco, Rocca Grimalda e Tagliolo Monferrato.
Il programma de L’Altro Monferrato si avvale della collaborazione di: Ca’ Mimìa, Cascina La Rossa, Castello di Rocca Grimalda, Fiab – Federazione Nazionale Ambiente e Bicicletta – di Alessandria, Cai Ovada – Club Alpino Italiano, Osservatorio Astronomico del Righi, Slow Food, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandra, Asti e Cuneo.
INFO E PRENOTAZIONI
IAT di Ovada +39 (0143) 821043 / +39 379 118.72152 – iat@comune.ovada.al.it
PAGINE AZZURRE
Luglio 2022
È arrivato nelle case degli aderenti all’Associazione don Angelo Campora e degli abbonati il nuovo numero cartaceo di “Pagine Azzurre”. Come sempre gli argomenti fanno riferimento a quelle “proposte di condivisione” che compaiono sotto la testata e che rappresentano lo spirito autentico di un sacerdote che ha saputo donare se stesso, a Dio e agli uomini, attraverso la testimonianza del Vangelo a chi lo ha incontrato.
Dopo l’editoriale sull’invasione dell’Ucraina, la rivista si apre con “Librinfesta: un’eccellenza del panorama culturale della città di Alessandria” di Andrea Lombardi; Giulia Tosarello ha posto in rilievo le nuove opportunità per gli adolescenti nella Comunità Cascina di San Michele alle porte di Alessandria; il problema della tutela dei minori è stato presentato da Brunella Bruni; l’epopea dell’amianto è il tema veramente sviscerato con la professionalità di Silvana Mossano, già autorevole firma de “La Stampa”, che ha seguito, fin dal suo apparire la vicenda dell’amianto a Casale con tutti i lutti che si è portato dietro e che, purtroppo, non sono ancora terminati per la sua capacità di uccidere nel tempo. Brunella Bruni ha anche firmato un’intervista a Silvestro e Chiara Castellana della Compagnia Filodrammatica Teatro Insieme e Mariavittoria Delpiano ha recensito il romanzo di Silvana Mossano “Un giorno arriverò”. Ileana Gatti Spriano ha richiamato l’attenzione dei lettori su “I luoghi del cuore”. Il Progetto Effe, riguardante azioni di sostegno all’autonomia delle donne in condizione di fragilità, è presentato dettagliatamente da Ivana Tripodi. Nello specchio del tempo è il titolo dell’articolo che tratta il percorso interculturale e intergenerazionale rivolto ai più giovani, promosso dall’Associazione don Angelo Campora odv, in collaborazione con l’APS Colibrì, nell’ambito del progetto “Intrecciare fili” approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Quest’ultimo articolo è accompagnato dalla testimonianza di Pino e Sergio con un richiamo per tutti: “Quando i migranti eravamo noi”. Il numero di Pagine Azzurre si chiude con un articolo di Cecilia Forti sui progetti per il 2021/2022 delle “Adozioni a Km 0: solidarietà,rete, genitorialità”, giunto al sesto anno di vita.
AL FUTURO CI PENSERANNO FIGLI E NIPOTI…
di Marco Caramagna
“Durante l’infanzia, la casa rappresenta solitamente un luogo sicuro e stabile, dove ricevere nutrimento e amore. Eppure, a molti bambini questi elementi essenziali mancano, anche nei paesi più ricchi del mondo. Sono circondati da aria inquinata, e vivono in zone contaminate da piombo, rumori eccessivi o in abitazioni fatiscenti, spesso scarsamente illuminate, troppo fredde o sovraffollate”. È la premessa dell’ultima Innocenti Report Card pubblicata dall’Ufficio di Ricerca dell’Unicef e resa nota durante il World Economic Forum di Davos, il luogo dove ogni anno si riuniscono i potenti del mondo per confrontarsi sulle priorità globali.
Scorrendo gli articoli dei giornali – perché non è sufficiente guardare semplicemente i telegiornali – si ha la percezione di una realtà dove l’inquinamento ambientale è, sì, un problema, ma sono gli altri che devono risolverlo, coloro che sono stati eletti per occuparsi delle nostre problematiche, degli aumenti della benzina e del gas che, con altre componenti energetiche necessarie a proseguire un tenore di vita consolidato dalla globalizzazione che ha illuso milioni di persone con l’idea che tutto è possibile, tutto è acquistabile, tutto è a portata di mano direttamente a casa propria.
Purtroppo, la pandemia da un lato e l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin nel tentativo di cambiare l’“ordine” del mondo, dall’altro, ci ha richiamati ad una realtà che – animati dal desiderio di riprenderci quello che abbiamo “perso” in questi due anni di lockdown – forse non abbiamo ancora percepito. Leggendo gli analisti di economia si prospettano tempi non facili, né dal punto di vista della tenuta sociale né, tantomeno, dal punto di vista economico. Se, come si sta verificando, il gas russo ci verrà tolto, saremo costretti a “rivedere” usi e consumi a cominciare dal prossimo inverno. E se la componentistica elettronica si ridurrà, come sta già avvenendo, facendo mancare i pezzi necessari per le auto, gli elettrodomestici, gli strumenti di comunicazione, sarà necessario rivedere i nostri comportamenti.
Cosa c’entra tutto questo con l’ambiente e l’inquinamento? È una domanda legittima.
Infatti, un aumento dei consumi o il solo mantenimento di quello attuale nei Paesi più industrializzati comporta seri rischi per un ambiente già fin troppo deturpato. “Se gli attuali livelli di consumo della maggior parte dei paesi industrializzati – si legge ancora nel report – fossero raggiunti in tutti i paesi del mondo, le risorse del nostro pianeta non sarebbero più sufficienti. I rifiuti elettronici – la tipologia di rifiuti domestici in più rapida crescita – contengono sostanze pericolose che danneggiano il corpo e il cervello, in particolar modo quello dei bambini”.
