PROGETTO EFFE

Intervista a Carlo Campora

La nostra Associazione è lo specchio di Don Angelo

 

Marco Caramagna

Inizia oggi il “viaggio” del nuovo sito dell’ “Associazione Don Angelo Campora”, che affianca la pubblicazione cartacea di “Pagine Azzurre”, per far conoscere ad un più ampio numero di persone una realtà di volontariato solidale che opera da molto tempo e che rappresenta l’eredità di don Angelo. Per comprendere le motivazioni, gli scopi, gli impegni e le prospettive di una associazione è necessario andare alla fonte e, nel nostro caso, le fonti sono due: Carlo Campora, presidente dell’Associazione don Angelo Campora, e Brunella Bruni.

 

Il presidente, però, pur essendo il primo di tre fratelli, è l’unico rimasto a raccontarci di don Angelo fin dall’infanzia.

“Angelo, da piccolo era una persona molto aperta, sempre disponibile alle richieste della mamma, inizia a narrare Carlo con un velo di commozione. Era  iscritto all'Azione Cattolica come tutta la famiglia, a differenza di noi fratelli era un assiduo chierichetto in chiesa. Frequentò le scuole elementari a Capriata d'Orba e completò il ciclo scolastico delle medie a Novi Ligure. Di fronte alla sua indecisione circa la prosecuzione degli studi, la mamma lo iscrisse a Ragioneria perché io, più anziano di due anni, la frequentavo già e perlomeno si sarebbero ridotti i costi per la famiglia. Però pochi giorni prima di iniziare l’anno scolastico, Angelo manifestò il desiderio di entrare in Seminario. In famiglia naturalmente non ce l’aspettavamo perché non c’erano stati ‘segnali’ da farci comprendere una simile scelta. D’altronde – sottolinea Carlo Campora – Angelo è sempre stato un ragazzo vivace, molto ben inserito con gli altri coetanei. La mamma lo interrogò e andò a parlarne con il parroco, don Giuseppe Silvano, che sapeva già della scelta di Angelo”.

 

Da seminarista quali atteggiamenti manifestò durante il percorso di formazione verso il sacerdozio?

“La vivacità era la sua caratteristica da bambino e da ragazzo e non fece fatica a manifestarla in impegni di solidarietà: faceva parte del nostro gruppo di ‘Mani Tese’ ma desiderava andare oltre quell’impegno - certamente importante e formativo nel solco della solidarietà - per affrontare problematiche con una valenza sociale per i giovani che venivano coinvolti. Infatti, cominciò a prendere contatti con i ragazzi del carcere minorile di Bosco Marengo dando ascolto ai loro disagi, al loro modo di pensare e di vedere la vita, cercando di conoscerli approfonditamente per comprenderne le scelte compiute. Lo spirito di servizio e l’attenzione agli ‘ultimi’ (quelli che Papa Francesco ci ha insegnato a conoscere come gli ‘scarti’, ndr), assecondarono il suo disegno di creare un ambiente capace di non mandare i giovani in riformatorio. E nacque ‘Il Gabbiano’, di cui parlerà Brunella Bruni. Angelo possedeva uno spirito di servizio notevole e non si spaventava di fronte alle difficoltà. Un suo compagno di studi e amico sostiene che Angelo scelse di fare il prete perché riteneva fosse la missione più opportuna per poter aiutare gli altri senza condizionamenti”.

 

È proprio così?

“Condizionamenti ne ha avuti ma seppe sempre superarli guardando avanti con determinazione per raggiungere gli obiettivi che aveva nella mente e nel cuore. Angelo era molto schietto e diceva le cose che pensava, anche ai suoi superiori per trovare la via migliore della missione di un sacerdote”. Accompagnandoli con un sorriso che riusciva ad abbattere tutte le barriere. Tuttavia, per comprendere bene il suo modo di pensare e di agire devo dire che Angelo nella sua giovinezza ha vissuto con partecipazione lo spirito del Concilio Vaticano II ed era un grande estimatore di Papa Giovanni XXIII di cui ammirava l'attenzione agli ultimi e la coerenza con lo spirito evangelico.

Don Angelo Campora ci ha lasciato in eredità l’associazione che oggi porta il suo nome. Come è nata?