Il rapporto del Segretario delle Nazioni Unite Our Common Agenda propone una “scelta drastica e urgente: attendere che il peggio accada o avviare il cambiamento”. Da anni i media ci pongono di fronte a scempi o cambiamenti ambientali – dalla distruzione del “polmone” amazzonico ai ghiacciai delle nostre Alpi che si ritirano per l’aumento delle temperature ai disastri delle piogge violente e improvvise nel nostro Paese alla attuale siccità che comprometterà i raccolti – e, forse, l’atteggiamento generale è quello di “attendere che il peggio accada”.
Era il 2015 quando Papa Francesco dava alle stampe l’enciclica “Laudato si’” e nel primo capitolo, intitolato “Quello che sta accadendo alla nostra casa”, riprendeva temi che da decenni sono presenti nelle cronache quotidiane e sarebbe opportuno ripassare per rinfrescarci la memoria.
Se non agiamo rapidamente per migliorare l’ambiente dove noi viviamo e dove vivono e crescono i bambini non può esserci speranza per un futuro migliore. Possiamo fare spallucce o passare oltre quando incappiamo in articoli che “disturbano” i nostri comportamenti ma non è un comportamento responsabile di fronte al presente e al futuro. Perché possiamo ritenere che al futuro ci penseranno figli e nipoti ma nel presente ci siamo e ci viviamo. E, forse, non tutto va per il verso giusto.
Oltre cinquanta fotografie
in mostra nel Palazzo Vescovile di Acqui Terme
“QUO VADIS?”, LA PERFETTA ARMONIA FRA CHIESE E PAESAGGIO
Fino al 18 settembre - Prosegue fino al 31 agosto il bando “Futura” per tutte le scuole
La straordinaria bellezza delle chiesette incastonate nel paesaggio di Langhe e Monferrato emerge nella mostra fotografica – “Quo Vadis?” - inaugurata il 9 luglio nel Palazzo Vescovile ad Acqui Terme. Attraverso oltre cinquanta immagini realizzate da Manuel Cazzola il visitatore sarà preso per mano e condotto in un incantevole viaggio alla scoperta di luoghi sacri in armoniosa relazione con la natura. “Non cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi” è l’invito che Cazzola, ingegnere innamorato del territorio in cui vive e che ha scelto la fotografia per raccontarlo, rivolge a tutti, citando Proust: l’idea è offrire un quadro d’insieme di un patrimonio sconosciuto a molti, che va dalla cattedrale di Acqui alle piccole cappelle, tra architetture romaniche e gotiche, tardo rinascimentali e settecentesche. In ognuna delle tre sale spiccherà un’immagine più grande, formato 80x120: le altre, di dimensione diversa, saranno disposte in base ad affinità cromatiche. La prima che s’incontrerà rappresenta l'interno della chiesa di San Giovanni, all'ingresso di Roccaverano, che raccoglie uno dei più grandi cicli di affreschi quattrocenteschi nell'Astigiano in una luce chiara, eterea. La seconda grande immagine è riferita alla cappella Scaletta di Turpino a Spigno (purtroppo non visitabile al pubblico), dove domina il rosso: intorno a questa si ammireranno altri scatti realizzati al tramonto. Nella terza, la Madonna del Casato, sempre a Spigno, la luce appare quasi “caravaggesca”: l’ideale per richiamare l’attenzione sui dettagli. “Nel mio lavoro di ricerca – spiega Manuel Cazzola – mi sono imbattuto in sorprese, come il busto di Ferdinando d'Invrea nella chiesa di Giovo Ligure, collocato in una navata laterale, quasi nascosto da un lampadario. Eppure la fattura di questa statua è un autentico gioiello: sembrava di essere al cospetto di una persona in carne ed ossa”. Nella cattedrale di San Guido ad Acqui Cazzola ha invece puntato l’obiettivo verso l’alto: “Per apprezzare al meglio gli affreschi della cupola occorrerebbe sdraiarsi, così ho optato per un punto di vista impensabile per il visitatore, cercando di dare rilievo a geometria, simmetria, potenza visiva degli affreschi”. Cazzola si è dedicato con cura alla valorizzazione dei luoghi, scegliendo i momenti più suggestivi: lo scorcio di Montechiaro d'Acqui con l'arcobaleno, San Secondo ad Arzello esaltata dalla prima luce dell’alba, Santa Limbania a Rocca Grimalda dall'ultimo raggio di sole, San Nicolao di Mombaldone dalle nuvole che la contornano. Mentre il campanile del Santuario della Fraschetta di Alice Bel Colle si allinea quasi perfettamente con il Monviso, regalando una sensazione speciale. E San Giovanni a Roccaverano è proposta nella notte di fine luglio del 2018, illuminata dalla superluna. Altri luoghi rivestono per l’autore un significato particolare: “La chiesetta di Madonna della Visitazione di Turpino, a Spigno, nella sua magica solitudine fra i calanchi, mi ha affascinato fin da bambino: così mi sono ritrovato in un tramonto d'inverno, con i piedi immersi nella neve e la macchina fotografica in mano, in cerca del punto perfetto per inquadrarla. E ho ripetuto lo scatto in autunno, scoprendo come con il variare della stagione e della situazione la sua bellezza rimane intonsa”.
“Manuel Cazzola punta il suo obiettivo su un pilastro del nostro patrimonio, della nostra memoria e della nostra speranza – scrive Carlo Dottor, artista e scrittore veneto che da decenni lavora fra Parigi, il Piemonte e la Toscana -. In tempi in cui il silenzio riempie gran parte dei giorni delle nostre chiese, vederle in quella luce come sa vederle lui ci ricorda che sono un pilastro del nostro patrimonio, della nostra memoria e della nostra speranza. Chiave di volta dello spazio in cui si riconoscono le nostre comunità, riferimento essenziale del sentimento di appartenenza, rappresentano la continuità di una cultura, di una civiltà che si trasmette grazie alla capacità di pensarsi durevole. Manuel Cazzola fotografa usando un particolare filtro: l’amore. L’incanto del paesaggio lo conosce fin da bambino, oggi ne distilla un’emozione che si trasmette e coinvolge.