“Nel 1989 don Angelo ha dato vita all’ “Associazione Il Gabbiano” voluta per rendere autonoma l'attività di volontariato da quello della “Cooperativa Il Gabbiano” che aveva lo scopo di svolgere i compiti educativi con personale retribuito. Nel 1995, dopo la prematura morte di don Angelo, l'associazione venne modificata in “Associazione Angelo Campora e amici de Il Gabbiano ” con presidente Paolo Bellotti. Nel 2002, in seguito alla rinuncia di Bellotti e non trovando altre persone che avessero la possibilità di continuare il percorso tracciato da Don Angelo, accettai di assumermi tale responsabilità pur non avendo condiviso la sua storia perché non volevo che l’associazione terminasse perdendo la memoria di un'esperienza molto positiva. Dal 2002 al 2016, in qualità di presidente, mi sono limitato, con l'aiuto di alcuni fedeli e affezionati testimoni dell'esperienza vissuta con don Angelo, a riallocare nell'Associazione il gruppo che aveva operato con il fondatore della Comunità. Una volta costituito un numero di una trentina di soci, abbiamo deciso di pubblicare nel 2012 “L'Antologia di testimonianze su Don Angelo Campora” raccogliendo le memorie sulla vita di questo sacerdote che ha dedicato la sua missione soprattutto ai giovani in difficoltà, senza peraltro tralasciare i suoi impegni parrocchiali e nell’associazionismo cattolico. In seguito al successo di tale iniziativa nel 2014, per la tenace volontà dell'avv. Bruna Bruni che ci convinse all'avventura, avviammo la ripresa della pubblicazione di ‘Pagine Azzurre’ della quale era già stata promotrice con don Angelo. Nel 2017 modificammo ancora il nome dell'associazione in “Associazione Don Angelo Campora Onlus” senza però ottenere il riconoscimento come onlus da parte dell'Agenzia delle Entrate. Pertanto in seguito alla legge sul Terzo Settore, il 10 ottobre 2020, l'assemblea dei soci deliberò la trasformazione in “Associazione Don Angelo Campora Odv” modificando lo statuto per poter accedere all'iscrizione nel RUNTS, il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, come organizzazione di volontariato. È stato un percorso accidentato come gravoso è stato portare avanti l’associazione - sottolinea Carlo Campora – ed è stato abbastanza difficile perché Angelo era conosciuto come colui che aveva fondato ‘Il Gabbiano’: disgiungere le due entità non era facile. Nel suo disegno vi era un impegno di volontariato e un impegno di cooperazione”.

 

E oggi?

“L’associazione don Angelo Campora porta avanti progetti di aiuto alle esigenze delle persone disagiate, creando nel contempo occupazione per chi si dedica a loro. Il settore che ci impegna maggiormente è quello dedicato all’aiuto ai bambini e alle famiglie, cioè l’adozione a km 0. Eravamo partiti con contributi per l’acquisto di pannolini, cibo e vestiario per bambini da 0 a 6 anni ma ci siamo resi conto che l’aiuto economico non era sufficiente individuando un supporto di carattere diverso e più qualificante. Così trovammo la soluzione delle baby sitter, cioè persone che accudissero i bambini delle mamme che dovevano recarsi al lavoro. Abbiamo anche dato vita ad un corso per baby sitter, insieme a diversi Comuni, al quale hanno partecipato 14 ragazze che, oggi, possono svolgere questo tipo di lavoro qualificato. Altri progetti collegati all’adozione a km 0 sono ‘Alleanze educative’, attivato da Ivana Tripodi ed altre iniziative con le cooperative Semi di senape, Il Colibrì, ecc. di cui parleremo sul nostro sito”.

 

Don Angelo ha buttato un seme che continua a germogliare anche se è sempre più difficile operare nel sociale attraverso il volontariato perché la burocrazia è entrata anche in questo settore dove la rendicontazione è prioritaria rispetto all’attività di volontariato. Don Angelo, però, non avrebbe abbandonato il campo di fronte ad un burocratismo a volte ossessionante che pervade la nostra vita quotidiana. Guardando all’essenziale avrebbe continuato nel suo impegno per gli “scarti” memore di un monito che vale per laici e credenti: avevo fame e sete e mi avete dato da mangiare e da bere, ero nudo e mi avete vestito, ero malato e carcerato e siete venuti a trovarmi, ero straniero e mi avete accolto. Sono principi umani prima ancora che cristiani ai quali non si può abdicare per un like in più.

Associazione

Don Angelo Campora Odv

 

Via Convento, 11

Capriata d’Orba (AL)

Carlo Campora

Cell. 333.4759772

 

Bruna Bruni

Cell. 348.4778291

“L’Associazione é fondata sul volontariato,

che si avvale in modo determinante e

prevalente di prestazioni volontarie,

personali, spontanee e gratuite di soci e simpatizzanti senza fini di lucro.”

Obblighi informativi per le erogazioni pubbliche:

scarica allegato 2023>

Supplemento a "Pagine Azzurre" - Direttore Responsabile Marco Caramagna - Aut. Trib. Alessandria n. 30 del 18/11/2014