Cerca, scova l’angolo e il momento prezioso che danno luce e forma a questo amore per la sua terra. Senza fermarsi alla contemplazione, la foto diventa dichiarazione di appartenenza, volontà di continuità. Un invito ad andare sui suoi passi non da turisti, ma per vedere, assaporare la bellezza che lui ha colto in uno scatto. Riconoscere la bellezza porta alla volontà di salvarla, ma anche di crearne di nuova come contesto della nostra vita”. Carlo Caldera, docente al politecnico di Torino, sottolinea come per la sua formazione Cazzola sia abituato alla lettura critica del paesaggio, “ma per comunicare il senso delle sue letture e delle sue interpretazioni non gli basta. Ha coltivato l’arte della fotografia e la utilizza per comunicare e stimolare sensazioni e stati d’animo in chi osserva i suoi luoghi, contribuendo così efficacemente a diffonderne la cultura anche al fine della loro valorizzazione. L’aspetto del paesaggio tra Langhe e Monferrato, colto attraverso l’interpretazione del Fotografo, appare sempre bilanciato tra fattori naturali e fattori culturali e antropici. Tra l’Uomo, che modella spazi conferendo loro il nobile significato di luoghi, e la Natura. Ne sono testimoni le numerose strutture religiose, semplici chiesette o edifici più complessi costruiti nei secoli e i loro campanili, così come i tipici ciabot o i pettinati vigneti, sempre ben visibili e riconoscibili nel paesaggio”.
Il titolo della mostra, “Quo Vadis?”, è preso a prestito da quello del romanzo di Henryk Sienkiewicz, ispirato alla domanda che San Pietro rivolse a Cristo apparsogli sulla via Appia e dove successivamente sorse una chiesetta. La mostra, che ha il patrocinio del Ministero della Cultura e della Regione Piemonte, è realizzata dal Polo culturale della Diocesi di Acqui in collaborazione con il Comune di Acqui Terme.
È sostenuta da Impressioni Grafiche, L'Ancora, Associazione Musei Ecclesiastici Italiani, Progetto Culturale promosso dalla Chiesa Italiana e The Landscape I Like.
A sostegno di questa mostra sarà disponibile una pubblicazione di oltre 100 pagine con tutte le immagini esposte e interventi critici, edito da Impressioni Grafiche.
Ingresso gratuito.
Orari di apertura: sabato e domenica dalle 15 alle 19 o su appuntamento (tel. 351-5758936)
Informazioni:
Manuel Cazzola: info@manuelcazzola.com
DAL 1° LUGLIO APRE IL BANDO
“STORIA E MEMORIA”:
350 MILA EURO A DISPOSIZIONE
Prosegue fino al 31 agosto il bando “Futura” per tutte le scuole
Il 1° luglio prossimo apre la seconda edizione del bando “Storia e Memoria” con cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria si pone l’obiettivo di contribuire al recupero di beni culturali, alla loro conservazione e valorizzazione, alla trasmissione alle nuove generazioni della storia e memoria del territorio e al consolidamento di progettualità in un’ottica di rete e creazione di sinergie.
Il bando è riservato a enti pubblici e privati e associazioni che abbiano sede nel territorio di operatività della Fondazione e che svolgano stabilmente attività nel settore da almeno tre anni.
Le domande devono essere presentate tramite modulo online reperibile sul sito della Fondazione alla voce “bandi” e corredate da un idoneo piano finanziario che preveda obbligatoriamente una quota di cofinanziamento con risorse proprie e/o di terzi nella misura minima del 30% del costo totale del progetto.
Le risorse che, quest’anno, la Fondazione ha destinato al bando sono particolarmente ingenti e ammontano complessivamente a 350.000 euro. La prima edizione aveva registrato notevole interesse con la presentazione di 56 progetti di cui 23 finanziati per un totale di 200.000 euro.
La data di chiusura del bando è il 30 settembre prossimo.
Attualmente è ancora aperto il bando “Futura” rivolto a tutte le scuole della provincia di Alessandria, statali e paritarie, con l’obiettivo di incentivare la cultura del rispetto e dell’inclusione tra gli adolescenti, diffondere i principi della cittadinanza attiva, favorire i processi inclusivi di apprendimento e supporto alla disabilità e sostenere le abilità e le eccellenze.
Le risorse a disposizione ammontano a 200.000 euro e la chiusura del bando è prevista il 31 agosto 2022. Nel 2021, i progetti presentati e approvati erano stati 14, a fronte di un plafond di 250.000 euro.
Il regolamento dei bandi è consultabile sul sito della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria:
https://www.fondazionecralessandria.it/wp-content/uploads/2022/06/BANDO-STORIA-E-MEMORIA.pdf ;
https://www.fondazionecralessandria.it/wp-content/uploads/2022/05/BANDO-FUTURA.pdf
Fondazione CRT
FINO A 30.000 EURO PER PROGETTO CAPACE DI MIGLIORARE
LA QUALITA’ DELLA VITA
Il bando “Vivomeglio” per enti e associazioni no profit è online
È aperto fino al 29 luglio, su www.fondazionecrt.it, il bando “Vivomeglio” della Fondazione CRT che sostiene, con contributi fino a 30.000 euro ciascuno, progetti di welfare capaci di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità in Piemonte e Valle d’Aosta.
Enti e associazioni non profit potranno proporre soluzioni nuove, efficaci e sostenibili per favorire l’inclusione sociale, lo sviluppo dell’autonomia e delle abilità personali, l’empowerment di persone con disabilità in tutti gli ambiti della vita quotidiana.
I progetti – che dovranno essere presentati nella forma del partenariato strutturato (ovvero realizzato congiuntamente da un soggetto capofila e da almeno due o più organizzazioni) – potranno riguardare ambiti di intervento coerenti con i sei goal della prima Agenda della Disabilità italiana “firmata” dalla Fondazione CRT con la Consulta per le Persone in Difficoltà (abitare sociale, sostegno alle famiglie, vivere il territorio, lavorare per crescere, imparare dentro e fuori la scuola, curare e curarsi).
Inoltre, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, Vivomeglio 2022 promuoverà alcuni obiettivi specifici, inserendoli tra i criteri di valutazione: la sostenibilità non solo economica, ma anche sociale ed ambientale; un approccio inclusivo orientato al design for all nella progettazione e realizzazione degli interventi; il lavoro e il ricambio generazionale.
Grazie a Vivomeglio sono stati realizzati fino ad oggi 2.500 interventi per un investimento complessivo di oltre 27 milioni di euro.
L’OSPEDALE DI ALESSANDRIA AUTORIZZATO AL TRAPIANTO
DI MICROBIOTA
Il Centro Nazionale Trapianti ha autorizzato l’Azienda Ospedaliera di Alessandria al Programma Nazionale sul Trapianto di Microbiota Fecale umano (FMT) che consente di eseguire il trapianto di microbiota intestinale umano nel trattamento dell’infezione da Clostridium Difficile. Il trapianto fecale consiste nell’inserire la parte batterica vitale del materiale fecale di un donatore selezionato, estratta con un sofisticato processo di laboratorio, in corso di colonscopia tradizionale a un paziente ricevente. Secondo le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, Alessandria è il settimo centro in Italia e il primo in Piemonte ad essere autorizzato a questo tipo di trattamento dal Centro Nazionale Trapianti. Il risultato è il frutto di un lavoro di squadra che coinvolge la Gastroenterologia diretta dal dottor Carlo Gemme, la Microbiologia diretta dal dottor Andrea Rocchetti e la struttura dei Laboratori di Ricerca diretto Dalla dottoressa Annalisa Roveta, che afferiscono al Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione diretto dal dottor Antonio Maconi. Il Microbiota è il termine utilizzato per descrivere l’insieme dei microrganismi che popola il tratto digerente, per lo più l’intestino. Si tratta di oltre mille miliardi di batteri, virus, funghi e protozoi, con il peso totale di circa un chilogrammo e mezzo che, comunicando tra loro, agiscono come se fossero un unico organismo e svolgono funzioni importanti per la salute dell’uomo.
Pronto Adal
NUOVO SERVIZIO
PER I PAZIENTI DIABETICI
È attivo il nuovo servizio “Pronto ADAL”, lo sportello telefonico che mette in diretto contatto il paziente con un diabetologo per fornire informazioni, consigli utili e sostegno alle persone con diabete e ai loro familiari. Promosso dall’Associazione Diabetici Alessandria, presieduta da Ezio Labaguer, insieme alla struttura di Endocrinologia e Malattie Metaboliche dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, diretta dal Dr. Marco Gallo, il servizio è attivo il lunedì dalle ore 11 alle 12, il mercoledì e il venerdì dalle 16 alle 17 chiamando il numero 351-5651863. Pronto ADAL ha l’obiettivo di aiutare i pazienti con diabete a sciogliere dubbi, risolvere problemi e tranquillizzarli nei momenti di difficoltà dovuti alla gestione della malattia, andando anche a supportare le attività condotte dalla Diabetologia dell’Ospedale di Alessandria. Per problemi clinici è sempre necessario fare riferimento al proprio medico di medicina generale per un’eventuale richiesta e programmazione di visita urgente.
Estate Ovadese
“SCONFINAMENTI”
ALL’INSEGNA DEL “BEN-ESSERE”
Giunge alla terza edizione la rassegna culturale “Sconfinamenti”, organizzata dall’Enoteca regionale di Ovada e del Monferrato grazie alla disponibilità e al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.
Il tema scelto dagli organizzatori di Sconfinamenti 2022 è Ben-Essere. “Due anni di pandemia ci hanno spinto a riflettere sul significato complesso del termine. Qualcosa che ha a che fare con la salute, certo, ma anche con la socialità e con un equilibrato rapporto dell’individuo con l’ambiente e il territorio” spiega la direttrice artistica Raffaella Romagnolo.
Il calendario si articola su sei incontri dedicati ad altrettanti protagonisti del panorama culturale italiano che, in modi diversi, racconteranno la loro idea di benessere.
Giovedì 7 luglio alle 21 apre la rassegna Michele Mirabella, regista, attore e storico conduttore della trasmissione televisiva Elisir. Si parla di salute, televisione e informazione, naturalmente, ma anche di come l’arte e la cultura possono contribuire al nostro star bene e in armonia. Michele Mirabella dialoga con Marina Mariotti nella splendida cornice del giardino della scuola di musica “Antonio Rebora” di Ovada.
Giovedì 14 luglio alle 21, in un appuntamento dal titolo “La follia è un Giardino”, il pubblico di sconfinamenti incontra lo psichiatra e scrittore Paolo Milone, autore del bestseller “L’arte di legare le persone” (Einaudi). Un libro prezioso, dove Milone ha riversato la sua viva esperienza presso il Centro di Salute Mentale del centro storico genovese e il reparto di Psichiatria d’urgenza dell’ospedale Galliera. Dialogano con Paolo Milone lo scrittore e psicologo Bruno Morchio e la scrittrice Raffaella Romagnolo.
L’appuntamento è presso la SOMS di Belforte Monferrato.
Giovedì 21 luglio alle 18 è la volta di una passeggiata letteraria condotta dall’attore Pino Petruzzelli, che propone al pubblico di Sconfinamenti “Vita dei boschi”, spettacolo concepito nei duri mesi del lockdown e ispirato al classico “Walden - Vita nei boschi” di Henry David Thoreau. L’appuntamento è al Percorso Verde di Trisobbio.
Giovedì 4 agosto alle 21 ancora uno spettacolo teatrale, dal titolo Bartali prima tappa, ispirato alla vita del grande campione toscano, “Giusto tra le Nazioni” per l’attività a favore degli ebrei perseguitati durante la Seconda guerra mondiale. Scritta dalla giovane regista e drammaturga Lisa Capaccioli, la piece vede protagonista l’attore Francesco Dendi e si tiene a Capriata d’Orba, in piazza Garibaldi.
Lunedì 15 agosto all’alba torna l’ormai tradizionale escursione tra le vigne con concerto al sorgere del sole presso la Tenuta Cannona di Carpeneto. L’edizione 2022 prevede il coinvolgimento del maestro Andrea Oddone, eccellenza del territorio ovadese, per anni direttore del prestigioso concerto di Ferragosto trasmesso da RAI Tre. L’evento si svolge in collaborazione con la scuola di musica “Antonio Rebora” di Ovada, il Comune di Carpeneto, la Fondazione Agrion e il CAI (sez. di Ovada).
Giovedì 25 agosto alle 18 la rassegna si chiude con Sicut Cedrus, reading della scrittrice Raffaella Romagnolo sotto il maestoso cedro del Libano del parco ovadese di Villa Gabrielli. Ad affiancare l’autrice, la regista e attrice Paola Bigatto. Evento in collaborazione con Fondazione Cigno onlus.
Come già negli anni precedenti, ogni incontro prevede una degustazione di vini del territorio a cura dei produttori. Tutti gli incontri si svolgeranno nel rispetto delle misure di sicurezza previste dalla normativa anti-Covid.
L’ingresso è gratuito. La prenotazione è obbligatoria rivolgendosi allo IAT di Ovada (via Cairoli 107) al numero 0143.821043, whatsapp 3791187215, mail iat@comune.ovada.al.it
L’italiano per…
prepararsi all’esame della patente
Un corso gratuito per le donne straniere
Ci siamo: è ai blocchi di partenza l’innovativo corso di italiano pensato per supportare le donne straniere che devono affrontare l’esame di teoria per la patente. Non è banale: il linguaggio a tratti molto tecnico a tratti burocratico dei quiz e dei manuali e il registro linguistico così lontano dalla lingua colloquiale possono mettere in seria difficoltà anche persone che in altri ambiti se cavano bene con l’italiano. Eppure la patente è uno strumento importante per il lavoro e la vita quotidiana, senza il quale la famosa integrazione e l’autonomia sembrano molto più difficili.
Avere la patente significa per le donne essere libere di muoversi senza chiedere il favore di essere accompagnate, non dover rifiutare un lavoro lontano da casa, uscire quando se ne ha bisogno, o voglia, indipendentemente dall’orario dei mezzi pubblici. In una parola, essere autonome. Tutte cose a cui una donna non deve rinunciare.
Il Progetto Effe, avviato dall’Associazione Don Angelo Campora e dall’aps Colibrì, e sostenuto dalla Fondazione Social, sperimenta questo importante percorso formativo con un modulo mirato ad avvicinare gradualmente alla comprensione del linguaggio dei quiz e a supportare la preparazione delle iscritte con esercitazioni guidate attraverso l’utilizzo di materiali ad hoc, in uno spazio, il Centro Famiglia Mondi Tondi, che consente di portare con sé i propri figli perché attrezzato per le esigenze dei bambini e supportato da personale educativo a disposizione.
L’iniziativa nasce dalla richiesta delle donne straniere che si sono rivolte allo Sportello Effe in questi mesi: da loro è emerso il bisogno molto sentito di un supporto linguistico per l’esame della patente per guidare l’auto. Bambini da allevare, spesa, soldi, cucinare, mille lavori da badante, domestica, se va bene cuoca, più spesso nelle cooperative delle pulizie con orari in genere notturni negli ospedali o cartellini da timbrare per tirare a lucido fabbriche e uffici prima dell’apertura. Sposate o sole, in fuga da mariti violenti, da uomini che le vogliono rispedire a casa con i figli, o abbandonate con cento pannolini da cambiare, senza soldi, in un paese di cui sanno poco e faticano anche a parlare la lingua… Può sembrare una piccola cosa, una goccia nel mare dei bisogni quotidiani, ma è un gradino per salire le scale, inseguire un lavoro. Quel gradino è stato costruito dalle donne per altre donne, dalla collaborazione delle operatrici dell’Associazione Don Angelo Campora, dell’aps Colibrì, del Cissaca, dell’aps Cambalache, e della cooperativa Semi di Senape che hanno trovato le condizioni perché il corso potesse attivarsi, unendo risorse, prendendo accordi, insieme alle mediatrici, per tempi, orari e sede del corso.
Programma, date e durata
Il corso “Italiano per la patente” è un corso di preparazione al corso di teoria per la patente di guida, rivolto a donne straniere (MAX 10) con una conoscenza della lingua italiana di minimo livello. Chi frequenterà questo corso sarà dunque preparato per comprendere al meglio le lezioni della scuola guida, che saranno in ogni caso indispensabili per il superamento dell’esame di teoria della patente.
Il corso si svolgerà a partire dal 5 luglio e fino al 26 luglio, ogni martedì dalle ore 14.00 alle ore 16.00 presso il Centro Famiglia Mondi Tondi in via Parnisetti ang. Via Cornaglia.
L’iscrizione è gratuita e si può effettuare
mandando una mail a monditondi.centrofamiglia@gmail.com
o telefonando al 3516626930
Il progetto Effe è sostenuto dalla Fondazione Social di Alessandria – Bando 2019
Partner: Aps Colibrì, CGIL Alessandria, Radio Gold, Aps Cambalche, Cissaca, Comune di Alessandria, coop. Semi di Senape, ASM Costruire Insieme, Associazione Cultura e Sviluppo, AslAl SerD, SAOMS di Capriata d’Orba, Global Thinking Foundation
Continuano i morti sul lavoro
“UNA QUESTIONE DI DIGNITÀ”
di Marco Caramagna
Il 20 maggio uno studente di 17 anni di Silandro, in Val Venosta, è rimasto ustionato mentre stava pulendo il forno di verniciatura della carrozzeria di Merano dove stava seguendo un percorso di alternanza scuola lavoro. È ricoverato nel centro grandi ustionati di Murnau, in Baviera, avendo riportato ustioni di secondo e terzo grado su oltre il cinquanta per cento del corpo. Quest’anno si sono già verificati due casi, purtroppo mortali, di due giovani dei percorsi di alternanza scuola lavoro: il 21 gennaio, Lorenzo Parelli, di 18 anni, frequentante il quarto anno di meccanica industriale al Centro di formazione professionale dell’istituto salesiano Bearzi di Udine, è stato travolto e schiacciato da una putrella all’ultimo giorno di stage; il 14 febbraio, Giuseppe Lenoci, di 16 anni, è deceduto in un incidente stradale mentre viaggiava su un furgone della ditta per la quale stava lavorando in un percorso di apprendistato previsto nel corso professionale di termoidraulica che stava frequentando. Nel 2021, secondo i dati dell’Inail, i morti sul lavoro sono stati ben 1.221, pari al 3,9 per cento in meno del 2020, mentre le denuncie di infortunio sul lavoro sono state 555.236 nel 2021, lo 0,2 per cento in più del 2021. L’Inail ha fornito anche i dati del primo trimestre 2022 facendo notare che le comunicazioni di incidenti di qualsiasi gravità arrivate all’istituto fra gennaio e marzo sono state 194.106, contro le 128.671 del primo trimestre 2021. E i decessi sono già 189, quattro in più dello scorso anno.
Dietro la drammatica freddezza di questi dati ci sono persone che hanno perso la vita per il lavoro e, se tanti italiani auspicavano la rielezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica, è doveroso ricordare anche un passo del suo discorso al Parlamento nel quale – oltre all’etica del servizio, al senso di responsabilità, alla volontà di anteporre una visione del bene comune - ha richiamato il concetto di dignità: “La dignità è azzerare le morti sul lavoro”. Il 10 ottobre del 2021, in occasione della Giornata in memoria delle vittime sul lavoro, il Presidente Mattarella aveva affermato che si tratta di “una ferita sociale che non trova soluzione, ma purtroppo è sempre in aumento e diventa lacerante ogni volta che si apprendono quotidiani e drammatici aggiornamenti di incidenti avvenuti. Le tragedie sul lavoro a cui stiamo assistendo senza tregua – ha proseguito il Presidente della Repubblica – sono intollerabili e devono trovare una fine, rafforzando la cultura della legalità e della prevenzione”. Ed ha rimarcato: “La Costituzione nell’articolo 4 riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Affinché questo diritto sia effettivamente garantito, uno Stato democratico deve consentire a ognuno di svolgere la propria attività lavorativa, tutelandone la salute e assicurandone lo svolgimento nella più totale sicurezza. Le tragedie a cui stiamo assistendo senza tregua sono intollerabili e devono trovare una fine, rafforzando la cultura della legalità e della prevenzione. Le leggi ci sono e vanno applicate con inflessibilità”. Il Presidente Mattarella è sempre stato molto attento e sensibile ai temi sociali e “il luogo di lavoro deve essere il posto da cui si torna. Sempre”. È una questione di dignità.
È passato oltre un anno dal pronunciamento di queste parole ma nulla è cambiato.
1982-2022
40 anni del Coro “don Angelo Campora”
di Pinuccia Pavese
Domenica 1° maggio, a Lobbi, il coro “don Angelo Campora” ha festeggiato 40 anni di attività dalla sua istituzione con un concerto dedicato a don Angelo, parroco del paese per 12 anni, prematuramente scomparso il 29 aprile 1990 a soli 44 anni. Il repertorio presentato comprendeva alcuni brani di Lorenzo Perosi, a due voci in latino, e di alcuni di altri noti autori di musica sacra, quali lo Stabat Mater di Kodali e il Regina Coeli di Lotti. È seguita una parte di canti mariani dell’antica tradizione popolare. Quindi, “Fratello sole e sorella luna” di Riz Ortolani. Con “Signore delle cime”, uno dei canti preferiti dal Don, si è conclusa la manifestazione. Molti gli applausi e tanta anche la commozione tra i presenti. Ha fatto particolarmente piacere al Coro il messaggio della “decana” Lidia Timo, classe 1923, che ha voluto essere vicina al gruppo di cui ha fatto parte per tanti anni con un affettuoso saluto. Così pure commovente è stato il messaggio al coro e alla Direttrice, inviato da Londra dal nostro organista Marco Sardi. Bravi i coristi e l’organista. Impeccabili i presentatori. È stata poi celebrata, alle 18, la S. Messa anniversaria in ricordo di don Angelo nel 32° anno dalla sua scomparsa sempre animata dal Coro che ha ricordato nella preghiera dei fedeli i coristi e le coriste defunti in questi lunghi 40 anni di attività.
BREVE CRONISTORIA DEL CORO DON ANGELO CAMPORA
Il coro di Lobbi nasce nel 1982 ed anima per la prima volta la S. messa solenne di Natale in parrocchia. Il Coro si costituisce soprattutto per volontà di don Angelo, allora giovane parroco, entusiasta, che intendeva il coro come forte momento di aggregazione e di conoscenza per tutta la comunità parrocchiale. “Stare bene insieme cantando” era solito ripetere. Il coro ha mantenuto fede in questi anni all’impegno di animazione liturgica delle più solenni celebrazioni sia a Lobbi sia in molte parrocchie alessandrine. Il repertorio del gruppo corale lobbiese, comprende brani di musica sacra a due voci, in latino, tratti da composizioni di Lorenzo Perosi e di autori di scuola perosiana, adeguati alle potenzialità canore dei cantori che per lo più non hanno potuto approfondire studi musicali. La sottoscritta ha sempre diretto con costanza e passione il Coro di Lobbi fin dalla sua costituzione accompagnata nel tempo dagli organisti Ilario Polati, Marco Sardi e Stefano Polati.
Immunoterapia per il mesotelioma:
è iniziata una nuova era di risultati e di speranza
di Silvana Mossano
l’apertura del convegno di Meldola, con le responsabili scientifiche Federica Grosso e Luana Calabrò
Dieci anni fa, l’allora ministro della salute Renato Balduzzi individuò un gruppo di cinque esperti – Dino Amadori, Silvio Garattini, Benedetto Terracini, Corrado Magnani e Giorgio Scagliotti – affidando loro il compito di indicare il tracciato per dare impulso alla ricerca di una cura del mesotelioma, il cancro causato dall’amianto.
La cosiddetta «chemioterapia standard» era l’unica via praticata e concedeva poco spazio alla speranza. Qualche gruppo di ricercatori provava a studiare alternative, ma i risultati, più che fiducia, instillavano un’illusione di speranza. E, tuttavia, furono utili anche quelli, per coltivare l’idea che non si rimanesse fermi, tanto più che ci è sempre stato ripetuto che, essendo il mesotelioma uno dei cosiddetti «tumori rari», le case farmaceutiche non hanno interesse a investire risorse adeguate nella ricerca.
A parte la discutibile definizione di «tumore raro» attribuita al mesotelioma (che, se lo si diagnosticasse seriamente in tutto il mondo dove l’amianto si è a lungo lavorato e dove abbondantemente lo si impiega ancora, di sicuro il numero dei malati sarebbe tutt’altro che raro), restava il fatto che, allora, la conoscenza della malattia e i tentativi di aggiustamento delle terapie chemioterapiche non spostavano di molto il limitato orizzonte della prognosi infausta.
A distanza di una decina d’anni, ricercatori e medici ci annunciano «l’inizio di una nuova era», aperta dall’immunoterapia, studiata e applicata al mesotelioma pleurico.
Questa apertura di speranza, documentata con dati e con testimonianze di pazienti, è stata presentata in un convegno che si è svolto all’Istituto per la ricerca scientifica e tecnologica di Meldola, intitolato a Dario Amadori, fondatore del centro oncologico emiliano, morto improvvisamente un paio di anni fa. Amadori e i 4 colleghi, investiti da quella grande responsabilità dall’allora ministro Balduzzi, indicarono la via di rigore e scienza che altri ricercatori e medici hanno seguito e incrementato.
Il professor Balduzzi, che ora è presidente dell’Irst di Meldola, si è assunto l’onere di aprire e chiudere i lavori del convegno sul tema «Immunoterapia nel mesotelioma pleurico: l’inizio di una nuova era», sotto la responsabilità scientifica di Luana Calabrò, direttore dell’Oncologia clinica e sperimentale di Immunoterapia e Tumori rari dell’Irst di Meldola, e Federica Grosso, responsabile della Struttura dipartimentale Mesotelioma dell’Azienda ospedaliera di Alessandria e di quella dell’Ospedale S Spirito di Casale. L’evento è stato organizzato dall’associazione TuTor (Tumori Toracici Rari), con il sostegno di Fondazione Buzzi Unicem, Afeva, Fuck Cancer Choir, Vitas, Comune di Meldola, Regione Emilia Romagna, Istituto Dino Amadori e Istituto Oncologico Romagnolo.
In esordio, Balduzzi si è domandato se non fosse stato prudente completare il titolo con un punto di domanda: è l’inizio di una nuova era? Al termine, dopo aver ascoltato gli scienziati che si sono succeduti, si è convinto che, sì, la nuova era è cominciata.
E bisogna dirlo, bisogna che lo sappiano i malati di mesotelioma, i loro famigliari e coloro che, vivendo in zone più a rischio, nutrono il costante timore di ammalarsi: bisogna dirlo, pur con cautela, che ci sono speranze e non soltanto illusioni.
Torna alla mente la fondata previsione del professor Garattini, espressa sulla base della sua vasta esperienza di scienziato: «Quando la ricerca parte, i passi che si compiono sono più celeri, una porta ne apre un’altra e i risultati arrivano più in fretta. E’ già accaduto con le leucemie e con altre forme di tumore». Le sue parole, così autorevoli e ferme, furono già allora un’iniezione di, pur cauta, fiducia.
I farmaci impiegati ora nell’immunoterapia per il mesotelioma pleurico si chiamano «Ipilimumab» e «Nivolumab», somministrati insieme perché creano sinergia tra loro. Rispetto alla chemioterapia tradizionale, «abbiamo qualcosa in più che funziona» hanno annunciato i ricercatori. Funziona in termini di significativo prolungamento della sopravvivenza: in maniera più marcata nei mesoteliomi «non epidelioidi» (cioè bifasici e sarcomatoidi).
«Questo traguardo – ha commentato la dottoressa Calabrò – deriva da anni di lavori e studi, frutto della ricerca indipendente. Quando questi studi producono dati solidi e convincenti, allora anche le case farmaceutiche sono disponibili a investire».
Ci ha investito, in particolare, l’americana Bms (Bristol Myers Squibb), una delle maggiori aziende farmaceutiche al mondo, con centri di ricerca in vari Paesi. Ora la fase di sperimentazione si è conclusa. La dottoressa Grosso sottolinea che con questa terapia è già stata trattata, in «uso compassionevole», anche in una trentina di pazienti della Struttura Mesotelioma di Casale-Alessandria che lei dirige, individuando quelli più idonei a riceverla rispetto alle caratteristiche della malattia.
Adesso si attende il salto importante. «Negli Usa – è stato spiegato al convegno – la Fda, l’ente regolatorio americano, ha dato piena approvazione nel settembre 2020 e, lì, quindi, possono fare l’immunoterapia tutti i pazienti. L’agenzia europea per il farmaco, Ema, ha dato a sua volta approvazione a giugno 2021. Ora deve pronunciarsi l’Aifa (l’Agenzia italiana per il farmaco)». E’ un obbiettivo importantissimo, perché i farmaci sono molto costosi e soltanto con l’autorizzazione dell’Aifa la terapia potrà essere adottata in modo più esteso, continuando a studiarla e a migliorarla, anche negli effetti collaterali che produce, «per lo più gestibili» dicono gli oncologi. Hanno altresì spiegato che i pazienti che hanno dovuto sospendere l’immunoterapia con Ipilimumab e Nivolumab per pesanti effetti collaterali di tossicità sono anche quelli che, sul contrasto al tumore, hanno evidenziato una maggiore efficacia.
Come recita il titolo del convegno è, appunto, iniziata una nuova era, da percorrere e, certo anche da correggere, ma con in mano nuovi strumenti per agire.
Maurizio D’Incalci,
direttore Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università Humanitas di Milano
Giovanni Ceresoli,
Responsabile Oncologia Medica,
Ospedale di Saronno
E, intanto, il mesotelioma è sempre meno uno sconosciuto: lo si va a misurare con i numeri, attraverso le indagini epidemiologiche («senza i dati, non ci sono azioni»); lo si va a stanare e ad attaccare nel dna e nel suo microambiente circostante che, come si è osservato, tende a creare una barriera resistente alle terapie; lo si prova a colpire con vaccini terapeutici; lo si va a cercare con diagnosi tempestive e lo si affronta con strategie multidisciplinari, che caratterizzano i centri dove la presa in carico dei pazienti con mesotelioma si fa via via più specializzata, completa e puntuale. E, quando si parla di multidisciplinarietà, si includono anche gli aspetti psicologici, che affliggono i pazienti e i loro famigliari, e la tipologia di nutrizione, che migliora e favorisce l’efficacia dei farmaci oncologici.
Tutto questo lavoro, questo sforzo di intelligenza e di tenacia, di umanità e di umiltà marcia verso un traguardo: dare speranza ai pazienti di mesotelioma, prima spacciati. Perché, anche dopo «quella» diagnosi, non gettino la spugna: come Mauro, medico torinese che convive da 10 anni (forse anche di più) con il mesotelioma, coltiva l’orto, sale in montagna a 2000 metri, e conduce una vita normale; come Margherita, che si cura, sta bene, non ha mai spesso di lavorare e, in più, ha cominciato a cantare nel Fuck Cancer Choir, nato per iniziativa della dottoressa Grosso e della biologa Stefania Crivellari, che ne è la direttrice. E la fiducia genera nuove leve di studiosi, come Greta che ha visto morire il nonno del cancro dell’amianto e ora frequenta la facoltà di Medicina.
No, non lasciamoci andare alle illusioni che l’abbiamo imparato bene quanto possono essere nocive, non meno della diagnosi nefasta, ma, ha concluso Balduzzi, «constatiamo che c’è stata una svolta che ci spinge verso una forte speranza».
“Pagine Azzurre”
e l’interesse per l’impegno sociale
La Redazione di Pagine Azzurre
Quando l’Associazione decise di riprendere la pubblicazione della Rivista “Pagine Azzurre” fu spinta da due finalità.
Da un lato, contribuire a mantenere vivo l’interesse per l’impegno sociale e, dall’altro lato, dare un’opportunità a qualche giovane aspirante giornalista interessato al Sociale per poter “fare pratica”. Con l’apertura del nuovo Sito dell’Associazione il perseguimento di questi due scopi potrebbe trovare maggiori incisività ed efficacia. La struttura della Rivista fu fin da subito concepita come un insieme di “Sezioni” autonome, sia pur talvolta con possibili contiguità e sovrapposizioni. Tali sezioni contengono informazioni, articoli e interviste corredate da foto e disegni. La sezione “Operando nel Sociale” tratta di iniziative ed attività di rilevanza in ambito Sociale ed Assistenziale intraprese e condotte sul nostro territorio. La sezione “Lavoro e Mutualità” tratta di iniziative ed attività lavorative rivolte a sostegno delle persone in situazioni di fragilità, secondo i principi della mutualità. La sezione “Pagine Giovani” affronta tematiche che, a vario titolo, interessano i Giovani (ad es. scuola, sport, svago). Nella sezione “Di volta in volta” vengono pubblicate esperienze varie di vita per la condivisione delle stesse con gli altri, con tutti quegli altri che non sono indifferenti al prossimo, ma sono aperti all’ascolto e, appunto, alla condivisione. Si era pensato subito ad uno spazio dedicato a ciò, nella rivista, ma non si era ancora trovato un titolo per questa sezione. Fu all’uscita dalla Chiesa di Lobbi, dopo una Messa di suffragio per Don Angelo, che uno di noi disse: ““Potremmo intitolarla “Di volta in volta””. E fu così che anche questa sezione ebbe il suo nome. Nella sezione “Testimonianze e Ricordi” vengono raccolte nuove testimonianze su Don Angelo ulteriori rispetto a quelle a suo tempo confluite nell’Antologia a lui dedicata oppure testimonianze su volontari dell’Associazione o altre persone appartenenti al Gruppo che, come Don Angelo, hanno già concluso la loro vita terrena. All’inizio di ogni numero di Pagine Azzurre c’é l’Editoriale del Direttore il quale, letti tutti i contributi di ciascuna sezione, sceglie l’argomento di cui trattare in apertura. La copertina trae ispirazione da uno dei temi trattati nel numero. Su di essa compare, ogni volta e senza eccezioni, la foto del viso sorridente di Don Angelo, inserito nel disegno o nella foto che illustra la copertina, sempre magicamente amalgamato con il resto, in una sorta di “condivisione” dello “spazio di ingresso” della Rivista. Ciascun numero può contenere comunicazioni della Redazione relative alla vita Associativa, come l’annuncio del nuovo sito, le modalità per diventare socio ed altro ancora.
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“L’Associazione é fondata sul volontariato,
che si avvale in modo determinante e
prevalente di prestazioni volontarie,
personali, spontanee e gratuite di soci e simpatizzanti senza fini di lucro.”
Supplemento a "Pagine Azzurre" - Direttore Responsabile Marco Caramagna - Aut. Trib. Alessandria n. 30 del 18/11/2014